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Microsoft acquisisce Activision Blizzard: gli obiettivi di Spencer e Nadella

La notizia dell’anno potrebbe essere già arrivata: Microsoft ha acquisito Activision Blizzard per la cifra monstre di 68,7 miliardi di dollari. Le aspettative sono alte: una spesa di questa portata, dieci volte superiore ai 7,5 miliardi di dollari spesi dalla stessa Microsoft per  ZeniMax Media (Bethesda), dovrà necessariamente cambiare le sorti del settore dei videogiochi.

Come già chiarito da Bobby Kotick, CEO di Activision Blizzard, sarà necessario almeno un anno prima di completare l’operazione; di conseguenza, per almeno tutto il 2022, Activision Blizzard agirà in modo (più o meno) indipendente da Microsoft. Dal 2023, però Microsoft potrà lavorare sui suoi obiettivi, già chiariti dalle ultime dichiarazioni ufficiali dell’amministratore delegato di Microsoft, Satya Nadella: «L’acquisizione pianificata include franchise iconici di Activision, Blizzard e King come Warcraft, Diablo, Overwatch, Call of Duty e Candy Crush, in aggiunta a tutte le attività mondiali degli eSport attraverso la Major League Gaming».

Xbox + Activision Blizzard King

Le grandi IP

Ogni videogioco citato da Nadella è una pedina nello scacchiere strategico di Microsoft. Call of Duty, i franchise Blizzard e Candy Crush sono tre prodotti molto diversi, ma che esprimono pienamente i motivi dell’operazione.

Call of Duty

CoD è la ragione per cui molte persone giocano ai videogame; non a caso, a maggio 2021, Activision Blizzard ha annunciato 150 milioni di utenti attivi al mese tra CoD: Warzone e Mobile. Mi aspetto dunque che, nella mente di Satya Nadella, Call of Duty possa diventare l’ambasciatore di Microsoft Gaming nel mondo, con buona pace di Master Chief. Questo implica che ci sono valide ragioni per credere che Call of Duty diventerà un’esclusiva console Xbox. Basta guardarci indietro per leggere che Phil Spencer aveva proclamato libertà nella scelta delle piattaforme per i titoli Bethesda, salvo poi annunciare che The Elder Scrolls VI sarà un’esclusiva (console) Xbox.

Il rilancio di Blizzard

Nadella ha chiarito subito quanto Warcraft, Diablo e Overwatch siano importanti per Microsoft. Aggiungerei “per fortuna!”. Activision si è impegnata quanto più possibile per far diventare i titoli Blizzard mediocri, obiettivo largamente raggiunto da Kotick. Dopo la fusione del 2008, Blizzard è incappata in una serie di errori, che hanno diminuito la sua popolarità e, in certi casi, gli hanno causato diverse brutte figure: Diablo 3 non ha rispettato le aspettative degli utenti; Heroes of the Storm è stato dichiaratamente un fallimento; Overwatch è entrato in difficoltà dopo un anno dall’uscita e Warcraft 3: Reforged ha distrutto la credibilità di un’azienda basata sulla cura maniacale dei dettagli.

Satya Nadella e Phil Spencer ben conoscono la situazione e sono certo che si cureranno del marchio Blizzard per riportarlo in auge. Del resto, basterebbe farli tornare alla loro indipendenza, come già avviene per altre software house di Xbox Game Studios.

Il futuro è mobile

Infine, l’ultimo titolo citato da Satya Nadella è Candy Crush di King.com. Una parte dei videogiocatori potrà dissentire, ma Candy Crush può essere per Microsoft il cavallo di troia per imporsi nel settore mobile. Anche Phil Spencer è stato chiaro in merito: «La verità è che le piattaforme di gaming più grandi del pianeta sono i dispositivi mobile, che sono controllati da due aziende. Questa è la nostra opportunità per competere nella più ampia piattaforma del gaming, che sono i device mobile, è qualcosa di estremamente importante per noi». Gli investimenti di Microsoft nel settore implicheranno probabilmente nuove tecnologie, come i Metaverso e il cloud gaming, ma Candy Crush può supportare questa transizione garantendo all’azienda di Redmond il bene più importante quando ci si immette in un nuovo settore: la conoscenza.

Xbox Gaming leadership team

Xbox Game Pass

­«Infine, offriremo quanti più giochi Activision Blizzard possibili all’interno dell’Xbox Game Pass e PC Game Pass, sia nuovi titoli che giochi presenti nell’incredibile catalogo di Activision Blizzard. Inoltre, annunciamo oggi che il Game Pass ha raggiunto quota 25 milioni di iscritti». Con queste parole Phil Spencer ha introdotto l’argomento più interessante per le economie di ogni videogiocatore. Oltre ai giochi già citati, il catalogo Activision Blizzard contiene diversi franchise di alto profilo: Crash Bandicoot, Spyro, Sekiro (o Tenchu) e Tony Hawk’s sono serie note a tutti. Inoltre, Microsoft potrebbe decidere di riportare in vita anche altre IP. Tra queste, non posso non citare alcune che hanno avuto un impatto importante durante la mia adolescenza: Caesar, True Crime e Lost Kingdoms.

Da buon possessore di Xbox Series X, ho già avuto modo di apprezzare l’enorme catalogo del Game Pass. L’abbonamento Microsoft è perfetto per chi, come me, ama provare diverse esperienze di gaming, grazie all’elevato numero di titoli indie e doppia A, spesso di altissimo profilo ma ingiustamente poco conosciuti (si veda per esempio Death’s Door, appena aggiunto). D’altro canto, i casual gamer, che non hanno ancora grandi motivi per usare il servizio Microsoft, potrebbero cambiare idea; infatti, l’idea di pagare solamente nei mesi in cui si gioca a CoD può essere economicamente vantaggioso, se non addirittura obbligatorio in caso di esclusiva console.

Major League Gaming

Ogni anno publisher e software house devono decidere quale sarà la console di riferimento per il competitivo del proprio gioco. In assenza di una standard di cross-platform valido, attualmente le scelte possibili sono due: organizzare tornei per ogni console su cui è disponibile il videgioco oppure scegliere una console di riferimento. Quest’ultima opzione impone spesso i pro player a scegliere una console su cui basare i proprio allenamenti e la propria carriera. Fino ad oggi, la scelta ha avuto un solo nome: Sony PlayStation.

L’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft potrebbe però cambiare il trend grazie anche alla Major League Gaming. Il Pro Circuit di MLG include tutta la serie Call of Duty; di conseguenza, portare i pro player su Xbox Series X attraverso CoD potrebbe essere la spinta necessaria per portare nuovi giocatori e rinvigorire l’appeal del competitivo Xbox, mai realmente esistito.

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Editoriali

Tra PlayStation 5 e Xbox Series X, ho scelto di aspettare

Dopo sette anni dall’uscita di PlayStation 4 e Xbox One, l’ottava generazione di console sta per lasciarci e mai come ora c’è grande incertezza nel mondo delle piattaforme da gioco. Fino ad oggi, la parola d’ordine è stata, impropriamente, console war. Dopo aver provato per quasi un ventennio a raggiungere il successo di PlayStation, Microsoft ha deciso di cambiare strategia proponendo agli utenti l’Xbox Game Pass in contrapposizione alle esclusive Sony. La nona generazione non è più un mix tra hardware e fede, ma si tratta di decidere che tipi di giocatori si vuole essere. Per questo motivo, mi prenderò un po’ di tempo per scegliere.

Tra le esclusive di PlayStation 4 ci sono capolavori.

Cerchiamo di essere sinceri con noi stessi. Abbiamo passato mesi e mesi ad ascoltare frasi fatte come i “12 teraflop della GPU di Xbox Series X” e “l’SSD di PlayStation 5”. Attualmente non possiamo sapere se queste scelte tecniche possano rendere una delle due console più potente dell’altra in termini assoluti, e fortunatamente la community odierna ha maggiore consapevolezza che si tratta solo di propaganda aziendale e baitclick della stampa specializzata. Chi ha deciso di preordinare una console next-gen lo ha fatto probabilmente con il cuore, perché chi ha amato PlayStation 4 non ha motivo di cambiare, mentre qualcun altro vorrà dare un’altra possibilità a Microsoft.

Mai come ora, chi ne ha possibilità, dovrebbe acquistare entrambe le console. Purtroppo, io ne devo scegliere una.

PlayStation 5 vs Xbox Series X

Sony PlayStation 5 ha argomenti che si chiamano God of War, Marvel’s Spider-Man Miles Morales, Gran Turismo, Horizon, Demon’s Souls, Ratchet & Clank, ed esclusive temporali come Final Fantasy XVI. D’altro canto, Microsot Xbox Series X|S offre un Game Pass semplicemente spaventoso. Infatti, come molti di voi si sono resi conto, acquistare una console è solo il punto di partenza, poi i giochi bisogna comprarli. Però, se il nostro modus operandi non prevede il day one a ogni costo, ma si limita a giocare il meglio tra le offerte della generazione, anche aspettando, allora l’Xbox Game Pass fornisce un enorme risparmio e un catalogo che ci può permettere di scoprire tantissimi nuovi giochi di altissimo profilo.

Sony continuerà con il suo marchio di fabbrica, le esclusive.

Perdonatemi se mi soffermo ancora un attimo sull’offerta Xbox, ma PlayStation non ha bisogno di presentazioni. Come direbbero gli americani, il prodotto Sony corrisponde ai New York Yankees delle console e mai come adesso il brand PlayStation ha bisogno di un competitor che possa permettergli di spingere sull’acceleratore per fornirci il meglio che può offrire.

Quando parliamo di Xbox Game Pass, ci stiamo riferendo alla possibilità di ricevere, e forse non vedere mai su PlayStation 5, titoli come The Elder Scrolls VI, Fallout, Doom, e non dimentichiamo una serie capolavoro come Ori.

Microsoft punta all’ecosistema Xbox.

Perché aspettare

Come forse avete già intuito, se dovessi scegliere adesso comprerei una Xbox Series X e solitamente consiglio a tutti quelli che non hanno la necessità di giocare in 4K la vantaggiosa offerta chiamata Xbox Series S. Però, per fortuna, ci sono tre ragioni per non prendere ora questa decisione.

Il primo punto da tenere in considerazione sono i titoli in arrivo al lancio. Microsoft non sta offrendo nulla di interessante. Personalmente non mi piacciono né i soulslike (Demon’s Soul) né le mirabolanti avventure di Spiderman. Il mio gioco di fine anno sarà Cyberpunk 2077 e non ho necessità di una console di nuova generazione per giocarlo. Il secondo punto sono i problemi hardware che storicamente si sono verificati nelle passate generazioni. Tra ring of death e pessime esperienze personali con il Nintendo Gamecube, il day one non più una mia prerogativa né per i videogiochi né soprattutto per le console. Il terzo e più importante punto è semplicemente aspettare per vedere come vanno le cose.

I “quattro” di Capcom Five

Per tornare al Gamecube, i Capcom Five, i cinque grandi titoli in esclusiva Nintendo, avevano infervorato i fan, ma poi gli scarsi risultati costrinsero molte terze parti a non poter collaborare con l’azienda di Kyoto. Dubito che questo caso limite possa capitare oggi a Sony e Microsoft, ma se effettivamente il famoso SSD di PlayStation 5 o la potenza di fuoco di Xbox Series X|S possono fare la differenza, conviene saperlo prima di acquistare la console, non dopo.

Conclusione

Ora che ha poco senso parlare di console war, ho deciso di valutare l’acquisto di una console next-gen intorno a marzo 2021 quando probabilmente il rodaggio della console sarà terminato e, se necessario, le case produttrici dovrebbero mettere in vendite nuove versioni esenti da difetti. Chi ha voglia di attendere un po’ di più, potrebbe aspettare il primo inevitabile calo di prezzo, ma in questo caso il mio interesse non è economico ma razionale, perché le console ci accompagnano per più di un lustro ammortizzando largamente i costi. Infine, ci sono buone possibilità che quella che sta arrivando sarà l’ultima generazione di console su cui metteremo le mani e voglio limitare al minimo la perdita delle emozioni e sensazioni che ci porterà.

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Società

PlayStation 4 non è stato un successo grazie alle esclusive

Quando leggiamo i motivi per cui dovremmo comprare una PlayStation 5, il punto principale sono le esclusive delle console Sony. Infatti, non è un caso se l’azienda giapponese ha già mostrato sia i titoli che arriveranno al lancio come Demon Soul’s e Marvel’s Spider-Man Miles Morales che quelli ancora in sviluppo come God of War Ragnarock, Gran Turismo 7 e Ratchet & Clank Rift Apart. La scelta di dare così spazio alle esclusive fa pensare che storicamente le console nipponiche siano acquistate proprio per questi titoli, ma non è stato così per PlayStation 4.

Le esclusive PlayStation 4

Sony PlayStation 4 ha venduto 112,1 milioni di copie demolendo nelle vendite il suo principale, e forse unico, competitor Xbox One, che si è fermato a un valore stimato di 50 milioni di console vendute, ben al di sotto delle 84 milioni vendute dal suo predecessore Xbox 360.

Le vendite dell’ottava generazione di console fanno ben sperare Sony, ma Microsoft si sta muovendo con un hardware molto competitivo e un Xbox Game Pass davvero interessante. D’altro canto, PlayStation 5 punta tutto sul suo controller DualSense e soprattutto sui titoli in esclusiva, che stanno ricevendo molta spinta da parte della stampa specializzata. Però dati alla mano, il successo del brand e soprattutto di PlayStation 4 deve essere analizzato più accuratamente, perché il gioco più venduto per PlayStation 4 è GTA 5 e nella top 3, solo uno è un’esclusiva Sony: Uncharted 4.

Vendite best seller PS4 (in milioni).
Vendite best seller PS4 (in milioni).

Inoltre, come si può vedere dal grafico in basso, PlayStation 4 ha venduto 102,4 milioni di copie di videogiochi in esclusiva. Ovviamente stiamo parlando di un numero mostruoso, ma se consideriamo che le copie di titoli venduti in totale per PlayStation 4 è di oltre 1 miliardo, allora possiamo affermare che le esclusive PlayStation 4 pesano non oltre il 10% del totale. In aggiunta, se prendiamo in considerazione le 112,1 milioni di console vendute, in media, e ipotizzando che ogni acquirente abbia preso una sola console, possiamo dire che ogni giocatore di PlayStation 4 abbia nella sua collezione un solo gioco in esclusiva.

Vendite esclusive PS4 (in milioni).
Vendite esclusive PS4 (in milioni).

Le esclusive Nintendo Switch

Per dare un peso a questi numeri, ho preso in considerazione i dati di una console oggettivamente conosciuta per avere delle esclusive che la mantengono in vita, Nintendo Switch. Franchise come Super Mario, The Legend of Zelda, Pokémon e Super Smash Bros. hanno permesso all’azienda di Kyoto di piazzare 62 milioni di unità. Come possiamo vedere dal grafico in basso, le esclusive per Nintendo Switch hanno venduto 217,1 milioni di copie su un totale di 406,67 milioni di videogiochi venduti. La percentuale di giochi esclusivi venduti rispetto al totale è del 53%, cioè più di 1 titolo su 2. Inoltre, con le stesse premesse elencate per PlayStation 4, ogni utente che ha acquistato il Nintendo Switch ha in media 3,6 giochi esclusivi nella propria collezione.

Giochi Nintendo Switch più venduti (in milioni).
Giochi Nintendo Switch più venduti (in milioni).

Conclusione

PlayStation 4 è stato un successo incredibile, ma il fattore principale non sono le esclusive. È di gran lunga più probabile che il successo della console di Sony sia dovuta alla forza che ha il brand. Del resto, mia madre difficilmente mi dirà di spegnere l’Xbox One, perché per lei tutte le console sono PlayStation. Da 25 anni, la console nipponica è il simbolo di un intero settore come lo è Mike Tyson per la boxe o Hulk Hogan per il wrestling. Di conseguenza, chi ha comprato PlayStation 4 probabilmente lo ha fatto perché si tratta del franchise delle console casalinghe per definizione.

Inoltre, non bisogna dimenticare che all’uscita dell’ottava generazione nel novembre 2013, fu rimarcato che PlayStation 4 era leggermente più potente di Xbox One, cosa che spinse molti videogiocatori ad abbracciare il brand giapponese.

Oggi il marchio Xbox si è rafforzato molto grazie a dei colpi mirati da parte di Microsoft, come l’acquisizione di Bethesda, ma bisogna essere coscienti che probabilmente PlayStation 5 sarà un grande successo, anche perché il nome Xbox non è ancora entrato del tutto nell’immaginario collettivo e solo qualcosa di veramente grande può far cambiare idea a chi è rimasto soddisfatto dalla PlayStation 4. Nintendo ce l’ha fatta, ma ha deciso di non competere più con Sony e Microsoft. Xbox invece è ancora in corsa e sta cercando di imporsi con il suo ecosistema. Xbox Game Pass basterà per scontrarsi contro il colosso PlayStation?

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Microsoft acquisisce ZeniMax (Bethesda), gli scenari della next-gen

A un giorno dall’inizio dei preorder di Xbox Series X ed S, Microsoft ha annunciato l’acquisto dei proprietari di Bethesda, ZeniMax Media per 7,5 miliardi di dollari. ZeniMax ha la proprietà di ben tre case di sviluppo iconiche che hanno prodotto le serie di giochi Doom, The Elder Scrolls (Skyrim), Fallout e Quake. Analizziamo gli scenari possibili che questa mossa finanziaria porterà agli equilibri della next-gen di console.

Microsoft è ora proprietaria di Id Software, Bethesda Softworks e Arkane Studios. In altre parole, l’azienda di Redmond ha preso il possesso di numerose proprietà intellettuali di videogame eccezionali. Oltre a quelli già citati, che trovate in cima alla lista, vale la pena ricordare anche:

  • Doom
  • The Elder Scrolls (Skyrim)
  • Fallout
  • Quake
  • Wolfenstein 3D
  • The Evil Within
  • Dishonored
  • Prey

Per capire la portata di questo acquisto, possiamo fare un parallelo con il mondo del calcio. L’operazione di Microsoft corrisponde all’acquisto delle intere società di Real Madrid e Barcellona, risparmiando anche un miliardino, secondo Forbes. Un acquisizione monstre che espande il numero di studi di sviluppo di proprietà di Microsoft da 15 a 23.

Xbox Game Pass

L’arrivo di Bethesda in Microsoft cambierà gli equilibri della next-gen di console e alcune cose sono già certe. Phil Spencer, vicepresidente esecutivo di Xbox, ha dichiarato che tutti i giochi appena citati arriveranno su Xbox Game Pass.

Il chiarimento è stato perentorio. Tutti i giochi, anche quelli futuri come The Elder Scrolls 6 e Starfield, arriveranno su Xbox Game Pass (9,99€/mese) al lancio. Bisognerà capire se l’offerta sarà valida sia per PC che per console, ma è molto probabile che The Elder Scrolls 6 sarà disponibile gratuitamente al lancio per Xbox Series X/S .

Lo stesso ovviamente varrà per tutti gli altri giochi che arriveranno durante la next-gen, come un futuro Doom o Fallout. Di conseguenza, se consideriamo che Sony ha dichiarato che i futuri giochi proprietari costeranno 80 euro, significa che il risparmio per i fan di questi titoli, sul lungo periodo, equivale al costo attuale di una console next-gen.

PlayStation 5

La grande domanda che tutti si pongono è se Microsoft renderà esclusivi i giochi di ZeniMax. Sono abbastanza sicuro che la casa di Redmond renderà i titoli disponibili tanto su Xbox Series X ed S quanto su PC.

Se la politica aziendale sembra abbastanza chiara su questo punto di vista, non ci sono notizie certe per quanto riguarda la disponibilità di questi titoli su PlayStation 5. In particolare, Pete Hines, vicepresidente del reparto marketing di Bethesda, ha rilasciato una dichiarazione che fa pensare che i giochi potrebbero arrivare anche su PlayStation 5.

Phil Spencer ha fatto una dichiarazione in linea con Bethesda, ma ha anche fatto capire che il pallino del gioco è tutto nelle mani dei proprietari di Xbox Series X:

Prenderemo decisioni sulle altre console caso per caso.

Phil Spencer

Per quanto riguarda i giochi già annunciati come Deathloop e Ghostwire: Tokyo, Spencer ha confermato che onoreranno l’accordo. Arriveranno su PlayStation 5.

Per il futuro, la frase è molto chiara. Microsoft deciderà quali giochi potranno andare su PlayStation 5. Una prova di forza che fa tremare Sony.

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Playstation 5 Preorder ha senso solo per gamer dormienti

I preorder di PlayStation 5 sono iniziati e, su Amazon, sono terminati dopo circa cinque minuti per esaurimento scorte. Sembra che tutti vogliono una PS5, ma solo in pochi hanno vere ragioni per effettuare il preorder.

Bisogna premettere che l’esaurimento dei preorder di PlayStation 5 non significa necessariamente un successo. Infatti, sicuramente il numero di pezzi disponibili era molto basso. Inoltre, il preorder su Amazon può essere cancellato fino a pochissimi giorni prima dall’uscita fissata per il 19 novembre, senza spendere neanche un euro.

Di conseguenza, è presto per dire se PS5 sarà un boom di vendite al day one. L’unica certezza è che in molti sono stati presi dalla febbre della next-gen e dovrebbero riflettere sui pro e i contro di questa scelta.

Prezzi PlayStation 5

Effetto WOW

Rispetto alla generazione precedente, la next-gen 2020 non porterà un salto tecnologico così evidente, quantomeno in termini prettamente grafici. Sicuramente i caricamenti saranno molto più brevi e, forse, sarà possibile sfruttare nuove feature per avere veri open world senza tempi di attesa. Però, siamo ben distanti dall’effetto WOW di PlayStation 4.

Questo rende PS4, e soprattutto PS4 Pro, un hardware ancora molto valido che può trainare le vendite per almeno un altro anno. Infatti, tutti i giochi più attesi del 2020 saranno cross-gen e titoli come God of War 2 saranno probabilmente disponibili solo alla fine del 2021.

God Of War 2
God Of War 2

Difetti di fabbrica

Un altro dettaglio da tenere in mente è che, storicamente, le prime versioni delle console di nuova generazione hanno sempre presentato difetti, corretti solo successivamente. Alcune PlayStation 3 avevano un guasto che le rendevano inutilizzabili, noto come yellow ring of death. Playstation 4, invece aveva problemi sulla porta HDMI.

In altre parole, gli svantaggi possono essere pesanti per una spesa di 500 euro. Di conseguenza, chi ha già una console di ottava generazione, o soprattutto una mid-generation a scelta tra PlayStation 4 Pro o Xbox One X, dovrebbe riflettere se ne vale veramente la pena.

Ho comprato un Nintendo Gamecube al day one e soffriva di un problema hardware serio, che lo portava al crash una decina di minuti dopo l’accensione. L’assistenza Nintendo mi ha sostituito la console, ma sono rimasto quasi due mesi senza poter giocare a causa dei lunghi tempi di attesa dell’assistenza e di Poste Italiane.

PlayStation 3 yellow ring of death
PlayStation 3 yellow ring of death

Ciao, nuovo abbonato!

Quindi, chi dovrebbe pensare seriamente all’acquisto di PlayStation 5, o Xbox Series X? Semplicemente, chi non ha una console di ottava generazione Sony o Microsoft.

Prima di parlare di esclusive, è importante premettere che un PC gamer, se può permetterselo, dovrebbe continuare a esserlo, perché è una fascia di gaming estremamente più flessibile. Detto questo, le line-up al lancio della nona generazione sono state definite e i titoli in esclusiva per PlayStation 5 sono (escludendo PC):

  • Destruction AllStars (PS5)
  • Demon’s Souls (PS5)
  • Godfall (PS5)

Un parco titoli che colpisce i sentimenti, ma abbastanza scarno per in lancio di una next-gen.

Giochi al lancio della next-gen

Per questo motivo, gli unici che possono veramente beneficiare di un acquisto immediato sono i gamer che non hanno avuto modo di provare i titoli di punta dell’attuale generazione. E possono farlo grazie a PS Plus Collection.

Il PlayStation Plus Collection è un’aggiunta all’abbonamento di PlayStation Plus (8,99 €) annunciato durante l’ultimo showcase di Sony, che permette di giocare, su PlayStation 5 a tantissimi titoli:

  • God of War
  • The Last of Us Remastered
  • Uncharted 4: A Thief’s End
  • InFamous: Second Son
  • The Last Guardian
  • Ratchet & Clank
  • Persona 5
  • Detroit: Become Human
  • Bloodborne
  • Until Dawn
  • Batman: Arkham Knight
  • Fallout 4
  • Battlefield 1
  • Until Dawn
  • Monster Hunter World
  • Final Fantasy XV
  • Mortal Kombat X
  • RESIDENT EVIL 7

Sicuramente il PS Plus Collection si evolverà, ma attualmente la sua unica utilità è quella di permettere a chi non ha vissuto questa generazione di recuperare dei grandissimi capolavori, magari (leggermente) migliorati per sfruttare la potenza di PlayStation 5.

PlayStation Plus Collection

Conclusione

È ovvio che se siete stati dei gamer attivi, questi titoli li avrete già giocati, oppure non aspettavate la PS5 per farlo. Se invece avete saltato questa generazione per concentravi su altro, come Nintendo Switch nel mio caso, il PS Plus Collection vi permette di recuperare l’attuale generazione a un prezzo praticamente regalato.

Il PlayStation Plus Collection strizza l’occhio ai gamer dormienti e prova a fare concorrenza all’Xbox Game Pass durante i primi mesi di vita di PlayStation 5. Per Sony non è una soluzione definitiva, ma per chi ha saltato questa generazione o vuole buttarsi sul mondo delle console solo adesso, è una grande occasione. Per tutti gli altri, meglio aspettare per il preorder di PlayStation 5.

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Editoriali

Nintendo Switch è necessaria ma non sufficiente

Limitandoci al solo settore videoludico, il 2020 sarà ricordato come l’anno di transizione verso la nuova generazione di console. In un momento di profonda incertezza sulle qualità di Xbox Series X e PlayStation 5, l’unica conferma sembra arrivare da Nintendo Switch, una console necessaria da avere, ma non sufficiente per conoscere l’intero panorama videoludico di questi anni.

Fino al Nintendo Wii U, i meme si concentravano su una console war a tre con i PC gamer che guardavano divertiti la scena. Nintendo Switch ha sovvertito le regole e oggi su reddit potete trovare soprattutto vignette in cui la console di Kyoto se la ride mentre Microsoft e Sony lottano per la loro visione di gaming, ormai non troppo diversa da quella PC.

Il 2020 è di Nintendo Switch

In un periodo di emergenza sanitaria, Nintendo Switch ha fornito al mondo un anti-stress quasi assuefativo come Animal Crossing: New Horizons e si è impone come console di riferimento di quest’anno, anche al di fuori degli appassionati di videogiochi. La console nipponica è oggi un evento mediatico e la sua diversità gli permette di continuare sui suoi binari, senza bisogno di evolversi durante il prossimo anno. In altre parole, Nintendo Switch è un successo di questa generazione e lo sarà anche per la prossima.

Per questo motivo, penso che sia fondamentale per tutti gli amanti dei videogiochi possedere la console giapponese per conoscere l’intero panorama videoludico. Personalmente, non gioco in mobilità. Al massimo, posso decidere di cambiare stanza, ma posseggo un Nintendo Switch, perché ritengo che chiunque abbia passione per i videogame, debba assolutamente aver giocato a dei titoli che saranno ricordati per anni come punti da raggiungere.

Una console necessaria

Se siete degli amanti dei picchiaduro, troverete in Dragon Ball FighterZ e Street Fighter V tante ore di divertimento, ma non potrete non aver provato Super Smash Bros. Ultimate, il miglior gioco della serie.

Se preferite i platformer, Ratchet & Clank per PlayStation 5 vi starà probabilmente stuzzicando, così come l’annuncio di Crash Bandicoot 4: It’s About Time. Però, entrambi si dovranno scontrare con una certezza che ha definito gli standard odierni, Super Mario Odyssey.

Le uniche alternative ad Animal Crossing: New Horizons, per chi non ha la console Nintendo sono Stardew Valley e Harvest Moon, ma il successo dell’opera del Team 5 è stata così ampia che ha trasformato quei due ottimi prodotti in surrogati.

Ovviamente, non dimentico quello che per me è il re indiscusso dell’attuale generazione: The Legend of Zelda: Breath of the Wild. Ci sono della alternative a questo gioco in termini di gameplay e ne parleremo dopo, ma non esiste un altro The Legend of Zelda ed è un’esclusiva Nintendo che tutti, veramente tutti, dovrebbero aver giocato almeno una volta nella vita.

Zelda: Breath Of The Wild

Quelli che ho elencato sono i punti fondamentali della generazione odierna, che chiunque deve aver provato per poter capire se i giochi che usciranno domani sono veramente innovativi. Però, nel mio gusto personale c’è molto di più. Per capire l’evoluzione dei JRPG, è necessario aver conosciuto la serie Xenoblade Chronicles mentre Fire Emblem: Three Houses è semplicemente il miglior gioco di una serie che è in realtà un genere a sé stante.

Se siete tra quelli che amano i videogiochi, ma se come molti player italiani, giocate solo su smarthphone e state cercando di capire su quale console orientarvi, non posso che dirvi che Natale è troppo lontano e Nintendo Switch va giocata subito.

Se invece possedete un PC da gaming, una PlayStation 4 o una Microsoft Xbox One, allora Nintendo Switch vi completerà come videogiocatori per tutti i motivi elencati sopra.

Una console non sufficiente

Nonostante le parole d’amore che ho speso per la console di Kyoto, Nintendo Switch non è sufficiente per coprire l’intero mondo dei videogiochi. In altre parole, bisogna assolutamente averla, ma bisogna possedere anche un’altra console o un pc da gaming.

Tutti i titoli che vi ho elencato sono necessari per formare un videogiocatore, ma non sono sufficienti a completarlo. Nintendo ha fatto un ottimo lavoro per portare tante terze parti nel catalogo della sua console, ma non basta.

Infatti, da un lato ci sono porting che non sono all’altezza, come nel recente caso di The Outer Worlds o nel limitato The Witcher 3: Wild Hunt. Mentre dall’altro lato, ci sono videogiochi che sono esclusive di altre console, o semplicemente non potranno mai girare su Nintendo Switch.

I nomi sono tanti, ma alcuni bisogna obbligatoriamente citarli. The Last of Us II è un capolavoro acclamato. Se The Legend of Zelda: Breath of the Wild si gioca il titolo di miglior titolo degli ultimi dieci anni, un suo concorrente può essere un altro caposaldo dell’open world come Red Dead Redemption 2.

Se parliamo di remake invece ci sono dei giochi che hanno fatto la storia due volte. Prima con la versione originale e oggi con il proprio remake. Parlo ovviamente di Final Fantasy VII Remake e Resident Evil 2 Remake.

A titolo personale penso che Monster Hunter: World è un gioco che tenta molti fan Nintendo e personalmente ho grandi aspettative nei confronti di Cyberpunk 2077 e Baldur’s Gate III. In questo caso, il cloud gaming potrebbe colmare molte lacune. Purtroppo, la rimozione di Monster Hunter: World da Geforce NOW mi ha dato poche certezze per il futuro.

Conclusione

Questo articolo vuole essere la versione soft di un manifesto contro la console war. Che voi siate dei PC gamer, dei sonari oppure degli xboxari, dovete assolutamente avere un Nintendo Switch. D’altro canto, il Nintendo Switch non può essere la vostra unica console, perché non permette di avere una visione globale del mondo dei videogiochi.

Il 2020 è l’anno di transizione perfetto per colmare importanti lacune videoludiche. L’emergenza coronavirus ha rallentato anche l’industria dei videogiochi, ma questo momento negativo può essere sfruttato per recuperare dei pezzi che diventeranno storia. Prendetevi del tempo per capire cosa vi manca per completarvi come giocatori e sfruttate a pieno questi mesi prima delle feste natalizie, perché il 2021 ci porterà così tante novità che sarà difficile voltarsi indietro, finendo per non poter mai più mettere mani su capolavori che ci permetterebbero di capir meglio quello che sta per arrivare.

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Editoriali

Console war 2020, non fate la guerra ma la community

Sono state annunciate le console della prossima generazione e i media del settore videoludico si stanno concentrando sui paragoni tecnici. Gli utenti di internet sono bombardati di notizie e video su specifiche video, audio e dischi di memoria. In questo momento siamo inondati da tutti gli scoop sul nuovo controller DualSense di PlayStation 5 di cui non abbiamo bisogno. La console war 2020 è iniziata e la stampa non vuole fare prigionieri.

Console wars

Le console wars furono raccontate da Blake J. Harris nell’omonimo libro, che narra della guerra tra Sega e Nintendo in cui in gioco c’era la sopravvivenza delle aziende e tutti i dipendenti che ci lavoravano. La guerra attuale è un capriccio delle stampa per invogliare i lettori a schierarsi per una squadra e portarne la bandiera, così da riempire le loro notizie di commenti.

Console Wars di Blake J. Harris
Console Wars di Blake J. Harris

La guerra tra Nintendo e Sega avvenne tra la fine degli anni ’80 e gli inizi degli anni ’90. In quel frangente era importante vincere ogni battaglia, perché si era appena usciti dalla crisi dei videogiochi del 1983, ma oggi perché abbiamo bisogno di scegliere una fede videoludica? Viviamo in un periodo molto florido per i videogame. I videogiocatori non sono più una nicchia mal vista, oggi giocare è cool.

I dati parlano di una popolazione di videogiocatori e videogiocatrici al 50/50. In altre parole, le cose vanno bene e dovremmo pensare a fare community piuttosto che la console war. Non ha alcun senso odiare un titolo, una console o un’azienda solamente perché non ci piace o perché non l’abbiamo scelta.

Esperienze uniche

Non tutti si possono permettere diversi dispositivi, ma chi può farlo dovrebbe godere di tutte le esclusive che può, perché ogni grande gioco che sia per Xbox, PlayStation, Switch, PC o Stadia può avere qualcosa in più da offrire che non conosciamo e che vorremmo scoprire. Ogni device ha la sua caratteristica e nessuno di questi dovrebbe essere sminuito, perché paragonare il Nintendo Switch a un PC è come paragonare un portiere a un attaccante.

Il mondo dei videogiochi del 2020 è molto variegato, offre prodotti diversi e chi è lungimirante può godere di più esperienze uniche. Giocare a Ori and the blind forest su PC non è come giocarlo su Nintendo Switch. Sono due sensazioni diverse.

La console Nintendo è un ibrido che permette di giocare in movimento, ma anche quando sei steso sul letto e non vuoi arrivare in salotto. Se non fosse così, non si spiega il successo della console giapponese durante questo periodo di quarantena.

D’altro canto, il computer permette di godere di un’esperienza di gioco totale grazie a un’immersione mostruosa data da un comparto tecnico inarrivabile. Un’esperienza unica dovuta anche dal vecchio stile mouse e tastiera.

Prima di arrivare alla next-gen, non dimentichiamoci dei dispositivi mobili Android e iOS, che hanno permesso a miliardi di ragazzini di resistere alle rimpatriate di famiglie durante le festività. E il cloud gaming. Per adesso capitanato da Google Stadia può dare tanto a chi non vuole comprarsi una console, ma ha puntato solo pochi titoli. Se disponibile, un’ottima fibra ottica non costa molto ed il suo costo è ammortizzato nel tempo dalla sua utilità.

Non vogliamo la console war 2020, ma la console peace
Console peace

La guerra è finita

Infine, arriviamo alla next-gen console war 2020 che nessuno vuole. Xbox Series X e PlayStation 5 sono due console che possono sembrare molto diverse quando leggiamo gli articoli del settore, ma in fondo vedono il futuro del gaming allo stesso modo, un bazooka di qualità audio e video da sparare in faccia all’utente per immergerlo completamente.

L’idea non è troppo diversa da quella del PC, con la differenza che i costi e la facilità di utilizzo non sono per nulla trascurabili in un settore come quello videoludico. Possiamo stare ore a parlare del pulsante del microfono del DualSense, ma non avrebbe alcun senso, perché entrambe le console possono offrire una grande esperienza completamente unica.

Se da un lato ci sono titoli esclusivi in abbondanza, dall’altra parte c’è un’intera infrastruttura che solo la Microsoft può dare e che probabilmente ci stupirà.

La community di videogiocatori è abbastanza matura per poter provare della sana invidia per quello che non può giocare o per acquistare più device diversi, essendo consapevoli che possono portare esperienze completamente diverse.

La console war 2020 è morta ancor prima di iniziare, ma spetta a noi dare vita a una nuova era in cui la community possa parlare di videogame come si parla di libri. Non possiamo leggerli tutti, ma possiamo amarli per l’esperienza che hanno dato a coloro che ce li stanno raccontando.