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Rematch – Recensione

Il calcio digitale è ormai da tanti anni terreno fertile per le microtransazioni, dominato da EA Sports per la maggior parte dei profitti. Questo monopolio genera annualmente dei giochi che ormai si stanno allontanando dalla qualità dei FIFA, e Pro Evolution Soccer, del passato. A guardar bene quindi è estremamente realistico andare a cercare fortuna nei videogiochi di calcio, poiché il terreno è monopolizzato ma non saturo. Ci ha provato prima, senza troppo successo, UFL e ci prova adesso Rematch guardando non solo EA Sports FC, ma anche Rocket League che ormai da 10 anni domina la sua, più o meno grande, nicchia. In questa recensione di Rematch scopriamo se i talentuosi sviluppatori di Slocap siano riusciti a portare la tanto attesa rivoluzione nel genere.

Recensione Rematch: il calciatore

Il calcio è semplice

Rematch si fonda su poche semplici regole volte a rendere il titolo calcistico accessabile a chiunque. In effetti, il tutto è reso, sulla carta, estremamente semplice. Il videogiocatore comanda un unico calciatore, cosa che genera uno scontato paragone con Rocket League, nonostante diverse volte si è tentato di proporre la strada della visuale dietro le spalle nei videogiochi calcistici (LiberoGrande il più famoso, I Play 3D Soccer il capostipite, le modalità Carriera speciali di FIFA e PES le più recenti).

La scelta del singolo giocatore allontana quindi Rematch da EA Sports FC, forse volutamente, ma rimane comunque un gioco di calcio, ben più di Rocket League; infatti, una volta preso possesso del nostro calciatore, entreremo in una partita 3v3, 4v4 o 5v5, quest’ultima unica modalità disponibile per le partite classificate. Ogni partita è online e nessuno sarà sostituito dai bot. Fortunatamente il sistema di ricerca funziona abbastanza bene e nel caso qualcuno abbandoni il match, qualcun altro entrerà dopo poco.

Lo scopo della partita è tanto semplice quanto ovvio: fare più gol degli avversari. Per farlo, dovremmo giocare al nostro meglio con tre comandi base: passaggio (o cross), tiro o dribbling. In aggiunta, a ogni gol preso o subito, un calciatore sarà il portiere designato, ma basterà lasciare la porta per perdere i guantoni e chiunque del team potrà gudagnarli quando si avvicinerà alla propria porta.

Recensione Rematch: dribbling

Solo il duro lavoro

Poche regole, semplici, ma estremamente complesse da masterare. Rispetto ad EA Sports FC ed eFootball dove esiste il passaggio e il tiro assistito, semi-assistito o manuale, in Rematch non è previsto alcun aiuto. Sloclap, memore delle fortune fatte con l’elevata difficoltà introdotta su Sifu, ha rimosso qualsiasi aiuto. I passaggi sono manuali e così anche i tiri. I passaggi tengono conto della pressione del tasto X (su Xbox) per dosare la forza e il movimento della levetta per scegliere il punto in cui passarla. Per i tiri, sarà necessario premere il dorsale destro e successivamente spostare la levetta per inquadrare la porta, con la possibilità di dare un effetto con la levetta del movimento.

A queste meccaniche si aggiungge anche la gestione degli sprint, della telecamera – da manovrare con la levetta destra come in un qualsiasi action 3D – e il dribbling. Quest’ultimo si traduce in molteplici “mosse”: sombrero, controllo orientato, cambio direzione. Ogni mossa è semplice da eseguire (premere un dorsale in più oppure semplicemente il tasto A quando si riceve la palla), ma imparare a farlo nel momento giusto diventa la vera sfida.

Lato difesa, così come in EA Sports FC, è presente la modalità difensiva in cui il nostro calciatore allargherà le gambe e si rivolgerà verso il portatore di palla. In generale, sembra che difendere sia più semplice che attaccare, ma la skill fa tutta la differenza del mondo. Quest’ultima frase mi aspetto che faccia la felicità di tanti videogiocatori.

Calciatore in erba

Se Rematch fosse un free-to-play, potrei velocemente bypassare i problemi attuali del gioco dicendo che ci si aspetta che il titolo diventi più maturo, soprattutto in termini di contenuti. Considerando però che l’opera è proposta a un prezzo consigliato di circa 25 euro, devo entrare, in scivolata, nel dettaglio. E sì, c’è ancora tanto da fare.

Rematch ha tre modalità: 3v3, 4v4, 5v5. La prima modalità serve a prendere dimestichezza con il gioco. Si tratta di una modalità entry-level in cui la skill individuale conta più del resto. Via via che il numero di calciatori in campo aumenta, cresce di conseguenza la necessità di fare squadra per coprire al meglio il campo. In realtà però la modalità classificata, che si sblocca automaticamente raggiunto il livello 5, è il fulcro di tutto. Lo stesso ovviamente vale per altri giochi online, che sono però solitamente free-to-play, come lo stesso eFooball o Rocket League.

Recensione Rematch: Stagione Zero

Il paragone in questo caso va fatto con EA Sports FC, che oltre alla modalità UT, ha anche altre modalità single player consolidate, e alcune molto apprezzate. In Rematch non c’è una modalità Carriera né modalità alternative in stile Volta. Un peccato, perché Rematch ha un livello di difficoltà tale che potrebbe incuriosire tanti videogiocatori che hanno voglia di sfidare sé stessi, in single player.

D’altro canto però Rematch non ha nemmeno microtransazioni che impattano il calcio giocato, come le carte di Ultimate Team. Le uniche spese possibili incidono solo sull’aspetto dei calciatori e di tutto il contorno, senza mai cambiare le sorti decise solo dalla skill in campo della squadra. E questa è sicuramente la migliore delle notizie.

Esteta del calcio

Rematch è delizioso da vedere. Lo stile grafico 3D ricorda Sifu, una scelta che condivido perché quest’ultimo ha un comparto grafico molto acclamato da videogiocatori e critica, e non vi era gran motivo per cambiare. Così come i registi cinematografici hanno il proprio stile, penso che anche le software house dovrebbero averne uno che gli permetta di contraddistinguersi e abbattere i costi di produzione.

Sloclap ha un motore 3D che ricorda, senza esserlo mai veramente, il cel shading. I calciatori, il campo che muta gol dopo gol e tutti gli extra stilistici che sono già arrivati, e arriveranno con le microtransazioni, sono perfettamente amalgamati. Il risultato è un gioco colorato e divertente, un carnevale di Rio digitale.

Infine anche qualche aspetto negativo: il motore grafico ha dovuto accettare un po’ di compromessi: a volte la palla finisce dentro dopo una parata, con tutto il portiere. Non sarà gol. Altre volte la traiettoria si aggiusta magicamente dopo un passaggio. Nessuna di queste scelte crea una vero problema, ma sicuramente c’è ancora margine di miglioramento.

Rematch porta linfa vitale nella categoria dei giochi online, per così dire, leggeri, inserendosi in una nicchia inesplorata tra Ultimate Team di EA Sports FC e Rocket League. Il risultato è un videogioco che rispetta i valori e il background di Sloclap. Rematch è complesso da maneggiare, così come Sifu. Una scelta azzardata, ma vincente perché è in grado di portare online il vero videogiocatore, cioè quel pubblico skillato che non trova motivazioni nel gioco online di massa. C’è ancora tanto su cui lavorare, ma l’intento ha trovato conferme nella realizzazione tecnica: Rematch è la squadra giusta da tifare.

Dettagli e Modus Operandi
  • Piattaforme: PlayStation 5, Xbox Series S|X, PC
  • Data uscita: 19 giugno 2025
  • Prezzo: 25,65 euro

Ho giocato Rematch su Xbox Series X a partire dal day one grazie a un codice gentilmente fornito dal publisher.

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The Alters – Recensione

11 anni fa, 11 bit studios ha scosso il mondo dei videogiochi con This War of Mine, un’opera così potente da entrare nel programma scolastico polacco. Raccontava l’assedio di Sarajevo, ma soprattutto la guerra come fonte di crudeltà e lancinante dolore. Quattro anni dopo, nel 2018, la software house polacca riceve gli onori del pubblico e della critica con Frostpunk, un gestionale survival ricco di pathos narrativo e minuzioso gameplay.

Nel 2025, 11 bit studios chiude il cerchio – letteralmente come vedremo più avanti – con The Alters, un videogioco di sopravvivenza e gestione 3D che punta a unire This War of Mine e Frostpunk sotto un’unica etichetta. Il team polacco sarà riuscito nel suo intento o ha creato un mero clone del proprio passato? Scopriamolo in questa recensione di The Alters.

Un tragico incidente

Jan Dolski è un uomo che ha dovuto affrontare delle difficoltà nella vita. In particolare, ha subito un padre violento che poco si curava della volontà di Jan di continuare gli studi. Gli stessi gli hanno permesso di fuggire dalla sua famiglia e trovare un lavoro ben remunerato, e una donna che lo rendesse felice. Quando tutto sembrava andare per il verso giusto, però la sorte lo ha condotto nuovamente nel baratro. Jan Dolski perde il lavoro e anche l’amore. Tutto questo lo porta in una nuova azienda, Ally Corp, un’enorme multinazionale che ha un unico scopo: organizzare spedizioni nello spazio alla ricerca di un misterioso materiale dalle proprietà straordinarie, il Rapidium.

Jan parte per la spedizione, ma un tragico incidente sconvolge nuovamente la sua esistenza. Durante un viaggio verso un pianeta irradiato da tre soli, tutto l’equipaggio muore, tranne lui. Dolski si ritrova quindi solo, in un ambiente ostile, con l’unico obiettivo di uscirne vivo e tornare sulla Terra. Per farlo deve gestire una base mobile, che avrà la necessità di spostarsi ogniqualvolta un sole sarà troppo vicino alla sua base. Sopravvivere in queste condizioni richiede organizzazione, risorse e strumenti. E ben presto Jan si renderà conto che non riuscirà mai a sopravvivere con solamente le proprie forze, forse.

The Alters Recensione: Key Art

Esplorando la fantascienza

Solo in un pianeta ostile e privo di vita. Qui parte la nostra missione composta inizialmente dall’esplorazione e l’upgrade della nostra base, un’enorme ruota in cui al suo interno vi è una base componibile pari pari a quanto già visto in Fallout Shelter. Tra un nuovo modulo e una scampagnata in un ambiente sci-fi e fantascientifico, Dolski si imbatte nel tanto ambito Rapidium. Solo a questo punto, l’Ally Corp farà il suo ingresso, contattandoci e spiegandoci come usarlo per sopravvivere, e per intimarci di raccoglierne il più possibile.

Il Rapidium è il carburante delle clonazioni e curiosamente il computer di bordo della base ha memorizzato l’intera vita del suo ospite, ma non solo; infatti, il terminale è in grado di staccare nuovi rami nella vita di Jan, cioè degli alter ego, che hanno vissuto una parte di vita come quella di Dolski. Almeno fino a quando non hanno preso scelte diverse.

Da questo incipit nasce The Alters, un ambizioso titolo che dirama su tre generi: gioco di ruolo narrativo, gestionale e survival. In realtà, questa divisione è puramente teorica, perché il gioco si amalgama perfettamente risultando alla fine un videogioco di sopravvivenza con una fortissima base narrativa. Tutto il resto è una conseguenza ben sviluppata.

The Alters Recensione: Miniera

Soli con sé stessi

Nonostante la dichiarata volontà di prendere spunto da This War of Mine e Frostpunk, 11 bit studios ha intrapreso anche delle scelte diverse dal passato, tali da rendere The Alters un’opera ben distinta rispetto ai suoi predecessori. Mi riferisco nella fattispecie alla totale mancanza di combattimenti del gioco. In The Alters, l’unico nemico da battere è il tempo, da affrontare su un luogo ostile. Per il resto, saremo soli con, letteralmente, noi stessi.

L’obiettivo dunque è ritornare sulla terra. Per farlo sarà prima di tutto capire come farlo e per comprenderlo serve tempo. Il nostro scopo sarà quindi quello di sopravvivere il più a lungo possibile. Per farlo, inizieremo con l’esplorare l’esterno alla ricerca di miniere di metalli e gas, fondamentali per fornirci i beni di prima necessità, come il cibo, e necessari per ampliare la nostra base.

The Alters Recensione: Base

Rapidium

Tra i materiali fondamentali c’è il Rapidium, che permette di azionare l’incubatrice dei nostri alter ego. Quando lo faremo, creeremo una versione di noi stessi, che ha condiviso una parte di vita, ma che nei momenti cruciali, ha fatto scelte diverse. Queste scelte hanno caratterizzato il proprio modo di vedere il mondo, sviluppando pregi e difetti. Caratteristiche con cui ci scontreremo noi stessi e gli altri alter ego. È qui che si svolge la partita narrativa. The Alters è colmo di dialoghi, non localizzati in italiano, da affrontare con il massimo della concentrazione.

I dialoghi che faremo con gli alter ego, e le loro diatribe su cui dovremo far delle scelte, sono parte integrante della sopravvivenza. Dar sempre contro a un’unica persona o rifiutare il confronto verbale può significare generare conseguenze disastrose, che possono condurre anche alla fine del gioco, sia perché la situazione diventa ingestibile sia perché alcune scelte possono portare alla morte dei nostri simili.

The Alters Recensione: Scientist

Micromanagement

La giornata di Jan Dolski è divisa in tre parti: lavoro, pubbliche relazioni e riposo. Potremo decidere di rinunciare a una cosa piuttosto che un’altra – con alcune limitazioni, bypassabili da particolari scelte come il crunch – ma ognuna di queste dovrà essere ponderata al fine di garantire un equilibrio tra benessere delle persone ed efficienza. Il tempo scorre e non sempre sarà possibile soffermarsi a parlare. Allo stesso tempo, ci saranno dei momenti sociali da gestire, pena perdere la bussola e la partita.

Il Jan Dolski principale è solo una parte della macchina, che può funzionare solo in relazione alla buona salute degli altri. Ma a differenza di altri prende le decisioni. In particolare, tutto quello che facciamo noi può essere svolto anche da un alter ego, con la sola eccezione dell’esplorazione. Sarà dunque fondamentale incaricare qualcuno che prepari il cibo, qualcuno che raccolga risorse, chi costruisce equipaggiamento, chi si riposa in infermeria, preferibilmente in base alle caratteristiche degli Alter, tutti unici anche nelle loro specializzazioni, 12 in tutto.

Una volta gestite le code, andremo a decidere come gestire la nostra giornata fuori dalla base. Qui potremmo costruire punti di estrazione ed esplorare la mappa grazie a una particolare tuta che ci aiuta nella sopravvivenza, ma che ci limita perché ha bisogno di essere ricaricata per determinate azioni (i salti per esempio).

Il gameplay è un’elegante danza delle priorità che parte dalla gestione delle persone di This War of Mine e finisce nella conto delle risorse e delle sfortune di Frostpunk. Come in ogni gioco di 11 bit studios infatti dovremmo affrontare delle calamità naturali o delle disgrazie sociali. Il loro impatto è tremendo e la preparazione a quest’ultimo sarà l’ago della bilancia tra la vita e la morte (game over ben gestito dai salvataggi automatici nei punti critici).

Ma quando riusciremo a sopravvivere a una tempesta elettromagnetica o all’avvicinarsi del sole, saremo in qualche modo premiati. A volte ci coccoleremo con una canzone o un beer pong insieme ai nostri Alter. Altre volte riceveremo una chiamata dall’Ally Corp o da persone importanti della nostra vita. Piccoli premi per la nostra sanità mentale che ci permetteranno di arrivare fino alla fine della trama. Una storia semplice, quasi banale, per gli appassionati della fantascienza sci-fi. Ma il viaggio invece è introspettivo e divertente sia nei dialoghi che nel gameplay che innalza il team polacco ra i grandi sviluppatori di quest’era videoludica.

The Alters è un videogioco fondamentale per quest’era videoludica, perché è il punto di arrivo di quello che sarà uno dei team di sviluppo più importanti dei prossimi 10 anni. Con The Alters, 11 bit studios ha chiuso il proprio cerchio e ora si può affacciare al settore videoludico come un team veterano, garante della qualità del medium. The Alters è un videogioco di sopravvivenza che sfrutta al meglio la potente narrativa e l’esperienza nei gestionali del team polacco. La trama è semplice, ma il viaggio è potente sia nelle interazioni sociali con gli altri alter ego che nel gameplay. La mancanza di tempo è stata la mia bussola per tutto il tempo, sensazioni che mi hanno fatto appassionare all’avventura dei Jan Dolski con interesse, emozioni e impegno nel giocarlo. Tutto quello che un videogioco dovrebbe avere per entrare di diritto tra i grandi della storia.

Dettagli e Modus Operandi
  • Piattaforme: Xbox Series X|S, PS5, PC
  • Data uscita: 13/06/2025
  • Prezzo: 34,99€ su Steam, disponibile su Xbox Game Pass al Day One.

Ho giocato a The Alters su Xbox Series X grazie a un codice gentilmente fornito dal publisher pochi giorni prima del day one.

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Total War compie 25 anni: nuovi giochi in arrivo e un grande showcase a dicembre

SEGA e Creative Assembly celebrano il 25° anniversario di Total War con un fitto programma di eventi e novità che culmineranno a dicembre 2025 con l’Anniversary Showcase, dove sarà finalmente svelato il futuro della serie. Lo ha confermato Roger Collum, vicepresidente del franchise, in una lettera pubblicata ufficialmente sul sito Total War.

Dal lancio di Shogun: Total War nel 2000, la saga ha ridefinito il genere strategico. In questi 25 anni ha conquistato milioni di giocatori con titoli storici come Rome e Three Kingdoms, e con la trilogia fantasy Warhammer, diventando un punto di riferimento per le battaglie in tempo reale su larga scala.

Da agosto parte la celebrazione: tornei, sconti, dietro le quinte

Le iniziative per l’anniversario inizieranno ad agosto con contenuti celebrativi dedicati a tutti i capitoli della serie. In programma:streaming degli sviluppatori, interviste, tornei e sconti sulla saga.

Non mancheranno contenuti esclusivi dietro le quinte e approfondimenti sui titoli storici, per rivivere lo sviluppo e l’evoluzione tecnica del brand.

La fase finale delle celebrazioni arriverà nella prima metà di dicembre con il Total War: Anniversary Showcase: un evento in stile conferenza, durante il quale verranno annunciati nuovi giochi, contenuti aggiuntivi e aggiornamenti in arrivo. Sarà anche l’occasione per ascoltare direttamente i team al lavoro sulle prossime fasi del progetto.

Novità anche per Warhammer III

Nel frattempo, Total War: WARHAMMER III continua a ricevere supporto.
La patch 6.2, in uscita a breve, introdurrà modifiche agli oggetti magici. A luglio sarà rivelata l’ultima fazione giocabile del DLC Tides of Torment. E durante lo showcase sono attesi contenuti richiesti da tempo dalla community.

Collum ha commentato così: “Il 2025 segna l’inizio di una nuova era per Total War. Siamo orgogliosi di questo traguardo e grati ai fan che ci seguono da decenni. Non vediamo l’ora di festeggiare insieme.”

Total War compie 25 anni con un occhio al passato e uno sguardo fisso sul futuro.
Quale titolo della saga vi ha lasciato il segno? E cosa sperate di vedere nel grande annuncio di dicembre?

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Italian Video Game Awards 2025: trionfo per Stormind Games e A Quiet Place: The Road Ahead

Serata di riconoscimenti e orgoglio per l’industria videoludica italiana. Al Cinema La Compagnia, nel cuore di Firenze, si è tenuta la tredicesima edizione degli Italian Video Game Awards, organizzati da IIDEA all’interno di First Playable, evento business di riferimento per il settore.

Il premio principale, Best Italian Game, è andato a A Quiet Place: The Road Ahead di Stormind Games, adattamento narrativo del celebre franchise horror. Un riconoscimento doppio per lo studio siciliano, che ha ricevuto anche la statuetta come Outstanding Italian Company.

Stormind Games

Riconoscimenti per creatività, stile e innovazione

La serata ha premiato anche le nuove leve. Il titolo Gambit Shifter di Volcanite Games ha vinto come Best Italian Debut Game, mentre While We Wait Here, l’intimo e inquietante gestionale di Bad Vices Games, si è aggiudicato il premio per l’Outstanding Experience.

Enotria: The Last Song di Jyamma Games ha ottenuto due riconoscimenti: Outstanding Art per la direzione artistica e il Community Spotlight Award per l’impatto sulla fanbase. Infine, Marco A. Minoli di Slitherine è stato celebrato con il premio per la Outstanding Individual Contribution, sottolineando l’importanza delle figure professionali che guidano il settore dietro le quinte.

Durante la cerimonia, condotta da Giordana Moroni e Pierpaolo Greco (Multiplayer.it), sono saliti sul palco anche tre studi italiani che hanno anticipato novità sui propri titoli in arrivo. Intervistati Elisa Farinetti di Broken Arms Games, Andrea Basilio di Milestone e Pietro De Grandi di Strelka Games.

Al termine dell’evento è stato proiettato un video teaser con le prossime produzioni italiane attese entro il 2026, disponibile anche sul canale YouTube ufficiale di IIDEA.

Volcanite Games

Italian Game 2025: premiati i giovani sviluppatori

Durante la serata, riflettori puntati anche su Italian Game 2025, concorso nazionale promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con il supporto di Invitalia, Cyber 4.0 e IIDEA. L’obiettivo: valorizzare il Made in Italy attraverso i videogiochi.

I tre team vincitori sono:

  • 2 Hardware con Frame by Frame
  • La banda del For Each con Olivae
  • Dreamscape con Custode del Tempo

Una conferma che il settore videoludico italiano sta crescendo non solo in ambito industriale, ma anche formativo e creativo.

Cosa ne pensate dei titoli vincitori? C’è un gioco o uno studio che secondo voi meritava più attenzione?

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The Alters è ora disponibile: sopravvivere significa anche affrontare sé stessi

The Alters è disponibile da ieri 13 giugno su Steam, GOG, PlayStation 5 e Xbox Series X|S. Lo studio polacco 11 bit studios (già noto per This War of Mine) propone un’avventura sci-fi fuori dagli schemi, in cui la sopravvivenza non dipende solo da risorse e rifugi, ma anche dal confronto diretto con sé stessi.

Il protagonista è Jan Dolski, unico sopravvissuto a una missione spaziale fallita. Intrappolato su un pianeta ostile, Jan non ha modo di cavarsela da solo. Così decide di sfruttare una tecnologia sperimentale: creare delle sue versioni alternative, ognuna generata da una scelta di vita diversa. Un Jan che ha fatto il militare. Uno che è diventato padre. Uno che ha rinunciato agli studi. Tutti sono reali. Tutti ricordano.

Ma The Alters non è un gestionale classico. Qui, costruire una base è solo parte dell’esperienza. Ogni Alter ha una personalità distinta, spesso in conflitto con quella del protagonista. I dialoghi mettono a nudo rimpianti, frustrazioni e identità irrisolte. C’è chi collabora. C’è chi si ribella. E ogni scelta ha un peso emotivo concreto.

Non solo sopravvivenza: identità, rimorsi e il valore dell’autonomia

Il gioco alterna fasi di survival e base-building a momenti narrativi forti, con bivi morali che interrogano direttamente il giocatore: stai usando i tuoi Alter come strumenti o stai riconoscendo la loro autonomia? La domanda è tutt’altro che teorica. Alcuni Alter inizieranno a mettere in discussione la tua leadership. Altri, semplicemente, non vorranno più collaborare.

The Alters colpisce anche per l’atmosfera: ambientazioni claustrofobiche, design minimale e colonna sonora inquieta costruiscono un mondo che sembra chiudersi addosso. Tecnicamente, il gioco gira solido sulle nuove console e su PC, con opzioni grafiche ben ottimizzate.

Dopo cinque anni di sviluppo e un team di appena 40 persone, 11 bit studios ha consegnato un titolo coraggioso, capace di parlare di identità, libertà e controllo senza retorica.

The Alters è una storia di fantascienza, ma anche una riflessione amara sulle vite che non viviamo.

E voi, se poteste incontrare una vostra versione alternativa… ci collaborereste o la temereste?

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Nintendo Switch 2 e Mario Kart World sono finalmente disponibili

Nintendo Switch 2 è ora disponibile nei negozi. Dopo otto anni, Nintendo lancia una console completamente nuova, accompagnata da Mario Kart World, il primo capitolo originale della serie in oltre un decennio. Il debutto segna un nuovo inizio per l’ecosistema Switch, con hardware migliorato, funzioni social avanzate e una lineup di lancio che spazia da Street Fighter 6 a Cyberpunk 2077: Ultimate Edition.

La console si presenta con uno schermo da 7,9” Full HD, controller Joy-Con 2 magnetici e 256 GB di memoria interna, otto volte quella della prima Switch. A livello prestazionale, Switch 2 supporta 4K e 120 fps su giochi compatibili, con audio 3D e tecnologia VRR anche in portabilità.

Una grande novità di Nintendo Switch 2 è GameChat, la funzione integrata che consente fino a 12 persone di giocare e parlare contemporaneamente. Per la prima volta, sarà possibile anche effettuare videochiamate in-game con l’accessorio opzionale CameraPlay, aprendo la strada a un nuovo tipo di multiplayer.

Mario Kart World rivoluziona la corsa

Il nuovo Mario Kart World è il più grande mai realizzato. Fino a 24 giocatori possono gareggiare insieme in circuiti sparsi in un mondo esplorabile liberamente. Le modalità classiche tornano in forma rivisitata: Gran Premio ora include le aree fuori pista, mentre la nuova Modalità Sopravvivenza elimina i più lenti ai checkpoint. Corsa Libera permette invece un’esperienza più rilassata e simile a un open world, anche in compagnia.

Il supporto a GameChat rende il multiplayer più vivo, con chat vocale durante le gare. CameraPlay aggiunge il volto degli amici direttamente nel gioco, migliorando l’interazione sociale.

Insieme al gioco, arriva anche il bundle console + Mario Kart World, disponibile da oggi con versione digitale inclusa. La lineup iniziale comprende più di 20 titoli, tra cui anche The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom – Nintendo Switch 2 Edition e Split Fiction, nuova avventura cooperativa con un taglio narrativo originale.

mario-kart-world

Nintendo Switch 2 porta anche aggiornamenti gratuiti per alcuni titoli già usciti su Switch, con miglioramenti grafici e funzionalità come GameShare, che consente di condividere il gioco con chi non ne possiede una copia.

Nintendo promette un 2025 ricco di uscite: Metroid Prime 4: Beyond, Pokémon Leggende Z-A, Hades II, Donkey Kong Bananza e molti altri titoli sono già stati annunciati per i prossimi mesi.

Siete pronti a passare a Nintendo Switch 2 o aspettate un titolo in particolare prima di fare il salto?

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Onimusha: Way of the Sword al Summer Game Fest, Musashi sfida nuovi mostri e un rivale leggendario

Capcom ha presentato un nuovo trailer di Onimusha: Way of the Sword durante il Summer Game Fest 2025. Il filmato, intitolato Formidable Foes Emerge, mostra sequenze inedite di gameplay che rivelano nuovi nemici, ambienti ultraterreni e dettagli sulle meccaniche di combattimento.

Il protagonista è Miyamoto Musashi, samurai iconico armato di un misterioso guanto Oni, pronto a fronteggiare creature demoniache in un Giappone deformato dal soprannaturale. Il trailer mette in evidenza lo scontro con un avversario storico: Sasaki Ganryu, maestro di spada e antagonista diretto di Musashi. Il duello tra i due si svolge nel suggestivo scenario del tempio di Kiyomizu-dera, ricostruito in chiave dark fantasy.

Un trailer denso di dettagli e combattimenti ad alto impatto

Tra le novità, spiccano i nuovi Genma, demoni con design imponenti e comportamenti letali. Il primo è Kubi Akari, in grado di rubare anime, seguito da Daidara, un colosso armato di una mazza gigantesca che distrugge tutto sul suo cammino. Il combattimento con Daidara si svolge in una nuova ambientazione onirica, fatta di rovine sospese nel cielo e sentieri che si formano magicamente.

Capcom mostra anche nuovi dettagli sul sistema di combattimento, che premia riflessi e precisione. Le tecniche “Issen”, già note ai fan, permettono di infliggere colpi critici devastanti se eseguite al momento giusto. Spunta anche un’arma inedita simile a martelli gemelli, capace di frantumare l’aria con la sua potenza.

Il trailer si chiude con un momento enigmatico: una figura femminile emerge dalla luce del guanto Oni. Chi è? Qual è il suo ruolo nella storia? Capcom non ha fornito dettagli, alimentando le speculazioni.

Onimusha: Way of the Sword arriverà nel 2026 su PS5, Xbox Series X|S e PC. Nel frattempo, chi vuole riscoprire la saga può giocare alle versioni rimasterizzate di Onimusha: Warlords e Onimusha 2: Samurai’s Destiny, disponibili su PS4, Xbox One, Switch e Steam.

Che ne pensate del ritorno di Onimusha con questo taglio più dark e mitologico? La rivalità Musashi-Ganryu vi convince o avreste preferito un’altra direzione narrativa?

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Resident Evil Requiem è stato annunciato, uscirà il 27 febbraio 2026

Al Summer Game Fest 2025, Capcom ha aperto col botto: Resident Evil Requiem, nuovo capitolo principale della celebre saga survival horror, è stato presentato con un trailer intenso e visivamente impressionante. La data di uscita è fissata per il 27 febbraio 2026, su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC via Steam.

Il gioco segna un ritorno alle origini, riportando i giocatori a Raccoon City, il luogo simbolo dell’epidemia biologica che ha dato inizio all’incubo. Questa volta, però, l’obiettivo è chiaro: portare l’esperienza horror a un livello completamente nuovo, combinando azione ad alta tensione e orrore psicologico profondo.

Ritorno a Raccoon City, con un livello tecnico mai visto prima

Sviluppato con il motore proprietario RE ENGINE, Requiem sfrutta a pieno le capacità delle piattaforme attuali per offrire un realismo visivo inquietante. Dettagli come espressioni facciali, texture della pelle e persino gocce di sudore sono ricostruiti con una fedeltà maniacale, pensata per mantenere alta la tensione in ogni istante.

Il trailer mostra una Raccoon City più oscura che mai, con ambienti deformati, nuovi nemici e minacce sconosciute. L’atmosfera opprimente, unita a una narrazione più cupa, promette di far vivere ai giocatori una vera e propria discesa nell’angoscia. L’azione non mancherà, ma sarà integrata in un contesto più denso e disturbante, in linea con le radici horror della serie.

Resident Evil Requiem sarà doppiato e sottotitolato in oltre 15 lingue, rendendolo accessibile a un pubblico globale. La prima demo pubblica sarà giocabile alla Gamescom 2025, dando modo ai fan di toccare con mano il nuovo standard tecnico e narrativo del franchise.

Capcom ha già confermato che nel corso dell’anno arriveranno nuovi trailer e rivelazioni, a partire proprio dagli eventi Summer Game Fest Play Days.

Sei pronto a tornare dove tutto è cominciato? O questa volta Raccoon City finirà per inghiottirti del tutto?

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Silent Hill f, il nuovo trailer mnostra la data di uscita e l’ambientazione nel Giappone degli anni ’60

Konami fissa la data di lancio del nuovo capitolo horror della saga. Atmosfere disturbanti e narrazione psicologica al centro del nuovo trailer.

Durante lo State of Play del 6 giugno 2025, Konami ha finalmente svelato la data di uscita ufficiale di Silent Hill f: il gioco arriverà il 26 settembre 2025 su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC. Il nuovo trailer, completamente doppiato in giapponese, ha mostrato per la prima volta ambientazioni estese, frammenti di trama e uno stile visivo unico nel panorama horror attuale.

Ambientato in un Giappone rurale degli anni ’60, Silent Hill f rappresenta una deviazione radicale dalla classica città nebbiosa americana. Le immagini del trailer combinano folklore giapponese, elementi psicologici e body horror per costruire un’esperienza disturbante e visivamente potente. La protagonista, ancora senza nome, appare inseguita da una forza invisibile in un mondo che si contorce, marcisce e fiorisce in modo inquietante.

Un nuovo volto per l’orrore targato Konami

Il gioco è scritto da Ryukishi07, autore delle famose visual novel horror Higurashi e Umineko, mentre il design delle creature è affidato all’artista giapponese Kera. A svilupparlo è lo studio Neobards Entertainment, con la supervisione di Konami.

Il trailer lascia intendere che l’approccio sarà fortemente narrativo e psicologico, con meccaniche ancora da svelare ma un’enfasi chiara sull’atmosfera. Spiccano le scene in cui la protagonista si fonde letteralmente con la natura, invasa da fiori parassitari, in un crescendo di body horror viscerale che richiama l’immaginario classico della serie ma con una sensibilità completamente nuova.

La data del 26 settembre 2025 è ora fissata per il ritorno di una delle saghe horror più iconiche, ma in una forma mai vista prima.

Secondo te, questa nuova ambientazione e lo stile giapponese riusciranno a riportare Silent Hill ai suoi fasti? Oppure ti aspettavi qualcosa di più tradizionale?

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Elden Ring: Nightreign supera le 3,5 milioni di copie vendute – in arrivo la modalità per due giocatori

A pochi giorni dal lancio, Elden Ring: Nightreign continua a registrare numeri impressionanti. Bandai Namco e FromSoftware hanno comunicato che le vendite globali hanno superato le 3,5 milioni di copie, confermando il forte interesse del pubblico per questo spin-off cooperativo ambientato nell’universo di Elden Ring .

Il gioco, disponibile dal 30 maggio su PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X|S, ha raggiunto un picco di oltre 300.000 giocatori simultanei su Steam, posizionandosi come il secondo miglior lancio nella storia di FromSoftware, subito dopo il titolo originale.

Modalità per due giocatori e nuovi contenuti in arrivo

In risposta alle richieste della community, FromSoftware ha annunciato l’introduzione di una modalità per due giocatori, che si affiancherà all’attuale cooperativa a tre. Questa novità mira a rendere l’esperienza più accessibile, soprattutto per chi preferisce giocare in coppia .

Oltre a questa modalità, sono previsti ulteriori aggiornamenti:

  • DLC: contenuti aggiuntivi che espanderanno la storia e le sfide del gioco.
  • Versioni potenziate dei “Re della Notte”: boss più difficili per mettere alla prova i giocatori più esperti.

Questi aggiornamenti indicano l’intenzione di FromSoftware di trasformare Nightreign in un’esperienza live service, con supporto continuo e contenuti regolari.

Nonostante il successo commerciale, il gioco ha ricevuto recensioni miste su Steam, con un punteggio del 64% di valutazioni positive. Le critiche principali riguardano la difficoltà elevata, soprattutto in modalità singolo giocatore, e l’assenza iniziale di una modalità per due.

FromSoftware ha riconosciuto queste problematiche e sta lavorando per migliorare l’esperienza complessiva, ascoltando il feedback dei giocatori.

E tu, cosa ne pensi dell’evoluzione di Elden Ring: Nightreign verso un modello live service? La nuova modalità per due giocatori cambierà il tuo approccio al gioco?

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