Il Developer_Direct si terrà giovedì 18 gennaio alle ore 21:00 italiane. La presentazione Xbox accenderà i riflettori su alcuni titoli first-party di Microsoft.
Nello specifico, gli spettatori dell’evento visiteranno gli studi di sviluppi di: MachineGames in Svezia per approfondimenti su Indiana Jones; Obsidian a Irvine per saperne di più su Avowed; Oxide Games nel Maryland per Ara: History Untold e infine il tour terminerà a Cambridge, in Inghilterra, per vedere Hellblade II: Senua’s Sagadi Ninja Theory.
Indiana Jones mostrerà i suoi primi dieci minuti di gameplay con gli sviluppatori che commenteranno e riveleranno la trama di gioco. Avowed e Ara: History Untold riceveranno un deep dive sul gameplay. Per Hellblade 2, Xbox mostrerà un dietro le quinte dello studio di Ninja Theory, ma non è chiaro se saranno mostrati nuovi footage di gameplay.
Microsoft ha comunicato che il Direct non includerà aggiornamenti sui videogiochi di Activision Blizzard, ma ha promesso nuove informazione durante il corso dell’anno.
La presentazione durerà circa un’ora. Al termine, ZeniMax Online condurrà il The Elder Scrolls Online Global Reveal per presentare in anteprima il più grande aggiornamento del 2024.
Così come i libri, i film, le serie TV e tutte le altre forme d’arte, anche il mondo dei videogiochi è fatto da artisti: professionisti che con il proprio ingegno creano opere che saranno ricordate nella storia. Uno di questi, classe 1970, è Todd Andrew Howard, attualmente executive producer diBethesda Game Studios.
Howard da quasi trent’anni crea videogiochi che hanno formato generazioni di gamer e cambiato il concetto stesso di videogame. Fino ad oggi, la sua carriera è stata monolotica: ha mosso i primi passi nel 1994 proprio presso Bethesda Softworks scalando tutta la catena di comando fino a diventare, nel 2001, il capo dello studio interno della compagnia.
Ritengo che valga la pena raccontare la sua vita lavorativa e penso che raccontare le sue opere migliori sia il modo migliore per farlo.
The Terminator: Future Shock
Howard inizia la sua avventura in Bethesda Softworks come videogame producer – figura che si occupa di visionare il lavoro svolto da tutti gli sviluppatori – con The Terminator: Future Shock, first-person shooter uscito nel 1995 su PC.
Future Shock è ricordato come uno dei primi veri giochi con un mondo realmente a tre dimensioni e nemici poligonali. Nello specifico, la prima opera di Howard accompagnava a un’ottima grafica anche un comparto sonoro incalzante e un mondo di gioco di elevata qualità, ma òa più grande rivoluzione fu nel gameplay: The Terminator Future Shock è uno primissimi FPS in cui ci si spostava con la tastiera e ci si guardava intorno con il mouse.
Le migliori riviste del settore lo hanno recensito con voti decisamente alti (Gamespot: 84; PC Gamer UK: 92%).
6. The Elder Scrolls II: Daggerfall
Nell’eterna lotta per il titolo di miglior Elder Scroll tra Morrowind e Skyrim, c’è ancora qualche veterano che aggiunge questo outsider, che per Todd Howard sarà l’ultima esperienza come producer.
Daggerfall ebbe un enorme successo sin dal 1996, anno di rilascio, sia in termini di vendite che di critica. Oggi è facile pensare la serie di Elder Scrolls come la massima espressione di libertà in un gioco di ruolo, ma fu proprio il secondo capitolo della serie che permise di ottenere questa etichetta grazie alla possibilità di viaggiare tra due province composte da 15.000 tra città, villagi e dungeon (libertà mai superata).
The Elder Scrolls II: Daggerfall vendette per anni: dalla sua uscita fino al 2000, Bethesda ha dichiarato che Daggerfall abbia venduto oltre 700.000 copie.
5. The Elder Scrolls IV: Oblivion
Tra Morrowind e Skyrim vi è una gemma del 2006 che è stata (parzialmente) dimenticata nonostante abbia una delle caratteristiche più rare in assoluto: un’intelligenza arficiale fantastica.
Oblivion ebbe voti altissimi da parte della critica, ma paga lo scotto di essere stato poco memorabile. La community videoludica ha sempre dato più peso alle troppe similarità con Morrowind e troppa poca importanza a Radiant AI, l’intelligenza artificiale usata successivamente anche su Skyrim e Fallout 3.
Personalmente ritengo Oblivion un’opera fondamentale: avvincente, ricco e pieno di libertà, ma anche punto di partenza per opere ancora più ambiziose come Fallout 3 e Skyrim.
4. The Elder Scrolls III: Morrowind
Nel 2002, Todd Howard diventa project leader del nuovo capitolo di Elder Scrolls, uno dei più amati di sempre soprattutto se si pensa che per molti aspetti vi fu un passo indietro rispetto al suo predecessore.
Morrowind è sempre stato definito come un gioco imperfetto: Daggerfall ha maggiori aree da visitare; il sistema di combattimento è peggiore di altri videogame dell’epoca (per esempio: Star Wars Jedi Knight II: Jedi Outcast). Nonostante questo però nessun videogioco dell’epoca è stato in grado di fornire un’atmosfera così intensa, unita a una libertà così elevata da rendere quasi superflua la quest principale.
In Morrowind puoi fare qualunque cosa e quindi anche vivere in un mondo fantastico senza fare assolutamente nulla, nemmeno portare avanti la trama principale se lo desideri.
3. Starfield
Starfield è l’ultima opera di Todd Howard. Uscito nel 2023, poco dopo l’acquisizione di Microsoft, Starfield mirava a essere la killer app di Xbox Series X/S. Dati alla mano, non possiamo definire Starfield il più grande successo economico degli ultimi anni. Parlando invece di qualità, Starfield ha alzato l’asticella del concetto di open world, definendo nuovi standard per gli open world e per l’esplorazione, non necessariamente apprezzati da tutti.
L’ambientazione spaziale di Starfield è il luogo perfetto dove far crescere un open world. Howard ha così creato un mondo di gioco che volesse essere senza confini, anche a costo di annoiare i giocatori meno propensi all’esplorazione; infatti, Starfield ha il pregio di essere ampio, ricco di cose da fare e posti da vedere. Però, molti di questi luoghi sono vuoti e lenti da visitare, così come lo sono molti dei pianeti del nostro universo.
Con questo videogioco, al netto di un trama e quest secondari comunque avvincenti, Todd Howard ha voluto riprodurre l’universo per come lo conosciamo. Il risultato è un’avventura divertente, appagante ma che alla lunga può annoiare chi avesse aspettative maggiormente votate all’azione.
2. Fallout 3
Nel 2008, dieci anni dopo il secondo capitolo e quattro anni dopo che Bethesda ottenesse i diritti della serie, Fallout 3 vede la luce e Todd Howard diventa per la prima volta game director di un’opera videoludica.
Il terzo capitolo di Fallout è totalmente diverso dai suoi predecessori, ma ha saputo evolvere la saga verso la giusta direzione trasformando un gioco di ruolo isometrico in un open world in cui funziona bene sia la parte FPS che quella da Action RPG.
1. The Elder Scrolls V: Skyrim
The Elder Scrolls V: Skyrim ha rivoluzionato il concetto di open world e di senso di libertà all’interno di un gioco di ruolo.
Il quinto capitolo della saga principale di Todd Howard ha l’enorme pregio di garantire massima libertà, al limite del glitch; infatti, abbracciando il concetto di sandbox, Bethesda ha dato ai videogiocatori degli strumenti e una mappa totalmente aperta da esplorare a proprio piacimento. Il risultato finale sta nella volontà del giocatore. Qualcuno ha preferito completare la quest principale e poi esplorare il mondo. Altri sono arrivati alla fine della trama soltanto dopo centinaia di ore.
In Skyrim puoi fare letteralmente quello che ti pare. Il gioco ti lascia la possibilità di seguire il percorso principale oppure rompere il gameplay tutte le volte che ne hai voglia. Questo senso di libertà ha permesso ai videogiocatori di amare gli open world non per la loro grandezza, ma per il più profondo senso di libertà che dovrebbero concedere. E per tanti anni, cioè dal 2011 a oggi, The Elder Scrolls V: Skyrim è stato, ed è, fonte di ispirazione per tanti altri videogiochi, anche di altissimo livello (due su tutti: The Legend of Zelda: Breath of the Wild e Tears of the Kingdom).
Questo sito web usa Cookie al fine di fornire la migliore esperienza possibile. Le informazioni Cookie sono conservate sul tuo browser e hanno il compito di riconoscerti quando torni sul nostro sito web. Inoltre, sono utili al nostro team per capire quali seizioni del sito web sono maggiormente utili e interessanti.
Cookie strettamente necessari
I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.
Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.
Cookie di terze parti
Questo sito web usa Google Analytics, Hotjar e Facebook Pixel per collezionare informazioni anonime come il numero di visitatori sul sito e le pagine più popolari.
Mantenere questo Cookie abilitato ci permette di migliorare il nostro sito web.
Attiva i cookie strettamente necessari così da poter salvare le tue preferenze!