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Card Shark – Recensione: un trucco rivoluzionario

Un geniale mix di avventura e quick time event che probabilmente rivoluzionerà il genere

Recensione in BREVE

Card Shark è un’avventura rivoluzionaria. Gli autori hanno unito un genere criticato come l’avventura a una meccanica ancor più controversa come i quick time event, creando un titolo geniale nella sua semplicità; infatti, l’avventura di Nerial e Troshinsky diventa interattiva grazie ai QTE, che non possono smorzare l’immersione del titolo, poiché i quick time event sono utilizzati come vero e proprio gameplay. Una trama lineare, ma intrigante unita a un dipinto rococò in movimento danno vita a un videogioco sorprendentemente poetico.

8.5


È possibile rendere una delle meccaniche più controverse dei videogiochi poetiche, quasi romantiche? Nella nostra recensione di Card Shark abbiamo risposto positivamente a questa domanda, poiché il titolo di Devolver Digital ha reso i Quick Time Event il miglior modo per esprimere la tagliante aria che si respirava nella Francia pre-rivoluzionaria.

Card Shark non è un gioco di carte collezionabili né un deckbuilding. L’opera di Nerial, noto per Reigns, e Nicolai Troshinsky, illustratore e appassionato di trucchi con le carte da gioco, rientra nel genere delle avventure; un’opera interattiva però in cui sono richieste capacità mnemoniche, intelligenza e velocità di esecuzione sui QTE.

Recensione Card Shark: incontri pericolosi

Trame rivoluzionarie

Card Shark ci mette nei panni di un giovane uomo affetto da mutismo, cresciuto da una locandiera della piccola cittadina di Pau. La sua modesta vita nella Francia del 18° secolo si trasforma in un dramma quando incontra il Conte di Saint-Germain; il nobiluomo chiede al giovane di barare con lui durante una partita di carte, ma le conseguenze sono gravissime.

I due vengono catturati, causando anche la morte della locandiera da parte di un ufficiale dell’esercito. Accusato d’omicidio, il nostro alter ego è costretto a seguire il Conte in un viaggio in cui impareremo l’arte dell’inganno e gli intrighi di corte.

Il videogioco di Devolver Digital racconta tramite i due bari i tumulti di quel periodo storico; infatti, ben presto scopriremo che il Conte di Saint-Germain sta investigando sulle Dodici Bottiglie di Latte, una cospirazione reale che ci conduce direttamente fino ai segreti di Re Luigi XV.

Recensione Card Shark: il nostro Covo

Trucchi d’altri tempi

Il gameplay di Card Shark è il bluff perfetto. Quante volte ci è capitato di ascoltare critiche sui giochi d’avventura perché definiti poco interattivi? Allo stesso tempo: quante volte abbiamo sentito invettive contro i quick time event perché, a detta dei critici, smorzano l’immersione videoludica? In Card Shark, Nerial e Troshinsky hanno reso i QTE il vero e proprio gameplay e tramite quest’ultimo hanno garantito interattività a un’avventura che vuole prima di tutto narrare un’importante pagina della storia europea.

In Card Shark ci muoviamo nella Francia del 1700 (e non solo) tramite una mappa che suddivide le missioni di gioco. Una volta scelta la location, il Conte ci insegnerà, durante il viaggio, un nuovo trucco, che dovremmo mettere in pratica nello stage successivo. Inizialmente, i QTE saranno semplici e veloci come spiare una carta e indicarne il suo valore al Conte di Saint-Germain muovendo la levetta analogica; però, come avrete già intuito, le cose si complicheranno sempre di più andando avanti.

Card Shark offre 28 trucchi, via via sempre più complicati e che ben presto richiederanno anche una buona memoria. Tutti gli inganni partono sempre dalle stesse basi, ma alcuni intrecci sono decisamente complicati. In alcuni casi, la sconfitta porterà in carcere; in altri, incontreremo la morte in persona.

Alcuni stage hanno un margine d’errore praticamente nullo e lo sbaglio potrà avvenire anche a metà della combo; purtroppo, il trucco dovrà essere portato comunque a termine, anche se consci che la prova non sarà superata. Se a questo aggiungiamo che dovremmo rileggere tutti i dialoghi, in quei punti, la frustrazione rallenterà eccessivamente il gioco. Fortunatamente, il videogioco diventerà capitolo dopo capitolo sempre più denso di avvenimenti, intervallando QTE con le carte a quick time event anche con un spada in mano.

Arte illuminista

Non tutte le avventure d’alta qualità hanno un comparto tecnico memorabile, ma non è il caso di Card Shark. I disegni di Troshinsky sono dei quadri in movimento, deliziosi dall’inizio alla fine. Ripudiato progressivamente il barocco, gli inizi del XVIII secolo sono caratterizzati dal rococò, lo stesso stile utilizzato da Troshinsky per la sua opera. I colori delicati e forme curve ci immergono perfettamente nell’epoca raccontata dal videogioco.

Lo stesso fanno le musiche grazie alla sapiente bravura del compositore Andrea Boccadoro, che danno movimento e interattività a un quadro politico minuzioso, che ci permette di incontrare gloriose figure del passato come Voltaire e Cagliostro.

Dettagli e Modus Operandi

  • Genere: Avventura
  • Lingua: Italiano
  • Multiplayer: No
  • Prezzo19,99€
  • Piattaforme: PC, Nintendo Switch
  • Versione provata: PC

Ho scoperto gli intrighi della Francia settecentesca in circa 7 ore grazie a un codice gentilmente fornito dal publisher.

Di Antonino Savalli

Nato con Nintendo, cresciuto con PlayStation e formato con il PC, ho sempre trovato nella scrittura il legame per apprezzare tutte le esperienze videoludiche (e non) vissute.

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