Categorie
News

Resident Evil: Requiem tornerà alle origini dell’horror psicologico

Il director Koshi Nakanishi spiega perché il nuovo capitolo abbandona l’azione sfrenata per riscoprire la paura autentica

Resident Evil: Requiem si prepara a riportare la saga horror di Capcom alle sue radici più spaventose. Dopo anni in cui il franchise ha alternato atmosfere inquietanti a esplosioni d’adrenalina, il nuovo episodio punta tutto sull’orrore psicologico. Lo ha rivelato Koshi Nakanishi, storico direttore della serie, durante il Tokyo Game Show 2025, insieme al produttore Masato Kumazawa.

Secondo Nakanishi, ogni capitolo di Resident Evil può essere collocato su una scala che va da Resident Evil 2 a Resident Evil 4: due poli opposti tra sopravvivenza pura e azione cinematografica. Resident Evil 7 aveva già segnato un ritorno alle origini, mentre Village aveva spinto di nuovo sull’azione. Ma con Requiem, Capcom ha deciso di invertire la rotta: “Non volevamo finire come Resident Evil 5 o 6, dove l’azione ha preso il sopravvento sull’horror”, ha spiegato il director. “Volevamo tornare a qualcosa di più simile a Resident Evil 2, ma aggiornato ai tempi moderni”.

Un nuovo protagonista e la paura come esperimento

Il gioco introduce Grace, una protagonista inedita e più vulnerabile rispetto ai personaggi d’azione come Leon S. Kennedy. L’obiettivo del team è creare un’esperienza di terrore più intima, dove la tensione nasce dall’incertezza e non dalla quantità di nemici a schermo. Tuttavia, dopo decenni di sviluppo, persino i creatori ammettono che non è più facile capire che cosa spaventa davvero.

“Abbiamo lavorato così a lungo su Resident Evil che ormai non sappiamo più se qualcosa fa davvero paura”, ha confessato Nakanishi. “Lo scopriamo solo quando vediamo la reazione del pubblico”. Il team ha infatti provato una certa ansia prima di mostrare Resident Evil: Requiem al Summer Game Fest e alla Gamescom 2025, chiedendosi se il gioco fosse ancora in grado di spaventare i giocatori.

Durante l’intervista, Nakanishi ha anche raccontato un curioso aneddoto: in fase di brainstorming, gli sviluppatori avevano persino ipotizzato di far perdere una gamba a Grace in una sequenza particolarmente cruenta, salvo poi “parlarsi giù” e trovare un equilibrio tra orrore visivo e suggestione psicologica.

Resident Evil Requiem e il ritorno all’essenza del terrore

Con Requiem, Capcom vuole rinnovare la formula horror senza tradire la propria identità. La paura torna a essere personale, legata alla fragilità dei protagonisti e alla tensione costante che li circonda. È un approccio che mira a riscoprire la magia disturbante di Resident Evil 2, ma con tecnologie e sensibilità narrative del 2025.

Ora resta da vedere se questo ritorno all’horror più puro saprà colpire nel segno anche per chi si è avvicinato alla serie con i capitoli più recenti.

E voi, preferite un Resident Evil più d’azione o un ritorno al puro survival horror?

Di Antonino Savalli

Nato con Nintendo, cresciuto con PlayStation e formato con il PC, ho sempre trovato nella scrittura il legame per apprezzare tutte le esperienze videoludiche (e non) vissute.

Iscriviti alla nostra newsletter!

Ricevi settimanalmente aggiornamenti sugli ultimi approfondimenti direttamente sulla tua email. Potrai disiscriverti quando vorrai.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Panoramica privacy

Questo sito web usa Cookie al fine di fornire la migliore esperienza possibile. Le informazioni Cookie sono conservate sul tuo browser e hanno il compito di riconoscerti quando torni sul nostro sito web. Inoltre, sono utili al nostro team per capire quali seizioni del sito web sono maggiormente utili e interessanti.