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Disc Room per PC – Recensione

Posso confermare che l’esperimento di riproporre un rompicapo così veramente difficile nel 2020 è totalmente riuscito.

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È quasi educativo vedere il trattamento che i creatori di Disc Room hanno riservato a un genere di nicchia come i puzzle game. Gli sviluppatori sono partiti dalla crudeltà del passato e hanno innalzato al massimo il livello di dettaglio di tutti quei parametri che prima potevano solo essere abbozzati per mancanza di tecnologia.

8.5


Ci sono stati degli anni in cui i videogiochi dovevano fare i conti con tanti limiti: supporti di memoria, budget e bravura dei videogiocatori. Ai tempi, i giocatori erano una stretta cerchia che cercava un alto grado di sfida per passare più tempo possibile in titoli che non potevano promettere una longevità eccessiva. Oggi ci troviamo in una condizione totalmente diversa. I puzzle game tremendamente difficili sono ormai una minuscola nicchia, mantenuta in vita da sviluppatori indipendenti di grande talento. Prima i rompicapo erano una necessità dovuta alla tecnologia, ora sviluppatori come Jan Willem Nijman, Kitty CalisTerri Vellmann e Doseone vogliono dimostrare che un gioco suddiviso in stanze in cui lo scopo è sopravvivere più a lungo possibile può essere divertente anche nell’era degli open world e della next-gen che mira al 4K.

È l’anno 2089 e un enorme disco gigante è comparso nei pressi del pianeta Giove. Vestiremo i panni di un astronauta che dovrà capire cosa sta succedendo e risolvere i misteri collegati a questo strano avvenimento. La trama sarà raccontata da strisce di fumetto che saranno il filo conduttore tra una morte e l’altra. Infatti, come già avrete intuito, in Disc Room il decesso è parte integrante del gioco, tanto che se ne terrà traccia anche alla fine della partita.

Stanze e Dischi

Ci intrufoleremo, con visuale dall’alto in 2D, in delle stanze quadrate in cui dovremmo sopravvivere a dei dischi affilati, che cercheranno di farci fuori nel più breve tempo possibile. Sarà fondamentale spostarsi velocemente e stare attenti ai dischi che affronteremo. Infatti, Disc Room presenta un vero e proprio bestiario di 64 dischi su cui potersi imbattere e un totale di 101 stanze da affrontare. Ogni stanza può avere una o più porte che portano alle altre. Per sbloccare le porte sarà necessario raggiungere determinati requisiti variabili. Per esempio, potreste trovarvi in una stanza in cui per aprire la porta a nord sarà necessario sopravvivere per almeno 10 secondi, mentre per andare ad est dovrete farvi sminuzzare da un certo numero di dischi diversi. A partire da queste condizioni, bisognerà esplorare la mappa fino a raggiungere il boss finale.

Ogni disco sarà un nemico molto ostico e andando avanti con i secondi, le stanze cominceranno a riempirsi di una quantità così ingente di nemici da risultare ingovernabile. Tra questi, ci sono anche alcuni mini-boss composti da materia organica e parecchia cattiveria, i Gatekeeper, che saranno il crocevia tra le diverse aree. Le zone si differenziano tra loro non solo per lo stile, ma anche per la tipologia di sfida che vi richiederanno. In alcuni casi, per esempio, dovrete fare attenzioni a degli agguati provenienti da sotto terra, in altri i giochi di luce vi metteranno in difficoltà.

Lame rotanti e lame rotanti più grosse, i Gatekeeper.

Infine, il nostro alter-ego potrà portare in battaglia un’abilità speciale da usare rispettando un prefissato cooldown. Inizialmente avremmo soltanto il dash, che ci permetterà di spostarci in avanti, attraversando anche i dischi. In totale sono sei e conoscerli a fondo può essere determinante per la partita. Infatti, una stanza particolarmente ardua può diventare di gran lunga più semplice se affrontata con l’abilità corretta.

Una nuova veste

La grafica disegnata a mano è veramente pregevole e riesce a mostrare tutte le caratteristiche del gioco. Semplicemente guardando la cura con cui sono disegnati i dischi, potete capire che Disc Room è un videogioco con un’anima, la cui maniacalità nel rappresentare e descrivere i nemici ricorda il bestiario proposto da Shinji Mikami nella serie The Evil Within. Le tracce audio non sono memorabili e quando non sarete impegnati nel gioco, la ripetitività potrà anche infastidire. Però, una volta che vi sarete immersi nella partita, lo stile a 8-bit accompagnerà la vostra avventura piacevolmente.

Le strisce di fumetto racconteranno la trama di Disc Room.

Ho terminato la mia prima run su Disc Room in meno di cinque ore, ma sono stato costretto un paio di volte ad abbassare il grado di difficoltà. Infatti, per venire incontro ai giocatori, gli sviluppatori hanno avuto la saggia idea di permettere all’utente di poter gestire a proprio piacimento diversi parametri in modo da adattare la sfida. Sarà quindi possibile diminuire, o aumentare, la velocità dei dischi, il requisito richiesto per sbloccare le porte o la velocità di gioco in generale. Inoltre, una volta terminata la campagna principale, il gioco si riproporrà in una veste ancora più difficile e permetterà di portare a termine alcune stanze lasciate in sospeso durante la prima partita.

Ci tengo a sottolineare, che nonostante il gioco sia praticamente sempre impegnativo, solo raramente ho avuto quel senso di frustrazione che spinge a mollare tutto. La bravura degli ideatori di Disc Room è stata proprio nel fornire una sfida che sembra impossibile al primo tentativo, ma che si dimostra raggiungibile morte dopo morte.

Potremmo confrontarci con gli altri giocatori, sviluppatori inclusi.

Conclusione

Disc Room è un gioco che tanti anni fa veniva realizzato per necessità, mentre oggi è riproposto come piccola gemma curata in ogni dettaglio. È quasi educativo vedere il trattamento che i creatori di Disc Room hanno riservato a un genere di nicchia come i puzzle game. Jan Willem Nijman, Kitty Calis, Terri Vellmann e Doseone sono partiti dal passato e hanno innalzato al massimo il livello di cura e dettaglio di tutti quei parametri che prima dovevano essere solo abbozzati per mancanza di tecnologia. Posso confermare che l’esperimento di riproporre un rompicapo così veramente difficile nel 2020 è totalmente riuscito. Per 15 euro, Disc Room merita la vostra attenzione, anche solo per provare l’ebrezza di testare la crudeltà riservata ai videogiocatori di una trentina di anni fa.

Modus Operandi

Ho terminato Disc Room in cinque ore e mezzo grazie a un codice gentilmente fornito dal publisher su PC (Steam).

Di Antonino Savalli

Nato con Nintendo, cresciuto con PlayStation e formato con il PC, ho sempre trovato nella scrittura il legame per apprezzare tutte le esperienze videoludiche (e non) vissute.

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