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Editoriali

Review bombing, recensioni ingiuste tra Steam e Metacritic

Analisi dei casi più eclatanti di review bombing, sia attuali che storici, con approfondimento sulle posizioni prese da Steam e Metacritic

Il review bombing è la pratica di fare recensioni negative ai videogiochi, e non solo, come forma di dissenso, più o meno assennata, su piattaforme che permettono agli utenti di giudicare i titoli. Da quando esiste il libero arbitrio, il confine tra libertà di espressione e ingiustificata invettiva è sempre stato molto sottile. In questo articolo vi racconto alcuni dei casi storici, l’evoluzione e le controversie delle recensioni negative e, spesso ingiustificate, ai videogiochi da parte degli utenti su Steam e Metacritic.

Tre casi attuali

Non è un caso se in questo periodo stiano aumentando i casi di recensioni ingiuste e le motivazioni sono strettamente legate alla community. Attualmente ci sono tre casi attuali assolutamente eclatanti di cui vale la pena parlare: Animal Crossing: New Horizons, Death Stranding e The Last Of Us Part II. Questi titoli hanno in comune, oltre al review bombing che stanno subendo, che non sono di mio interesse. Non ho mai giocato le saghe e non ho motivo di difenderli.

Animal Crossing: New Horizons

Mai mi sarei aspettato di vedere Animal Crossing: New Horizons bombardato da recensioni negative su Metacritic. Animal Crossing è una serie molto apprezzata e l’ultimo titolo è amatissimo da utenti e critica, perché ha una qualità altissima. Il titolo ha raggiunto record di vendite e sta trainando anche il Nintendo Switch.

L’invettiva degli utenti nasce soprattutto per due motivi. La prima è il poter avere solo un’isola per console. La seconda è che il secondo giocatore non può avanzare nel gioco più velocemente del proprietario dell’isola.

Sono scelte di game design che possono non piacere, ma possono avere tante motivazioni. Animal Crossing: New Horizons non merita un voto insufficiente. Non ho particolare interesse verso il gioco, ma bisogna essere oggettivi. Tecnicamente e artisticamente è così eccezionale da risultare un importante anti-stress in questo periodo di lockdown, oltre che un possibile pericolo di assuefazione.

Death Stranding

Death Stranding nasce dalla mente di Hideo Kojima. Osannato per aver scelto di abbandonare Konami, ora viene duramente colpito dagli stessi utenti che lo hanno divinizzato, perché non si aspettavano un titolo del genere.

Il gioco nasce dopo che la Kojima Production lascia Konami dopo i problemi per il lavoro di quello che sarebbe stato il nuovo di Silent Hill. Le varie controversie lo portano in Sony, dove ha carta libera per sviluppare un gioco completamente innovativo.

Non ho giocato Death Stranding, perché non mi ha convinto. Sicuramente è visionario e magari in futuro sarà un genere che prenderà il largo, ma non lo trovo interessante, attualmente. Personalmente sono molto legato a un vecchio stile di gioco basato su un sistema frenetico, in cui ci sia azione. L’idea di concentrarmi sul girovagare non mi entusiasma.

Però quando guardo e sento il comparto tecnico di Death Stranding, capisco che dietro ci sono persone che hanno lavorato duramente e con grandi idee. Il titolo è rivoluzionario non solo a livello tecnico. Il gioco mostra che si possono immaginare e costruire storie anche in ambientazioni alternative con risvolti spiccatamente simbolici.

Death Stranding è stato attaccato duramente, perché non è stato capito. Non è la prima opera d’arte a cui succede, ma nei videogiochi ci sono alcuni punti cardine che ti permettono di intuire se un titolo ha del valore o meno. Non bisogna essere un esperto, basta un po’ di conoscenza e del sano intuito.

L’opera di Hideo Kojima ha un alto livello artistico, è visionaria e piena di carattere. Può essere giudicato anche sotto la sufficienza, ma trovo ingiuste recensioni bassissime, perché si ritene che il titolo sia stato sopravvalutato. Il giudizio sui videogame deve sempre partire da una base di oggettività, con la possibilità di cambiare i propri voti in alto o in basso in base ai propri gusti. Death Stranding non può avere un base così bassa.

The Last of Us Part II

The Last of Us 2 sta ricevendo una serie di votazioni negative, ma la situazione è più caotica del previsto. Tutto inizia con dei leak che contengono importanti spoiler, che ovviamente non vi rivelerò. Anche perché ho deciso di non conoscerli.

Inizialmente si pensava che la fonte fosse interna e il suo spoiler era dovuto al non trovarsi d’accordo con le scelte morali che si possono fare in gioco o addirittura della presunta omosessualità di Ellie. Successivamente si scopre che la fonte non è interna, ma allo stesso tempo compaiono delle forti accuse a Naughty Dog in merito al crunch, cosa di cui eravamo già al corrente, tra l’altro.

Nel dubbio, la community ha prima attaccato la casa di sviluppo subissando di reazioni negative un video di Neil Druckmann, vicepresidente di Naughty Dog, che si complimentava con il suo team. Dopo, gli stessi si sono fiondati sul bellissimo trailer del gioco riempendolo di spoiler e costringendo gli autori a disattivare i commenti. Infine, hanno minacciato di morte lo stesso Neil Druckmann.

The Last Of Us 2 non è nemmeno uscito. Può anche essere nobile voler difendere i diritti dei lavoratori che sono costretti al crunch, ma non sappiamo veramente come siano andate le cose. Siamo a conoscenza della brutta pratica del crunch nel mondo dei videogiochi e anche se la critico aspramente, Naughty Dog è solo una delle tante che la mette in atto. Per quanto riguarda la questione morale o religiosa di cui si è parlato all’inizio, trovo assolutamente ridicolo che non si possa scegliere di trattare temi delicati in un videogame.

Le motivazioni

Sono tanti i motivi per cui si decide di attaccare un videogame con recensioni negative su Steam e Metacritic. Queste sono solo alcune delle più controverse.

Aspettative inattese

Una prima motivazione sono le aspettative inattese. Personalmente sono rimasto molto deluso da Warcraft III: Reforged e da Pokémon Spada e Pokémon Scudo. Non li ho comprati e il mio voto totalmente soggettivo si assesterebbe sulla sufficienza dopo aver visto svariati gameplay.

Warcraft III: Reforged ha creato un polverone giustificato. Il titolo doveva far rinascere Warcraft 3 e così anche la Blizzard, che sta vivendo un periodo molto negativo. Il risultato è stato non riuscire a fare un remaster degno di un gioco che funziona ancora benissimo. Molte delle feature richieste non sono mai state rilasciate e alcuni giocatori sono tornati alla versione originale, perché mancano dei contenuti che non sono stati implementati in questa remaster. Giusto criticarlo dunque, ma come già detto, c’è un limite che è più alto di 0,6.

Problemi simili riguardano Pokémon Spada e Pokémon Scudo. I due giochi non sono allettanti. Le aggiunte non sono così divertenti e il titolo stagna ormai da parecchio tempo. Gli stessi Pokémon Sole e Pokémon Luna, che ho giocato su Nintendo 3DS non mi hanno fatto impazzire. Però ci deve essere sempre una base di oggettività.

Console War

Ovviamente poi c’è chi si fa prendere dalla console war e attacca i titoli come Fire Emblem: Three Houses ed Astral Chain perché sono usciti in esclusiva per Nintendo Switch.

Un caso meno recente, ma eclatante è stato Metro Exodus. Il titolo uscì in esclusiva per Epic Games Store, ma dopo un po’ fu disponibile anche su Steam. Apriti cielo! La community subissò il titolo di recensioni negative su Steam.

Trolling

Il caso Kunai è l’evento più surreale tra tutti. Lo scopo non era totalmente malvagio, ma fa capire la portata del pericolo del review bombing.

Kunai è un titolo indipendente che è stato attaccato da un unico utente su Metacritic per nessuna apparente ragione. Lo scopo dell’attacco era dimostrare quanto sia facile poter affossare un gioco su Metacritic. Una casa di sviluppo indie, che ha lavorato per anni su un videogioco, può essere demolita da un singolo utente in poche ore.

Le reazioni di Steam e Metacritic

Come sapete, per quanto riguarda i videogame, le piattaforme di riferimento per queste pratiche sono due: Steam e Metacritic. Le reazioni al review bombing ci sono state e sono state diverse.

Il pugno duro di Steam

Steam è uno strumento per videogiochi totale. Puoi comprare i titoli, conservarli e recensirli. Su Steam contano soprattutto le recensioni degli utenti, che ho spesso trovato molto utili. La Valve ha dato alla community una grande libertà, ma pone condizioni molto stringenti.

Steam nel 2019 ha introdotto un nuovo regolamento e un sistema automatico che permette di intercettare il review bombing. La Valve ha deciso di lavorare sul periodo temporale. Se l’algoritmo si rende conto, che in un determinato periodo, un titolo sta ricevendo recensioni negative e ingiuste, non sarà possibile aggiungere nessun tipo di recensione in quel lasso di tempo. Una decisione dura, ma che ha permesso a Steam di affrontare 44 casi di review bombing nel 2019.

Il silenzio di Metacritic

Metacritic è un aggregatore di recensioni di contenuti come film, serie TV e videogiochi. La piattaforma aggrega le recensioni per voti dei giornalisti, cioè siti di professionisti che recensiscono per lavoro e le tanto temute recensioni degli utenti. Quest’ultime non hanno alcun filtro. Chiunque può scrivere quel che gli pare e nessuno controllerà il suo contenuto.

Questa scelta della piattaforma ha reso Metacritic il posto più amato dalla community tossica che vuole colpire un videogioco. Come successo con Astral Chain, Metacritic blocca le recensioni negative solamente quando diventano eclatanti e fanno il giro del mondo su tutti i maggiori siti dedicati. In altre parole, non c’è un controllo automatizzato.

Nonostante i responsabili della piattaforma ci hanno informato che tengono sotto controllo le recensioni negative ai videogiochi, gli utenti continuano indisturbati a inquinare i voti dei giochi senza nessuna reale presa di posizione da parte del sito.

Tra libertà e invettiva

Ci sono stati dei momenti storici in cui ero d’accordo con il review bombing. Infatti, esso ha permesso di fare luce su alcune pratiche poco corrette da parte dei grandi dell’industria videoludica, come Rockstar Games con Red Dead Redemption 2. Il crunch è una pratica orrenda resa ancora peggiore in Occidente, dove è spesso forzata solamente ai dipendenti che stanno più in basso nella catena gerarchica.

Se Steam ha migliorato la sua reputazione, oggi Metacritic è diventato il centro nevralgico dell’ingiustizia. Personalmente, ritengo una forte mancanza di rispetto e un atto di cyberbullismo la scelta di fare un’immotivata recensione negativa sul duro lavoro di centinaia di persone.

Se si tratta di piccole case indipendenti, il risultato può essere catastrofico, ma non dobbiamo farci ingannare dalla grandezza. Attaccare una grande azienda senza alcun motivo valido è un atto ignobile, indipendentemente da quanto forte possa essere la società che sta subendo l’invettiva.

Conclusione

C’è un problema sociale nelle recensioni ingiustificate ai videogiochi. Il review bombing è figlio di una generazione di gamer che si sono resi conto che la loro opinione conta e ne abusano. Internet è pieno di commenti cattivi gratuiti e questa pratica si è ingigantita nel mondo dei videogame in una versione ancor più tossica.

Una forma di dissenso logico e ragionato è da premiare, ma la piega che hanno preso le recensioni ingiuste su Metacritic rischiano di inquinare un ambiente già complesso. La piattaforma dovrebbe ragionare sul prendere delle precauzione e combattere realmente questa pratica. La sua reputazione è ai minimi e non può nascondersi dietro il concetto di libertà di espressione, perché si è ormai trasformato in cyberbullismo.

Di Antonino Savalli

Nato con Nintendo, cresciuto con PlayStation e formato con il PC, ho sempre trovato nella scrittura il legame per apprezzare tutte le esperienze videoludiche (e non) vissute.

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