Ah, Digimon! Sebbene i mostriciattoli Bandai Namco non siano mai riusciti ad eguagliare la popolarità dei loro “cugini” Pokèmon, è indubbio come anch’essi siano stati in grado di crearsi una solida fanbase, soprattutto in Giappone. E così, al secondo tentativo, Digimon Card Game è diventato il gioco di carte collezionabili interessante e coinvolgente che gli appassionati aspettavano.
Scopo di questo articolo sarà fornire una guida sulle caratteristiche principali e sulle regole del gioco, in modo da aiutare i potenziali nuovi giocatori ad orientarsi nel fantastico mondo dei Digimon.
Le origini
Nati come versione alternativa dei famosi Tamagotchi nel 1997, i Digimon raggiunsero la popolarità nel 1999 grazie alla loro prima serie animata, Digimon Adventure. La serie ottenne un ottimo successo e fu la prima di ben 10 stagioni, l’ultima delle quali, Digimon Ghost Game, è tuttora in svolgimento.
Il successo dell’anime consentì all’universo dei Digimon di espandersi in una lunga serie di altri media, tra cui manga, videogiochi e un gran numero di merchandising di ogni genere.
Tra tutti questi media non potevano certo mancare le carte collezionabili. Digital monster card game vide la luce nel 1999 e fu distribuito in tutto il mondo, Italia compresa. Tuttavia, lo scarso successo del gioco portò ben presto al suo abbandono, dopo l’uscita di una sola espansione. Nonostante tutto, però il franchise di Digimon riuscì ad imporsi come presenza costante, soprattutto in Giappone, creando una solidissima fanbase pronta a sostenere sempre e comunque gli amati mostri digitali.
Buona la seconda!
Nel 2020, in concomitanza col lancio della nuova serie anime, remake dell’originale Digimon Adventure, Bandai ha deciso di riprovarci, lanciando in tutto il mondo Digimon Card Game, un gioco totalmente nuovo e all’avanguardia.
Questa volta, nonostante la pandemia da Covid-19, il successo del gioco è stato davvero notevole, permettendogli di guadagnarsi un posto nella top ten dei cardgame più venduti, accanto a brand storici come Magic, Yu Gi Oh e Pokèmon .
La ragione di questo successo, oltre che nell’affetto dei fan per i Digimon, è da ricercare nelle meccaniche del gioco. Esse infatti riescono ad essere intuitive e allo stesso tempo a permettere un numero enorme di strategie e stili differenti.
Anche la bellezza delle Artwork (le immagini sulle carte), quasi sempre davvero ispirate e accattivanti, ha avuto un ruolo importante nella buona ricezione del gioco.
Come giocare
Tipologia di carte
In Digimon Card Game, il mazzo di ogni giocatore sarà composto da 50 carte, né una di più né una di meno. Il giocatore potrà inserire al massimo 4 copie della stessa carta (a meno di particolari eccezioni).
All’inizio della partita, le prime cinque carte del mazzo verranno poste in una pila separata, andando a formare la cosiddetta security. Scopo del gioco sarà riuscire ad esaurire la security del nostro avversario e riuscire ad attaccarlo direttamente. Come farlo? Ma, naturalmente, grazie ai nostri cari Digimon! Il nostro mazzo infatti sarà composto da tre tipologie differenti di carte: carte Digimon, carte tamer e carte opzioni.
Le carte Digimon saranno quelle maggiormenti presenti all’interno del mazzo. Ognuna di esse avrà un livello (di solito da 3 a 7), un costo, i suoi punti di attacco e un costo di evoluzione (ci torneremo tra poco). Naturalmente, molti Digimon saranno anche dotati di effetti, scritti all’interno del corpo della carta e infine di effetti “ereditari” (abbiate pazienza!), situati nella parte inferiore della carta.
La carte opzione sono l’equivalente delle magie di magic e Yu-Gi-Oh! Hanno normalmente costi abbastanza elevati ed effetti di ogni genere, spesso in grado di ribaltare l’esito delle varie sfide. Per poterle giocare, però, sarà necessario controllare un Digimon o un tamer del medesimo colore (o dei medesimi colori) dell’opzione che andremo a calare.
I tamer, infine, una volta messi in gioco, rimarranno nel nostro terreno fino alla fine della partita. Sono dotati di utilissimi effetti continui in grado di dare una grossa mano al giocatore nell’impostazione delle sue strategie. Talvolta sono anche dotati di effetti “in entrata”, che scatteranno nel momento in cui il nostro tamer toccherà il terreno. La caratteristica che rende queste carte davvero insidiose è il fatto che entreranno in gioco anche nel momento in cui il nostro avversario le girerà attaccando la nostra pila delle security, ignorando persino il costo.
Costi e memorie
Abbiamo più volte menzionato il costo delle carte. Come sarà possibile per il giocatore pagare quello che andrà a giocare? Grazie ad una delle meccaniche più innovative di questo gioco, ovvero la barra della memoria.
All’ avvio della partita, il primo giocatore inizierà con 0 memorie. Ogni carta da lui giocata andrà a fornire memorie all’avversario e viceversa. Il turno di ogni giocatore terminerà nel momento in cui le sue memorie andranno in negativo.
Se per esempio il primo giocatore giocasse una carta dal costo di due memorie, il secondo inizierebbe il suo turno con a disposizione, appunto, due memorie. Giocando una carta a costo 3, terminerebbe il suo turno lasciando il primo giocatore con solo una memoria a disposizione.
È dunque possibile giocare da subito Digimon molto potenti, ma questo comporterà un alto dispendio di memorie, cosa che consentirà all’avversario di giocare numerose carte ed impostare la sua strategia.
È dunque evidente come la gestione della memoria a disposizione sia uno dei concetti chiave per la buona riuscita di qualunque strategia del gioco. A questo proposito, i tamer hanno spesso tra i loro effetti il settare la memoria iniziale del giocatore a tre, fornendo un vantaggio davvero notevole.
Evoluzioni e Breeding
Ma come riuscire a mantenere la nostra memoria e allo stesso tempo giocare i nostri mostri più potenti in Digimon Card Game? Ma naturalmente grazie al marchio di fabbrica dei Digimon: la digievoluzione (o evoluzione, in originale).
A partire dal livello 3, infatti, ogni Digimon presenterà, oltre al suo costo di gioco, anche un costo di evoluzione. Sarà possibile evolvere la nostra creatura semplicemente posizionando un Digimon di un livello superiore e del medesimo colore sopra al Digimon che abbiamo in gioco. I Digimon di livello 3 evolvono dai livelli 2, i livello 4 dai livello 3 e così via. L’evoluzione avverrà pagando un costo decisamente inferiore rispetto al normale costo di gioco.
Per dare un’idea, i Digimon di livello 6 hanno di solito costi di gioco altissimi (quasi sempre intorno alle 10 memorie) mentre evolvendoli da un livello 5 li pagheremo tra le 2 e le 4 memorie.
Non sarà necessario invece, come accade in Pokèmon, rispettare le linee evolutive di cartone ed anime. Ogni Digimon può evolvere in moltissime forme diverse, purché esse siano del medesimo colore e rispettino la scala dei livelli.
Come se non bastasse, il nostro Digimon erediterà anche le abilità del Digimon da cui evolerà. Ricordate l’area situata nella parte bassa delle nostre carte? Si tratta precisamente delle abilità “ereditate”, ovvero quelle che guadagnerà il nostro Digimon una volta evoluto, che andranno a rendere la nostra creatura ancora più pericolosa. Come ulteriore incentivo, ogni volta che eseguiremo un’evoluzione pescheremo gratuitamente una carta, azione quasi sempre vantaggiosa in un card game.
All’interno di questa meccanica riveste un ruolo fondamentale la cosiddetta “Area Breeding”. Oltre alla 50 carte del mazzo, infatti, il giocatore potrà disporre di un mazzo supllementare, formato da un massimo di 5 carte. Questo mazzo ospiterà i nostri Digimon di livello 2.
Questi teneri cucciolotti saranno impossibilitati a combattere e persino ad essere schierati in campo, ma saranno un’ottima base per dare il via alla nostra “scaletta” evolutiva. I Digimon di livello 3 infatti quasi sempre possono evolvere da un livello 2 gratuitamente, permettendo una pescata gratuita.
All’inizio di ogni turno di Digimon Card Game avremo la possibilità di spostare il nostro Digimon dalla zona breeding al terreno di gioco, senza alcun costo. Starà ancora una volta al giocatore decidere se gettare il suo Digimon nella mischia il prima possibile o se invece tenerlo al sicuro fino al raggiungimento del suo massimo potenziale (i Digimon nella zona breeding infatti non possono essere attaccati né bersagliati da alcun effetto).
Le battaglie
E veniamo al cuore del nostro gioco, ovvero le battaglie. Come abbiamo già accennato ad inizio articolo, infatti, scopo del gioco è riuscire ad attaccare direttamente il nostro avversario con uno dei nostri Digimon.
Tuttavia, un Digimon appena giocato non ha facoltà di attaccare (a meno di abilità specifiche), ma dovrà attendere un turno per poterlo fare. Se invece evolveremo la nostra creatura potremo attaccare subito, a patto che il nostro Digimon si trovasse già nel terreno all’inizio del turno. Infine, i Digimon che vengono spostati dalla zona breeding possono attaccare subito in qualsiasi caso.
Al momento delle dichiarazione di attacco, i nostri Digimon verranno “spossati” (la carta verrà cioè girata orizzontalmente) e potranno riprendersi solo all’inizio del turno successivo. Non sarà possibile attaccare Digimon recuperati (cioè in piedi), mentre potremo tranquillamente rivolgere i nostri attacchi contro Digimon spossati (sarà quindi importante non esporci troppo ai contrattacchi avversari).
Non sarà invece possibile al giocatore che subisce un attacco difendersi coi suoi Digimon, a meno che essi dispongano di una specifica abilità, detta blocker, che consente ai nostri mostri di intercettare gli attacchi avversari. In caso di una battaglia tra Digimon, a prevalere sarà naturalmente quello coi DP più altri, mentre il perdente verrà posto in un apposito mazzo detto pila degli scarti.
Uno dei momenti decisivi della partita sarà quando i giocatori inizieranno ad attaccare le rispettive aree security. Ad ogni attacco infatti la prima carta della pila delle security verrà rivelata. In questo caso avremo tre possibilità.
Nel caso di un Digimon, la carta verrà scartata, ma avverrà comunque la battaglia tra il Digimon attaccante e quello rivelato. Se i DP del digimon in security superano quelli dell’attaccante, anche quest’ultimo verrà distrutto.
Nell’eventualità di un tamer, esso verrà giocato gratuitamente, attivando tutti i suoi effetti. Infine, se verrà rivelata un’opzione, essa attiverà i suoi effetti automaticamente.
È dunque evidente come la composizione della security andrà ad influenzare pesantemente l’esito della partita, creando sempre situazioni di forte imprevedibilità.
Una volta che un giocatore avrà esaurito le sue security, un ulteriore attacco determinerà la sua sconfitta, sebbene sia possibile perdere anche esaurendo le carte nel proprio mazzo.
Supporto e prospettive
Come per altri card game, Konami ha fornito a Digimon Card Game un apparato estremamente ben organizzato. Atraverso il sito ufficiale del gioco, (munito anche di app dedicata) sarà infatti possibile ad ogni giocatore verificare i prodotti in uscita, consultare l’intero database delle carte e cercare i luoghi in cui partecipare ai tornei ufficiali.
Ogni giocatore potrà anche creare il suo account, attraverso il quale creare le proprie liste per i deck ed iscriversi agli eventi più importanti, durante i quali, sempre tramite app, sarà possibile ricevere in tempo reale gli abbinamenti e i risultati.
In questi primi anni di vita del gioco, l’impressione generale è che Bandai Namco creda molto in questo progetto e abbia riversato su esse molto impegno ed energie. Il pubblico, dal canto suo, ha finora reagito molto bene, portando ad ottime vendite del prodotto e ad una più che buona partecipazione agli eventi organizzati, sebbene molti di essi abbiano dovuto giofocoforza svolgersi a distanza tramite webcam.
Solo il tempo ci dirà se Digimin Card Game si rivelerà un fuoco di paglia o se i mostri digitali, forti dell’affetto incondizionato dei loro fan riusciranno a divenire una presenza fissa nel panorama dei giochi di carte collezionabili. E voi che farete? Darete una chance ai Digimon e al loro nuovo gioco?