Zelda Echoes of Wisdom, il nuovo capitolo dell’amata saga, nasconde un’origine sorprendente: inizialmente era stato concepito come un sequel diretto di Link to the Past. Durante un’intervista, il team di sviluppo, Grezzo, ha rivelato che l’opera ha subito importanti cambiamenti per diventare il gioco che conosciamo oggi.
La connessione con Link to the Past non è però andata perduta. La mappa di Zelda Echoes of Wisdom presenta chiari richiami al classico del 1991, con strutture e ambientazioni familiari che hanno subito una rivisitazione. Anche alcune razze storiche, come i River Zora e i Deku Scrubs, fanno il loro ritorno, integrandosi perfettamente nel mondo di gioco. “Abbiamo scelto le razze in base alle aree tematiche,” ha spiegato Sano, “ad esempio, i River Zora abitano zone acquatiche, mentre i Deku Scrubs vivono nei boschi”.
Un’evoluzione narrativa e di gameplay
Inizialmente, la trama di Zelda Echoes of Wisdom era pensata per seguire direttamente le vicende di Link to the Past. Tuttavia, il team ha deciso di spostare l’attenzione sulla principessa Zelda, rendendola il fulcro della narrazione e introducendo nuove meccaniche di gioco legate a “echi” temporali. “Le fratture che si diffondono in Hyrule sono come una malattia,” ha aggiunto il team, paragonando questo elemento alle influenze narrative di mondi paralleli già visti nella saga.
Un altro elemento chiave è il Mondo del Nulla, una dimensione alternativa che richiama i mondi di giochi precedenti, come Link to the Past e Twilight Princess. Questa dimensione aggiunge profondità alla trama e nuovi enigmi da risolvere, mantenendo viva la tradizione della serie.
Con Zelda Echoes of Wisdom, Nintendo si propone di onorare il passato della saga offrendo allo stesso tempo un’esperienza innovativa. Il legame con Link to the Past si intreccia a una visione moderna, promettendo un’avventura che conquisterà tanto i fan storici quanto i nuovi giocatori.
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