Nella moderna cultura occidentale, il Natale è il giorno della solidarietà e della tranquillità familiare. In un evento così lieto, ci si aspetta di leggere, vedere o giocare solamente opere felici e rilassate; invece, ci sono ben tre titoli provenienti da saghe importanti per la storia videoludica che dimostrano come il giorno di Natale sia il momento perfetto per iniziare una storia oscura – addirittura macabra – poiché il contrasto che si crea genera un’atmosfera unica. In questo articolo, vi racconto tre videogiochi tra il noir e l’horror ambientati proprio nel giorno di Natale.
Alone in The Dark 2
25 dicembre 1924, tre mesi dopo gli eventi del primo capitolo, l’investigatore privato Edward Carnby, e il suo partner Ted Stryker, investigano sul rapimento della giovane Grace Saunders. Gli indizi portano i due detective in una vecchia magione: “Hell’s Kitchen”. Quella che dovrebbe essere la casa di un boss della malavita, diventa ben presto la tomba di Ted e l’ambientazione della nuova avventura di Edward.
Durante il Natale del 1924, Edward e il videogiocatore scoprono che Alone in The Dark 2 racconta di spiriti di pirati, magia vudù e i motivi che hanno spinto al rapimento di Grace.
Alone in The Dark 2 arrivò sul mercato PC il 25 settembre 1994. Il videogioco fu convertito anche per 3DO con lo stesso titolo, mentre su Sega Saturn e PlayStation, il titolo divenne: “Alone in the Dark: Jack is Back”.
Il gioco di Infogrames fu accolto da pubblico e critica come un solido more of the same (con l’unica eccezione della versione Sega Saturn che presentava evidenti problemi di conversione e localizzazione), nonostante il nuovo director decise di aumentare la dose di azione nel gameplay, allontanandosi quindi dal genere dei survival horror di cui il primo Alone in the Dark fu un precursore.
Batman: Arkham Origins
È una particolare vigilia di Natale a Gotham City: oggi è anche il giorno dell’esecuzione di Julian Gregory Day, l’Uomo Calendario – noto per agire solo in precisi giorni dell’anno. Tutto d’un tratto, i telegiornali di tutte le emittenti interrompono la normale programmazione: il penitenziario di Blackgate è stato preso d’assalto dagli uomini di Maschera Nera, tra cui Killer Croc. Nella confusione degli eventi, Maschera Nera libera l’Uomo Calendario e uccide il commissario di polizia Gillian Loeb prima che Batman arrivi. Da qui comincia l’inseguimento dell’uomo pipistrello – noto ancora come il Vigilante – verso i suoi nemici, uno in particolare: Joker.
Il creative director del gioco, Eric Holmes, disse che l’ambientazione nelgiorno di Natale serve per aumentare il contrasto tra quello che si suppone sia un momento felice dell’anno e lo scenario cupo e frastagliato di Gotham City.
Origins, terzo action-adventure game della popolare trilogia di Batman: Arkham, arrivò nell’autunno del 2011 su PlayStation 3, Xbox 360 e PC. L’opera di WB Games Montréal non fu particolarmente apprezzata dalla critica, poiché accusata di mancanza di innovazione e multiplayer scadente.
L’intero videogioco si svolge tra il 24 e il 29 dicembre 1997, nella città di New York. Aya Brea – giovane poliziotta – sta assistendo a un’opera teatrale presso il Carnegie Hall: la protagonista dell’evento è l’attrice Melissa Pearce. Durante l’esibizione dell’attrice, alcuni spettatori vanno in autocombustione. Nel giro di pochi minuti, il teatro diventa l’ambientazione di un film horror: gli animali si trasformano in mostri; le fiamme sono ovunque. Nel frattempo, Aya va alla ricerca di Melissa nel backstage, la quale gli rivela, prima di scappare trasformandosi in una creature aberrante, che il suo vero nome è Eve.
Il giorno di Natale, Aya e il suo collega Daniel, incontrano il dottor Hans Klamp che fornisce ai due nozioni in merito ai mitocondri – organelli che Eve aveva citato durante la prima conversazione con Aya. Purtroppo, la conversazione non porta alcuna svolta nelle indagini; anzi, durante queste chiacchiere, Eve sta tenendo un altro spettacolo presso il Central Park di New York. Nel giro di un solo giorno, sempre Natale: Eve trasforma i poveri spettatori in ammassi gelatinosi; Manhattan viene evacuata e la poliziotta Aya diventa consapevole che Eve vuole creare l’Essere Supremo, un’entità capace di dominare tutti gli essere viventi della Terra, essere umani compresi.
L’opera di Squaresoft (oggi Square Enix) prende ispirazione dall’omonimo romanzo di Hideaki Sena, ma probabilmente farete fatica a ricordare tanto il videogioco quanto l’opera letteraria; infatti, sia il romanzo che il primo capitolo della serie videoludica non arrivarono mai in Italia, a differenza del più noto, conosciuto e acclamato Parasite Eve 2 che vide la luce anche in Europa durante l’agosto del 2000.
La critica e il pubblico accolsero generalmente bene Parasite Eve, anche negli Stati Uniti, dove lo stile grafico alla Resident Evil facilitò le vendite del videogioco.
Halloween è alle porte e, come ogni anno, non può mancare la mia ricerca sui videogiochi horror; in particolare, c’è sempre spazio per un aggiornamento sui uno dei miei autori preferiti: Howard Philips Lovecraft, il Copernico della letteratura dell’orrore. Nel vasto mare di internet trovate svariate liste con i migliori videogiochi ispirati a Lovecraft, contenenti anche videogame che parlano di vampiri e licantropi, creature volutamente abbandonate da H.P. Lovecraft.
L’horror secondo Lovecraft è basato su pochi argomenti, tutti raccontati in modo originali e imprevedibile. La base è composta da due elementi: paura e follia. A partire da queste condizioni psicologiche, l’universo lovecraftiano si compone di fantasmi, libri maledetti ed entità aliene come l’arcinoto Cthulhu. La mia top 5 dei videogiochi ispirati a Lovecraft parte dalle basi ed esclude tanti celebri – e bellissimi – videogiochi per concentrarci sull’orrore nato a Providence.
1. Eternal Darkness: Sanity’s Requiem
Un grande mistero dei videogiochi è come Silicon Knights sia fallita dopo aver prodotto uno dei migliori survival horror di tutti i tempi; in realtà, il motivo è semplice: Eternal Darkness vendette meno di 500 mila copie, nonostante la critica lo definì una vera e propria killer application di su Nintendo Gamecube.
Eternal Darkness ripercorre la complicata vita di tutti i personaggi storici che sono venuti a contatto con il Necronomicon, il libro dei morti, inclusa Alexandra Roivas che si è imposta di risolvere il mistero dell’omicidio del nonno. Questo gioco del 2002 è ambientato tra i miti di Cthulhu e rappresenta il miglior esperimento videoludico ispirato alle opere di Lovecraft, tanto da avere anche una barra della sanità mentale tra le statistiche dei personaggi.
Esattamente come in un racconto di Lovecraft, Darkest Dungeon tiene conto della pressione psicologica che i mostri – ma anche l’oscurità – provocano sugli esseri umani; infatti, è praticamente impossibile terminare il gioco solo con quattro avventurieri; il videogiocatore deve dosare al meglio le energie, e gli eroi, per arrivare fino alla fine dell’orrore, ricco di aberrazioni e Grandi Antichi.
3. Call of Cthulhu
Il titolo parla chiaro: il gioco, survival horror del 2018 sviluppato da Cyanide e pubblicato Focus Home Interactive, è basato sul racconto breve: “Il richiamo di Cthulhu” di H.P. Lovecraft. Call of Cthulhu non è tecnicamente perfetto, ma è molto fedele all’horror secondo Lovecraft.
La trama narra di Edward Pierce, un investigatore privato in piena depressione, che sta investigando su strani casi di omicidi ed eventi soprannaturali; in particolare, il videogioco di Cyanide prende ispirazione anche dai racconti: “La Maschera di Innsmouth” e “Il modello di Pickman”, oltre che dal gioco di ruolo cartaceo: “Call of Cthulhu”.
4. The Sinking City
Questo videogioco ha una storia torbida fatta di mancati pagamenti di royalty e rimozione da Steam. Non ha neanche ricevuto dei titoli esaltanti da parte della critica, ma Frogwares sta comunque lavorando a un seguito grazie alle buone vendite dichiarate dalla casa di sviluppo.
The Sinking City è un videogioco action-adventure in terza persona ambietato nella città (finta) di Oakmont durante gli anni ’20 del novecento. La trama si basa sul trovare una riposta al perché delle terrificanti visioni che perseguitano Cahrles W. Reed, investigatore privato e veterano di guerra.
5. Bloodborne
Se questa fosse la lista dei giochi tecnicamente migliori basati su Lovecraft, Bloodborne di FromSoftware sarebbe al primo posto. Purtroppo per gli appassionati della casa di sviluppo nipponica, il mio interesse è stilare una lista in cui le opere di Lovecraft siano al centro dell’attenzione e questo videogioco non lo è abbastanza – ed è anche molto di più di un gioco ispirato a Lovecraft.
Bloodborne è un souls-like, che come tale punisce il giocatore alla prima occasione. Non è direttamente basato sui racconti di H.P. Lovecraft, ma l’ispirazione è molto accentuata; infatti, la scrittura di gioco si basa su creature che hanno aberranti poteri sovrannaturali, che ricordano chiaramente i Grandi Antichi di Lovecraft. Allo stesso tempo la città di Yharnam è quanto di più simile possibile alle malsane ambientazioni dell’autore di Providence.
Extra – Cult of the Lamb
Il 2022 ci ha portato un’opera che non ha esattamente le tinte cupe e piene di insanità mentale di Lovecraft, ma che può essere un’interessante chicca se avete già giocato tutti i videogiochi di questa classifica.
Cult of the Lamb – che abbiamo anche recensito – è un mix tra un roguelike action e un gestionale, sviluppato da Massive Monster e pubblicato da Devolver Digital. Il videogioco ci mette nei panni di un agnello che è stato salvato dalla morte da una divinità denominata: “The One Who Waits”. La lore di gioco rievoca chiaramente i Grandi Antichi di H.P. Lovecraft e ogni dubbio viene fugato dall’aspetto, casuale, dei nostri seguaci che ricalca il bestiario dell’autore americano – e dalla quantità di tentacoli presenti nel gioco.
Esclusioni Eccellenti
Diffidate dalle imitazioni: svariati videogiochi horror sono proposti come ispirati al mondo di Lovecraft, ma non tengono conto dell’evoluzione che lo scrittore ha portato al genere, abbandonando diversi temi del tempo. Due in particolare: antichi castelli e vampiri; per questo motivo non ha senso accostare H.P. Lovecraft a videogiochi come Resident Evil, Vampyr e – anche se potrà sembrarvi strano – Amnesia: The Dark Descent.
Un discorso più complesso andrebbe fatto per tutte quelle opere che si ispirano all’evoluzione del pensiero di Lovecraft. Lo scrittore Stephen King e il regista John Carpenter hanno preso molto dal loro antenato, ma le loro opere non possono definirsi lovecraftiane, poiché c’è molto di più – e tanto di diverso – nei libri di King e nei film di Carpenter. Per questo motivo, ho escluso da questa classifica: Carrion, e tutti giochi in stile La Cosa, e Alan Wake, che prende a piene mani da diverse fonti.
Infine, va fatto un discorso ad hoc per Silent Hill. L’opera nipponica ricorda il racconto L’orrore di Dunwich; inoltre, il gioco è ambientato negli Stati Uniti. Però, anche se Silent Hill sembra molto ispirato al mondo di Lovecraft, non dobbiamo dimenticare che si tratta di un gioco giapponese e chiunque abbia avuto modo di approfondire la cultura – e l’horror – della nazione asiatica sa quanto gli spiriti e l’onirico siano amati dagli autori del Sol Levante. Basti pensare che in Giappone esiste il termine “Kwaidan”, un’unica parola che significa: “Storie di Fantasmi”.
Morimasa Sato è riuscito nell’intento di prendere tutto il meglio della serie evitando i capitoli meno apprezzati. Il livello artistico di Resident Evil Village permane ad altissimi livelli per tutto l’inizio del gioco per poi diventare più anonimo nella parte centrale, esattamente in corrispondenza della deriva action del titolo, che allontana nuovamente la serie dal genere dei survival horror.
8.5
I survival horror vivono su un’onda sinusoidale lunga quasi trent’anni, i cui picchi sono costellati di titoli della saga Resident Evil. Nonostante Biohazard non sia il creatore del genere (la lotta è ormai consolidata tra Alone in the Dark e Clock Tower), e il trono di miglior serie è da contendere con gli orrori di Silent Hill, Resident Evil detiene indiscutibilmente il record della serie horror più famosa e longeva, grazie ai suoi venticinque anni scanditi da enormi successi, che ovviamente aumentano le aspettative su ogni capitolo. Lo stesso vale per Resident Evil Village, séguito diretto di Resident Evil 7 che ha (parzialmente) allontanato il nome Biohazard dalla strada action battuta dai predecessori per ritornare nella famiglia dei survival horror, il genere inizialmente pensato da Shinji Mikami per il suo terrore.
Abbiamo lasciato il mondo di Resident Evil 7: Biohazard con un finale molto simile a quello di uno sparatutto in terza persona e con Ethan Winters che riesce a ricongiungersi con la sua amata Mia. E ripartiamo tre anni dopo proprio da qui.
La perfetta famiglia americana
Resident Evil Village esalta l’importanza della famiglia in tutti i sottogruppi della sua società, dalla famiglia statunitense Winters fino al remoto villaggio dell’est Europa. Le battute iniziali del nuovo titolo ci portano in Louisiana, tra le calde mura della famiglia di Ethan, Mia e la nuova arrivata Rosemary Winters. Come possiamo aspettarci dal genere, questo tenero quadretto familiare non è destinato a durare. Infatti, dopo poco vivremo in prima persona l’irruzione cinematografica di Chris Redfield, che fredda Mia e porta via Rose nel giro di pochi minuti.
La sorte di Ethan Winters invece prevede un trasporto verso una base militare che terminerà in un incidente mortale per tutti i componenti della squadra ad eccezione di Ethan e di sua figlia Rose, sequestrata da non meglio identificati delinquenti in un inospitale villaggio slavo.
Il luogo vive sotto il culto di Madre Miranda, divinizzata protettrice, a dire dei suoi abitanti, del villaggio, almeno fino ad oggi. Infatti, quando prenderemo finalmente le sembianze di Ethan faremo conoscenza degli ultimi abitanti del villaggio prima di vederli morire sotto i colpi di feroci licantropi. In altre parole, siamo nuovamente da soli in una remota zona del globo, circondati da efferati mostri e alla ricerca di un altro membro della nostra famiglia. Questa volta però non si tratta di Mia, come nel capitolo precedente, ma di nostra figlia Rose.
Cinque sotto un tetto
Se il nucleo familiare è ovviamente importante per i “buoni”, lo stesso si può dire per gli antagonisti della nuova trilogia. Esattamente come la famiglia Baker, che viveva il suo personale orrore con una distorta coesione, anche in Resident Evil Village gli affetti saranno parte fondamentale del male. Quest’ultimo è composto da cinque membri, quattro lord e una signora al di sopra di tutto, Madre Miranda per l’appunto. L’idea generale di Morimasa Sato, director del gioco, ruota attorno alla nascita del male a seguito di un amore non corrisposto e ogni signore avrà il proprio personale dolore. Alcina Dimitrescu, la prima che affronteremo e ampiamente pubblicizzata da Capcom, ama morbosamente le tre figlie Bela, Daniela e Cassandra, mentre gli altri tre lord vivono tutte le storture dell’amore: la solitudine compensata dall’affetto di dagide, la mancanza di attenzioni e autostima e la ribellione nei confronti di una dispotica divinità.
Una dolorosa fusione
Le nette differenze nelle emozioni dei lord si notano sia nella parte artistica dei quattro signori quanto nelle ambientazioni in cui li affronteremo. Il level design prescelto prevede la suddivisione in quattro aree ben distinte collegate dal villaggio, con stile artistico e nemici totalmente diversi tra loro.
Resident Evil Village prende a piene mani da Resident Evil 7 e addirittura estende gli omaggi collegando le trame dell’intera lore della serie, dal primo capitolo fino al settimo. Il villaggio, a meno degli stupendi picchi innevati, ricorda l’ambientazione spagnola di Resident Evil 4, mentre il Castello Dimitrescu è un chiaro riferimento alla casa del capostipite. In entrambi i casi, l’egregio lavoro artistico svolto da Tomonori Takano a livello visivo e da Shusaku Uchiyama sul comparto audio è così straordinariamente elevato che potrà essere preso da esempio per tutti i futuri giochi della saga. Purtroppo, gli alti standard della prima parte non sono mantenuti per tutti il gioco. Infatti andando avanti con il titolo tutto sembra molto più simile e piatto.
Come avrete intuito, il gioco si svolgerà in molte più aree rispetto al solo villaggio e castello mostrato dalle demo. Questo causa un senso di eterogeneità che catapulta il videogiocatore in qualcosa più simile a un titolo a piattaforme piuttosto che un survival horror, con troppe disconnessioni sorrette da un sottile filo non troppo convincente rappresentato dal villaggio. Non stupirà quindi avere un proprio nemico preferito che oscurerà gli altri e che non permetterà di valutare facilmente il gioco nella sua interezza. Infatti, i lord, e tutto ciò che è a loro legato, sono così diversi che daranno certamente vita a un dibattito su chi sia più interessante tra Alcina Dimitrescu, le bambole di Donna Beneviento, il kappa Salvatore Moreau e l’arrogante ingegnere Karl Heisenberg.
Contrasti sublimi
I forti contrasti sono alla base del gioco di tutte le componenti di Resident Evil Village, uno dei più riusciti è il design di personaggi e nemici.
La fusione prevede il mix tra neoclassicismo e arte giapponese. La prima è ben visibile già dall’inizio, quando faremo conoscenza dei volti dei pochi superstiti del villaggio, facce pesantemente scolpite dai segni della fatica e del dolore, rappresentati da nette linee nere che rievocano esponenti come Felice Giani. Lo stile nipponico invece riadatta alcuni dei più famosi miti e parte della tipica fauna. Questo prevede un’eterogeneità che spazia tra gli occidentali vampiri e gli orientali takaonna passando per l’inconsueta creatura nipponica nota come narke.
Una macchina da guerra
Sin dal primo incontro con il Duca, capiamo che il gioco ruota tutto intorno a delle meccaniche GDR in cui è possibile potenziare il proprio equipaggiamento. Una scelta non sempre troppo apprezzata sin da Resident Evil 4, ma che Capcom ha deciso di percorrere dopo gli orrori di Resident Evil 7, che premiavano la fuga sullo scontro. Tutto questo cambia in Village, perché i nemici lasceranno sempre un drop che può essere un materiale per le creazione dell’equipaggiamento, denaro o oggetti di valore scambiabili per la valuta corrente. Questo spingerà il giocatore ad affrontare i nemici con maggior frequenza, consci che c’è spesso un guadagno nel consumare le munizioni. Se inizialmente le nostre armi non saranno così potenti da giustificare un assalto frontale, già all’interno del castello capiremo che anche una pistola ben potenziata fornisce un giusto rapporto costo/benefici a vantaggio dell’abbattimento dei mostri.
Purtroppo, così come già successo in passato, questa scelta comporta una minor ansia rispetto ai capitoli più survival della saga a favore di una componente action che alimenta un vero e proprio climax culminante con il finale di gioco. Sotto questo punto di vista, il paragone con Resident Evil 7 è impietoso, perché quanto di buono ricostruito con la famiglia Baker, viene poi demolito dalla necessità di far imbracciare le armi ancora una volta. Non siamo ai livelli esagerati di interazione del quinto e sesto capitolo, ma più andremo avanti nell’avventura e più vedremo il nostro personaggio trasformarsi in una macchina da guerra.
Per questo ricordiamo con piacere la prima parte del gioco in cui non saremo abbastanza forti da essere senza paura e ameremo Donna Beneviento, un lord che affronteremo interamente senza armi, provando alcuni momenti di vero terrore dato dal palpabile esoterismo dell’abitazione. Con meno orgoglio invece narriamo le restanti boss fight, in cui i colpi d’arma da fuoco faranno passare in secondo piano qualsiasi strategia rendendole tutte troppo simili tra loro ed eccessivamente confusionarie.
Conclusione
Resident Evil Village racchiude in sé venticinque anni della serie con tutti i suoi picchi positivi, ma senza mai raggiungere le sue clamorose débâcle. Il nuovo capitolo della serie abbraccia il genere del survival horror per poi virare, non troppo gradualmente, in un’ottica decisamente action. Se siete amanti della serie, Resident Evil Village sarà una piacevole scoperta, che potrà non piacere a tutti gli amanti dei primissimi capitoli, ma che farà la felicità dei fan di Resident Evil 4. Il paragone con Resident Evil 7 vede come vincitore quest’ultimo perché Village esalta maggiormente una delle componenti più fastidiose della nuova trilogia, cioè la netta dicotomia tra la prima e la seconda parte dei titoli.
Se non avete mai giocato un Resident Evil, sarebbe opportuno recuperare il capitolo precedente, poiché il nuovo Biohazard chiarisce diversi punti della trama dell’intera saga, concentrando l’attenzione su Ethan Winters e fornisce un finale decisamente sorprendente che apre a scenari tutti da scrivere. Qualsiasi sia la vostra decisione, confermiamo la bontà del progetto. Resident Evil Village è un titolo di elevato spessore artistico, che vi terrà piacevolmente impegnati per poco meno di dieci ore, ma non sempre con l’ansia dei titoli più apprezzati ad attanagliare il vostro cammino.
Dettagli e Modus Operandi
Genere: survival horror (ma anche tanto sparatutto)
The Medium è il nuovo survival horror dei polacchi di Bloober Team, già noti per la serie Layers of Fear. Nel giro di pochi anni, la software house fondata da Peter Babieno e Peter Bielatowicz è passata dall’essere una promettente casa indipendente a un team leader nel genere degli horror, tanto da essere già a lavoro (rumor non ufficiale) per un remake dei primi capitoli di Silent Hill. Per capire le motivazioni che hanno portato Konami a prendere questa decisione, o quantomeno a non far sembrare questo rumor completamente illogico, bisogna giocare The Medium, uno dei migliori survival horror psicologici degli ultimi anni, che non può mancare nella libreria di qualsiasi appassionato di videogame.
The Medium è un titolo che va vissuto, perché la narrazione della Polonia del dopoguerra è tanto affascinante quanto cruda, ma ho voluto comunque raccogliere tre motivi per invogliarvi a iniziare un viaggio tra mondo reale e spirituale, perché sembra che non tutti stiano dando il peso che merita a Marianne e ai suoi poteri sovrannaturali.
3. Storia e spiritualità
Nonostante fosse bravissimo, il mio professore di storia del liceo ci ha raccontato la Polonia della seconda guerra mondiale solo come quella nazione vittima della guerra lampo di Hitler e per la presenza sul suolo polacco del campo di concentramento di Auschwitz. Due eventi storici importantissimi e da non dimenticare per nessuna ragione al mondo, ma il dolore polacco è durato molto di più di una blitzkrieg.
Gli atroci eventi dell’hotel Niwa, città realmente esistente vicino a Breslavia, che in tempi non sospetti ho avuto modo di visitare e vi consiglio caldamente, non sono realmente accaduti, ma il contesto del dopoguerra, dove la Polonia è stata costretta a passare dall’invasione tedesca alla finta libertà comunista è reale. Si tratta di un pezzo di storia che non c’è mai tempo di raccontare tra i banchi di scuola, ma che merita qualche ora di attenzione in più, lacuna pienamente colmata da The Medium.
2. Un omaggio a Silent Hill
Non chiedetelo, perché non ha alcun senso. Silent Hill e The Medium sono due giochi con molte similarità, ma non si possono confrontare. Il primo è il capostipite dei survival horror psicologici, un gioco visionario nato nel 1999 dal genio e dalla sregolatezza giapponese di Konami. Se The Medium fosse come un titolo di 12 anni fa, non ve lo consiglierei. Il survival horror di Bloober Team, invece è un omaggio al capolavoro del Team Silent che non manca di una propria personalità.
Visitando l’hotel Niwa, avrete una sensazione di déjà vu quando Marianne darà la sua personale opinione su quello che vede e legge, ma la protagonista ha anche una propria personalità, troppo forte per essere ignorata. Non stiamo parlando di una caricatura di Harry Mason o James Sunderland, ma di Marianne Rekowicz, un personaggio che sarà ricordato negli anni a venire come un protagonista femminile di spessore.
Per quanto riguarda il gameplay, non è un caso se lo split-screen ha causato non pochi problemi a tante piattaforme, inclusa la potente Xbox Series X su cui ho notato dei cali di framerate. Marianne vive in due mondi, e spesso lo fa contemporaneamente. Questo comportauna renderizzazione dei due piani di gioco in simultanea. Un esperimento ben riuscito, ma da ottimizzare e che potrebbe essere sfruttato in futuro da altre opere che potranno mostrarsi su piattaforme next-gen.
1. L’entry-level perfetto
The Medium ha tutte le caratteristiche necessarie per essere il primo gioco horror di un videogiocatore. Se siete tra quelli a cui non interessa il genere perché non avete voglia di imbattervi in jumpscare privi di logica, rasseneratevi e tenete in considerazione l’opera di Bloober Team, perché non ci saranno mai momenti da horror movie di serie B.
The Medium basa la sua narrazione sulla cupa tensione con qualche scarica di adrenalina ben studiata nei momenti principali e rientra nella nicchia dei survival horror psicologici, in cui la vera paura non nasce dal timore della morte, ma dal dolore che proviene dal passato. La difficoltà del titolo risiede nello sforzo di proseguire in una trama che si intreccia duramente con il comprovato male che è stato perpetrato ai danni del popolo polacco dalle correnti estremiste durante buona parte del ‘900. Infatti, il gioco permette di risolvere pian piano un intricato puzzle raccogliendo informazioni e risolvendo enigmi, spesso troppo semplici per i più esperti, ma perfetti per chi vuole entrare nell’ignoto mondo degli horror game.
Inoltre, The Medium dura circa otto ore, un tempo sufficiente per approfondire la trama e perfetto tanto per i neo-appassionati degli horror che vogliono provare il genere senza soffermarsi sul titolo settimane intere, quanto per i videogiocatori più adulti che hanno poco tempo da dedicare alla loro passione.
Infine, il gioco è totalmente gratuito per i possessori dell’Xbox Game Pass, sia su PC che su Xbox One e Xbox Series S|X (che costa solo 1 euro per i primi tre mesi). In altre parole, non avete nessun motivo per non vagare nei mondi di questa piccola opera d’arte.
Junkfish ha annunciato che Monstrum 2, il titolo survival horror asimmetrico, è disponibile adesso in Accesso Anticipato su Steam al prezzo di 12,50 €. I giocatori che completaranno l’acquisto prima del 4 febbraio riceveranno contenuti bonus, come le skin ispirate al Monstrum originale e una targa esclusiva!
Seguito multiplayer del titolo di culto originale, Monstrum 2 può vantare nuovi mostri, enigmi e una nuova ambientazione generata proceduralmente. Come rivelato dal coinvolgente e ansiogeno trailer di lancio pubblicato oggi, fino a quattro giocatori si troveranno rinchiusi in un centro di ricerca abbandonato situato in un’antica fortezza marina, e dovranno scappare con ogni mezzo da uno dei tre mostruosi esperimenti richiusi nelle sue profondità.
Siamo passati dall’essere un gruppo di giovani laureati che ha portato avanti un progetto indie nato per passione al realizzare un vero e proprio titolo multiplayer. È stato davero un viaggio incredibile e un percorso formativo importante. È contemporaneamente entusiasmante e terrorizzante lanciare ufficialmente Monstrum 2 in Accesso Anticipato, e coinvolgere la community nel processo di creazione del gioco.
Capcom ha rivelato molte novità sul nuovo Resident Evil Village durante lo Showcase di questa settimana. Il gioco uscirà il 7 maggio su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S e PC e i possessori di PlayStation 5 possono mettere mani al gioco con una demo disponibile in esclusiva.
Inoltre, per celebrare il 25° anniversario del franchise, Capcom pubblicherà anche uno spin-off multiplayer: Resident Evil Re:Verse.
Comunicato Stampa
Durante il Resident Evil Showcase di oggi, Capcom ha svelato nuovi dettagli chiave riguardo il suo attesissimo titolo survival horror Resident Evil Village, l’ottavo capitolo del franchise di Resident Evil. Capcom ha confermato che Resident Evil Village sarà disponibile in tutto il mondo il 7 maggio 2021 per PlayStation 5, Xbox Series X|S e Steam, oltre che sulle piattaforme appena svelate, PlayStation 4 e Xbox One. Resident Evil Village sarà idoneo per l’aggiornamento da PlayStation 4 alla versione digitale per PlayStation 5 e supporterà Smart Delivery per Xbox Series X|S e console Xbox One. Sono stati rivelati anche nuovi dettagli attraverso il primo video di gameplay esteso, oltre all’annuncio del gioco multiplayer Resident Evil Re:Verse che celebrerà il 25° anniversario del franchise. Da oggi sono aperti i pre-order e coloro che possiedono una console PlayStation 5 potranno assistere ad un’anteprima del bellissimo e misterioso Castle Dimitrescu di Resident Evil Village grazie alla demo stand-alone Maiden.
In Resident Evil Village prosegue la storia di Ethan Winters, che ha avuto inizio in Resident Evil™ 7 biohazard. L’ultimo capitolo combina un’azione mozzafiato con un gameplay survival horror esclusivo, sinonimo della serie Resident Evil. Nel primo video esteso di gameplay di oggi, il team di sviluppo ha rivelato diversi nuovi dettagli tra cui alcune funzionalità che richiamano gli elementi preferiti dai fan dei precedenti giochi di Resident Evil. Il protagonista Ethan, sarà ora in grado di acquistare e vendere oggetti, acquistare ricette per la creazione e personalizzare delle armi con un mercante soprannominato “The Duke”. Utilizzando i materiali trovati durante il gioco, sarà in grado di creare materiali di consumo inestimabili, necessari per sopravvivere ai terrori del villaggio. L’utilizzo di queste provviste comporterà anche una pianificazione più strategica, con un sistema di inventario rivisto basato sulla gestione dello spazio che sarà familiare ai fan della serie.
Il cast variegato di nemici apparsi durante il programma digitale di oggi rappresenta solo una piccola parte di quelli che troveremo in Resident Evil Village. Ethan affronterà molte minacce tra cui le velocissime creature che lo perseguitano senza sosta e le misteriose figlie di Lady Dimitrescu che possono trasformarsi in sciami di insetti. La schiera disparata di avversari del gioco avrà i propri attacchi distintivi, quindi i giocatori dovranno adattare le loro strategie con decisioni rapide in modo da capire quando attaccare, proteggere o fuggire per sopravvivere. Ethan ha una nuova mossa nel suo arsenale per creare maggiore distanza dai nemici e guadagnare tempo prezioso per decidere la sua prossima mossa.
A partire da oggi, i possessori di PlayStation 5 possono assistere a un’anteprima esclusiva dell’area del castello di Resident Evil Village tramite la demo Maiden. Questa esperienza stand-alone è autonoma, ma mette in mostra le straordinarie immagini e l’audio 3D che ti attendono nel gioco principale. Nei panni della Maiden, i giocatori dovranno fare affidamento esclusivamente sul proprio ingegno per fuggire in questa demo piena di tensione, poiché non avranno modo di combattere o difendersi. Una nuova e diversa demo per tutte le piattaforme sarà disponibile entro la fine della primavera.
Per celebrare il 25° anniversario del franchise di Resident Evil, che prenderà il via a marzo 2021, Capcom ha annunciato che Resident Evil Village includerà l’accesso a un’esperienza multiplayer gratuita intitolata Resident Evil Re:Verse in arrivo su PlayStation 4, Xbox One e PC. I giocatori PlayStation 5 e Xbox Series X|S possono accedere al gioco grazie alla retrocompatibilità. Questo bonus di ringraziamento per i fan presenta straordinarie immagini in stile fumetto e mette i famosi personaggi di Resident Evil l’uno contro l’altro in battaglie deathmatch da quattro a sei giocatori in luoghi iconici di Resident Evil. I giocatori possono scegliere i personaggi preferiti dai fan da un elenco e ognuno di loro avrà proprie abilità uniche da padroneggiare. Quando i giocatori vengono sconfitti in combattimento, il loro personaggio si rigenera trasformandosi in un’arma biologica per mettere in atto la sua vendetta nei confronti dei suoi nemici. Ulteriori informazioni su Resident Evil Re:Verse saranno disponibili prossimamente.
I pre-order di Resident Evil Village sono aperti già da oggi e permettono di prenotare la Standard Edition in versione fisica e digitale, una Deluxe Edition digitale e una Collector’s Edition fisica (i pre-order di quest’ultima saranno disponibili prossimamente presso retailer selezionati). La Deluxe Edition digitale include il gioco base e il “Trauma Pack” digitale, che include contenuti di gioco aggiuntivi tra cui un’arma Samurai Edge, il filtro speciale “Found Footage” ispirato a Resident Evil 7 biohazard e opzioni di salvataggio tramite mangianastri, accesso immediato a un livello di difficoltà particolarmente impegnativo e altro ancora. La Collector’s Edition fisica, include i contenuti digitali della Deluxe Edition più una straordinaria statuetta di Chris Redfield, una custodia SteelBook, un artbook, una mappa in tessuto del villaggio e una stampa A4 che raffigura il key art del gioco.
Bloober Team ha pubblicato sul proprio canale YouTube un nuovo trailer di The Medium, in arrivo il 28 gennaio su Xbox Series X|S e PC.
Il trailer cinematografico, della durata di due minuti e mezzo, porta alla luce l’atmosfera unica del gioco e il suo stile artistico, ispirato al pittore Zdzisław Beksiński, esplorando i personaggi chiave del gioco, tra cui la medium Marianne, un uomo enigmatico chiamato Thomas, uno spirito di nome Sadness e The Maw, un’entità ingannevole e ostile che può viaggiare tra il mondo materiale e quello spirituale.
In attesa delle vostre opinioni sul gioco, vi ricordiamo che il preorder è già disponibile sul sito ufficiale del gioco.
Per i giocatori che vogliono immergersi completamente nell’universo di Little Nightmares, il gioco sarà scaricabile gratuitamente per PC dal 13 al 17 gennaio dallo store di Bandai Namco.
È richiesta la creazione di un account. Inoltre, da gennaio, il gioco fa parte di Xbox Games with Gold, quindi anche gli utenti con un abbonamento Xbox Live Gold potranno vestire i panni di Sei ed esplorare Le Fauci.
Little Nightmares II
Per chi invece attende il secondo capitolo, ora anche gli utenti console potranno scoprire l’inquietante mondo di Little Nightmares II accompagnando Mono nel livello “Landa desolata” su PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch. La demo è già disponibile per PC su Steam e GOG.com. Il titolo è già prenotabile su Nintendo Store.
Nel tentativo di continuare a raccontare le storie dei bambini perduti nel mondo di Little Nightmares, BANDAI NAMCO Entertainment Europe ha realizzato un fumetto digitale, i cui primi due capitoli sono ora disponibili per Android e iOS. La storia del fumetto si svolge tra quella di Little Nightmares e Little Nightmares II.
Junkfish, lo studio di sviluppo di Dundee nominato ai BAFTA, ha annunciato che Monstrum 2, il titolo survival horror asimmetrico entrerà in Accesso Anticipato su Steam il 28 gennaio 2021.
In attesa del lancio, Mostrum 2 potrà essere provato durante un fine settimana di open beta il 23 e 24 gennaio.
Seguito multiplayer del titolo di culto originale, Monstrum 2 può vantare nuovi mostri, enigmi e ambienti generati proceduralmente, mentre fino a quattro prigionieri provano a fuggire da Sparrow Lock, un centro di ricerca marino, braccati da uno dei terribili mostri nati dagli esperimenti.
Riuscirai a fuggire da Sparrow Lock?
Come prigioniero, dovrai esplorare Sparrow Lock per liberare il cammino dagli ostacoli, sbloccare nuove aree e trovare oggetti utili che possono aiutarti a fuggire dal mostro. Ricorda, però: devi rimanere nascosto e fuori dal suo campo visivo. Se vieni scoperto partirà un’intensa sequenza di caccia, e dovrai sfuggire al tuo predatore correndo a perdifiato nella speranza di sopravvivere.
Grazie a un mix di gameplay stealth in prima persona con particolare focus sugli enigmi e su elementi di survival horror, i giocatori dovranno provare a elaborare una strategia efficace per fuggire insieme, piuttosto che affrontare il mostro frontalmente. Con una difficoltà scalabile in base al numero di giocatori impegnati, layout delle ambientazioni generato proceduralmente, trappole, stanze da esplorare ed enigmi da risolvere, nessuna partita sarà uguale a una precedente!
Oppure preferisci il brivido della caccia?
Potrai impersonare tre mostri diversi una volta che Monstrum 2 sarà disponibile in Accesso Anticipato, ognuno dei quali ha le proprie abilità uniche e un diverso stile di gioco. Distruggi le pareti, arrampicati sui soffitti, salta da una parte all’altra o teletrasportati sulla tua preda. Ogni mostro sfrutta l’ambiente in modi unici per cogliere di sorpresa gli altri ignari giocatori.
Come mostrato dal trailer pubblicato oggi, i giocatori potranno dare la caccia agli avversari con il Malacosm: un orrore lovecraftiano dalle sembianze di mollusco. Posiziona trappole di localizzazione per danneggiare i prigionieri, teletrasportati in diversi punti della mappa, attraversa i muri e guarda attraverso gli occhi della tua preda grazie all’abilità di chiaroveggenza per scoprire dove si nasconde.
Bandai Namco ha pubblicato su Steame GOG.com una demo del videogioco horror Little Nightmares II, in arrivo sul mercato l’11 febbraio 2021.
Nella demo, i giocatori vestiranno i panni di Mono, risvegliandosi in un mondo spaventoso e sconosciuto, che dovranno esplorare per scoprire i segreti oscuri del capanno del Cacciatore. In futuro, la demo sarà disponibile anche per console.
Inoltre, il publisher ha annunciato l’apertura delle prenotazioni della Standard Edition del gioco su PlayStation Network, Microsoft Store, Steam e GOG.com.
Little Nightmares II di cui abbiamo già avuto modo di vedere dei trailer, uscirà su PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC (digital). Nel corso del prossimo anno saranno disponibili anche gli upgrade gratuiti per PlayStation 5 e Xbox Series S|X.
Siete curiosi di giocare il sequel di Little Nightmares?