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Editoriali

Clair Obscur: Expedition 33 – Diario di un condannato (con stile)

Mi chiamo… beh, non importa. Tanto tra poco non ci sarò più. Non è una frase da film noir, è proprio così che comincia Clair Obscur: Expedition 33. Ti svegli in una Parigi che non è Parigi, guardi in alto, e il monolite ti sussurra un numero: 33. Ed è lì che capisci. Il tuo tempo è finito. Un anno. Poi il Gommage – quella macabra magia dipinta dalla Pittrice – cancellerà te e chiunque altro abbia osato compiere quell’età.

E allora che fai? Ti unisci a una spedizione impossibile. Una manciata di anime segnate che decidono di sfidare l’inevitabile. Perché se proprio devo sparire, almeno provo a farlo lasciando un segno. Magari non nel mondo… ma su di me.

Un mondo pittorico che ti vuole morto (ma con eleganza)

Lumière. Sì, il nome è ironico. Perché questo mondo, per quanto splendido, è tutto fuorché luminoso. È un mosaico in chiaroscuro, fatto di rovine art nouveau, cieli viola e vicoli affrescati con la disperazione. Sandfall Interactive non ha creato un’ambientazione: ha preso un’enciclopedia artistica, ci ha versato sopra un po’ di Lovecraft, l’ha shakerata con un pizzico di Jrpg classico e ha servito il tutto su una tela sporca di sangue e ricordi.

Ogni zona che attraversi – dalle Biblioteche Scolpite al Giardino delle Ceneri – è un’opera d’arte da scoprire. O da temere. Perché qui ogni bellezza ha un prezzo, e spesso lo paghi in HP.

Arte, morte e Belle Époque: un mondo che ti guarda negli occhi

Il primo impatto con Expedition 33 è visivo. Ed è potente. Ambientato in un mondo ispirato alla Belle Époque francese – un’estetica raffinata, decadente, lussuosamente malinconica – Clair Obscur è un’opera che non ha paura di essere elegante, anche quando parla di annientamento.

Architetture scolpite, colori soffusi, ambienti carichi di simbolismo. È un Rpg che non scimmiotta la realtà: la reinventa con la grazia di un quadro impressionista e l’angoscia di un incubo romantico.

Ogni ambientazione, ogni dettaglio, è fatto per comunicare qualcosa. E anche se nulla è spiegato “a voce alta”, tutto – dai palazzi alle statue rotte – ti parla di un mondo al tramonto.

Il sistema di combattimento: balletto e proiettili

Chi ha detto che i turni sono noiosi non ha mai provato questo gioco. Sì, tecnicamente è un Rpg a turni. Ma nel mezzo del turno, devi premere al momento giusto, devi schivare, devi parare. Devi ballare. Ogni nemico è una coreografia diversa, e se sbagli passo, sei fuori. Letteralmente.

Chi pensa che “combattimento a turni” significhi passività non ha ancora provato a parare con tempismo una raffica di colpi mentre la musica accelera e il nemico muta forma davanti a te.

Clair Obscur adotta un sistema ibrido tra turni e azione, dove il tempismo è fondamentale. Ogni attacco può essere schivato, ogni parata ben eseguita può diventare un contrattacco. Il gameplay è un’alchimia di strategia e istinto, più simile a un ballo che a una scacchiera.

Ci sono meccaniche profonde:

  • Le Posture, che cambiano stile e abilità dei personaggi
  • I Pictos, potenziamenti passivi per costruire build uniche
  • Le Luminas, magie e poteri attivi da usare con intelligenza
  • E poi ci sono gli Attacchi Sfumati, che evolvono in base al contesto e al team

Ogni personaggio ha una funzione e una voce chiara in battaglia, senza cadere nel cliché del “tank, healer, dps”. Qui non si fa teoria dei ruoli, si crea sinergia

Più che narrativa, atmosfera

La trama di Expedition 33 non ti viene lanciata in faccia. Non ci sono lunghi monologhi o forzature. Il gioco ti accompagna in un mondo dove la morte non è un evento, ma una regola. Dove ogni personaggio è consapevole che il suo tempo è contato.

Eppure, non è mai pesante. Non è “dark” per il gusto di esserlo. È elegante. Lucido. Triste, ma mai cinico.

Ci sono dialoghi scritti con attenzione, missioni che ti raccontano più attraverso l’ambiente che con le parole, e una direzione artistica che ti fa sentire esattamente nel mezzo tra un sogno e un quadro.

Una storia scritta con inchiostro e sangue

Non aspettarti il classico “salva il mondo”. Qui si salva il senso stesso dell’esistenza. La narrazione ti prende per mano e poi ti lascia in un abisso esistenziale. Ti chiede cos’è che rende la vita degna di essere vissuta, se è davvero la longevità… o l’intensità.

Il tuo gruppo non è fatto di eroi. Sono condannati. Ognuno con la propria ferita, ognuno col proprio modo di affrontare la fine. Gustave, il comandante, sembra fatto di pietra ma nasconde cicatrici profonde. Maelle non parla mai più del necessario – e il suo silenzio pesa come una spada ancora nella guaina. Lune? Sembra fragile, ma ha la determinazione di chi ha visto troppo per la sua età. E Sciel… è puro istinto, ma anche puro cuore.

In mezzo a loro ci sei tu, che cerchi di tenere insieme il tutto mentre ogni missione ti porta più vicino alla fine.

Difetti? Sì. Ma a noi piacciono anche quelli

Diciamolo: Clair Obscur non è perfetto.

Le animazioni nei momenti meno importanti sono a volte legnose. I caricamenti non sono sempre rapidi. E su PC, l’ottimizzazione va a giornate alterne, soprattutto con configurazioni meno recenti.

Ma poi c’è la colonna sonora: suadente, drammatica, sospesa. Le musiche non accompagnano: guidano. Ti portano dentro lo stato d’animo dei personaggi, fanno da ponte tra il gioco e chi gioca. A volte, ti sorprendono con un crescendo che ti strappa il respiro.

Il doppiaggio (disponibile in francese e inglese) è ben recitato: ti fanno sentire davvero in un altro mondo.

Perché giocarci, anche se non è per tutti

Clair Obscur: Expedition 33 è un gioco che chiede qualcosa in cambio. Vuole che tu ascolti. Che tu rallenti. Che tu osservi, anche dove altri giochi ti direbbero di correre.

Non è per chi cerca solo adrenalina. Ma se ami gli Rpg che raccontano senza spiegare, che emozionano senza urlare, che osano con l’arte e con il gameplay… allora questo è un viaggio che devi fare.

E sì, magari a volte inciampa. Ma è come una poesia letta con un accento imperfetto: resta bellissima lo stesso.

Combattere non per vincere, ma per esserci

Ti resta un anno. Poco tempo. Eppure combatti. Non per sconfiggere la morte, ma per meritarla.

In un panorama videoludico dove spesso si combatte per ottenere qualcosa, Expedition 33 ti fa combattere per lasciare qualcosa. Un’eco. Un’impressione. Un segno.

Ed è raro, oggi, trovare un gioco che ti chieda di essere non solo un giocatore… ma una persona.

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Recensioni

Blue Prince – Recensione

In un panorama videoludico come quello moderno, è sempre più raro poter scoprire un videogioco nel vero senso della parola. Ormai tutto viene servito con tutorial su tutorial, spiegazioni dettagliate e sistemi pensati per assicurarsi di far capire ogni meccanica ancor prima di toccare il pad. Blue Prince, invece, va nella direzione opposta. Ci propone un modo di videogiocare che ricorda il passato: catapultati nel suo mondo con pochissime informazioni, abbiamo il compito di esplorare e capire il resto da soli.

Il nostro protagonista, Simon P. Jones, è il giovane erede di Mount Holly, una magione avvolta nel mistero. La sua vita prende una svolta inaspettata quando riceve un testamento dal defunto zio, Herbert S. Sinclair, che lo spinge a intraprendere un viaggio nella villa, alla ricerca della stanza n°46. Senza indicazioni chiare e senza nessuna guida, siamo costretti a fare affidamento esclusivamente sulla nostra intuizione e pazienza. Nessun combattimento, nessun obiettivo evidente: solo la determinazione di svelare i segreti che si celano dietro quel luogo.

Sviluppo e Gameplay di Blue Prince

Il titolo è stato interamente sviluppato da Tonda Ros, fondatore dello studio indipendente Dogubomb, con una lavorazione di quasi otto anni. Il lavoro è stato portato avanti con un gruppo estremamente ristretto, con il supporto di pochi collaboratori tra cui Davide Pellino, artista e designer italiano. Il progetto è stato fortemente ispirato all’opera Maze: Solve the World’s Most Challenging Puzzle, un libro illustrato che sfida il lettore a trovare il percorso più breve attraverso un labirinto di 45 stanze. Oltre a questo, sono state incorporate features prese da vari giochi da tavolo e di carte, come Magic: The Gathering a cui si deve il drafting delle stanze.

Blue Prince è, essenzialmente, un puzzle mystery con elementi roguelite. La villa che siamo chiamati ad esplorare è viva e mutevole e ogni sua stanza racconta qualcosa di ciò che è esistito prima di noi. Ogni giorno, il giocatore deve scegliere tra diverse stanze, alcune accessibili, altre chiuse o senza uscita (dead ends). Spesso queste decisioni determinano l’andamento della run, a volte costringendo a ricominciare da capo dopo pochi minuti. Il sistema di drafting non solo offre libertà di esplorazione, ma introduce un livello strategico importante, in cui ogni scelta ha peso. Al termine di ogni giornata, la villa ritorna allo stato iniziale, azzerando i progressi se non per alcuni cambiamenti permanenti. Questo meccanismo di reset spinge il giocatore a fare affidamento sulla propria memoria. Prendere appunti e annotarsi gli indizi è, infatti, parte integrante dell’esperienza.

Un esempio di drafting: scegli una delle tre stanze disponibili per proseguire l’esplorazione.

Narrazione ed estetica

Per quanto concerne l’aspetto narrativo, l’evoluzione della trama non è mai esplicita: si costruisce da sola, attraverso fogli, appunti, libri, disegni, schemi e frammenti sparsi di un passato da ricomporre. Sono presenti pochissime cutscene e la comprensione è affidata esclusivamente alla nostra deduzione, scelta che si integra perfettamente con il senso di scoperta che permea l’intero gioco. Il worldbuilding è ben approfondito, e si riesce a delineare una rete complessa di legami tra i personaggi, anche senza raccontarla in modo diretto. Pur vestendo i panni dell’unico personaggio vivo e tangibile, ci troviamo immersi in una storia ricca di intrighi di corte, guerre nazionali, relazioni e scambi epistolari. Il tutto supportato dalla colonna sonora di Trigg & Gusset, che rafforza l’atmosfera enigmatica e si fonde coerentemente al resto.

Dal punto di vista puramente grafico, Blue Prince adotta uno stile visivo che è, in un certo senso, la trasposizione videoludica del nostro taccuino per appunti. Le linee irregolari, i tratti frettolosi, e la sensazione di disordine visivo rappresentano l’atto stesso di prendere nota mentre si è immersi nella ricerca, con idee, mappe e pensieri che si incastrano senza mai darti tutte le risposte, bensì alimentando nuove domande.

L’estetica del titolo non ha quindi solo valore stilistico. In questo modo, Blue Prince diventa metafora visiva di come teniamo traccia dei nostri progressi, cercando di mettere ordine al caos.

Punti di forza e progressione

Per quanto atipico possa apparire in un contesto videoludico, uno degli aspetti più accattivanti risulta essere l’apparente assenza di una progressione, elemento che offre piena libertà all’utente. È possibile infatti esplorare la villa secondo i propri ritmi, decidendo autonomamente quali enigmi prioritizzare in base alle proprie preferenze.

L’obiettivo primario del gioco si completa in circa 15/20 ore da principiante, ma il raggiungimento dei titoli di coda è solo la punta dell’iceberg di un ghiacciaio infinito di cui è difficile stabilire i confini se non dopo averne raggiunto gli abissi.

Il team di sviluppo si è divertito a lasciarci la possibilità di scoprire tutte le sue sfaccettature, implementando sfide stimolanti e varie chicche da scopirire. Blue Prince strizza l’occhio anche ai completisti offrendo un sistema di trofei e modalità alternative che metteranno alla prova anche i videogiocatori più incalliti. Sebbene il gameplay loop possa risultare ripetitivo, l’elemento chiave risiede proprio nella voglia di fermarsi, guardarsi attorno e scoprire nuovi dettagli.

I difetti di Blue Prince

Nonostante ciò, il gioco non è privo di difetti. La frustrazione che può nascere in un punto morto è da non sottovalutare, specialmente per chi non è abituato al genere. Inoltre, l’assenza di tutorial e la difficoltà iniziale nel capire come proseguire potrebbero spingere alcuni giocatori all’abbandono. L’elemento fortuna, determinante nel drafting delle stanze, può influire negativamente sulla buona riuscita di una run e generare sconforto. Questa combinazione di casualità e illusione di una progressione chiara si presenta sia come punto di forza che come criticità: se da un lato stimola il videogiocatore a perdersi nell’esperienza ludica, dall’altro può risultare tedioso per chi ricerca un approccio più guidato. In ogni caso, la sensazione è che Blue Prince riesca sempre a tenerci coinvolti, grazie alla costante voglia di svelare nuove piste.

In definitiva, Blue Prince presenta una grandezza di contenuto impressionante, con la possibilità di scoprire sempre qualcosa di nuovo anche oltre le 50 ore di gioco, riuscendo a rimanere costantemente imprevedibile. Nonostante un gameplay loop a tratti ripetitivo e la presenza di diversi difetti, seppur facilmente arginabili, gli aspetti positivi sono decisamente superiori, rendendolo un titolo da tenere d’occhio per i GOTY, specialmente nella categoria indipendente.

Dettagli e Modus Operandi
  • Piattaforme: PlayStation 5, Xbox Series X/S, Microsoft Windows
  • Data uscita: 10/04/2025
  • Prezzo: 29,99€

Ho giocato e completato il gioco su PC.

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Elden Ring Nightreign si mostra nel nuovo overview trailer

Bandai Namco e FromSoftware hanno pubblicato un nuovo Overview Trailer dedicato a Elden Ring: Nightreign, l’attesissima espansione del GOTY 2022. Il filmato offre una panoramica approfondita sulle nuove aree esplorabili, sulle minacce inedite e sulle funzionalità riviste che attendono i Senzaluce.

Tra le novità principali troviamo:

  • Nuove ambientazioni oscure e decadenti, in perfetto stile FromSoftware, che promettono un’estensione del mondo di gioco ancora più ambiziosa.
  • Boss inediti, con design grotteschi e meccaniche complesse, degni eredi del bestiario già leggendario del gioco base.
  • Armi, magie e abilità mai viste prima, che permetteranno ai giocatori di affrontare il pericolo con nuove strategie.
  • Un maggiore focus sulla narrazione ambientale, con dettagli visivi e simbolici che ampliano la mitologia creata da Hidetaka Miyazaki e George R.R. Martin.

Il trailer evidenzia anche un sistema di progressione rinnovato e la possibilità di affrontare l’espansione in modalità cooperativa, suggerendo un approccio più accessibile – ma comunque letale – per i veterani e i nuovi giocatori.

Elden Ring: Nightreign sarà disponibile a partire dal 30 maggio 2025, su tutte le piattaforme. L’espansione si preannuncia come un evento imperdibile per tutti gli amanti dei soulslike.

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Diablo incontra Berserk: parte il crossover più dark dell’anno

La collaborazione tra Blizzard Entertainment e il manga cult Berserk è realtà. Già dal 1 maggio su Diablo Immortal e dal 6 maggio su Diablo 4 prende il via un evento crossover unico nel suo genere, che celebra l’universo creato da Kentaro Miura. L’operazione non è solo estetica: introduce nuovi nemici, ricompense, missioni, skin leggendarie e un boss esclusivo ispirato a Nosferatu Zodd.

Il cuore dell’evento è il sistema di Behelit, gli iconici oggetti maledetti del manga. In Diablo 4, uccidere nemici élite consente di raccoglierli per scambiarli con cosmetici a tema nel Reliquiario di Berserk. Le nuove armature – come quella del Berserker per il Barbaro o il Cavaliere del Teschio per il Negromante – ricreano fedelmente lo stile visivo del manga, con un’attenzione al dettaglio che farà felici i fan.

L’anima di Berserk arriva a Sanctuarium

In Diablo Immortal, i giocatori possono sfidare Zodd in uno scontro brutale, potenziato dalla Gemma Behelit Cremisi. L’evento “Sventura del Sopravvissuto” ricostruisce simbolicamente il sacrificio della Banda del Falco, uno dei momenti più crudi della saga. Nuovi loot, famigli Golem, skin e armi completano l’offerta, insieme a ricompense per l’accesso giornaliero.

Ma non finisce qui. Il 28 aprile è uscito “Enter The Behelit”, brano inedito firmato dai Beast In Black. La band heavy metal finlandese, da sempre ispirata a Berserk, ha collaborato con Blizzard per produrre un singolo pensato appositamente per l’evento. Il pezzo è disponibile in streaming e su vinile in edizione limitata (200 copie), con artwork esclusivi di Diablo IV e Diablo Immortal. Il disco contiene anche due tracce rimasterizzate: “Die By The Blade” e “The Fifth Angel”, tratte dagli album From Hell With Love e Berserker.

E voi? Siete pronti a impugnare la spada di Gatsu e calarvi nel lato più oscuro di Sanctuarium?

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Diablo 4: Il Ritorno di Belial scuote Sanctuarium

Belial è tornato. Dopo più di cinquant’anni di silenzio narrativo, il Signore della Menzogna si riprende la scena nella nuova stagione di Diablo, intitolata “Il Ritorno di Belial”, in arrivo il 29 aprile. Astuto, manipolatore e ossessionato dal controllo, Belial è pronto a riportare il caos su Sanctuarium.

Tra i Grandi Mali degli Inferi Fiammeggianti, Belial è sempre stato quello più subdolo. Non ha bisogno di forza bruta: la sua arma è l’inganno. Nei giochi precedenti, lo abbiamo visto travestirsi da imperatore per infiltrarsi nell’Impero di Kehjistan. Ora, con Lilith sconfitta e Mephisto sotto mentite spoglie, trova di nuovo terreno fertile per i suoi piani.

Una stagione carica di complotti e manipolazioni

“Il Ritorno di Belial” promette una campagna oscura e carica di tensione. Il Reame delle Menzogne si insinua nella realtà, distorcendo l’ambiente, i personaggi e perfino le missioni secondarie. Le scelte del giocatore saranno centrali: ogni decisione potrà avere conseguenze imprevedibili.

La nuova stagione introduce anche meccaniche inedite legate alla falsificazione della realtà. Nemici illusori, alleanze ingannevoli, zone in continuo mutamento: nulla sarà come sembra. Blizzard punta su un approccio narrativo più dinamico, spingendo i giocatori a mettere in dubbio ogni alleato e ogni missione.

Secondo le anticipazioni ufficiali, torneranno anche alcune vecchie conoscenze, ma non è chiaro se saranno reali o solo creazioni di Belial. L’intera ambientazione di Sanctuarium verrà contaminata dalla logica distorta del Reame delle Menzogne, con dungeon che cambiano struttura e contenuti in base al comportamento del giocatore.

Il ritorno di Belial si inserisce perfettamente nella narrativa più ampia di Diablo, proiettando la serie verso una fase più ambiziosa e psicologicamente complessa. Con Mephisto nell’ombra e la Pietra Nera delle Anime distrutta, la lotta tra Inferno, Paradiso e umanità è tutt’altro che conclusa.

Siete pronti a mettere in discussione tutto ciò che vedete? Vi intriga un nemico che colpisce con l’inganno più che con la forza?

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Elden Ring: Nightreign, anche Duchess mostra le sue capacità

FromSoftware ha rilasciato un nuovo trailer dedicato a Duchess, uno degli otto personaggi giocabili in Elden Ring: Nightreign, lo spin-off cooperativo ambientato in un universo parallelo rispetto a quello di Elden Ring. Il video mette in evidenza le abilità di questa guerriera elegante e letale, capace di danzare con la sua spada e infliggere danni devastanti ai nemici.

Duchess è stato presentato come un personaggio abile nell’evasione, che può schivare rapidamente per diverse volte consecutive. Come indicato sul sito ufficiale di Elden Ring: Nightreign, Duchess ha tre abilità uniche:

  • Magnifico portamento, che gli permette di attaccare e schivare.
  • Ripristino, che danneggia i nemici vicini.
  • Finale, nasconde se stessa e gli alleati circostanti dai nemici.

Nightreign si distingue per un gameplay che enfatizza la cooperazione tra giocatori. Fino a tre utenti possono unirsi per affrontare sfide in un mondo oscuro e labirintico, dominato da architetture contorte e creature nate dagli incubi. Il gioco introduce nuove meccaniche, come un sistema di combattimento più rapido e dinamico, e la possibilità di influenzare l’ambiente circostante attraverso le proprie azioni.

Elden Ring: Nightreign sarà disponibile dal 30 maggio 2025 su PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X/S. Il gioco promette di offrire un’esperienza coinvolgente per i fan della serie e per i nuovi giocatori alla ricerca di sfide cooperative in un mondo oscuro e affascinante.

E voi, siete pronti a esplorare le tenebre di Nightreign insieme a Duchess? Quali aspetti del gioco vi incuriosiscono di più?

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Elden Ring: Nightreign introduce Ironeye, il ranger letale del nuovo trailer

FromSoftware ha rilasciato un nuovo trailer per Elden Ring: Nightreign, presentando Ironeye, un personaggio giocabile inedito. Specializzato nell’uso dell’arco, Ironeye offre un approccio al combattimento basato sull’agilità e sulla precisione.

Un ranger acrobatico per un gameplay rinnovato

Nel trailer, Ironeye dimostra abilità uniche: colpi caricati che attraversano più nemici e attacchi aerei eseguiti dopo corse sui muri, suggerendo elementi di parkour nel gameplay. Queste caratteristiche lo distinguono dai personaggi più tradizionali della serie, introducendo una nuova dinamica di gioco.

Elden Ring: Nightreign si discosta dal titolo originale, proponendo un’esperienza cooperativa per un massimo di tre giocatori. Ambientato in un universo parallelo chiamato Limveld, il gioco presenta una mappa dinamica che si restringe nel tempo, aumentando la tensione e la necessità di strategie di squadra.

Ironeye è uno degli otto personaggi giocabili, ciascuno con abilità e stili di combattimento distinti. Questa varietà permette ai giocatori di scegliere il personaggio più adatto al proprio stile di gioco, incentivando la rigiocabilità e la sperimentazione.​

Il gioco sarà disponibile su PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X/S a partire dal 30 maggio 2025. Una beta è prevista per febbraio, offrendo ai giocatori l’opportunità di testare le nuove meccaniche e i personaggi prima del lancio ufficiale. ​

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Atomfall supera i 2 milioni di giocatori: Rebellion celebra il successo del suo survival post-nucleare

Atomfall, il survival-action sviluppato da Rebellion Developments, ha raggiunto e superato i 2 milioni di giocatori. Un traguardo importante per uno studio indipendente, che dimostra come l’ambientazione alternativa e le meccaniche non convenzionali abbiano colpito nel segno.

Rebellion ha inoltre condiviso alcuni dati curiosi: oltre 5,9 milioni di NPC sono stati eliminati con una mazza da cricket, più di mezzo milione di tazze di tè sono state consumate, e sono state scoperte 12,7 milioni di casse piene di bottino.

Il gioco, ambientato in una Gran Bretagna immaginaria degli anni ’60, cinque anni dopo un disastro nucleare ispirato a quello reale di Windscale, ha saputo distinguersi nel panorama videoludico. La scelta di eliminare le missioni tradizionali in favore di un approccio investigativo libero ha offerto ai giocatori un’esperienza unica, dove l’intuito e le decisioni personali guidano l’avventura.

Rebellion ha puntato su un design “sperimentale”, dove ogni azione può avere conseguenze imprevedibili. I giocatori possono influenzare o distruggere interi gruppi o fazioni, con eventi che si innescano o vengono ignorati, influenzando significativamente la popolazione nemica e l’evoluzione del mondo di gioco.

Atomfall è disponibile su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X/S e PC, e al day one su Game Pass.

E voi, avete già esplorato l’Inghilterra post-nucleare di Atomfall? Quali sono state le vostre scelte più audaci nel gioco?

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Marvel Cosmic Invasion è il nuovo beat’em up arcade dei creatori di TMNT Shredder’s Revenge

Dotemu e Tribute Games tornano in azione con un nuovo progetto ad alto tasso di nostalgia: Marvel Cosmic Invasion, un beat’em up a scorrimento laterale in stile arcade con una lineup di personaggi storici dell’universo Marvel. Il titolo è stato annunciato ufficialmente durante il Nintendo Direct del 27 marzo e uscirà nel corso del 2025 su PC e console, con supporto per coop online e crossplay fino a quattro giocatori.

Il gioco propone uno stile visivo pixel art curato a mano, ispirato ai fumetti Marvel degli anni 90.

Squadre, tag team e super mosse

Il primo trailer di Marvel Cosmic Invasion mostra i personaggi giocabili al lancio: Captain America, Wolverine, Spider-Man, Storm, Nova, Venom e Phyla-Vell. I giocatori possono scegliere due eroi e alternarli in tempo reale durante i combattimenti con il sistema Cosmic Swap, un meccanismo che consente di combinare abilità e attacchi speciali unici.

Le ambientazioni includono New York City, il pianeta Hala, le prigioni Kree e la temibile Negative Zone. Ogni livello ospita nemici iconici dell’universo Marvel, reinterpretati in chiave arcade, con boss fight spettacolari e power-up da sbloccare lungo il percorso.

Il gioco supporta sia single player che coop drop-in/drop-out in locale e online, con accessibilità migliorata per permettere a tutti di partecipare. Tribute Games ha già dimostrato la propria capacità con TMNT: Shredder’s Revenge, e promette lo stesso livello di cura per animazioni, gameplay e direzione artistica.

Secondo Dotemu, MARVEL Cosmic Invasion non è solo un tributo ai fumetti e ai giochi arcade, ma anche un’evoluzione moderna del genere. La collaborazione con Marvel Games si basa su una visione condivisa: riportare in auge i picchiaduro a scorrimento con lo stile e l’impatto dei classici.

MARVEL Cosmic Invasion arriverà entro la fine del 2025. Per ora, godetevi il trailer ufficiale e iniziate a scegliere il vostro duo di eroi.

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Joystick adattivo per Xbox, presentato il nuovo controller per giocatori con mobilità ridotta

Durante il Microsoft Ability Summit, Xbox ha annunciato il lancio dell’Xbox Adaptive Joystick, un nuovo controller progettato per giocatori con mobilità ridotta. Il dispositivo è stato sviluppato in collaborazione con la community Gaming and Disability e si unisce all’Xbox Adaptive Controller, già presente sul mercato.

Il joystick, pensato per essere cablato e altamente personalizzabile, è compatibile con Xbox Series X/S, Xbox One e PC Windows 11. Grazie alla sua versatilità, può integrarsi facilmente con altri controller Xbox, tra cui l’Xbox Wireless Controller e l’Xbox Elite Wireless Controller Series 2.

Con oltre 429 milioni di giocatori con disabilità nel mondo, l’inclusività nei videogiochi è diventata una priorità per molti produttori di hardware e software. Microsoft ha ribadito il proprio impegno in questo settore, sviluppando soluzioni che rendano il gaming più accessibile a tutti.

L’Adaptive Joystick permette agli utenti di personalizzare l’esperienza di gioco, adattandosi a diverse esigenze fisiche. Può essere utilizzato come dispositivo primario o combinato con altri controller, offrendo una configurazione flessibile e su misura.

Microsoft ha sottolineato come il design del joystick sia frutto di un lungo processo di sviluppo basato sul feedback della community. L’obiettivo è garantire che ogni giocatore, indipendentemente dalle proprie capacità motorie, possa accedere al gaming in modo intuitivo e confortevole.

Disponibilità e supporto

L’Xbox Adaptive Joystick è acquistabile esclusivamente sul Microsoft Store. Per chi desidera maggiori dettagli sul funzionamento del dispositivo, è disponibile una pagina di supporto dedicata, dove è possibile trovare guide e suggerimenti per l’integrazione con altri accessori.

Con questo nuovo prodotto, Microsoft continua a espandere le possibilità di accesso al gaming, offrendo soluzioni innovative per una community sempre più ampia e diversificata.

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