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Editoriali

Legends Of Runeterra è un vero free-to-play

Ho speso un po’ di tempo a giocare a Legends of Runeterra e posso dire che è un vero gioco di carte collezionabili free-to-play

In questi giorni, ho speso del tempo per conoscere di più Legends of Runeterra, il gioco di carte collezionabili di Riot Games ispirato a League of Legends. Prima che possiate anche solamente pensarlo, non sono un fan di League of Legends. Ho passato svariati anni a giocare al suo acerrimo nemico, che purtroppo non ha mai dimostrato con i numeri di essere superiore, Dota 2.

Ho più volte provato ad appassionarmi a League of Legends e l’ho sempre abbandonato dopo poche partite, perché lo ritengo alquanto noioso rispetto al MOBA della Valve, che in termini di difficoltà è totalmente l’opposto. Questa premessa è obbligatoria, perché da ora in avanti spenderò tante belle parole per Legends of Runeterra, ma la mia idiosincrasia per Riot Games deve essere ben nota.

Il mio background

Se non posso apprezzare la lore di Legends of Runeterra, posso valutarne le meccaniche in quanto gioco di carte collezionabili. Tra versioni digitali e fisiche, tra le mie mani è passato un po’ di tutto: GCC Pokémon, Magic: l’Adunanza, KeyForge, ma anche giochi solamente online, come il dimenticato Might & Magic Duel of Champions ed ovviamente Hearthstone. Questi giochi condividono tutti un solido pilastro, sono costosi.

Carte e segnalini di KeyForge
KeyForge

Infatti, per essere competitivi, bisogna avere determinate carte che hanno un importante costo nel mercato fisico, o ci possono portare via altrettanti soldi in bustine, nel caso del digitale. Anche KeyForge, nato come gioco di carte in cui il mazzo non è modificabile, ha portato alla nascita di un mercato con prezzi dei migliori mazzi sull’unità di misura di qualche migliaia di euro. Mi vergogno a dirvi, e probabilmente non saprei realmente quantificare, il denaro che ho speso in giochi di carte in tutta la mia vita, anche perché dovrei chiedere a mio padre quanto gli è costato comprarmi le bustine di GCC Pokémon, ogni volta che andavamo in edicola.

Un vero free-to-play

Con estremo stupore, posso dirvi che il denaro non è un problema in Legends Of Runeterra.

Il gioco è uscito ufficialmente il 29 aprile 2020 ed è già iniziata la stagione competitiva. Ho cominciato a giocare a Legends Of Runeterra dal 1 maggio e posso dire senza alcun dubbio, che non ho mai avuto il problema di avere un mazzo scarso per il grado che stavo affrontando.

Avendo avuto modo di conoscere il sistema di guadagno di Riot Games con League of Legends, credevo che il gioco sarebbe stato esattamente come tutti gli altri trading card games, se non peggio. Infatti, in LoL è necessario pagare per i personaggi che si vogliono giocare e non sono affatto pochi. In Legends of Runeterra, invece, Riot Games ha deciso di cambiare totalmente strategia.

Lo scorso ottobre, gli sviluppatori di Riot Games avevano annunciato che Legends of Runeterra sarebbe stato un vero free-to-play e ovviamente nessuno gli aveva creduto. Però, rileggendo le parole degli sviluppatori oggi, si può notare come abbiano realmente compreso la difficoltà di chi vorrebbe appassionarsi a questo mondo. E soprattutto, non mentivano:

“Non solo dobbiamo imparare come giocare, ma anche spendere un sacco di soldi per bustine o comprare singolarmente quelle che vogliamo[…]. Questo non fornisce ai giocatori la possibilità di imparare a giocare e fa veramente schifo.”

Steve Rubin

Legends of Runeterra offre un sistema di gioco in cui le ricompense sono semplicemente molto generose rispetto al contesto dei giochi di carte, rimasto troppo a lungo un settore di nicchia proprio a causa del suo sproporzionato costo. Nel gioco di Riot Games, dopo aver terminato l’ottimo tutorial, si dovrà scegliere una delle sette casate e tutti i punti esperienza accumulati permetteranno di ottenere una grande quantità di carte di quella fazione.

Inoltre, non bisogna sottovalutare la scelta di trasformare automaticamente in frammenti le carte extra. Infatti, scegliere un’unica casata permette di stringere il pool di carte che possono trovare dentro i forzieri, trasformando velocemente i frammenti in nuove carte da poter usare.

Consigli per iniziare

Se siete tra quelli che avrebbero voluto provare un gioco di carte collezionabili, ma avete sempre desistito a causa del costo, leggete i consigli qui sotto per avere un’esperienza appagante e totalmente gratuita.

I concetti sono pochi e vi danno la possibilità di iniziare trovandovi sempre con un mazzo competitivo in partite classificate:

  1. Informatevi.
  2. Scegliete una casata.
  3. Costruire il primo mazzo budget della casata scelta.
  4. Costruire il primo mazzo competitivo della casata scelta.
  5. Esplorate gli altri archetipi della casata.
  6. Avete passato abbastanza tempo nel gioco per fare quello che vi pare.

Tutti i giochi di carte richiedono un minimo di conoscenza sul meta corrente, sui mazzi competitivi e sui mazzi budget che garantiscono il miglior rapporto costo/vittoria. Ognuno ha il suo sito web di riferimento, ma state sicuri che ogni sito ha una classifica dei migliori mazzi, detta anche tier list, diversa. Personalmente, anche per la facilità di navigazione dei contenuti, vi consiglio per iniziare la guida ai mazzi budget di metabomb e, sempre dello stesso sito, la guida sui mazzi top tier.

Ora che abbiamo un’infarinatura di base, passiamo allo stile di gioco. Ogni casata ha uno o più archetipi, cioè uno stile gioco unico dovuto soprattutto a delle parole chiave presenti sulle carte di quella fazione. Ovviamente un mazzo può avere, e quasi sicuramente avrà, più casate, quindi vi troverete facilmente a poter cambiare stile di gioco, anche mantenendo per un po’ un’unica casata e cambiando le altre.

La mia casata

Io ho scelto le Isole Ombra, o Shadow Isles. È importante conoscere i nomi inglesi per rendere più facile la consultazione dei migliori siti, solitamente proprio in inglese. Questa casata ha carte che funzionano sul sacrificio delle proprie creature e sulla sinergia di determinate creature come i ragni. Trovo molto divertente questo stile di gioco e ho visto che la casata funziona abbastanza bene anche in competitivo, grazie alle guide del punto precedente. Ho unito le due cose e mi sono divertito vincendo.

Per quanto riguarda il primo mazzo, ho optato per un budget deck, anche se non era strettamente necessario. Infatti, se avessi continuato ancora qualche giorno avrei potuto fare direttamente un mazzo competitivo, ma ho preferito scegliere un mazzo budget, così se per qualsiasi motivo avessi voluto variare stile di gioco, sarei stato in grado di farlo senza sacrificare subito tutte le mie risorse. Nel mio caso, ho scelto un mazzo sul sacrificare le proprie creature denominato Shadow Isles Last Breath.

L’ho giocato per circa cinque giorni. Inizialmente solo su partite normali, per poi passare alle partite classificate. Ho scalato velocemente i primi livelli, ma arrivato a quel punto, ho notato che il win rate cominciava a diminuire. Allo stesso tempo però, avevo accumulato abbastanza risorse.

Il competitivo

Di conseguenza, sono passato al prossimo step, il mio primo mazzo competitivo, forgiato solamente con frammenti e wild card. Quest’ultime funzionano esattamente come in Magic: The Gathering Arena. Una wild card ha un livello di rarità, che permette di creare una carta qualsiasi di quella rarità. D’altro canto, i frammenti corrispondono alla polvere arcana, o arcane dust, di Heartstone. In base alla rarità, creare una carta costa un certo quantitativo di frammenti. Il bello di Legends of Runeterra è che unisce entrambe le meccaniche.

Il mazzo competitivo che ho creato è Pokrovac’s Elise Spider Aggro. Un mazzo votato al terminare la partita quanto prima. Non è un vero top tier, ma mi piaceva lo stile e mi ha permesso di vincere abbastanza. La parte divertente è che dopo pochi giorni avevo la possibilità di fare un ulteriore mazzo, molto più solido e che sto attualmente usando, l’Endure Spiders.

Riassumendo, dopo un mese, ho giocato un mazzo budget, due mazzi competitivi che hanno un ottimo winrate e sono già pronto per creare un Top Tier 1, il Corina Control o il Deep Monsters. Chi ha avuto modo di giocare a qualsiasi gioco di carte mediamente famoso, è consapevole che questo scenario è completamente impossibile spendendo ben zero euro.

L’ibrido perfetto

Esattamente come il sistema di creazione delle carte, Legends of Runeterra è un ibrido anche per il sistema di gioco. Si colloca esattamente nel mezzo tra la complessità di Magic: The Gathering e l’accessibilità su meccaniche e funzionalità software di Hearthstone.

In molti vi verranno a dire che Magic è inarrivabile in termini di profondità, ed è assolutamente vero. Allo stesso modo, chi gioca Pokémon, o KeyForge, vi istruirà sulla facilità in questi giochi di scorrere velocemente tutto il mazzo rendendo il gioco un po’ meno casuale. Però nessun titolo, con questa mole di utenti, vi permette contemporaneamente di giocare a un bel gioco, con un buon livello di complessità, facilmente accessibile e totalmente gratuito.

Legends of Runeterra è l’ibrido perfetto e come potrete notare dalle ultime notizie appena uscite, il gioco prevede l’arrivo di tante nuove feature durante l’anno. Il suo scopo è chiaramente quello di spodestare Hearthstone in termini di persone giocanti e seguaci su Twitch. Mi auguro che possa farcela, perché nonostante sia un fan Blizzard e non abbia apprezzato Riot Games fino ad oggi, non si può che lodare la scelta della casa di sviluppo di League of Legends nel voler creare un sistema di gioco assolutamente gratuito.

Conclusione

Siamo onesti, potevano tranquillamente optare per un meccanismo pay-to-win, che gli avrebbe dato da mangiare per tanto tempo. Esattamente come ha fatto la Blizzard con il sistema pay-and-pray-to-win di Hearthstone, un gioco in cui si uniscono i peggiori difetti del gioco d’azzardo, la grande quantità di denaro da spendere e la casualità molto spinta.

La strada da percorrere per Legends of Runeterra, al fine di arrivare ai livelli di Hearthstone, è lunga, ma parlarne con onestà permetterà alle persone di avvicinarsi al gioco e comprendere come sia realmente possibile appassionarsi a un gioco di carte, senza doversi sentire in imbarazzo nello spendere un’ingente quantità di denaro in carte collezionabili.

Di Antonino Savalli

Nato con Nintendo, cresciuto con PlayStation e formato con il PC, ho sempre trovato nella scrittura il legame per apprezzare tutte le esperienze videoludiche (e non) vissute.

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