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Desentsu No Starfy finalmente in Occidente con Nintendo Switch Online

Ci aspettiamo che più di qualcuno di voi sentirà questo nome per la prima volta, ma ci sarà sicuramente una nicchia interessata a sapere che i primi tre capitoli di Desentsu No Starfy sono ora disponibili su Nintendo Switch Online. Si tratta di una serie è composta da cinque episodi, usciti dal 2002 al 2009 su Game Boy Advance e Nintendo DS, con protagonista Starfy, una stella marina (e nel terzo episodio Starly, sua sorella) intenta ad attraversare diversi mondi sottomarini e a incontrare numerosi amici (e nemici) acquatici. Sviluppati dalla TOSE, si tratta di platform bidimensionali con uno stile e gameplay che ricordano molto Kirby.

Non sappiamo bene i motivi per cui l’azienda di Kyoto abbia deciso di portare solo adesso questi titoli anche in Europa dato che solamente l’ultimo capitolo per Nintendo DS e Game Boy Advance, con il nome di The Legendary Starfy, era riuscito a superare il confine nipponico nel 2009. Gli altri quattro, usciti tutti per Game Boy Advance, sono rimasti fino ad ora in Sol Levante (e il quarto sembra che momentaneamente ci rimarrà).

L’arrivo su Nintendo Switch Online, il servizio a pagamento di Nintendo che offre anche un vasto catalogo di titoli del passato, non ha portato alcun cambiamento al gioco, inclusa la lingua. Desentsu No Starfy 1, 2, 3 sono disponibili solo in lingua giapponese.

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Luigi’s Mansion 2 HD arriva su Nintendo Switch

Luigi’s Mansion 2 HD è ora disponibile su Nintendo Switch. Originariamente rilasciato nel 2013 su Nintendo 3DS, è stato rivisitato per Nintendo Switch. Il gioco d’avventura action vede Luigi esplorare e liberare cinque magioni infestate nella valle di Cupavalle, utilizzando il Poltergust 5000, un aspirapolvere speciale equipaggiato con uno strobobulbo per rivelare e stordire i fantasmi.

La versione per Nintendo Switch offre miglioramenti grafici e performance ottimizzate rispetto all’originale. Il gioco mantiene le sue caratteristiche distintive, tra cui la risoluzione di enigmi e la cattura di fantasmi, con l’aggiunta di funzionalità multiplayer che permettono di giocare in compagnia online o tramite la comunicazione locale della console.

Il lancio di Luigi’s Mansion 2 HD su Nintendo Switch rappresenta un’opportunità per riscoprire un classico della serie in una veste rinnovata. Luigi torna protagonista in un’avventura che combina elementi di azione e risoluzione di enigmi, con l’obiettivo di offrire un’esperienza di gioco adatta alle nuove generazioni.

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Metal Slug Tactics: abbiamo provato la demo

Per me, cresciuto nella gloriosa epoca dei cabinati, un titolo sopra chiunque altro rappresentava la compianta saletta giochi. Ovviamente parlo di Metal Slug, la leggendaria saga run and gun SNK nata nel lontanissimo 1996. Una saga tutta azione, esplosioni ed enormi boss di fine livello via via sempre più strani. E da una direzione artistica ricercatissima ed inconfondibile.

Capirete quindi la mia perplessità durante il reveal trailer di Metal Slug Tactics, un titolo che pare essere l’antitesi di ciò a cui la serie ci abitua da ormai 27 anni. Perplessità seguita poi da curiosità per il lavoro del team francese Leikir Studio, che ci prometteva di trasporre l’esperienza di Metal Slug in salsa strategica, per di più a turni.

Adesso però alcuni dubbi possono essere sciolti. Finalmente potuto sviscerare la demo di Metal Slug Tactics e voglio darvi le mie prime impressioni, da appassionato di strategici, roguelite e soprattutto della saga di Metal Slug.

Il ritorno dei Falchi

Anche stavolta i Falchi Pellegrini, gruppo di specialisti capitanati dal leggendario Marco Rossi, dovranno sventare i piani del malvagio Generale Morden, capo dei Ribelli ed antagonista storico della saga. Per farlo dovranno conquistare vari settori a suon di mitragliatrici, granate, fucili laser e quant’altro. La trama è tutta qua, ed onestamente a me va benissimo così, da Metal Slug mi aspetto esplosioni, tank sproporzionati e qualche sano scambio di battute, cose tutte presenti già dalla demo, che permetterà di cimentarsi nel deserto di Argum, primo dei settori da conquistare.

Partiamo da un presupposto, Metal Slug Tactics è un tattico con elemeti roguelite in tutto e per tutto. Nessuna strana commistione di generi, di meccaniche action o semplificazioni varie. Qui si ragiona tanto, si soppesa ogni singola mossa disponibile, si gestiscono le scarse risorse nel miglior modo possibile e si tenta di sopravvivere. Ed il tutto funziona dannatamente bene, ma andiamo con ordine.

Tattica e pallottole

Ad un primo sguardo Tactics propone il più classico dei combattimenti a turni. Ogni personaggio ha a disposizione un’azione di movimento ed una di attacco, come in un qualsiasi Fire Emblem. Ora però aggiungiamo delle variabili. Partiamo dagli attacchi sincronizzati, tecnica fondamentale per portare a casa la vittoria: per innescarli basterà bersagliare un nemico presente sulla linea di tiro di un altro nostro compagno. Così facendo entrambe le unità attaccheranno in sincronia. Già questo aspetto aggiunge enorme profondità al posizionamento del nostro team, poiché difficilmente riusciremo a far fuori i nemici in tempo utile non sfruttando la sincronia.

Interessante anche la meccanica dell’adrenalina e della schivata. La prima è la risorsa utilizzabile per attivare le abilità, mentre la seconda diminuisce i danni causati dai nemici. Entrambe vengono generate spostando i propri personaggi, e più lontano li si muove più adrenalina e schivata vengono generate. Questo scoraggia lo stile di gioco estremamente difensivo, mentre viene premiato il buon posizionamento delle truppe ed il saggio utilizzo della mappa di turno nella sua interezza.

Aggiungiamoci poi che tutti i personaggi sono equipaggiati con due tipologie di armi, standard e speciali. Le armi standard hanno munizioni illimitate, e comprendono pistole, bombe, pugnali e quant’altro. Le armi speciali sono molto più potenti delle standard, con danno più elevato, maggiore area d’effetto, status alterati, ma con numero di utilizzi limitato. Inoltre ogni personaggio ha un suo set di abilità passive ed attive.

Bene, unite entrambe le cose ed avrete un roster decisamente variegato. Marco ad esempio è il buffer della situazione, mentre Eri si specializza nel danno ad area e nella mobilità. Tarma è il “tank” del gruppo, possedendo abilità che ne aumentano la resistenza, mentre Fio è la classica unità da supporto che manipola la posizione dei nemici.

Già da questa breve introduzione capirete che il titolo è in realtà molto complesso. Metal Slug Tactics permette molteplici build per ogni personaggio e sinergie da creare tra i 3 membri del nostro team. E di variabili ce ne sarebbero tante altre, come le mod arma che modificano radicalmente l’utilizzo dell’equipaggiamento, o gli asset strategici. Insomma, di carne al fuoco ne troverete tantissima, anche considerando che parliamo di una semplice demo.

Anche Roguelite

Il titolo presenta anche vari elementi cari agli amanti dei roguelite, come il sottoscritto. Partiamo dal dire che le mappe vengono create in maniera procedurale, “incollando” vari tileset tra loro. Così come posizionamento e tipologia dei nemici, la presenza o meno di veicoli e tanto altro è lasciato al caso.

La demo offre varie tipologie di missione, che vanno dal classico “elimina tutti i nemici” a varianti survival in cui resistere per un certo numero di turni ad un’orda di avversari, o ancora proteggere un npc o raggiungere l’area di estrazione designata. Inoltre ogni missione presenta un obiettivo secondario, che se soddisfatto da’ accesso a ricompense fondamentali per il successo della campagna.

Come in ogni roguelite che si rispetti anche qui potremo decidere noi quale missione affrontare prima, pianificando il percorso che vogliamo seguire per raggiungere il boss di fine zona.

Immancabile poi la pletora di sbloccabili, che vanno da nuove abilità attive/passive di ogni singolo membro a loadout di partenza differenti, mod arma e tanto altro. Come già detto, il content sembra ricchissimo già dalla demo.

Ci ha convinti?

In breve, si, decisamente. Mi aspettavo uno strategico caciarone, vista anche la saga di appartenenza. Invece mi sono trovato davanti ad una sorta di Into the Breach in salsa Metal Slug. Il bilanciamento va un attimo rivisto, la demo presenta qualche bug ed a volte si fa fatica a capire dove i nemici potranno colpire, ma siamo di fronte ad un’ottima base, e non vedo l’ora di mettere le mani sul titolo completo. Promosso!

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Storia dei videogiochi anni 90: dalla console war alla scandalo PlayStation

Il decennio degli anni 90, per la storia dei videogiochi, è stato foriero di novità e di eventi epocali che hanno spostato l’utenza videoludica, gradualmente dalle sale giochi ai divani di casa. Gli eventi che hanno reso i videogiochi celebri durante gli anni 90 sono così tanti che abbiamo deciso di dividere questo periodo in due parti: il primo, di cui parleremo in questo approfondimento, inizia con la prima vera console war tra Nintendo e SEGA, passa per il boom delle console portatili e culmina con il controverso arrivo di Sony PlayStation sul mercato. Ovviamente senza mai dimenticare gli home e personal computer.

Home Entertainment

Negli anni 90, i costi più contenuti di TV, console e PC hanno reso il prodotto videogioco maggiormente fruibile ad una grande massa di persone, adulti compresi, seminando i germogli di ciò che saranno i family games, cioè i giochi per tutta la famiglia da condividere assieme, grandi e piccini. Agli inizi del decennio, dal lato home PC spopolavano macchine nate negli anni 80 che avevano raggiunto il pieno della loro maturità come Commodore 64 ed Amiga (normalmente nella versione 500) molto apprezzate sotto il punto di vista del gaming.

Parlando di opere videoludiche, non basterebbe un’enciclopedia intera per elencarli tutti dato gli oltre 7000 titoli conosciuti per la piccolina di casa Commodore. Possiamo però ricordare trai i tanti giochi di altissimo valore, alcune pietre miliari dell’industria. Per Commodere 64: Defender of the Crown, Lemmings, Sensible Soccer, Civilization; per Amiga 500: Another World, Turrican II, Cannon Fodder, The Secret of Monkey Island, Monkey Island 2 : LeChuck’s revenge, Wings of Fury, Raimbow Island, The Settlers, Populous e diverse trasposizioni migliorate e rivedute provenienti da altre piattaforme.

Console War: SEGA vs Nintendo

Il mercato console non restò certo a guardare. Proprio agli inizi del decennio, SEGA e Nintendo, che erano le regine indiscusse del mercato rispettivamente con SEGA Mega Drive, soprattutto in Nord America ed Europa, e Nintendo Entertainment System (NES) nella parte orientale del globo, cominciarono ad affacciarsi su un nuovo mercato, quello delle console portatili. La corsa all’oro portò Nintendo e SEGA a scontrarsi rispettivamente con Game Boy e Game Gear. La sfida, che abbiamo anche approfondito nel nostro articolo sulla storia del Game Boy, ha visto contrapporsi due idee nettamente diverse: l’accessibilità a basso costo di Nintendo contro la dispendiosa, soprattutto in termini di durabilità, qualità scelta da SEGA.

Storia dei videogiochi anni 90: Console Wars

Game Boy vs Game Gear

Il Game Boy aveva il preciso di compito di funzionare con solamente quattro batterie; per farlo, gli ingegneri di Nintendo hanno lavorato su una console minimale: un processore Sharp settato a 4,19 Mhz; uno schermo integrato a cristalli liquidi con una risoluzione di 160×144 pixel monocromatico; un audio dotato di un solo altoparlante. La console portatile di Nintendo fu uno dei successi più grandi della storia dei videogiochi vendendo oltre 118 milioni di unità in tutto il mondo, diventando fenomeno di costume (celebre fu la foto dell’allora First Lady Hillary Clinton con un Game Boy in aereo)

I giochi per tale piattaforma si sprecarono, uno su tutti, Tetris che vendette ben 35 milioni di copie, diventando, di fatto, la vera e propria killer application del neonato di casa Nintendo.

Game Gear invece fu lanciato in Giappone nel 1990 e successivamente in Nord America ed Europa nel 91. La portatile di SEGA si presentava come un dispositivo di dimensioni più importanti del Game Boy. Il Game Gear si sviluppava in orizzontale invece che in verticale come la sua controparte Nintendo allo scopo di emulare il controller del SEGA Genesis così da essere più comodo da impugnare.

Il dispositivo SEGA era di gran lunga più all’avanguardia rispetto al suo competitor: aveva uno schermo retroilluminato da 3,2 pollici che mostrava fino a 32 colori simultaneamente tra una lista di 4096; il processore era uno Zilog Z80 da 8 bit e 3,5 Mhz ed era dotato di ben 16 Kb di RAM video. Infine, la funzionalità più eclatante era il Tv Tuner, un dispositivo che si agganciava al Game Gear rendendolo una TV portatile.

I presupposti vi erano tutti per un successo clamoroso del Game Gear, ma nonostante la superiorità tecnologica, i numeri non furono mai positivi, vendendo nella sua vita produttiva circa un decimo di quello che aveva venduto il Game Boy e costringendo SEGA ad abbandonare molto presto il supporto, concentrando i suoi sforzi, a quel punto, sulle console domestiche.

Console War domestica

In voga nei primi anni 90, sempre nel vortice della “battaglia” SEGA-Nintendo, il SEGA Megadrive ed il SEGA Saturn si contrapponevano al Super Nintendo prima e Nintendo 64 dopo.

Sega Saturn ed Nintedo 64 furuno le due delle console più potenti prima dell’avvento di Sony. Erano dotate di un proprio parco giochi ben definito, con esclusive che rendevano allettanti le console. I numeri ovviamente non hanno storia, con Nintendo sempre avanti in termini di vendite, quasi 33 milioni di acquirenti contro gli scarsi 10 milioni del Sega Saturn.

Questa differenza di numeri ha portato certamente anche ad una ripercussione sul parco giochi delle due console. Nintendo 64 ha sfornato titoli di altissimo livello come: Super Mario 64The Legend of Zelda Ocarina of Time. E ancora Banjo-Kazooie, Golden Eye 007 e Super Smash Bros. Titoli first-party solidissimi, di produzione interna ma anche altri, vere e proprie pietre miliari, e penso a WWF Wrestlemania, Marble Madness, Battletoads, grazie anche a Rare, collaboratrice sin dagli albori della Nintendo. Una collaborazione così proficua tanto che Nintendo approvò che Rare lavorasse allo sviluppo di Donkey Kong!

Storia dei videogiochi anni 90: Zelda Ocarina of Time

Per il SEGA Saturn invece, considerando anche le poche vendite, il parco titoli non è mai stato all’altezza, non riuscendo a decollare e restando, alla fine, nell’ambito dei confini nazionali giapponesi perlopiù. E se la vogliamo dire tutta è anche mancato un Sonic dedicato!

In ogni caso, sono anni caratterizzati da una corsa all’ultima tecnologia, anni che hanno visto una lotta epica che nel corso di due generazioni, la quarta e la quinta generazione di console, si sono sfidati le due più grandi mascotte videoludiche mai create: Mario e Sonic. Oggi sappiamo che SEGA fu il grande sconfitto di questa guerra che si combatté a cavallo di due decenni, ma la scontro portò anche un nuovo competitor, sempre giapponese, capace di trarre il massimo profitto per tanti anni a divenire.

Questa corsa alla tecnologia portò infatti sulla scena mondiale Sony e la sua PlayStation, anche se l’arrivo dell’ennesima console domestica giapponese fu quantomeno controverso. Il cosiddetto “scandalo” tra Sony e Nintendo nei primi anni 90 fu una storia di collaborazione finita male, che ebbe un impatto enorme sull’industria dei videogiochi.

SNES CD: lo scandalo che cambiò la storia

Nel 1991, durante il Consumer Electronics Show a Chicago, Sony annunciò che stava lavorando con Nintendo per creare una versione del Super NES con un lettore CD integrato, progetto provvisoriamente intitolato “Nintendo PlayStation”.

Tuttavia, dietro le quinte, la situazione era tesa. Nintendo era diventata sempre più nervosa riguardo alle intenzioni di Sony, temendo che volesse utilizzare il progetto per entrare nel mercato dei videogiochi. Le sensazioni furono corrette: il giorno dopo l’annuncio di Sony, Nintendo rivelò di aver abbandonato la joint venture per lavorare con il suo rivale olandese Philips. Probabilmente la volontà di Nintendo era quella di spingere Sony fuori dal mercato videoludico il prima possibile, ma come sappiamo, il piano fallì miseramente.

La risposta di Sony fu immediata: il colosso nipponico creò Sony Computer Entertainment. La conseguenza più nota prende invece il nome della console domestica più famosa di sempre, quella che i genitori tiravano in ballo come sinonimo di console, anche quando giocavamo con un dispositivo Nintendo o Xbox. Nasceva Sony PlayStation.

Storia dei videogiochi anni 90: Playstation 1
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Nintendo Direct: orario e dettagli della conferenza del 18 giugno

Un fulmine a ciel sereno. Il Direct di Nintendo è finalmente giunto come un temporale estivo in questo 18 giugno 2024. A ventiquattro ore dall’annuncio, il Nintendo Direct arriverà sui nostri schermi e ci mostrerà le novità della società di Kyoto.

L’annuncio è arrivato via X (Twitter) e contiene tutti i dettagli necessari per seguire al meglio la conferenza. Il Nintendo Direct del 18 giugno 2024 si concentrerà sui videogiochi in arrivo nella seconda metà del 2024 per Switch. Come conferma il tweet: “La presentazione non conterrà alcuna informazione sul successore di Nintendo Switch“.

Alle ore 16:00 italiane, Nintendo svelerà in circa 40 minuti i giochi che ci porteranno fino al prossimo Natale. Come al solito, sarà possibile seguire l’evento sul canale YouTube di Nintendo, anche in italiano.

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Shin Megami Tensei V: Vengeance è ora disponibile

ATLUS ha appena pubblicato la versione definitiva del suo GDR post-apocalittico, Shin Megami Tensei V: Vengeance. Il gioco è disponibile da oggi 14 giugno 2024.

SMTV esce così dall’esclusiva Nintendo Switch: Vengeance è infatti disponibile per PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X/S, Xbox One e, con il malumore che contraddistingue questa nota scelta di marketing di ATLUS, anche per Nintendo Switch.

Rispetto all’opera del 2021, Shin Megami Tensei V: Vengeance permette di giocare un nuovo percorso narrativo, il Canone della Vendetta incentrato su una drammatica storia composta da nuovi personaggi e un’enigmatica coorte di demoni, le Qadištu. D’altro canto, chi vuole vivere l’esperienza originale di SMTV, potrà farlo grazie al primo vero percorso narrativo denominato Canone della Creazione.

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Paper Mario: tutti i giochi della saga

Paper Mario: Il Portale Millenario, remake per Nintendo Switch dell’originale classico per Gamecube, ha riportato di recente in auge uno degli spin-off più apprezzati di Super Mario. Per l’occasione, abbiamo deciso di proporvi una panoramica dell’intera saga di Paper Mario, dall’originale, uscito sul mitico Nintendo 64 nell’anno 2000, fino agli ultimi capitoli.

Sebbene la serie Paper Mario sia stata creata per una nicchia, questa stramba saga di RPG ha sempre potuto contare su una fanbase molto solida e accanita. Inoltre, tutti i titoli della saga vantano un livello qualitativo decisamente alto.

Prepariamoci dunque a trasformarci in coloratissime immagini di carta e tuffiamoci insieme nel mondo di Paper Mario!

Super Mario RPG: le origini della saga

Paper Mario

Sebbene, come già detto, il primo titolo della saga Paper Mario sia uscito nell’anno 2000, occorre fare un ulteriore salto indietro nel tempo prima di analizzarlo. Paper Mario, infatti, non fu il primo JRPG con protagonista la mascotte Nintendo. Nel 1996, sul glorioso Super Nintendo, aveva infatti visto la luce Super Mario RPG, meravigliosa avventura in grafica isometrica nata dalla collaborazione tra Nintendo e Squaresoft.

Come saprà già chi ha letto il nostro articolo, nonostante fosse un gioco dalla qualità eccelsa, Super Mario RPG non raggiunse il successo che Nintendo sperava, soprattutto a causa di una pessima distribuzione. Nonostante questo parziale insuccesso, la formula di un RPG con battaglie a turni con protagonista Super Mario piacque molto a Nintendo.

La grande N decise dunque di avviare il progetto per un sequel di Super Mario RPG, che avrebbe dovuto uscire per la nuova console della casa di Kyoto, ovvero il Nintendo 64. Nel corso dello sviluppo, si decise di modificare il titolo originale, probabilmente proprio per via dello scarso impatto di Super Mario RPG nel mondo occidentale. Tra 2000 e 2001 la nuova avventura di Mario prese finalmente forma, col titolo di Mario Story in Giappone e di Paper Mario nel resto del mondo.

Paper Mario: il primo episodio (N64)

Paper Mario

Nel corso di questa prima avventura per Nintendo 64, Mario ha dovuto nuovamente affrontare Bowser. L’acerrimo nemico di Mario è infatti riuscito ad impossessarsi dello Star Rod, manufatto in grado di donargli un potere quasi illimitato. La missione del nostro idraulico consiste nel liberare i sette spiriti stellari, in grado di donargli il potere per sconfiggere nuovamente Bowser.

Il gioco, in maniera simile a quanto visto in Super Mario RPG, alterna fasi di esplorazione a battaglie a turni, tipiche dei giochi di ruolo di stampo nipponico. In entrambe le sezioni di gioco Mario può contare sull’aiuto di una serie di alleati, come Goombario e Bombette. Ognuno di questi personaggi dispone di abilità peculiari, che devono essere sfruttate da Mario per superare gli enigmi ed accedere alle varie località della mappa. Mario può essere accompagnato da un solo alleato alla volta, ma il giocatore ha la possibilità di cambiare accompagnatore in qualsiasi momento.

La gestione dell’equipaggiamento e delle abilità era affidato ad un particolare sistema di tessere, che garantivano ottime possibilità strategiche e di personalizzazione del proprio Party. Il titolo del gioco è invece dovuto allo stile grafico dell’avventura. Mario e tutti gli altri personaggi infatti sono realizzati come se fossero sottili silhouette, simili, appunto, a disegni realizzati su un foglio di carta.

Tutti questi elementi permisero a Paper Mario di ottenere un ottimo successo di pubblico e critica, spianando la strada per eventuali sequel e segnando la nascita di una nuova saga di successo per il nostro connazionale.

Il Portale Millenario (Gamecube)

Paper Mario: il Portale Millenario (titolo originale Paper Mario RPG), sequel diretto del primo titolo della saga, uscì nel 2004 per Nintendo Gamecube. In questa nuova avventura Mario era alle prese con gli incrociati, strambi personaggi guidati dal losco Giustignardo. L’intento di queste creature è impossessarsi delle sette gemme stella per aprire l’accesso al misterioso Portale Millenario che dà il titolo al gioco.

Il Portale Millenario ripropone in modo molto fedele la struttura del primo episodio, con l’alternanza tra battaglie e fasi esplorative e la possibilità di controllare, oltre a Mario, un buon numero di alleati, tra cui spiccano anche la Principessa Peach e persino Bowser. Questi ultimi sono anche protagonisti di una serie di sezioni di gameplay action a loro dedicate.

In generale, Il Portale Millenario appariva molto simile al suo predecessore. Le principali innovazioni, oltre che nel comparto tecnico rinnovato, consistevano nella presenza di numerosi enigmi legati alla fisica e alle dinamiche della carta, che devono essere sapientemente sfruttate per superare i numerosi enigmi.

Anche il battle system appare leggermente rinnovato, coi vari partner che ora svolgono la funzione di veri e propri personaggi giocabili e non di semplici supporti. Nel corso delle battaglie sono stati inseriti anche dei comandi di azione. Questi ultimi, se inseriti correttamente, avrebbero influenzato la buona riuscita delle nostre azioni e attutito i danni da parte del nemico. Anche Il Portale Millenario ottenne un ottimo successo, soprattutto a livello di critica. La saga di Paper Mario era ormai consolidata e Nintendo aveva tutte le intenzioni di mungere per bene la sua nuova vacca.

Super Paper Mario (Wii)

L’attesa per il terzo episodio della serie, tuttavia, fu più lunga del previsto. Super Paper Mario, originariamente previsto per il 2006 per Gamecube, vide infatti la luce nel nel 2007 su Wii.

Rispetto ai titoli precedenti, Super fa compiere alla serie una decisa virata verso il genere action. La trama del gioco vede Mario e i suoi amici impegnati a contrastare il malvagio Conte Cenere, il cui piano causa il risveglio della terribile entità nota come Cuore Oscuro. Mario e i suoi compagni dovranno viaggiare per le dimensioni alla ricerca dei cuori puri, indispensabili per arginare il potere del Cuore Oscuro.

Come accennato, il gameplay di Super Paper Mario risulta profondamente diverso dai suoi predecessori. Le battaglie a turni e le statistiche lasciano il posto ad una più tradizionale struttura a livelli, fatta di ostacoli da superare e nemici da abbattere con la tradizionale meccanica del salto in testa. Gli elementi GDR ancora presenti sono da individuare nell’attenzione posta alla trama e nella presenza dei pixl, spiriti in grado di donare nuove abilità a Mario e ai suoi compagni. Oltre al nostro eroe, infatti, nel corso del gioco avremo di nuovo la possibilità di controllare Luigi, la principessa Peach e Bowser.

L’elemento più caratteristico di questa nuova avventura è la capacità di “svoltare”. Nel corso dei livelli, il giocatore potrà passare in ogni momento da una prospettiva in 2d, tipica dei titoli originali della saga, ad una visuale a tre dimensioni posta alle spalle dei protagonisti. Questa possibilità, oltre ad aumentare molto la varietà del gioco, accresceva moltissimo le possibilità offerte al giocatore per il superamento degli enigmi. Anche questo nuovo prodotto targato Paper Mario, nonostante fosse molto differente dai suoi predecessori, riuscì ad ottenere un ottimo successo.

Paper Mario: Sticker Star (3DS)

Nel novembre 2012 apparve su Nintendo 3DS un nuovo capitolo della saga, ovvero Paper Mario: Sticker Star. In questa nuova avventura Bowser torna a rivestire il ruolo di antagonista principale. Dopo essersi impossessato dei poteri della cometa Sticker, il lucertolone rapisce per l’ennesima volta la principessa Peach, portando lo sconquasso nel Regno dei Funghi.

Mario, con l’aiuto delle fate Sticker, deve impossessarsi di tutti gli Sticker Reali, in modo da poter ripristinare la cometa Sticker e porre fine alla minaccia di Bowser. Sticker Star abbandona le meccaniche platform introdotte da Super per riproporre un sistema di gioco molto più incentrato sull’azione e la risoluzione degli enigmi. Tornano anche i combattimenti a turni, sebbene privi di molti elementi tipici dei GDR, come i punti esperienza da raccogliere.

La particolarità di Sticker Star è costituita proprio dagli adesivi, indispensabili sia per le battaglie che per la risoluzione dei vari enigmi ambientali presenti nel gioco. La raccolta di questi adesivi, dunque, risulta essere l’elemento centrale dell’intera esperienza.

Anche la carta riveste un ruolo centrale nell’estetica e nelle meccaniche principali su cui è costruita la fisica dei livelli. Non sono invece presenti alleati di nessun tipo ed anche la trama di gioco risulta essere molto meno profonda e coinvolgente rispetto ai precedenti episodi.

Il gioco, pur ottenendo un’accoglienza generalmente positiva, ricevette anche numerose critiche, soprattutto per l’eccessiva complessità di alcuni enigmi, la necessità di tornare continuamente sui propri passi per acquisire nuovi adesivi e per la quasi totale mancanza dei tipici elementi GDR.

Color Splash (Wii U)

Anche la Wii U, una delle più sfortunate console Nintendo, ha ospitato un episodio della saga di Paper Mario. Nell’ottobre 2016 vide infatti la luce Paper Mario: Color Splash. In questa nuova avventura Mario, Luigi e Peach, accompagnati dal loro nuovo amico Tinto, un secchio di vernice parlante, sono alle prese con il rapimento delle Vernistelle, evento che ha causato la totale scomparsa dei colori dall’ isola Prisma.

Il gioco propone un gameplay a livelli molto simile a quello del suo predecessore. Al termine di ogni livello sarà possibile ottenere una mini-Vernistella, sbloccando in questo modo l’accesso ai livelli successivi. Mario potrà contare anzitutto sul suo nuovo martellobaleno. Questo oggetto gli consentirà di ricorrere alla vernice, elemento alla base del gameplay. La vernice infatti consentirà a Mario di riempire gli spazi vuoti presenti all’interno dei livelli, al fine di risolvere enigmi o semplicemente di collezionare nuovi oggetti.

Le battaglie invece ripropongono il tradizionale sistema a turni, che vede questa volta l’utilizzo di una serie di carte. Ogni carta rappresenta un’azione, sia offensiva sia difensiva. Compito del giocatore è predisporre ed ordinare le carte nella maniera più efficace per ogni scontro. Il giocatore ha anche la possibilità di dipingere le carte per renderle più potenti, a patto di sacrificare una quantità extra di vernice, la quale viene a svolgere il ruolo solitamente tipico degli mp.

Sebbene Color Splash abbia ricevuto recensioni perlopiù positive, i fan lo hanno criticato duramente, imputandogli una somiglianza eccessiva col predecessore, la mancanza di una trama e di personaggi degni di nota e un’eccessiva lontananza dallo spirito dei primi capitoli della saga.

The Origami King

Ed eccoci arrivati a Paper Mario: The Origami King, ultimo capitolo della saga, uscito nel 2020 per Nintendo Switch. In questa nuova avventura Mario è alle prese col malvagio Re Olly, una sorta di Origami vivente. Durante la festa degli Origami, il nostro antagonista riesce a stregare la principessa Peach e a sigillare il suo castello. Accompagnato dalla sua nuova amica Olivia, anche lei un origami fatato, Mario avrà il compito di sciogliere il sigillo e fermare il malvagio monarca cartaceo.

Anche Origami King ripropone in gran parte la struttura già rodata dalla serie, con l’alternanza di esplorazione, enigmi e combattimenti. Sono però presenti diverse novità. Anzitutto, la struttura del gioco si presenta come una sorta di open world, con il villaggio centrale dei Toad a fare da hub e le varie aree del mondo che andranno progressivamente a sbloccarsi e saranno teatro delle varie fasi della trama. Il percorso resta dunque prestabilito, ma viene fornita al giocatore un’accessibilità molto maggiore alle varie aree di gioco. Per il resto Origami King ripropone un’esplorazione molto simile a quanto visto in Color Splash, con i coriandoli a fare le veci della vernice.

Molto diverso risulta invece il battle system, che unisce le meccaniche a turni ad una serie di puzzle. Prima di selezionare le azioni, infatti, Mario deve disporre nelle posizioni corrette i nemici. Essi appaiono su una serie di piattaforme mobili all’interno di un’arena circolare. Risolto il rompicapo, il giocatore può scegliere se attaccare con il martello, il tipico salto di Mario o attraverso una serie di oggetti. Sia in questa fase che durante il turno nemico, il giocatore può ricorrere ai classici comandi azione per limitare i danni subiti e massimizzare quelli causati.

Tornano anche i compagni di gioco, col compito di fornire a Mario una serie di abilità di supporto nell’esplorazione e nella risoluzione degli enigmi. Oltre ad Olivia, Mario incontrerà vari altri alleati, tra cui spiccano Kamek e lo stesso Bowser. Anche Origami King ha ricevuto un’accoglienza molto buona, realizzando ottime vendite sulla console ibrida della grande N.

Ora la parola passa a voi. avete giocato tutti i capitoli di questa particolare serie dedicata a Mario? Quali sono i vostri titoli preferiti? Avete apprezzato anche questo nuovo remake?

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Paper Mario: Il Portale Millenario è ora disponibile su Nintendo Switch

Il Portale Millenario, uno dei capitoli più amati della serie Paper Mario, è ora disponibile su Nintendo Switch. Originariamente lanciato per GameCube nel 2004, questo gioco di ruolo ha catturato l’immaginazione dei giocatori grazie alla sua grafica unica a tema cartaceo, una trama avvincente e un sistema di combattimento apprezzato dalla critica già venti anni fa.

Il Portale Millenario segue le avventure di Mario mentre esplora il misterioso mondo di Fannullopoli per trovare i leggendari Cristalli Stellari e salvare la Principessa Peach, rapita da un’organizzazione malvagia. Con il suo mix di puzzle, piattaforme e battaglie a turni, il gioco offre un’esperienza di gioco ricca e coinvolgente.

La versione per Nintendo Switch di Paper Mario: Il Portale Millenario presenta una grafica aggiornata, una colonna sonora con nuovi arrangiamenti e nuove migliorie che rendono il titolo maggiormente contemporaneo come la nuova “Stanza dei Tubi” che che permette di ritornare velocemente alle aree già completate.

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Nintendo Switch 2: novità su data d’uscita e hardware

Qualche giorno fa Nintendo ha ammesso di star valutando quando presentare la futura console domestica (per ora denominata Switch 2). Sicuramente non sarà mostrata nel Nintendo Direct di giugno, ma questa precisazione ha scatenato la community, ma anche costretto il presidente della società nipponica nel dover chiarire alcuni punti.

In una sessione di domande e risposte rivolta agli investitori, il presidente di Nintendo Shuntaro Furukawa ha confermato che le previsioni per l’attuale anno finanziario non includono le vendite di Switch 2. Considerando che l’attuale anno finanziario termina il 31 marzo 2025, questo ci impone di pensare che Nintendo Switch 2 non uscirà prima della prossima primavera.

In concomitanza con le dichiarazioni di Furukawa, alcuni noti leaker hanno suggerito le specifiche della la nuova console domestica. Secondo CentroLeaks, la console avrà un hard disk 256 GB e 12 GB di RAM suddivisi in due moduli LPDDR5 da 6 GB a 7500 MT/s.

Inoltre, si ipotizza che la console includerà un microfono nel controller ma anche all’interno del corpo centrale, per coloro che giocano in modalità portatile.

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Editoriali

Super Star Wars: la trilogia videoludica per Super Nintendo

Come ogni fan della saga di Star Wars che si rispetti saprà perfettamente, il 4 maggio ricorre lo Star Wars Day. Come ogni anno, i fan del celebre franchise cinematografico si riuniranno insieme in tutto il mondo per festeggiare questo meraviglioso universo immaginario attraverso numerosi eventi tematici.

Non potevamo certo restare indifferenti all’evento e per l’occasione abbiamo pensato di rispolverare per voi una delle trasposizioni più particolari della storia di Luke, Darth Vader e soci, ovvero la saga di Super Star Wars, uscita tra il 1992 e il 1995 sul leggendario Super Nintendo. Pur non essendo tra i giochi di Star Wars più conosciuti o di successo, i tre giochi di cui andremo a parlare sono estremamente divertenti ed interessanti. Speriamo che per tanti di voi rappresentino una bella scoperta e che il nostro articolo vi invogli a provarli!

Star Wars a 16 bit

Star Wars

La serie dedicata a Star Wars apparsa su SNES ad opera di LucasArts si ispira, naturalmente, alla trilogia cinematografica originale. I tre giochi, Super Star Wars, Super Star Wars: The Empire Strikes Back e Super Star Wars: Return of the Jedi ripropongono fedelmente le omonime pellicole. Pur presentando vari miglioramenti grafici e nei controlli, i tre titoli ripropongono esattamente la stessa formula, al punto da poter essere considerati un solo gioco diviso in tre parti.

Tutti e tre i videogiochi si presentano principalmente come degli sparatutto a scorrimento orizzontale. Facendo l’occhiolino a titoli come Ghouls and Ghost o Contra, la saga di Super Star Wars unisce elementi platform e shooter, ponendo il giocatore al centro di un’azione estremamente veloce e dinamica. Per giungere alla fine di ogni livello, sarà necessario sia evitare i numerosi ostacoli (pozze di lava, burroni e sabbie mobili) sia abbattere vere e proprie orde di nemici.

Ognuno dei personaggi che utilizziamo presenta caratteristiche uniche. Ad esempio Han Solo e Chewbacca dispongono di un’enorme potenza di fuoco a distanza, mentre Luke può ricorrere alla sua fida spada laser per sfoderare potenti attacchi ravvicinati. Nel corso dell’avventura utilizzeremo anche altri personaggi, ma preferiamo non rovinare la sorpresa a coloro che vorranno riscoprire questi giochi.

Azione cinematografica

Star Wars

Oltre alla frenesia e al divertimento offerto dal gameplay, il punto di forza di Super Star Wars è indubbiamente la grande fedeltà ai film da cui è tratta la trasposizione videoludica. I tre giochi infatti ripercorrono in maniera molto fedele praticamente tutte le scene principali dei tre film. Ogni ambientazione, dal pianeta ghiacciato di Hot fino alla lune di Endor, è riproposta con enorme cura e attenzione ai dettagli, anche dal punto di vista della musica e degli effetti sonori.

In base alla situazione proposta, i giochi proporranno anche delle variazioni significative al gameplay. Per esempio verso la fine di Super Star Wars il giocatore deve affrontare il famoso attacco alla Morte Nera. Questa sequenza si svolge nell’arco di due interi livelli. Nel primo controlleremo il nostro fido X-wing con una visuale posta alle spalle dell’astronave, utilizzando meccaniche tipiche di uno space shooter. Nel livello finale invece saremo trasportati direttamente all’interno dell’abitacolo con una visuale in prima persona.

I livelli presentano davvero una grande varietà di situazioni, mescolando meccaniche e tipologie di gioco. Questa grande varietà riesce a mantenere il giocatore sempre coinvolto, senza mai annoiarlo. Anche il sistema di controllo si adatta bene ai diversi livelli, proponendo una giocabilità sempre all’altezza della situazione. Unica pecca il livello di difficoltà, che a volte raggiunge vette piuttosto alte, soprattutto a causa di alcuni elementi frustranti, come piattaforme nascoste, ostacoli trappole che si palesano senza preavviso e nemici spesso fin troppo coriacei.

Atmosfere Spaziali

Come già accennato, a rendere davvero speciale questa trilogia non è tanto il divertimento e la sfida che sa offrire, quanto la maniera magistrale con cui questi giochi riproducono le esatte atmosfere dei film. Oltre all’ottima resa grafica, che sa fondere in maniera encomiabile i film di Lucas con la realtà delle sale giochi anni 90, merita certamente un grande plauso il sonoro.

Non solo le musiche riproducono fedelmente tutte le tracce principali dei film in salsa 16 bit, ma tutti gli effetti sonori, dal rumore dei laser all’iconico suono delle spade laser, sono stati riprodotti con cura davvero maniacale. Un lavoro ancora più incredibile se si pensa agli anni in chi questi giochi sono stati prodotti. Per fare un esempio, durante i vari scontri con Darth Vader saremo sempre accompagnati, oltre che dalla musica, dall’inquietante suono del suo respiro. Nella battaglia finale contro l’imperatore, invece, saremo costantemente provocati dalle sue odiose risate.

Meritano una menzione anche i meravigliosi boss di fine livello, anch’essi ispirati a tutti i vari antagonisti affrontati nei film, seppur con qualche licenza. Questi temibili avversari presentano spesso delle dimensioni volutamente esagerate, scelta che evidenzia ulteriormente la lor pericolosità. Una menzione particolare merita il Wampa gigante che andremo ad affrontare in Super Empire Strikes Back, che ha fatto saltare dalla sedia più di un giocatore alla sua comparsa.

Una piccola gemma nell’universo di Star Wars

La trilogia di Super Star Wars ricevette un’ottima accoglienza. Il primo capitolo fu premiato come miglior “Action/Adventure Game” e “Best Movie-to-Game” del 1992 da Electronic Gaming Monthly. Super Return of the Jedi invece ricevette il premio come “Best Movie-to-Game” del 1994 da Electronic Gaming Monthly, mentre EGM lo premiò come “Best Game Gear Game” del 1995.

Nonostante i premi, Super Stars Wars non ha certamente avuto l’impatto di giochi come Knights of The Old Republic o Battlefront. Tuttavia, offrì una serie di spunti e idee che, con molta probabilità, ebbero una piccola influenza anche sulla saga cinematografica. Ad esempio il modo in cui Luke salta facendo roteare intorno a se la spada laser verrà riprodotto in maniera quasi identica in molti dei film successivi all’interno dei vari duelli a base di spade laser. Se proprio non si tratta di capolavori assoluti, questi tre giochi sono comunque eccellenti avventure action in grado di regalare ancora oggi ore e ore di divertimento. Se non li avete mai provati, questo Star Wars Day può essere un’ottima occasione per rimediare.

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