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Baldur’s Gate: Dark Alliance per Xbox Series X – Recensione

Per festeggiare il suo ventesimo compleanno, Baldur’s Gate: Dark Alliance ritorna dimostrando una pericolosa presunzione.

Recensione in un Tweet

Baldur’s Gate: Dark Alliance è stato riproposto in una versione praticamente uguale all’hack and slash di venti anni fa. Nonostante a tratti sia ancora divertente, il titolo è un’opera storica ormai fuori dai nostri tempi che sarà apprezzata solamente dai nostalgici o da chi vuole studiare il fenomeno dei souls-like di cui Dark Alliance è un vero precursore.

5.5


Gli ultimi dodici mesi sono stati un gran periodo per gli amanti dell’iconica serie Baldur’s Gate. L’avvento del terzo capitolo, l’uscita di Dungeons & Dragons Dark Alliance (Wizards of The Coast) e il ventesimo anniversario dello spin-off stesso sono tutte motivazioni valide per vedere una rimasterizzazione di Baldur’s Gate: Dark Alliance di Interplay Entertainment.

Se questi tre scenari vi sembrano dettati dalla voglia di cavalcare l’onda sperando in un ritorno economico a costo zero, purtroppo devo confermarvi che avete ragione. Prima di giungere alla conclusione però vorrei che mi seguiste nella curiosa avventura di valutare un ottimo gioco del 2001 riproposto venti anni dopo senza alcuna rilevante novità e capire insieme se è ancora divertente.

Reami Perduti

Baldur’s Gate: Dark Alliance è lo spin-off della leggendaria serie basata su Forgotten Realms, uno dei più famosi universi di Dungeons & Dragons, e si regge sulle regole della versione 3.0 del gioco da tavolo, che non tutti hanno avuto modo di giocare. Infatti, l’ottimo hack and slash di Snowblind Studios passò un po’ in sordina probabilmente, perché sviluppato per le neonate console di sesta generazione, tagliando quindi fuori tutti i giocatori PC che avevano amato i capitoli principali.

Oggi la trama è quanto di più semplice si possa immaginare, mentre per l’epoca si trattava di una costruzione tipica usata anche da videogiochi che avevano definito uno standard. Il titolo si dirama in tre atti in cui nel primo vivremo il piacere di viaggiare attraverso le fogne di Baldur’s Gate e faremo la conoscenza della locanda più tranquilla del mondo. Chiunque abbia giocato ai capitoli originali, ricorderà il senso di confusione della città, completamente assente in questo titolo e in cui i personaggi non giocanti con cui poter dialogare saranno circa una decina in tutto il gioco. Pochi anche per il genere, se pensiamo che Diablo 2 uscì l’anno precedente (giugno 2000).

Fortunatamente, ogni atto contiene più di una location e una storia che si espande fino a un universo parallelo. Passeremo dunque solamente nel primo atto per fogne, covi di ladri e antiche catacombe che celano un enorme e oscuro potere che abbiamo deciso di combattere in solitaria, anche perché è stata rimossa la modalità cooperativa presente nella versione originale. Inoltre, chi ha amato la serie originale apprezzerà il bestiario degli atti successivi zeppi di gnoll, troll, ma anche di creature maggiormente mostruose come, solo per citarne alcune, golem, gargoyle e addirittura elementali quando saremo catapultati in un altro Piano.

In altre parole, la lore di D&D è stata ampiamente usata in Dark Alliance e risulta abbastanza variegata ancora nel 2021, anche se i dungeon risulteranno già dal secondo atto eccessivamente ripetitivi sia in termini di diversificazione dei dettagli scenici sia per tipologia di mostri al proprio interno.

Prepare to die

Baldur’s Gate Dark Alliance ha tre difficoltà, di cui quella normale è non a caso già particolarmente tosta. Infatti, anche se i giochi di quel periodo avevano un’elevata difficoltà, il gioco soffre una scarsa longevità, appena otto ore, che può aumentare notevolmente in caso di morti ripetute. Di fatto, questo rende l’opera non adatta a tutti i videogiocatori del 2021, che troveranno in Dark Alliance un vero e proprio precursore di Dark Souls, sia in termini di difficoltà che nella scelta del gameplay.

Non so quanto questa sia stata una scelta ponderata, poiché l’esperienza di gioco cambia completamente in base alla classe scelta. Kromlech (guerriero) e Vahn (arciere) avranno sicuramente vita più facile della stregona Adrianna che paradossalmente dovrà curare le statistiche di destrezza e costituzione se vorrà sopravvivere nelle fasi finali del gioco. In particolare, con questa classe basterà anche un solo colpo per essere messi KO e sarà fondamentale sia curare i riflessi per passare dall’attacco (con il pulsante X) alla parata (R2) sia il corretto posizionamento, perché un attacco alle spalle non sarà protetto dallo scudo. Questo significa che il pull dei nemici sarà fondamentale e non ci saranno mai mostri facilmente affrontabili in uno-contro-molti in stile Diablo.

Il gameplay ha fatto la fortuna del titolo venti anni fa, ma non può sostenere il confronto con lo standard moderno. Di fatto, Baldur’s Gate Dark Alliance vi costringe a giocare da guerriero anche con un mago e vi toccherà passare svariate ore a ripetere sempre lo stesso stile di combattimento. Infatti, potrete scegliere di parare e attaccare seguendo tempi e hit-box del nemico oppure correre all’indietro e attaccare dalla distanza con frecce o magie, ma nulla di più.

Da sottolineare, esattamente come i più moderni souls-like, Baldur’s Gate Dark Alliance è difficile, ma mai sleale. Il titolo si basa sulle solide regole di DnD che vengono sempre rispettate, anche quando l’intelligenza artificiale dei nemici latita. In questo caso, potremmo essere noi a sfruttare i vantaggi degli scenari e nei momenti critici potremmo (tranne rare eccezioni) ritornare istantaneamente nel nostro rifugio dove poter acquistare armi, armature e tante, troppe pozioni di cura o mana.

L’originale, purtroppo

Il punto dolente di questa nuova versione è proprio l’assenza di rimasterizzazione. Questo Baldur’s Gate: Dark Alliance non ha alcuna novità nemmeno in termini grafici. L’opera di Black Isle Studios è tecnicamente vetusta con una qualità video che non ha alcuna miglioria palpabile e un audio a tratti fastidioso. Un gioco che oggi potrebbe essere appena sufficiente per i nostalgici della serie, ma che si ripropone al prezzo fuori mercato di 29,99 euro, che poteva trovare senso solamente se si fosse deciso di includere anche il sequel.

La sensazione generale è che Interplay Entertainment abbia scelto di riproporre il suo spin-off solo per sfruttare la risonanza mediatica che sta avendo il franchise in questo periodo e per rivendicare la paternità dell’opera dopo la decisione di Wizards of The Coast di produrre un nuovo gioco con lo stesso nome di uno spin-off di alta qualità per il suo tempo, ma che oggi vive di soli ricordi.

Dettagli e Modus Operandi

  • Genere: hack and slash
  • Lingua: italiano
  • Multiplayer: no
  • Prezzo29,99 euro

Ho salvato Baldur’s Gate in circa dieci ore grazie a un codice gentilmente fornito dal publisher.

Di Antonino Savalli

Nato con Nintendo, cresciuto con PlayStation e formato con il PC, ho sempre trovato nella scrittura il legame per apprezzare tutte le esperienze videoludiche (e non) vissute.

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