Categorie
Editoriali

Console war 2020, non fate la guerra ma la community

I media hanno iniziato la console war 2020 della prossima generazione, ma i tempi sono maturi per essere una community sana.

Sono state annunciate le console della prossima generazione e i media del settore videoludico si stanno concentrando sui paragoni tecnici. Gli utenti di internet sono bombardati di notizie e video su specifiche video, audio e dischi di memoria. In questo momento siamo inondati da tutti gli scoop sul nuovo controller DualSense di PlayStation 5 di cui non abbiamo bisogno. La console war 2020 è iniziata e la stampa non vuole fare prigionieri.

Console wars

Le console wars furono raccontate da Blake J. Harris nell’omonimo libro, che narra della guerra tra Sega e Nintendo in cui in gioco c’era la sopravvivenza delle aziende e tutti i dipendenti che ci lavoravano. La guerra attuale è un capriccio delle stampa per invogliare i lettori a schierarsi per una squadra e portarne la bandiera, così da riempire le loro notizie di commenti.

Console Wars di Blake J. Harris
Console Wars di Blake J. Harris

La guerra tra Nintendo e Sega avvenne tra la fine degli anni ’80 e gli inizi degli anni ’90. In quel frangente era importante vincere ogni battaglia, perché si era appena usciti dalla crisi dei videogiochi del 1983, ma oggi perché abbiamo bisogno di scegliere una fede videoludica? Viviamo in un periodo molto florido per i videogame. I videogiocatori non sono più una nicchia mal vista, oggi giocare è cool.

I dati parlano di una popolazione di videogiocatori e videogiocatrici al 50/50. In altre parole, le cose vanno bene e dovremmo pensare a fare community piuttosto che la console war. Non ha alcun senso odiare un titolo, una console o un’azienda solamente perché non ci piace o perché non l’abbiamo scelta.

Esperienze uniche

Non tutti si possono permettere diversi dispositivi, ma chi può farlo dovrebbe godere di tutte le esclusive che può, perché ogni grande gioco che sia per Xbox, PlayStation, Switch, PC o Stadia può avere qualcosa in più da offrire che non conosciamo e che vorremmo scoprire. Ogni device ha la sua caratteristica e nessuno di questi dovrebbe essere sminuito, perché paragonare il Nintendo Switch a un PC è come paragonare un portiere a un attaccante.

Il mondo dei videogiochi del 2020 è molto variegato, offre prodotti diversi e chi è lungimirante può godere di più esperienze uniche. Giocare a Ori and the blind forest su PC non è come giocarlo su Nintendo Switch. Sono due sensazioni diverse.

La console Nintendo è un ibrido che permette di giocare in movimento, ma anche quando sei steso sul letto e non vuoi arrivare in salotto. Se non fosse così, non si spiega il successo della console giapponese durante questo periodo di quarantena.

D’altro canto, il computer permette di godere di un’esperienza di gioco totale grazie a un’immersione mostruosa data da un comparto tecnico inarrivabile. Un’esperienza unica dovuta anche dal vecchio stile mouse e tastiera.

Prima di arrivare alla next-gen, non dimentichiamoci dei dispositivi mobili Android e iOS, che hanno permesso a miliardi di ragazzini di resistere alle rimpatriate di famiglie durante le festività. E il cloud gaming. Per adesso capitanato da Google Stadia può dare tanto a chi non vuole comprarsi una console, ma ha puntato solo pochi titoli. Se disponibile, un’ottima fibra ottica non costa molto ed il suo costo è ammortizzato nel tempo dalla sua utilità.

Non vogliamo la console war 2020, ma la console peace
Console peace

La guerra è finita

Infine, arriviamo alla next-gen console war 2020 che nessuno vuole. Xbox Series X e PlayStation 5 sono due console che possono sembrare molto diverse quando leggiamo gli articoli del settore, ma in fondo vedono il futuro del gaming allo stesso modo, un bazooka di qualità audio e video da sparare in faccia all’utente per immergerlo completamente.

L’idea non è troppo diversa da quella del PC, con la differenza che i costi e la facilità di utilizzo non sono per nulla trascurabili in un settore come quello videoludico. Possiamo stare ore a parlare del pulsante del microfono del DualSense, ma non avrebbe alcun senso, perché entrambe le console possono offrire una grande esperienza completamente unica.

Se da un lato ci sono titoli esclusivi in abbondanza, dall’altra parte c’è un’intera infrastruttura che solo la Microsoft può dare e che probabilmente ci stupirà.

La community di videogiocatori è abbastanza matura per poter provare della sana invidia per quello che non può giocare o per acquistare più device diversi, essendo consapevoli che possono portare esperienze completamente diverse.

La console war 2020 è morta ancor prima di iniziare, ma spetta a noi dare vita a una nuova era in cui la community possa parlare di videogame come si parla di libri. Non possiamo leggerli tutti, ma possiamo amarli per l’esperienza che hanno dato a coloro che ce li stanno raccontando.

Di Antonino Savalli

Nato con Nintendo, cresciuto con PlayStation e formato con il PC, ho sempre trovato nella scrittura il legame per apprezzare tutte le esperienze videoludiche (e non) vissute.

Iscriviti alla nostra newsletter!

Ricevi settimanalmente aggiornamenti sugli ultimi approfondimenti direttamente sulla tua email. Potrai disiscriverti quando vorrai.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *