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I videogiochi sono un bene o un male?

Dettagliamo i motivi per cui si crede che i videogiochi facciano male ed esaltiamo i benefici che la ricerca scientifica ha appurato

Diciamoci la verità, i videogiochi, non sono affatto ben visti dalle comunità. Nel 2023 siamo ancora alle prese con le accese discussioni tra politici, associazioni di consumatori e genitori su cosa sia bene o male per i nostri figli.

Naturalmente le opinioni seguenti sono frutto unicamente di considerazioni personali, ovviamente tenuto conto che scrivo per una testata videoludica e gioco regolarmente appena ne ho occasione. Ma cercheremo di affrontare il problema in modo obiettivo, basandoci anche su alcuni dati di studi di ricerca.

Sappiamo benissimo quali sono le accuse mosse ai videogiochi. Favoriscono l’obesità e la violenza, vengono considerati passatempi passivi, creano dipendenza e fanno nascere isolamento sociale. Ritengo che sono tutte motivazioni opinabili. Svisceriamole.

Svantaggi

  • Favoriscono obesità: si tratta di un passatempo sedentario come la lettura e la televisione, perché accanirsi tanto contro i videogiochi?
  • Favoriscono la violenza: tralasciando che anche nei libri o nella musica per esempio esiste violenza, ma voglio capire che un impatto visivo sia più forte ed immediato rispetto a quello scritto, ma televisione, film e purtroppo, telegiornali, ci “allietano” ogni giorno con una violenza ben più cruenta di quella dei videogiochi che, palesemente sono opere di finzione.
  • Passatempi passivi: anche qui avrei da ribattere, passiva è la televisione, in un videogioco l’utente agisce, pensa, tenta di risolvere enigmi.
  • Favorisce l’isolamento sociale: a parte che oggigiorno, con la tecnologia a disposizione c’è la possibilità concreta di sviluppare più amicizie online che dal vivo, ma, come in ogni aspetto della propria vita, e questo vale per ogni accusa precedentemente elencata, è importante non esagerare.

In altre parole: ritengo che basti essere consapevoli che i videogiochi, come i film, come le serie tv sono opere di intrattenimento, anche violente, ed avere la lucidità e l’intelligenza di relegare la violenza all’opera di finzione stessa. Per quanto riguarda il resto, come si suol dire: il troppo storpia”; basta avere un equilibrio, come in tutte le cose, per non degenerare in ossessione.

Punti di vista

Qualche giorno fa, condividevo del tempo con mio figlio, 12 anni, che giocava ad Assassin’s Creed Odyssey (per quei pochi che ancora non lo sapessero un gioco di azione ed esplorazione in cui si impersona un mercenario ai tempi della guerra tra Sparta ed Atene) e notavo, pur essendo il gioco lo stesso, per me, per lui e per tutti coloro che ci giocano, che la diversa fruizione del videogioco avveniva in base alla propria età ed al proprio background culturale.

Nello specifico, in una zona di Atene, mentre mio figlio sconfiggeva nemici ad ondate sotto il Partenone, io pensavo quanto sarebbe stato proficuo ed interessante andarlo a visitare. Cosi tramite il protagonista, rivivere la ricostruzione storica dello stesso Partenone “per vedere come era fatto”. Quindi, personalmente non mi sembrano così tanto passivi e diseducativi. Certo, dipende anche dal videogioco utilizzato, ma ormai ne esistono di tutti i tipi e generi.

Assassin’s Creed Odyssey

Benefici

La rivista Journal of Play, nel 2014, ha pubblicato diversi esiti di test che dimostrano effetti positivi dell’uso di videogames sui processi mentali di base, quali percezione, attenzione, memoria e processo decisionale, quindi tuti benefici a livello cognitivo; in particolare, presi due gruppi, uno di giocatori e uno di non giocatori, viene rilevato che i giocatori superano i non giocatori in tutti i test proposti.

Successivamente al test, qualcuno ha obiettato che il gruppo di videogiocatori poteva essere, di base, già più pronto mentalmente; di conseguenza, l’esperimento è stato riproposto con due gruppi di non giocatori, i cui test mostravano uno stesso livello medio e ad uno dei due gruppi è stato chiesto di videogiocare per alcune ore. Anche in questo caso, i risultati hanno mostrato come il gruppo che aveva videogiocato si è rivelato maggiromente reattivo rispetto al gruppo che non aveva trascorso del tempo con i videogame.

In Resident Evil 2 la soglia di attenzione deve essere massima per sopravvivere

Per entrare nel merito, elenchiamo tutti i benefici che anni di ricerca hanno rilevato e che dimostrano come esista un rilevante miglioramento dei processi visivi di base attraverso il miglioramento dell’ambliopia (il cosiddetto occhio pigro) ed una maggiore sensibilità del contrasto visivo.

  • Miglioramenti nelle funzioni di attenzione e vigilanza attraverso un miglioramento dell’attenzione spaziale, un miglioramento nella capacità di seguire oggetti predefiniti all’interno di un campo con elementi distrattori.
  • Riduzione dell’impulsività e terapia della dislessia, poiché anche la dislessia sembra nascere da un problema di attenzione visiva.
  • Miglioramento delle funzioni esecutive ovvero mettere in campo e utilizzare le proprie risorse mentali per la rapida risoluzione di un problema e/o un efficace processo decisionale attraverso la capacità di concentrarsi su multipli obiettivi simultaneamente.
  • Una flessibilità mentale più spiccata ed un rallentamento del declino delle funzioni cognitive, progressive naturalmente con l’invecchiamento inoltre vengono manifestati nei soggetti sottoposti ai test.

Infine si è notato un miglioramento generale e complessivo delle prestazioni lavorative, soprattutto in quelle professioni che richiedono coordinamento oculo-motorio, attenzione, memoria e rapidità decisionale. In particolare i test sono stati svolti su piloti di aerei e droni e chirurghi, che si sono dimostrati più efficienti rispetto ai loro colleghi che non avevano svolto training di videogiochi.

In Flight Simulator si è arrivati ad una soglia di realismo senza precedenti

Conclusioni

La cronaca nera che inonda i nostri pensieri ogni giorno, ci pone dubbi sui nostri passatempi preferiti. La prudenza non è mai troppa, ma tanto i meriti quanto i demeriti devono essere dati con prudenza. Ad oggi, la ricerca scientifica non ha mostrato reali svantaggi nell’utilizzo dei videogiochi mentre i benefici a livello cognitivo sono stati dimostrati.

Articoli come quelli che state leggendo non vi possono fornire tutti i dettagli scientifici sui videogiochi, ma magari possono far riflettere qualche genitore che può chiedersi se dare la colpa ai videogame non sia solo un escamotage per non affrontare problemi ben più importanti e che richiederebbero maggiore serietà.

Di Corrado Fermariello

Primo computer? Commodore 64...ne è passata di acqua sotto i ponti, e io con lei, ritrovandomi oggi, superati gli anta ad amare ancora il videogioco come forma di intrattenimento

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