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Two Point Hospital: JUMBO Edition per Xbox Series X – Recensione

Nato dalle menti dietro Bullfrog Productions, Two Point Hospital torna su console con un’edizione decisamente enorme.

Recensione in un Tweet

Two Point Hospital è molto di più del perfetto remake di Theme Hospital. Infatti, il nuovo gestionale sanitario è in grado di soddisfare tanto i fan di Bullfrog Productions quanto tutti gli appassionati e i curiosi neofiti del genere gestionale. La JUMBO Edition fornisce un’imperdibile esperienza che può durare oltre un centinaio di ore.

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C’era una volta Bullfrog Productions. Fondata nel 1987 da Les Edgar Peter Molyneux, per esperienza personale, le generazioni odierne non ricordano molto di questo nome, ma l’importanza della software house britannica riecheggia nei nomi di giochi come Syndicate, Theme Park, Dungeon Keeper e naturalmente Theme Hospital.

Pubblicato nel 1997, Theme Hospital è stato semplicemente il gestionale sanitario più folle e divertente di tutti i tempi, che mi ha dato la possibilità di curare bizzarre malattie come l’iperlingua e acquistare macchinari dai nomi quantomeno controversi come la “Sala Pompa”.

Purtroppo, la prematura fine di Bullfrog dopo la fusione con Electronic Arts UK del 2004 spense un motore pieno di grandi idee e le speranze morirono definitivamente nel 2007 dopo l’uscita del mediocre Hospital Tycoon di EA. Fortunatamente, però le belle sorprese arrivano all’improvviso e alcuni ex sviluppatori di Bullfrog decidono di ripartire dalle loro origini fondando Two Point Studios e regalandoci l’erede spirituale, ma estremamente reale, del pazzo gestionale di ospedali.

Il primo paziente di Two Point Hospital

Why so serious?

In Two Point Hospital inizieremo la nostra lunga avventura come un manager aziendale squattrinato, che dovrà fare esperienza nel mondo della sanità cercando di fare meno danni possibili. Nonostante la pandemia del Covid-19 ci abbia reso, per fortuna e purtroppo, tutti di gran lunga più sensibili all’argomento, Two Point Hospital riesce ancora a farci sorridere con lo spietato cinismo tipico del titolo originale.

Il gioco ci farà viaggiare per la vasta contea di Two Point, inclusi i luoghi più remoti e strambi grazie alle espansioni della JUMBO Edition, con lo scopo di curare le malattie più assurde e quelle più normali rese comunque allucinanti. Chi ha già giocato a Theme Hospital, ricorderà il reparto psichiatrico invaso da provetti Elvis Presley. In Two Point Hospital, il Re ha lasciato spazio ai novelli Freddie Mercury e John Travolta in versione Grease.

Turni di lavoro estenuanti in Two Point Hospital

Dottore, chiami un dottore

I primi ospedali sono dei tutorial pratici che mostrano le principali feature di un videogioco che dietro una grafica colorata e divertente nasconde un’importante complessità gestionale tipica degli anni ’90. In Two Point Hospital: JUMBO Edition dovremmo gestire letteralmente tutto, ma andiamo con ordine.

Lo staff sarà amministrato non solo in termini di assunzione, ma anche nella sua felicità che passa attraverso lo stipendio, la formazione e il benessere dato dai servizi extra come sala staff, bevande, cibo e persino termosifoni e condizionatori.

Le strutture da acquistare prevedono tanto l’ampliamento dell’ospedale con l’acquisto di nuovi lotti quanto la progettazione di ogni singola stanza preposta alla diagnosi e cura delle malattie. Stanza del medico generale, farmacia, psichiatria, chirurgia, ma anche malattie decisamente meno usuali come la clownite, che farà credere al paziente di essere un clown o la testa di bulbo, in cui arriveranno pazienti con delle lampadine al posto della testa. Queste sono solo alcune delle avversità da affrontare e scusate se mi dilungo, ma curare un tizio con una padella attaccata in testa con uno spadellatore è qualcosa di unico.

Ovviamente, non basterà far tornare i pazienti in salute. Infatti, dovremmo prenderci cura di loro per tutta la permanenza nell’ospedale con un serie di comfort che aumenteranno la nostra reputazione, spesso obiettivo fondamentale per proseguire nel gioco.

Rispetto al suo antico predecessore, in cui superare ogni singolo livello poteva essere incredibilmente arduo, questa volta gli sviluppatori hanno ben pensato di dividere ogni ospedale in tre stelle. Per sbloccare il livello successivo ne basterà una, ottenibile raggiungendo più o meno abbordabili obbiettivi, ma la vera sfida inizia quando si vorranno guadagnare tutte le stelle del titolo. In questo caso, la difficoltà aumenta in modo esponenziale con obiettivi sempre più ardui che richiedono una pianificazione praticamente perfetta.

Cerimonia Two Point Hospital

“Che bella cera”

Two Point Hospital parte dalla grafica vivace del primo Theme Hospital, la rende ancora più esagerata e cura i dettagli nei minimi particolari. Le malattie sono riconoscibili a colpo d’occhio, ma quando i pazienti non avranno dei costumi bizzarri, si può notare una piacevole varietà tra i modelli. La stessa ricchezza è presente anche nei vari livelli, che rappresenteranno alla perfezione la breve, ma dettagliata descrizione di ogni singolo ospedale.

Se il primo Theme Hospital conteneva un’unica voce parlante, cioè l’annunciatrice che ci accompagnava per tutto il gioco, ora Two Point Hospital alterna annunci, suoni ambientali e addirittura una radio d’ospedale a volte calda, a volte vivace, ma sempre ironica e cinica.

Freddie Mercury in Two Point Hospital

Antico come il caos

Two Point Hospital è un titolo riuscito, ma alcune problemi vecchi di 24 anni rimangono ancora adesso irrisolti. La parte più ardua del gioco consiste nella micro-gestione dello staff all’interno dell’ospedale, soprattutto quando le strutture aumenteranno e i pazienti arriveranno a frotte. Infatti, ogni membro dello staff, dal medico fino all’inserviente, hanno dei bonus su una determinata caratteristica che imporrà gli esperti di medicina generale a stare in quella stanza, mentre sarà decisamente consigliato far somministrare le medicine soltanto a un infermiere specializzato nella gestione della farmacia.

Nonostante sia possibile dire a ogni membro del personale le attività che può svolgere, quando le cose diventeranno troppo caotiche, sarà facile perdersi dei pezzi in giro e l’intelligenza artificiale non sarà d’aiuto. Non sarà per nulla raro vedere il nostro unico psichiatra lavorare in medicina generale, mentre i pazienti vanno via arrabbiati o persino con i piedi davanti a causa delle mancate cure. Non ho mai ben capito se questa sia una determinata scelta degli sviluppatori, ma dare la possibilità di scegliere se rendere meno stupidi i medici, e soprattutto i ben più dannosi infermieri, sarebbe stata cosa ben gradita.

Parere negativo per le sfide online, che aggiungono una lieve competitività con gli amici che stanno giocando Two Point Hospital, ma le cui sfide si limitano a una serie di mini-obiettivi durante la partita che non incideranno mai in maniera significativa. Considerando che il gioco ci mostra sempre una classifica di ospedali “fittizi” della contea, la possibilità di scontrarci online con altri utenti che stanno affrontando lo stesso livello, sarebbe stato plausibile e decisamente più interessante.

I primi passi in Two Point Hospital

In compresse o joypad

Mai avrei pensato di giocare un gestionale old-style su console, invece l’ho fatto ed è stata un’esperienza incredibilmente soddisfacente. La mappatura dei pulsanti è ottimale e nel giro dieci minuti pensavo di avere tra le mani mouse e tastiera. Se siete prevenuti come me, vi capisco, ma mi sono dovuto ricredere e vi consiglio di dargli un’occasione.

Il gioco non ha ancora un’ottimizzazione per Xbox Series X, ma è tecnicamente perfetto. Rispetto alla versione PC e soprattutto Nintendo Switch, che soffrivano di alcuni cali di frame rate, la versione per la console next-gen è sempre fluida anche nei momenti più concitati, come può essere l’esplosione di un macchinario oppure l’incredibile calca di pazienti e personale sullo schermo nei livelli più avanzati.

L'amministrazione di Two Point Hospital

JUMBO Edition

Two Point Hospital: JUMBO Edition contiene quattro espansioni (Bigfoot, Pebberley Island, Incontri Ravvicinati ed Evviva l’ambiente) e due pacchetti oggetti: vintage e mostra d’arte. Questa versione differisce dalla console edition uscita circa un anno fa per le espansioni “Incontri Ravvicinati” ed “Evviva l’ambiente”, e per i pacchetti d’oggetti extra. L’upgrade è disponibile al prezzo di 16,99 euro mentre la versione completa costa 39,99 euro.

Le espansioni non rivoluzionano il gioco, ma aggiungono decine di ore a un titolo pressoché ottimo. La mia preferita rimane Bigfoot per la sua ambientazione glaciale, ma non è di certo imperdibile. Lo stesso vale per “Pebberley Island” ed “Evviva l’ambiente”, mentre “Incontri Ravvicinati” contiene una nuova modalità di gioco ad “ondate”. Si tratta di una nuova modalità di gioco, che può piacere per la sua complessità, ma anche frustare i giocatori a causa del micro-management a tratti eccessivo.

La JUMBO Edition è un’edizione perfetta per tutti quelli che vogliono iniziare questa stupenda avventura, perché i DLC allungano senza stancare un gioco già di per sé divertente e molto longevo. Personalmente, non consiglio l’upgrade alla JUMBO Edition solo ai possessori di Xbox Game Pass, che possono attualmente giocare la console edition. Piuttosto li invito a giocare Two Point Hospital e decidere di acquistare i DLC mancanti solo dopo le oltre 50 ore della console edition.

Bigfoot di Two Point Hospital

Conclusione

Two Point Hospital: JUMBO Edition è la versione console definitiva di un gioco che è letteralmente un must per tutti i fan di Bullfrog Productions e per gli amanti dei gestionali in generale. Questa edizione del titolo offre tantissimi contenuti mai banali sia tanto per la direzione artistica quanto per la graduale difficoltà del gioco. Infatti, rispetto al suo antenato, Two Point Hospital permette un accesso anche ai neofiti grazie a un sistema di progressione che perdona anche qualche errore di gioventù.

Non stiamo parlando solo di un seguito di Theme Hospital, ma di un’opera che consiglio veramente a qualsiasi videogiocatore che vuole provare l’ebrezza di mettersi alla prova su un titolo anni ’90 in salsa decisamente contemporanea e che grazie alla sua ironia riesce a rendere gradevole un gestionale con un tema delicato come quello sanitario. In altre parole, Two Point Hospital è un remake con la erre maiuscola che soddisfa a pieno le ormai perdute speranze di qualsiasi fan della serie e avvicina i nuovi videogiocatori a un genere spesso troppo punitivo.

Dettagli e Modus Operandi

  • Genere: gestionale
  • Lingua: italiano
  • Multiplayer: sì (ma nulla di serio)
  • Prezzo39,99 euro

Ho debellato la clownite e svitato lampadine dalla teste dei pazienti per una trentina di ore grazie a un codice gentilmente fornito dal publisher.

Di Antonino Savalli

Nato con Nintendo, cresciuto con PlayStation e formato con il PC, ho sempre trovato nella scrittura il legame per apprezzare tutte le esperienze videoludiche (e non) vissute.

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