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Retro Classic su Xbox Game Pass: la rivoluzione del retrogaming?

Il retrogaming è più attivo che mai e le iniziative dei grandi publisher ne sono la testimonianza

Negli ultimi anni, il mondo dei videogiochi ha assistito a un fenomeno sempre più evidente: la riscoperta del passato. Ne sono testimonianza gli innumerevoli siti, riviste online e non, emulatori…il vintage attira.

Retro Classic, la nuova raccolta di giochi vintage su Xbox Game Pass, non è solo un omaggio ai grandi titoli degli anni ‘80 e ‘90, ma una vera e propria dichiarazione d’amore per una generazione di giocatori cresciuta tra pixel meravigliosi e colonne sonore in formato MIDI indimenticabili e che per l’epoca sembravano un sogno.

Un portale verso il passato

Immagina di accendere la tua console e ritrovarti catapultato in un’epoca in cui le sale giochi ruggivano di vita, i joystick cigolavano sotto la pressione delle dita e ogni pixel rappresentava una sfida epica. Retro Classic fa esattamente questo: spalanca le porte del passato e permette a nuove generazioni di scoprire tesori dimenticati, e ai veterani di tornare ai giorni gloriosi delle loro prime avventure digitali e da bar.

Tra i titoli disponibili ci sono leggende che hanno definito il gaming. Platform frenetici, sparatutto strategici e rompicapo che mettevano alla prova la tua astuzia: ogni gioco è una capsula del tempo che racconta una storia unica, fatta di innovazione, sfide e, soprattutto, divertimento puro. Divertimento che, ahimè, non sempre è scontato nelle opere odierne, anche se si definiscono tripla A. Ma titoli come Robin Hood, Commando, Pitfall e Pitfall II, Mechwarrior e Mechwarrior 2 tra l’altro per diverse piattaforme: DOS, Amiga, Atari, SNES sono una sicurezza sul divertimento che la raccolta propone.

Videogiochi: un’eredità da custodire

Parlare di retrogaming oggi significa anche affrontare un tema molto importante: la preservazione del patrimonio videoludico. Se il cinema ha la sua cineteca e la letteratura i suoi archivi, i videogiochi si trovano spesso a lottare contro l’incedere del tempo. Vecchi hardware che smettono di funzionare, formati ormai desueti, licenze dimenticate: senza iniziative come Retro Classic, molte gemme digitali sarebbero destinate a scomparire.

Microsoft, con questa raccolta, si fa custode di un’eredità culturale che rischiava di svanire, dimostrando che il valore di un gioco non si misura solo in grafica fotorealistica o mondi aperti vastissimi, ma nella sua capacità di divertire, stupire e rimanere nel cuore dei giocatori.

Nintendo e Microsoft: due visioni differenti

Non si può parlare di retrogaming senza citare Nintendo con la quale mettiamo a confronto l’iniziativa Microsoft. Nintendo pioniera indiscussa della nostalgia videoludica. La sua raccolta di giochi classici su Nintendo Switch Online segue una filosofia diversa: meno titoli, selezionati con cura, ma fortemente legati alla storia della compagnia. Super Mario, Zelda, Metroid: l’approccio della grande N è più museale, quasi “sacrale”, mentre Microsoft punta sulla quantità e sull’accessibilità.

L’esperienza offerta da Retro Classic è più dinamica e aperta: achievement, sfide online, funzionalità moderne, mentre Nintendo preserva un’esperienza quanto più vicina all’originale. Entrambe le visioni hanno il loro fascino: una celebra il passato come qualcosa di immutabile, l’altra lo trasforma per adattarlo ai tempi moderni.

Ma in ogni caso l’obiettivo è quello, mantenere il ricordo di ciò che è stato per ricordarci da dove veniamo e capire meglio dove vogliamo andare.

Conclusioni: il futuro del passato

La vera domanda che emerge da tutto questo è: quanto vale il nostro passato videoludico? È solo nostalgia, o è un pezzo fondamentale della nostra cultura digitale? Retro Classic non è soltanto una raccolta di giochi, ma un manifesto che grida a gran voce che il passato conta. E non solo per chi c’era, ma anche per chi lo scopre per la prima volta.

In un’epoca in cui tutto evolve a ritmi forsennati, c’è qualcosa di incredibilmente potente nel tornare indietro e riscoprire le radici di ciò che oggi diamo per scontato. E se il futuro del gaming dipende dalla sua storia, Retro Classic è un ottimo modo per viaggiare nel tempo.

Di Corrado Fermariello

Primo computer? Commodore 64...ne è passata di acqua sotto i ponti, e io con lei, ritrovandomi oggi, superati gli anta ad amare ancora il videogioco come forma di intrattenimento

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