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Editoriali

New World, l’ultima speranza per gli MMORPG

New World è l’MMORPG di Amazon Games in arrivo quest’anno e che ha l’arduo compito di innovare un genere che ha bisogno di novità.

Sin da bambini, una delle più grandi fantasie dell’essere umano è immergersi in un mondo fantastico in cui l’avventura e la sfida gli permetta di innalzare il proprio prestigio. Se non ti sei mai stupito per il successo che hanno avuto tutti quei videogiochi che ci permettono di essere un incredibile mago o un possente guerriero, ancor più facile è ipotizzare il successo dei giochi di ruolo online, più comunemente noti come MMORPG.

Nel 1997, in un settore ancora impreparato per gestire un mondo virtuale, nasceva Ultima Online, il precursore della volontà di tutti quei bambini di piegare la magia per i propri scopi. Sette anni dopo, quando l’evoluzione informatica ci ha dato l’opportunità di collegarci contemporaneamente in un universo fantastico è nato World Of Warcraft, un colosso da 113 milioni di iscritti e un picco di utenti attivi pari a 10 milioni nel 2010.

I numeri sono sempre brutalmente onesti. Negli ultimi venti anni, chiunque avrebbe detto che l’MMORPG è il genere a cui ambisce qualsiasi videogiocatore, perché permette di vivere un videogioco, invece che limitarsi a giocarlo. Nel 2021, sono già stati prodotti tanti MMO (Massive[ly] Multiplayer Online), ma per ottenere dieci milioni di utenti attivi bisogna sommare i giocatori dei cinque principali esponenti. Del resto, tutte le mode hanno un punto di massimo e di minimo. Per adesso il gaming online è basato su sfide più immediate, con titoli velocemente accessibili come Fortnite, FIFA o Call Of Duty, ma teoricamente niente ci vieta di pensare a un ritorno in pompa magna dei giochi di ruolo online. In termini pratici però le cose sono decisamente diverse.

Ideare, progettare, realizzare e soprattutto mantenere un MMORPG costa e una scarsa utenza può significare la morte di un titolo e addirittura di un genere. Se le stime pessimistiche troveranno riscontro nella realtà, gli MMO saranno relegati soltanto al pubblico asiatico, e in particolare coreano, storicamente noto per il suo amore per il genere e per i gacha (le controverse microtransazioni alla base di giochi come Geshin Impact). In Occidente invece serve un’importante scossa che solo meccaniche innovative possono dare. La prima software house che lo ha compreso sembra essere Amazon Games che sta tentando di rinvigorire un genere sull’orlo del baratro con il suo nuovo titolo, New World.

Un nuovo mondo

Ho avuto una lunga chiacchierata con il fondatore della community italiana di New World, Capitolino, e un attivo giocatore del PvP di New World, Berenike, che stanno provando l’alpha dell’MMORPG di Amazon Games. Dopo questa intervista, il mio interesse nei confronti di New World è di gran lunga aumentato e voglio raccontarvi i motivi.

Dopo l’ultimo rinvio di pochi giorni fa, New World arriverà sul mercato il 31 agosto 2021 solo su PC. Sono abbastanza certo che il gioco approderà in futuro anche sul cloud proprietario, Amazon Luna, che permetterà di giocare in mobilità, probabilmente con controller e quindi magari in futuro anche su console. Però, fino ad allora, dobbiamo tenere traccia dell’importante scelta della casa di Seattle di voler limitare il titolo soltanto al mondo PC, puntando alla nicchia più appassionata del genere.

Nonostante New World abbia cambiato faccia più volte nel corso degli anni, il titolo ha mantenuto intatta la volontà di soddisfare un pubblico esigente formato da veri cultori del genere. Il punto di partenza è la base PC, ma la conseguenza è un gameplay che sfrutta il progresso tecnologico e i nuovi standard degli action game.

Lo stato dell’arte

New World ha subìto diversi rework che hanno generato una naturale confusione nella community videoludica. Chiariamo dunque a cosa stanno giocando gli amici di New World Italia in questi giorni.

A differenza di quanto progettato inizialmente, attualmente New World è un MMORPG diviso in server, in cui la parte PvP è ancora di vitale importanza tanto da invogliare molti giocatori a pensare di intraprendere la scena competitiva. In particolare, la sfida tra giocatori sembra essere più sofisticata della controparte PvE, ancora priva di un vero endgame e che probabilmente sarà incompleta all’uscita prevista per questa estate.

Per quanto concerne il PvE, la forma scelta è quella dei classici dungeon, dei party da cinque giocatori e di alcuni boss “open” (in stile Azuregos di WoW). In altre parole, niente di particolarmente innovativo, ma gli sviluppatori sono coscienti della necessità di aggiungere altri aspetti, tanto da aver appena annunciato che il loro obiettivo è concentrarsi proprio sull’aggiungere contenuti endgame PvE nei prossimi mesi.

Ricordiamo che l’idea originale degli sviluppatori era concentrarsi sulla sfida tra giocatori. Non stupisce quindi che New World abbia maggiore varietà sotto questo aspetto. Premettiamo che non è più presente il Full Loot, quindi non perderete tutti i vostri averi in caso di morte e la feature caratterizzante è la presenza di tre fazioni (anche se si parla di una quarta neutrale) con una forte diplomazia di gilda basata sulla conquista.

Se l’idea che una fazione può insediare i territori di gioco risulta estremamente interessante, poiché si tratta di una caratteristica sviluppata con estremo insuccesso su altri giochi come World of Warcraft, la realizzazione può essere soggetta a varie problematiche. Una tra tutte la presenza di più server che può comportare un’eterogeneità nella quantità di giocatori di ogni fazione. Per questo Amazon Games sta studiando, oltre al miglioramento dell’attuale sistema di ranking, un bilanciamento che fornisca dei bonus a chi ha meno territori al fine di non rendere frustrante la sfida.

Tra le formule di combattimento, oltre alle arene che saranno introdotte a breve, ci sono i duelli e le “guerre tra fazioni”:

Le guerre tra Fazioni sono un semplice siege 50 vs 50, dietro però a qualcosa di così semplice si nascondono molte strategie di difesa o di attacco, con build dedicate e posizionamenti strategici nonché l’uso stesso delle armi di assedio. Noi dello Staff di New World Italia ne abbiamo provate diverse in Preview, arrivando persino a reclamare una città a nome della community vincendo il siege. Le guerre sono risultate molto divertenti, ti ritrovi in mezzo al caos della guerra con 50 nemici che sono pronti a prendere il tuo territorio. Una sola voce che parla nel tuo team, quella dello shotcaller che chiama gli obiettivi e le strategie di gioco, d’altronde da un buon shotcaller deriva la vittoria della guerra, tirare spell a caso o posizionarsi dove capita non è mai una buona strategia.

La vittoria del siege si ottiene conquistando 3 punti esterni al forte, solo dopo si può entrare sfondando le porte e catturare l’ultimo punto per reclamare il territorio. Una cosa inoltre che abbiamo trovato utile è la scelta dell’orario della war, quindi la gilda che difende sceglie l’ora in cui iniziare la guerra. Questo è un ottimo modo per avere un momento comune con tutti i gildani di giocare senza escludere nessuno che magari ha impegni lavorativi o altro

Capitolino, founder di New World Italia

Un mondo old style

New World presenta delle meccaniche tipiche dei giochi di ruolo più classici. Infatti, sarà necessario scegliere i punti caratteristiche da aumentare a ogni livello e sono presenti degli alberi delle skill per l’utilizzo delle armi. La novità principale sotto questo aspetto è la mancanza di una classe di riferimento. Infatti, i giocatori possono intraprendere qualsiasi classe e adattare le proprie caratteristiche a essa. Questa scelta è agevolata dalla presenza di un reset dei punti facilmente accessibile in termini economici e, soprattutto lato PvE, dalla non totale necessità di avere un party “standard”, cioè nessuna fondamentale presenza di tank e healer, per affrontare le sfide di gioco.

Di recente è stato aggiunto il crafting che, secondo la visione degli sviluppatori, dovrebbe essere una parte cruciale di New World, con una scarsa presenza di NPC a favore di giocatori-mercanti.

Innovativo per definizione

Gli MMORPG sono dei titoli longevi, che mutano forma con il tempo, ma che per motivi tecnici non possono allontanarsi dal pattern che è stato deciso all’uscita, che magari risale anche a più di una decade fa. Questo ciclo di vita così lungo, non permette alla stragrande maggioranza dei GDR online più seguiti di rimanere al passo con tempi e tecnologia. Il vantaggio del titolo di Amazon Games parte proprio da questo.

New World basa il suo combat system sul genere soulslike. Questa scelta comporta due importanti considerazioni. La prima è la volontà della casa di sviluppo di puntare a una tipologia di videogiocatori più preparati ad affrontare le difficoltà che il gioco può porre. La seconda è scegliere un sistema di combattimento che non era immaginabile 15 anni fa. Gli sviluppatori di un gioco di ruolo online devono tenere conto di vari fattori quando progettano il proprio titolo e tra questi c’è sicuramente la banda media e la latenza di ogni utente.

In altre parole, solo un MMORPG in uscita nel 2021 come New World può avere un combat system in stile Dark Souls, perché la tecnologia di rete lo permette solamente oggi. Magari ci sono stati altri giochi online che hanno voluto proporre una tale scelta, ma si contano sulle dita di una mano le aziende che possono permettersi dei server in grado di ospitare un titolo che contenga migliaia di videogiocatori con la necessità di colpire, parare e schivare con tempismo e precisione. Infatti, anche i mostri manovrati dalla CPU offrono una sfida impegnativa (quasi da survival) che richiede attenzione da parte del giocatore e un’importante risposta agli input da parte dei server.

Il fattore Amazon

Le strutture proprietarie (come il cloud computing di AWS) garantiscono ad Amazon Games la possibilità di osare con idee difficilmente realizzabili a causa dei limiti tecnologici. Gli MMORPG abbracciano le difficoltà di sviluppare un videogame con quelle di gestire un’applicazione sempre online, e l’esperienza ci insegna che buone idee possono crollare facilmente sotto il peso di un’architettura informatica non adeguata. Sotto questo punto di vista, Amazon ha un’infrastruttura che sarebbe un vero peccato sprecare e la scelta di un genere così complicato può esaltare questi enormi vantaggi strutturali.

A quanto appena detto, dobbiamo aggiungere l’importanza che ha la piattaforma streaming di Amazon nella campagna marketing della software house. In un contesto pieno di spettacolarizzazione, Twitch con i suoi record di contenuti e visualizzazioni, permette una campagna pubblicitaria coinvolgente e che farà sicuramente parlare di sé.

Dubbi e speranze

Gli MMORPG richiedono un’attenzione maniacale nel gameplay e nel bilanciamento. Una sfida che ha messo in difficoltà tantissimi veterani, che hanno imbracciato il mondo online solo dopo molti anni di esperienza. Come confermato anche dai ragazzi di New World Italia (con cui potete interagire su Discord e seguire su Facebook), il titolo uscirà probabilmente incompleto in termini di endgame e con tante feature che dovranno essere aggiunte o migliorate in corso d’opera. Questo costringerà Amazon Games a seguire al 110% il gioco per un lungo periodo, ma la recente storia della software house è fonte di perplessità. Breakaway e Crucible sono stati un profondo insuccesso e New World è l’ultima spiaggia di una casa di sviluppo, che se non riuscisse a sfondare con il suo titolo di punta, in 5 anni, non sarebbe riuscita a portare a casa nemmeno un gioco di medio successo.

In conclusione, ho grandi speranze nei confronti di New World, che vuole portare delle idee innovative in un contesto molto complesso e potrebbe realmente essere in grado di farmi innamorare nuovamente degli MMORPG, nonostante a trent’anni sia difficile trovare il tempo per fiondarsi nuovamente su questo genere.

New World un progetto molto ambizioso, ma è così facile farlo diventare “troppo” ambizioso che non voglio affezionarmi sin da subito, perché la probabilità di una profonda delusione è dietro l’angolo. Di certo, attualmente nessun altro MMORPG mi può convincere a riprendere il genere se non proprio il gioco di Amazon Games. Questo significa che l’idea c’è ed interessante, ma sarà vera gloria?

Di Antonino Savalli

Nato con Nintendo, cresciuto con PlayStation e formato con il PC, ho sempre trovato nella scrittura il legame per apprezzare tutte le esperienze videoludiche (e non) vissute.

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