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Mario Kart: un felice percorso lungo 33 anni

Sono passati solo pochi giorni dalla presentazione di Nintendo Switch 2, eppure la nuova console ibrida della grande N continua a far parlare di sé. Tra polemiche per i prezzi di lancio, curiosità per le nuove funzionalità e dubbi sull’effettiva resa dell’hardware, è indubbio che l’annuncio sul lancio di Nintendo Switch 2 abbia lasciato diverse perplessità. Tra i titoli presentati, quello su cui Nintendo sembra scommettere di più è certamente l’ultimo nato della saga di Super Mario Kart, ovvero Mario Kart World.

Toccherà di nuovo alle folli corse con protagonista il baffuto idraulico e la sua allegra banda fare letteralmente da apripista per il nuovo gioiellino targato Nintendo. In attesa di mettere le mani sul nuovo episodio della serie, vi proponiamo una retrospettiva sull’intera saga di Mario Kart, per meglio prepararci ad accogliere Mario World. Mettiamoci alla guida dei nostri kart e lanciamoci nella corsa più pazza del mondo!

Le origini di Mario Kart

Super Mario Kart

Il primo capitolo della saga di Mario Kart apparve nell’agosto del 1992 in Giappone per il glorioso Super Nintendo, col titolo Super Mario Kart. Curiosamente, il gioco avrebbe dovuto essere un sequel di F-Zero, gioco di corse futuristico apparso sempre su SNES. Per rendere più semplice la diffusione, si decise di includere nel gioco i personaggi della saga di Super Mario.

Questo primo episodio presentava già tutti i tratti fondamentali della serie. Dopo aver scelto uno tra gli otto protagonisti, presi un po’ da tutti i titoli dedicati a Mario apparsi fino a quel momento. Il giocatore avrebbe dovuto affrontare una serie di corse a bordo del proprio Kart contro gli altri sette personaggi.

Le corse erano rese ancora più imprevedibili grazie alla presenza di numerosi power up, che permettevano di accellerare improvvisamente, saltare parti del tracciato, attaccare gli avversari tramite gusci volanti o banane e persino diventare momentaneamente invulnerabili o rimpicciolire temporaneamente tutti i nemici.

Oltre alle gare singole e alle prove a tempo, i giocatori potevano competere nella modalità Gran Prix. Questa modalità presentava 4 diverse coppe da quattro gare ciascuna, oltre a tre livelli di difficoltà differenti (le famose classi 50, 100 o 150). Per avanzare nel torneo era necessario arrivare almeno quarti, pena la perdita di una vita. Una volta esaurite le vite sarebbe stato Game over.

Principale punto di forza del gioco era naturalmente la modalità multigiocatore, che permetteva a due amici di sfidarsi a schermo diviso in corse singole o di competere in un Gran Prix. Era presente anche una simpatica modalità battaglia, in cui lo scopo sarebbe stato colpire l’avversario sfruttando i bonus fino ad esaurire le sue vite, rappresentate da palloncini colorati. In questa modalità le gare si svolgevano in specifiche arene chiuse.

Il gioco ottenne un successo esplosivo, soprattutto grazie alla sua incredibile giocabilità. Sebbene padroneggiare il sistema di guida non fosse semplice, esso sapeva donare enormi soddisfazioni. Degna di nota era soprattutto la meccanica del drift. Premendo uno dei tasti dorsali, era infatti possibile dare inizio ad una sorta di derapata, che donava una piccola accelerazione in uscita dalla curva. Dominare questa meccanica risultava essenziale per riuscire a vincere i Gran Prix a difficoltà elevate.

Anche dal punto di vista grafico, il gioco dava sfoggio delle potenzialità dello SNES, riuscendo a creare una sensazione di profondità e tridimensionalità. Il comparto sonoro faceva anch’esso il suo lavoro, con vari motivetti orecchiabili che divennero un marchio di fabbrica della serie.

Mario Kart 64

Per avere un nuovo episodio della serie Mario Kart, i giocatori dovettero attendere ben 4 anni. Il secondo capitolo, Mario Kart 64, vide infatti la luce nel 1996, naturalmente, su Nintendo 64. Causa di questo ritardo furono le tempistiche lunghissime che accompagnarono lancio e distribuzione del 64 bit della casa di Kyoto.

Mario Kart 64 ripropone la formula vincente del capitolo precedente, trasportando le folli corse di Mario in un mondo realmente in tre dimensioni. Mario Kart 64 infatti sfruttava il potente hardware del Nintendo 64 per creare delle piste completamente in grafica 3d poligonale, aumentando di molto il senso di realismo e profondità. Curiosamente, i personaggi vennero invece rappresentati in due dimensioni, sfruttando una tecnica chiamata billboarding.

Dal punto di vista del gameplay, il gioco rimaneva pressoché invariato, salvo per la fisica dei kart, leggermente ritoccata. L’unica reale novità rispetto al passato, oltre alla già citata grafica in 3d, era la possibilità di giocare in multiplayer fino ad un massimo di 4 giocatori tramite schermo diviso.

Nel complesso, il gioco fu bene accolto, anche se dovette subire diverse critiche. Molti giocatori ritennero Mario Kart 64 troppo simile al predecessore. Inoltre, il gioco era accusato di non sfruttare appieno le potenzialità del Nintendo 64. Queste perplessità non impedirono al gioco di raggiungere i 10 milioni di copie vendute.

Mario Kart formato tascabile

Dopo altri cinque anni di attesa, fece la sua apparizione il terzo capitolo della saga. Questa volta, però, Nintendo decise di realizzare, per la prima volta, un episodio di Mario Kart per la sua console portatile di punta, ovvero il Game Boy Advance.

Il gioco riproponeva le medesime modalità dei suoi predecessori e un gameplay con pochissime reali innovazioni. Tuttavia, Super Circuit poteva vantare ben 40 piste differenti. Oltre ai circuiti nuovi, vennero recuperate anche tutte le piste del Mario Kart originale. Oltre a questo, il gioco sfruttava il cavo di collegamento del GBA per permettere a più giocatori di sfidarsi tra loro in modalità multiplayer.

Era anche possibile condividere i propri “fantasmi”, ovvero i giri migliori realizzati nelle prove a tempo, per permettere ai giocatori di migliorarsi costantemente. Purtroppo, la modalità multiplayer soffriva di vari rallentamenti ed imperfezioni di gameplay, che andavano a penalizzare l’esperienza. Nel complesso, anche Super Circuit ottenne un ottimo successo ed è tutt’oggi considerato uno dei migliori giochi per GBA.

Doppio scatto

Nel 2003 fu la volta di Mario Kart: Double Dash, uscito per Game Cube, la nuova console casalinga della grande N. Oltre all’ovvio aggiornamento grafico e al maggior numero di personaggi, questo nuovo Mario Kart portò con sé una serie di novità di Gameplay.

Anzitutto, ora le gare si svolgevano a coppie. Mentre il primo dei sue personaggi si occupa della guida, il secondo gestisce l’uso degli oggetti. Questa scelta faceva sentire il suo peso soprattutto in multiplayer, dove i giocatori potevano cooperare correndo sullo stesso veicolo e scambiandosi i ruoli all’occorrenza. A proposito di multiplayer, Double Dash, oltre all’ormai canonica modalità a quattro giocatori, permetteva a ben otto partecipanti di sfidarsi insieme in modalità LAN.

Il gioco inoltre potenziava il sistema delle derapate, permettendo l’uso di una sorta di mini turbo. Quest’ultimo si attivava muovendo lo stick a destra o a sinistra durante una derapata ed era contrassegnato da uno scintillio giallo. Era addirittura possibile, per i giocatori più esperti, sfruttare questo mini turbo anche nei rettilinei, utilizzando in modo sapiente il drift. Infine, i personaggi erano divisi in base alle categorie di peso. Ad ogni categoria erano assegnati determinati Kart, le cui prestazioni variavano notevolmente, proprio per rispettare le caratteristiche delle varie categorie.

Anche questo gioco venne accolto favorevolmente ed ottenne un ottimo successo di vendite. Ancora una volta, però, non mancarono alcune critiche. A far storcere il naso era la mancanza di reali novità, che rendeva il gioco ancora troppo simile a Mario Kart 64, sebbene fossero trascorsi 7 anni tra un gioco e l’altro.

Ritorno al portatile

Nel novembre 2005 uscì su Nintendo DS, la fortunata console portatile a due schermi, il quinto capitolo della serie Mario Kart, ovvero Mario Kart DS. Stavolta si trattò di un successo veramente epocale, visto che il gioco venne acclamato all’unanimità dalla critica e riuscì a vendere quasi 24 milioni di copie, divenendo il terzo gioco più redditizio della saga.

I fattori di questo successo furono molteplici. Anzitutto, il comparto tecnico. Mario Kart DS presentava una grafica solidissima, con modelli poligonali ben definiti, sfondi molto ampli e dettagliati e un’ottima fisica di gioco, in grado di rendere in maniera ottimale la frenesia e dinamicità delle corse.

Inoltre, il gioco proponeva diverse migliorie di gameplay. In Mario Kart DS le prestazioni vengono determinate dalla selezione del veicolo. Ognuno dei dodici personaggi infatti dispone di tre kart tra cui scegliere, ognuno con il suo bilanciamento. Questo rendeva essenziale per il giocatore conoscere i vari mezzi, per comprendere quale meglio si adattava al suo stile di guida. Inoltre Mario Kart DS potenzia la meccanica del Drift, rendendola ancora più essenziale per ottenere buoni piazzamenti.

Infine, questo quinto episodio rinnovava anche le modalità di gioco, introducendo la modalità missione, in cui il giocatore non deve solo vincere una corsa, bensì realizzare i vari obiettivi via via proposti. Infine, il gioco supportava anche una modalità online, attraverso la quale potevano sfidarsi tra loro giocatori da ogni parte del mondo tramite il servizio Nintendo Wi-Fi Connection, i cui server sono ora archiviati.

Mario Kart sbarca su Wii

Tre anni più tardi, nel 2008, la serie Mario Kart sbarcò su Nintendo Wii, una delle console di maggior successo della storia di Nintendo. Come prevedibile, il gioco presentava come principale innovazione l’utilizzo del sensore di movimento dei wiimote, che simulava l’utilizzo di un vero volante (il gioco era anche venduto insieme ad un gadget a forma di volante in cui poteva essere inserito il wiimote).

Questa caratteristica rendeva il gioco ancora più accessibile, anche grazia alla possibilità di scegliere una tipologia di controlli semplificati, che tuttavia non garantivano tutte le funzionalità legate al drift e ai mini turbo. In Mario Kart wii, infatti, la meccanica dei turbo tornava ulteriormente ampliata, grazie alla presenza di ben tre differenti livelli di accellerazione, contrassegnate da tre colori diversi e sbloccabili in base all’abilità nel prolungare le derapate. Era anche possibile prendere la scia di un avversario, beneficando di una poderosa spinta turbo.

Mario Kart Wii risultava anche ben realizzato graficamente e ricco di contenuti, dal momento che presentava ben 24 personaggi, 36 veicoli, divisi tra kart e moto, e 32 circuiti. Tornavano anche tutte le modalità tipiche della serie, con l’eccezione della modalità Missioni, mai più riproposta. Anche il comparto online, sebbene non perfetto, era presente e permetteva a ben 12 giocatori da ogni parte del mondo di sfidarsi.

Pur raggiungendo l’incredibile cifra di 37 milioni di copie vendute e sebbene avesse collezionato consensi quasi ovunque, Mario Kart Wii fu pesantemente criticato dai puristi per il cattivo bilanciamento degli oggetti, molti dei quali risultavano troppo forti e soprattutto, venivano assegnati con criteri non sempre coerenti. Inoltre, il gioco presentava un sistema di difficoltà in grado di adeguarsi in tempo reale all’abilità del giocatore. Tuttavia, questa funzionalità non sempre funzionava a dovere, creando frustrazione e nervosismo nei giocatori, che vedevano i loro sforzi e la loro abilità frustrate da un’assegnazione “sleale” degli oggetti.

Mario Kart passa al 3D

Era inevitabile che anche il Nintendo 3DS, la console portatile erede spirituale del DS, ospitasse un episodio della serie Mario Kart. ecco dunque arrivare, nel corso del 2011, Mario Kart 7. La principale innovazione di questa nuova versione di Mario Kart era la possibilità di guidare in prima persona, sfruttando il giroscopio del Nintendo 3DS. Questa scelta sfruttava bene l’effetto di tridimensionalità della console e rendeva le corse ancora più immersive e visivamente coinvolgenti.

Oltre a questo, Mario Kart 7 presentava alcuni tratti di corsa in cui il nostro veicolo avrebbe dovuto volare o immergersi in acqua per alcuni tratti, sempre per valorizzare l’esperienza della visuale in prima persona. Viene introdotta anche la possibilità di personalizzare i propri kart, selezionando il corpo principale, le ruote e l’attrezzo usato per planare. Tutte queste modifiche vanno naturalmente ad impattare la guidabilità del veicolo.

Per il resto, il gioco riproponeva in maniera fedele il gameplay e le modalità dei giochi precedenti, con la sola aggiunta di una modalità il cui scopo era raccogliere più monete degli avversari, chiamata coin runner. Il gioco ricevette una buona accoglienza, anche se venne criticata la sostanziale mancanza di reali novità.

Il capolavoro

Nel 2014 uscì per Nintendo Wii U quello che è universalmente considerato il miglior Mario Kart in assoluto, ovvero Mario Kart 8. Il gioco presentava una splendida grafica in alta definizione, che regalava alle corse una pulizia ed una fluidità mai raggiunte fino a quel momento.

Tra le principali innovazioni, Mario Kart 8 introduce l’antigravità. In alcune sezioni della pista, il Kart poteva trasformarsi in una sorta di hovercraft, acquisendo la possibilità di aderire ad alcune pareti, permettendo di guidare letteralmente sottosopra. In queste fasi è anche possibile ottenere delle spinte turbo entrando in contatto coi kart avversari.

Oltre a questo, Mario Kart 8 presentava un numero altissimo di personaggi, tracciati e veicoli, suddivisi tra kart, moto e quad. Le modalità, invece, non presentavano particolari innovazioni. Furono aggiunte diverse piste alla modalità battaglia, per renderla più varia ed interessante. Inoltre la modalità online venne ampliata e perfezionata.

Tutte queste caratteristiche resero Mario Kart 8 un successo assoluto, rendendolo il gioco più venduto per Wii U. Questo enorme successo spinse Nintendo a realizzare una versione remake del gioco per Nintendo Switch. Nel 2017 venne dunque realizzato Mario Kart 8 Deluxe. Questa nuova versione migliorava la risoluzione del gioco, portandola a 60 fps al secondo stabili.

Il gioco inoltre migliora ulteriormente la modalità battaglia e consente ad ogni personaggio di trasportare due oggetti contemporaneamente. Inoltre vennero ulteriormente ampliati il numero dei personaggi e dei tracciati. In seguito al rilascio dei vari DLC, Deluxe arriva a contare ben 96 tracciati, suddivisi tra nuove piste e riedizioni di vecchi tracciati presi un po’ da tutta la saga.

Il successo di Mario Kart 8 Deluxe fu letteralmente esplosivo, al punto da diventare il gioco più venduto per Switch. Nintendo comunica che, sommando le vendite di entrambe le versioni, il gioco supera i 60 milioni di copie (se fosse vero si tratterebbe del quarto videogioco più venduto di sempre).

Gli Spin-off

Mario Kart

Oltre ai titoli della serie originale, Mario Kart ha generato anche una serie di spin-off. Citiamo anzitutto la serie Mario Kart Arcade Gp. Si tratta di tre giochi, usciti tra il 2005 e il 2013 nelle sale giochi in collaborazione con Namco.

I primi due episodi, usciti nel 2005 e nel 2007 presentano un gameplay molto simile a quello dei giochi della saga principale. Le uniche novità consistono nella possibilità di selezionare ad inizio gara tre oggetti. Ogni volta che durante la corsa si attiva un bonus, esso sarà selezionato tra i tre oggetti scelti a inizio corsa.

Il terzo episodio, Mario Kart Arcade GP DX, del 2013, aggiunge tutte le novità viste in Mario Kart 7, tra cui l’utilizzo delle planate e le sezioni subacquee. Nel 2017 arrivò Mario Kart Arcade GP VR. Come suggerisce il titolo, questa versione venne realizzata appositamente per le sale giochi che avevano a disposizione la tecnologie VR e poteva essere giocato solo con l’ausilio di un visore.

Parliamo ora di Mario Kart Tour, versione mobile di Mario Kart distribuita nel 2019 per tutti i dispositivi Android e IOS. Il gioco tenta di riproporre le meccaniche tipiche della serie adattandole ai controlli tipici dei sistemi mobile. Tour presenta una grafica molto pulita ed un gameplay piuttosto profondo. Inoltre propone regolarmente una serie di tour, sorta di eventi in grado di proporre sfide sempre nuove ed aggiornate.

Tuttavia, il gioco, pur venendo scaricato da un numero altissimo di utenti, non ha ottenuto consensi unanimi. A finire nel mirino è stato soprattutto il sistema di microtransazioni presente in Mario Tour, che penalizza in maniera importante tutti gli utenti che non usufruiscono dell’abbonamento premium.

Chiudiamo la nostra rassegna con Mario Kart Live: Home Circuit. Uscito nel 2020, questo interessante esperimento consiste in un piccolo kart radiocomandato con alla guida Mario o Luigi. Sfruttando la propria Nintendo Switch e le funzionalità della telecamera posizionata all’interno del kart, Home Circuit consente di trasformare le stanze della propria casa in veri e propri tracciati, che possono essere organizzati a piacimento grazie all’ausilio di una serie di bandierine colorate, che fungono da checkpoints e da punto di arrivo. Pur senza far gridare al miracolo, Home Circuit ha ottenuto una buona accoglienza e rappresenta una ventata di aria fresca nella serie e nel panorama dei giochi di guida in generale.

In conclusione, la saga di Mario Kart è certamente una delle più longeve e di maggior successo nel panorama videoludico, soprattutto per quanto riguarda Nintendo. Il compito che attende Mario Kart world non è certamente tra i più semplici. Vedremo se Nintendo e la sua intramontabile mascotte riusciranno a stupirci di nuovo.

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Super Mario Party Jamboree disponibile su Nintendo Switch: il Mario Party più grande di sempre!

Nintendo ha rilasciato oggi Super Mario Party Jamboree, l’edizione più grande di sempre del popolare party game. Disponibile esclusivamente su Nintendo Switch, questo nuovo capitolo della serie offre oltre 110 minigiochi, 20 personaggi selezionabili e 7 tabelloni, pronti a regalare ore di divertimento sia in locale che online.

I giocatori possono immergersi subito nei nuovi tabelloni, che includono sia classici amati dai fan che inediti, come il frenetico Circuito Giradado o l’avventuroso Castello Arcobaleno di Mario. Le nuove sfide sono pensate per sfruttare al massimo i comandi di movimento, tipici della console Nintendo Switch, permettendo ai giocatori di competere in minigiochi sempre più dinamici e coinvolgenti.

Oltre ai minigiochi, Super Mario Party Jamboree introduce una serie di nuovi personaggi, come Pauline e Ninji, che si uniscono a Mario, Luigi, Yoshi e altri volti noti del Regno dei Funghi. Alcuni personaggi, inoltre, offriranno bonus e vantaggi strategici sui tabelloni come partner speciali, permettendo ai giocatori di sfruttare tattiche per guadagnare stelle e vincere.

Per chi ama la competizione online, Super Mario Party Jamboree non delude: la modalità Sfide di Bowser permetterà a 20 giocatori di sfidarsi nei minigiochi o collaborare in gruppi di 8 per sconfiggere Bowser in una serie di sfide cooperative. Inoltre, sarà possibile affrontare oltre 110 minigiochi nella Modalità sopravvivenza, gareggiando contro giocatori di tutto il mondo.

Super Mario Party Jamboree è ora disponibile su Nintendo Switch, pronto a trasformare le serate in casa in eventi indimenticabili. Puoi acquistarlo tramite Nintendo eShop o My Nintendo Store. Prepara i tuoi dadi e inizia la festa più grande di sempre con Mario e i suoi amici!

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Mario & Luigi: Fraternauti alla Carica presenta il mondo di Elettria

Cinque minuti sono sufficienti per mostrare tutte le novità, e i riferimenti del passato, di Mario & Luigi: Fraternauti alla Carica. Il trailer del nuovo capitolo degli idraulici più famosi al mondo si concentra su Elettria, il nuovo mondo di gioco. Nello specifico, Elettria è stata colpita da un evento “magico” che ha portato la terra a separarsi in diverse isole, che Mario & Luigi dovranno esplorare a bordo della propria imbarcazione.

Non mancano ovviamente le vecchie conoscenze e diverse citazioni al passato. In particolare, il trailer mostra la presenza di Bowser e della Principessa Peach per poi concentrarsi sul gameplay. Come tutti i capitoli di Mario & Luigi (e Super Mario RPG), anche Fraternauti alla Carica avrà tantissimi enigmi ambientali da superare coordinando i due fratelli italiani all’interno delle diverse zone di Elettria, tutte diverse tra loro tra lava e neve. Inoltre, per quanto riguarda i combattimenti, il focus sarà sul tempismo che permetterà di far piroettare i nostri protagonisti verso i nemici.

Infine, non può non balzare all’occhio il comparto grafico in cel-shading che trasforma Mario e Luigi in due personaggi dei cartoni animati veramente pregevoli. Una scelta ben diversa rispetto agli altri capitoli, incluso l’ultimo arrivato ben nove anni fa su Nintendo 3DS: Mario & Luigi: Paper Jam Bros.

Mario & Luigi: Fraternauti alla Carica arriverà su Nintendo Switch il 7 novembre 2024. Salperete i mari di Elettria?

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Luigi’s Mansion 2 HD arriva su Nintendo Switch

Luigi’s Mansion 2 HD è ora disponibile su Nintendo Switch. Originariamente rilasciato nel 2013 su Nintendo 3DS, è stato rivisitato per Nintendo Switch. Il gioco d’avventura action vede Luigi esplorare e liberare cinque magioni infestate nella valle di Cupavalle, utilizzando il Poltergust 5000, un aspirapolvere speciale equipaggiato con uno strobobulbo per rivelare e stordire i fantasmi.

La versione per Nintendo Switch offre miglioramenti grafici e performance ottimizzate rispetto all’originale. Il gioco mantiene le sue caratteristiche distintive, tra cui la risoluzione di enigmi e la cattura di fantasmi, con l’aggiunta di funzionalità multiplayer che permettono di giocare in compagnia online o tramite la comunicazione locale della console.

Il lancio di Luigi’s Mansion 2 HD su Nintendo Switch rappresenta un’opportunità per riscoprire un classico della serie in una veste rinnovata. Luigi torna protagonista in un’avventura che combina elementi di azione e risoluzione di enigmi, con l’obiettivo di offrire un’esperienza di gioco adatta alle nuove generazioni.

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Paper Mario: tutti i giochi della saga

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Paper Mario: tutti i giochi della saga

Paper Mario: Il Portale Millenario, remake per Nintendo Switch dell’originale classico per Gamecube, ha riportato di recente in auge uno degli spin-off più apprezzati di Super Mario. Per l’occasione, abbiamo deciso di proporvi una panoramica dell’intera saga di Paper Mario, dall’originale, uscito sul mitico Nintendo 64 nell’anno 2000, fino agli ultimi capitoli.

Sebbene la serie Paper Mario sia stata creata per una nicchia, questa stramba saga di RPG ha sempre potuto contare su una fanbase molto solida e accanita. Inoltre, tutti i titoli della saga vantano un livello qualitativo decisamente alto.

Prepariamoci dunque a trasformarci in coloratissime immagini di carta e tuffiamoci insieme nel mondo di Paper Mario!

Super Mario RPG: le origini della saga

Paper Mario

Sebbene, come già detto, il primo titolo della saga Paper Mario sia uscito nell’anno 2000, occorre fare un ulteriore salto indietro nel tempo prima di analizzarlo. Paper Mario, infatti, non fu il primo JRPG con protagonista la mascotte Nintendo. Nel 1996, sul glorioso Super Nintendo, aveva infatti visto la luce Super Mario RPG, meravigliosa avventura in grafica isometrica nata dalla collaborazione tra Nintendo e Squaresoft.

Come saprà già chi ha letto il nostro articolo, nonostante fosse un gioco dalla qualità eccelsa, Super Mario RPG non raggiunse il successo che Nintendo sperava, soprattutto a causa di una pessima distribuzione. Nonostante questo parziale insuccesso, la formula di un RPG con battaglie a turni con protagonista Super Mario piacque molto a Nintendo.

La grande N decise dunque di avviare il progetto per un sequel di Super Mario RPG, che avrebbe dovuto uscire per la nuova console della casa di Kyoto, ovvero il Nintendo 64. Nel corso dello sviluppo, si decise di modificare il titolo originale, probabilmente proprio per via dello scarso impatto di Super Mario RPG nel mondo occidentale. Tra 2000 e 2001 la nuova avventura di Mario prese finalmente forma, col titolo di Mario Story in Giappone e di Paper Mario nel resto del mondo.

Paper Mario: il primo episodio (N64)

Paper Mario

Nel corso di questa prima avventura per Nintendo 64, Mario ha dovuto nuovamente affrontare Bowser. L’acerrimo nemico di Mario è infatti riuscito ad impossessarsi dello Star Rod, manufatto in grado di donargli un potere quasi illimitato. La missione del nostro idraulico consiste nel liberare i sette spiriti stellari, in grado di donargli il potere per sconfiggere nuovamente Bowser.

Il gioco, in maniera simile a quanto visto in Super Mario RPG, alterna fasi di esplorazione a battaglie a turni, tipiche dei giochi di ruolo di stampo nipponico. In entrambe le sezioni di gioco Mario può contare sull’aiuto di una serie di alleati, come Goombario e Bombette. Ognuno di questi personaggi dispone di abilità peculiari, che devono essere sfruttate da Mario per superare gli enigmi ed accedere alle varie località della mappa. Mario può essere accompagnato da un solo alleato alla volta, ma il giocatore ha la possibilità di cambiare accompagnatore in qualsiasi momento.

La gestione dell’equipaggiamento e delle abilità era affidato ad un particolare sistema di tessere, che garantivano ottime possibilità strategiche e di personalizzazione del proprio Party. Il titolo del gioco è invece dovuto allo stile grafico dell’avventura. Mario e tutti gli altri personaggi infatti sono realizzati come se fossero sottili silhouette, simili, appunto, a disegni realizzati su un foglio di carta.

Tutti questi elementi permisero a Paper Mario di ottenere un ottimo successo di pubblico e critica, spianando la strada per eventuali sequel e segnando la nascita di una nuova saga di successo per il nostro connazionale.

Il Portale Millenario (Gamecube)

Paper Mario: il Portale Millenario (titolo originale Paper Mario RPG), sequel diretto del primo titolo della saga, uscì nel 2004 per Nintendo Gamecube. In questa nuova avventura Mario era alle prese con gli incrociati, strambi personaggi guidati dal losco Giustignardo. L’intento di queste creature è impossessarsi delle sette gemme stella per aprire l’accesso al misterioso Portale Millenario che dà il titolo al gioco.

Il Portale Millenario ripropone in modo molto fedele la struttura del primo episodio, con l’alternanza tra battaglie e fasi esplorative e la possibilità di controllare, oltre a Mario, un buon numero di alleati, tra cui spiccano anche la Principessa Peach e persino Bowser. Questi ultimi sono anche protagonisti di una serie di sezioni di gameplay action a loro dedicate.

In generale, Il Portale Millenario appariva molto simile al suo predecessore. Le principali innovazioni, oltre che nel comparto tecnico rinnovato, consistevano nella presenza di numerosi enigmi legati alla fisica e alle dinamiche della carta, che devono essere sapientemente sfruttate per superare i numerosi enigmi.

Anche il battle system appare leggermente rinnovato, coi vari partner che ora svolgono la funzione di veri e propri personaggi giocabili e non di semplici supporti. Nel corso delle battaglie sono stati inseriti anche dei comandi di azione. Questi ultimi, se inseriti correttamente, avrebbero influenzato la buona riuscita delle nostre azioni e attutito i danni da parte del nemico. Anche Il Portale Millenario ottenne un ottimo successo, soprattutto a livello di critica. La saga di Paper Mario era ormai consolidata e Nintendo aveva tutte le intenzioni di mungere per bene la sua nuova vacca.

Super Paper Mario (Wii)

L’attesa per il terzo episodio della serie, tuttavia, fu più lunga del previsto. Super Paper Mario, originariamente previsto per il 2006 per Gamecube, vide infatti la luce nel nel 2007 su Wii.

Rispetto ai titoli precedenti, Super fa compiere alla serie una decisa virata verso il genere action. La trama del gioco vede Mario e i suoi amici impegnati a contrastare il malvagio Conte Cenere, il cui piano causa il risveglio della terribile entità nota come Cuore Oscuro. Mario e i suoi compagni dovranno viaggiare per le dimensioni alla ricerca dei cuori puri, indispensabili per arginare il potere del Cuore Oscuro.

Come accennato, il gameplay di Super Paper Mario risulta profondamente diverso dai suoi predecessori. Le battaglie a turni e le statistiche lasciano il posto ad una più tradizionale struttura a livelli, fatta di ostacoli da superare e nemici da abbattere con la tradizionale meccanica del salto in testa. Gli elementi GDR ancora presenti sono da individuare nell’attenzione posta alla trama e nella presenza dei pixl, spiriti in grado di donare nuove abilità a Mario e ai suoi compagni. Oltre al nostro eroe, infatti, nel corso del gioco avremo di nuovo la possibilità di controllare Luigi, la principessa Peach e Bowser.

L’elemento più caratteristico di questa nuova avventura è la capacità di “svoltare”. Nel corso dei livelli, il giocatore potrà passare in ogni momento da una prospettiva in 2d, tipica dei titoli originali della saga, ad una visuale a tre dimensioni posta alle spalle dei protagonisti. Questa possibilità, oltre ad aumentare molto la varietà del gioco, accresceva moltissimo le possibilità offerte al giocatore per il superamento degli enigmi. Anche questo nuovo prodotto targato Paper Mario, nonostante fosse molto differente dai suoi predecessori, riuscì ad ottenere un ottimo successo.

Paper Mario: Sticker Star (3DS)

Nel novembre 2012 apparve su Nintendo 3DS un nuovo capitolo della saga, ovvero Paper Mario: Sticker Star. In questa nuova avventura Bowser torna a rivestire il ruolo di antagonista principale. Dopo essersi impossessato dei poteri della cometa Sticker, il lucertolone rapisce per l’ennesima volta la principessa Peach, portando lo sconquasso nel Regno dei Funghi.

Mario, con l’aiuto delle fate Sticker, deve impossessarsi di tutti gli Sticker Reali, in modo da poter ripristinare la cometa Sticker e porre fine alla minaccia di Bowser. Sticker Star abbandona le meccaniche platform introdotte da Super per riproporre un sistema di gioco molto più incentrato sull’azione e la risoluzione degli enigmi. Tornano anche i combattimenti a turni, sebbene privi di molti elementi tipici dei GDR, come i punti esperienza da raccogliere.

La particolarità di Sticker Star è costituita proprio dagli adesivi, indispensabili sia per le battaglie che per la risoluzione dei vari enigmi ambientali presenti nel gioco. La raccolta di questi adesivi, dunque, risulta essere l’elemento centrale dell’intera esperienza.

Anche la carta riveste un ruolo centrale nell’estetica e nelle meccaniche principali su cui è costruita la fisica dei livelli. Non sono invece presenti alleati di nessun tipo ed anche la trama di gioco risulta essere molto meno profonda e coinvolgente rispetto ai precedenti episodi.

Il gioco, pur ottenendo un’accoglienza generalmente positiva, ricevette anche numerose critiche, soprattutto per l’eccessiva complessità di alcuni enigmi, la necessità di tornare continuamente sui propri passi per acquisire nuovi adesivi e per la quasi totale mancanza dei tipici elementi GDR.

Color Splash (Wii U)

Anche la Wii U, una delle più sfortunate console Nintendo, ha ospitato un episodio della saga di Paper Mario. Nell’ottobre 2016 vide infatti la luce Paper Mario: Color Splash. In questa nuova avventura Mario, Luigi e Peach, accompagnati dal loro nuovo amico Tinto, un secchio di vernice parlante, sono alle prese con il rapimento delle Vernistelle, evento che ha causato la totale scomparsa dei colori dall’ isola Prisma.

Il gioco propone un gameplay a livelli molto simile a quello del suo predecessore. Al termine di ogni livello sarà possibile ottenere una mini-Vernistella, sbloccando in questo modo l’accesso ai livelli successivi. Mario potrà contare anzitutto sul suo nuovo martellobaleno. Questo oggetto gli consentirà di ricorrere alla vernice, elemento alla base del gameplay. La vernice infatti consentirà a Mario di riempire gli spazi vuoti presenti all’interno dei livelli, al fine di risolvere enigmi o semplicemente di collezionare nuovi oggetti.

Le battaglie invece ripropongono il tradizionale sistema a turni, che vede questa volta l’utilizzo di una serie di carte. Ogni carta rappresenta un’azione, sia offensiva sia difensiva. Compito del giocatore è predisporre ed ordinare le carte nella maniera più efficace per ogni scontro. Il giocatore ha anche la possibilità di dipingere le carte per renderle più potenti, a patto di sacrificare una quantità extra di vernice, la quale viene a svolgere il ruolo solitamente tipico degli mp.

Sebbene Color Splash abbia ricevuto recensioni perlopiù positive, i fan lo hanno criticato duramente, imputandogli una somiglianza eccessiva col predecessore, la mancanza di una trama e di personaggi degni di nota e un’eccessiva lontananza dallo spirito dei primi capitoli della saga.

The Origami King

Ed eccoci arrivati a Paper Mario: The Origami King, ultimo capitolo della saga, uscito nel 2020 per Nintendo Switch. In questa nuova avventura Mario è alle prese col malvagio Re Olly, una sorta di Origami vivente. Durante la festa degli Origami, il nostro antagonista riesce a stregare la principessa Peach e a sigillare il suo castello. Accompagnato dalla sua nuova amica Olivia, anche lei un origami fatato, Mario avrà il compito di sciogliere il sigillo e fermare il malvagio monarca cartaceo.

Anche Origami King ripropone in gran parte la struttura già rodata dalla serie, con l’alternanza di esplorazione, enigmi e combattimenti. Sono però presenti diverse novità. Anzitutto, la struttura del gioco si presenta come una sorta di open world, con il villaggio centrale dei Toad a fare da hub e le varie aree del mondo che andranno progressivamente a sbloccarsi e saranno teatro delle varie fasi della trama. Il percorso resta dunque prestabilito, ma viene fornita al giocatore un’accessibilità molto maggiore alle varie aree di gioco. Per il resto Origami King ripropone un’esplorazione molto simile a quanto visto in Color Splash, con i coriandoli a fare le veci della vernice.

Molto diverso risulta invece il battle system, che unisce le meccaniche a turni ad una serie di puzzle. Prima di selezionare le azioni, infatti, Mario deve disporre nelle posizioni corrette i nemici. Essi appaiono su una serie di piattaforme mobili all’interno di un’arena circolare. Risolto il rompicapo, il giocatore può scegliere se attaccare con il martello, il tipico salto di Mario o attraverso una serie di oggetti. Sia in questa fase che durante il turno nemico, il giocatore può ricorrere ai classici comandi azione per limitare i danni subiti e massimizzare quelli causati.

Tornano anche i compagni di gioco, col compito di fornire a Mario una serie di abilità di supporto nell’esplorazione e nella risoluzione degli enigmi. Oltre ad Olivia, Mario incontrerà vari altri alleati, tra cui spiccano Kamek e lo stesso Bowser. Anche Origami King ha ricevuto un’accoglienza molto buona, realizzando ottime vendite sulla console ibrida della grande N.

Ora la parola passa a voi. avete giocato tutti i capitoli di questa particolare serie dedicata a Mario? Quali sono i vostri titoli preferiti? Avete apprezzato anche questo nuovo remake?

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Paper Mario: Il Portale Millenario è ora disponibile su Nintendo Switch

Il Portale Millenario, uno dei capitoli più amati della serie Paper Mario, è ora disponibile su Nintendo Switch. Originariamente lanciato per GameCube nel 2004, questo gioco di ruolo ha catturato l’immaginazione dei giocatori grazie alla sua grafica unica a tema cartaceo, una trama avvincente e un sistema di combattimento apprezzato dalla critica già venti anni fa.

Il Portale Millenario segue le avventure di Mario mentre esplora il misterioso mondo di Fannullopoli per trovare i leggendari Cristalli Stellari e salvare la Principessa Peach, rapita da un’organizzazione malvagia. Con il suo mix di puzzle, piattaforme e battaglie a turni, il gioco offre un’esperienza di gioco ricca e coinvolgente.

La versione per Nintendo Switch di Paper Mario: Il Portale Millenario presenta una grafica aggiornata, una colonna sonora con nuovi arrangiamenti e nuove migliorie che rendono il titolo maggiormente contemporaneo come la nuova “Stanza dei Tubi” che che permette di ritornare velocemente alle aree già completate.

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Paper Mario: Il portale millenario, ecco perchè girerà a 30 fps

Manca ormai meno di un mese all’uscita di Paper Mario: Il portale millenario, remake del classico RPG uscito nel 2004 per Nintendo Gamecube. Già da qualche giorno, Nintendo ha confermato che il gioco girerà a 30 fps e non a 60. Come prevedibile, la notizia ha destato qualche perplessità nei giocatori.

A spezzare una lancia a favore della scelta degli sviluppatori è intervenuto Abebe Tinari, game designer responsabile di Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon. In una serie di tweet, lo sviluppatore ha spiegato come la scelta dei 60 fps spesso comporti il rischio di perdere la fedeltà visiva all’opera originale.

https://twitter.com/Bebetheman/status/1784414686089454033?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1784414686089454033%7Ctwgr%5E380114e3bfafa4f1f17fa27798373bcd8ad28c22%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fmultiplayer.it%2Fnotizie%2Fpaper-mario-il-portale-millenario-gira-a-30-fps-un-game-designer-spiega-perche.html

Tinari spiega come lui e il suo team avessero a lungo cercato di adattare il loro gioco ai 60 fps stabili, ma che questi rendevano lo scenario della foresta fin troppo diverso dalla versione originale. In pratica, la scelta dei 30 fps sarebbe una precisa scelta stilistica e non di semplice pigrizia o di limiti imposti dall’hardware. Come sintetizza bene Tinari:

La parte più difficile nello sviluppo di un gioco è scegliere a cosa dare la priorità. Tutto ha un costo, sia in termini di tempo per implementarlo, sia in termini di tempo di elaborazione quando il gioco è in esecuzione. Alla fine, semplicemente, non si può avere tutto.

Abebe Tinari

Non resta ora che attendere per sapere se la scelta effettuata da Nintendo incontrerà il favore dei fan, che potranno giocare Paper Mario: Il portale millenario a partire dal 23 maggio 2024 solo su Nintendo Switch.

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Super Mario non è mai stato solo un platform

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Princess Peach: Showtime è ora disponibile in esclusiva su Switch

Princess Peach: Showtime segna un momento epico per la Principessa Peach, finalmente pronta a prendere il centro del palcoscenico come protagonista indiscussa. Disponibile in esclusiva su Nintendo Switch, il gioco, già disponibile, offre un’esperienza avvincente e innovativa in cui i giocatori vestono i panni della principessa più amata dei videogiochi.

In questo nuovo primo capitolo, il Teatro Splendente è in pericolo, minacciato da una misteriosa nemica mascherata e dalla Compagnia dei Mosti. Ma Peach non è più la damigella in pericolo: è pronta a sfoggiare il suo coraggio e la sua versatilità, trasformandosi in una serie di eroine diverse. Con ben 10 identità da assumere, dai ruoli di spadaccina e detective a quelli di ninja e pasticciera, il gioco offre una varietà di gameplay mai vista prima.

Grazie al potere del suo fiocco magico, Peach può interagire con il palcoscenico e cambiare forma a suo piacimento, portando nuova vita all’iconico personaggio. L’avventura si sviluppa attraverso scenari mozzafiato e colpi di scena, offrendo un’esperienza coinvolgente e avvincente per i giocatori di tutte le età.

Princess Peach: Showtime! è presente sul Nintendo eShop anche con una demo gratuita.

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Super Mario Bros. Wonder – Recensione

Ci sono saghe e videogiochi che non hanno alcun bisogno di presentazioni: Super Mario Bros. è tra questi. Fin dalla sua uscita, l’ultimo episodio della gloriosa serie di platform 2d con protagonista il mitico Mario (di cui abbiamo raccolto tutti i titoli usciti negli anni) ha raccolto un numero enorme di consensi, riconoscimenti e recensioni positive. Non ultimo, l’inserimento tra i cinque titoli papabili del titolo di gioco dell’anno ai Game Awards 2023 e la vittoria, sempre agli Awards, nella categoria giochi per famiglia.

Dopo aver spulciato ogni angolo del Regno dei Fiori e aver superato anche i livelli più ardui del gioco, siamo pronti a darvi anche il nostro giudizio in questa recensione di Super Mario Bros. Wonder. Infiliamoci bretelle e berretto e lanciamoci insieme in questa nuova avventura!

Verso nuovi orizzonti

Super Mario Bros. Wonder

Dopo ben 12 anni dall’ultimo gioco della serie (ovvero New Super Mario Bros. U), Super Mario Bros. Wonder ripropone la classica formula a scorrimento laterale che ha fatto la fortuna del baffuto idraulico. La struttura di gioco di Wonder non presenta particolari stravolgimenti rispetto al passato. Anche in questo nuovo capitolo, avremo il compito di guidare Mario e i suoi amici attraverso una serie di livelli in due dimensioni fino al raggiungimento del traguardo.

Non ho parlato di amici a caso. Oltre al baffuto idraulico, infatti, avremo la possibilità di scegliere fra otto personaggi differenti. La scelta, tuttavia, avrà solo fini estetici, dal momento che ogni personaggio presenta movenze e abilità assolutamente identiche a quelle degli altri. Unica eccezione è Yoshi, dotato del suo classico set di abilità, tra cui la possibilità di ingoiare i nemici e di fluttuare in aria per qualche secondo durante un salto. Sia lui che il Ruboniglio, inoltre, risultano invulnerabili agli attacchi nemici, ma non possono ottenere nuove abilità tramite i bonus. L’uso di questi due personaggi è dunque consigliato ai giocatori meno esperti.

Il secondo cambiamento che balza subito all’occhio del giocatore è la nuova ambientazione. Questa volta, infatti, Mario e soci, per rispondere all’invito del principe Florian, si recano insieme nel Regno di Fiori. Inevitabilmente, anche questo reame viene presto preso di mira dal perfido Bowser. Il malvagio tartarugone, accompagnato dal fido Kamek e dal figlio, Bowser Jr., riesce ad impadronirsi del fiore Meraviglia, fonte principale della magia del Regno dei Fiori, che precipita immediatamente nel caos, in seguito all’invasione di enormi e minacciose piante carnivore. Toccherà naturalmente a Mario e soci mettere fine (per questa volta) alla minaccia di Bowser e salvare il Regno dei Fiori.

Il cambio di setting, pur non portando alcuno stravolgimento al gameplay, permette l’utilizzo di un’estetica più fresca e varia, con stage ricchissimi di colori, particolari ed effetti speciali. Inoltre, il regno dei fiori è letteralmente costellato di fiorellini parlanti. Questi simpatici esserini, oltre a intrattenerci con le loro battute e commenti, forniscono talvolta anche utili indizi su come completare i livelli o sulla posizione di alcuni bonus.

Tra innoviazione e tradizione

Super Mario Bros. Wonder

Come già scritto qualche riga fa, Super Mario Bros Wonder non presenta novità particolarmente eclatanti nella sua struttura di gioco. Inizialmente, muoveremo Mario (o uno dei suoi soci) all’interno della mappa di gioco, suddivisa in 8 macro-aree, a cui vanno aggiunte una piccola area iniziale, che funge da tutorial e il famigerato mondo Speciale.

Il giocatore potrà muoversi liberamente all’interno della mappa e scegliere in quale ordine affrontare i livelli, anche in base alla loro difficoltà. Scopo principale del nostro eroe sarà raccogliere i semi meraviglia, indispensabili per sbloccare l’accesso a determinati livelli. Ogni mondo custodisce poi un seme supremo, nascosto all’interno degli ormai tradizionali castelli. Al termine dei livelli-castello dovremo vedercela con Bowser Jr., che ci sfiderà in una serie di boss-battle (piuttosto semplici a dire il vero). Una volta sconfitto anche il dinosaurotto, Mario può mettere le mani sul seme supremo. Una volta volta ottenuti tutti e 8, il giocatore ha accesso alla battaglia finale con Bowser.

Spille e Power-up

Fin dai primi livelli, tuttavia, iniziano ad emergere le differenze rispetto ai predecessori. Come da tradizione della serie, anche Wonder propone un set di nuovi power-up.

Vi è anzitutto un Frutto Rosso capace di tramutare Mario e i suoi amici in elefanti umani. In questa forma, Mario può sfruttare la sua proboscide per distruggere nemici e blocchi. Inoltre, quando Mario entra in contatto con l’acqua, la forma di elefante permette di assorbirla per poi spruzzarla. Quest’azione permette di rivitalizzare alcuni fiori appassiti, azione che può sbloccare vari bonus e persino dei segreti nascosti.

Abbiamo poi il Fior Viola, che permette di lanciare letali bolle giganti, utili per intrappolare e scoppiare i nemici ma che possono anche essere sfruttate come piattaforme.

Il Fungo Trivella, infine, dona a Mario un pratico berretto a forma di trapano, che permette di infilarsi nei soffitti ed anche in alcuni pavimenti. Sebbene molto situazionale, questo potenziamento permette di raggiungere numerose aree altrimenti inaccessibili.

Nel corso del gioco, Mario ha anche la possibilità di sbloccare ed equipaggiare numerose Spille. Questi cimeli donano al nostro idraulico una serie di abilità particolari. Esse spaziano dalla possibilità di compiere balzi più lunghi al potere di utilizzare piante per appendersi alle piattaforme.

Vi sono anche abilità più “statiche”, come la possibilità di attirare le monete oppure una sorta di radar che emette una vibrazione quando Mario si trova in prossimità di oggetti speciali.

Il giocatore può equipaggiare una sola spilla per livello. Le spille non sono necessarie per il completamento dei livelli, ma forniscono un elemento di personalizzazione dell’esperienza, dal momento che ogni giocatore può trovare la spilla più adatta al suo stile o semplicemente più indicata per il livello che sta affrontando.

Livelli sottosopra

L’innovazione che più ci ha convinto è indubbiamente il Fiore Meraviglia. Si tratta di uno speciale fiore luminoso, ben nascosto all’interno di ogni livello. Una volta che Mario e soci entrano in contatto con esso, il fiore dà origine ad una serie di sconvolgimenti, generando un vero e proprio livello bonus. Una volta completate, queste sezioni di gioco donano un ulteriore seme meraviglia oltre a quello fornito dal completamento del livello.

Talvolta sono i livelli a cambiare, con effetti davvero divertenti ed imprevedibili. Si va da tubi giganti che si animano e strisciano a mo’ di serpenti a vere e proprie piogge di stelle magiche. Altre volte invece è lo stesso Mario a subire una trasformazione. Anche in questo caso, gli effetti sono i più disparati. Mario può assumere le sembianze di alcuni dei nemici, in modo da sfruttare le loro abilità per farsi strada attraverso il livello. In alcuni casi siamo stati addirittura trasformati in elementi dello scenario, con situazioni al limite del tragicomico.

I cambiamenti che il Fiore Meraviglia porta con se sono quasi sempre azzeccati e sorprendenti, al punto che non si trova un livello di Mario Wonder che sia simile all’altro. Questa innovazione aumenta enormemente sia il divertimento, sia la voglia di esplorare il livello successivo per scoprire quali soprese ci riserverà.

Più siamo meglio è

Super Mario Bros. Wonder

Come ormai da tradizione per i giochi della saga Mario Bros., anche Wonder propone una modalità multigiocatore. Fino a quattro giocatori potranno darsi man forte per completare i livelli e salvare il Regno dei Fiori.

In Wonder è addirittura possibile cambiare il numero dei giocatori in qualsiasi momento dell’avventura, nel caso qualche amico volesse unirsi a noi a partita iniziata. Durante i livelli, nel momento in cui un giocatore viene sconfitto, il suo personaggio si trasforma per qualche istante in un fantasma. Entrando in contatto con gli altri giocatori, si ritorna immediatamente in gioco, senza perdere alcuna vita. Le vite sono condivise tra i giocatori. Una volta azzerate, tutti perderanno la partita.

A differenza dei giochi precedenti, non sarà possibile spingersi, urtarsi o saltare sulla testa di un compagno. Questa scelta, sebbene elimini un elemento di divertimento, rende la partita meno frustrante e limita il numero di morti dovute ad una bassa coordinazione. Alcuni giocatori tuttavia potrebbero non apprezzare questa scelta, proprio perché va ad eliminare l’importanza della sincronizzazione tra compagni.

Va anche aggiunto che questa modalità valorizza la presenza di Yoshi, unico personaggio in grado di portare in groppa i compagni che saltano sopra di lui. Questo permette ai giocatori più esperti di prendere letteralmente sulle spalle i meno abili e scortarli attraverso i passaggi più complessi di ogni livello.

Cooperazione online

Per quanto riguarda l’online, Wonder ha fatto una scelta davvero particolare. In ogni momento della partita, attraverso specifiche zone della mappa, il giocatore può scegliere se giocare online o meno. Con la modalità online attiva, è possibile incontrare all’interno di ogni livello altri giocatori che stanno affrontando il medesimo livello. Questi giocatori appaiono come delle sagome trasparenti del loro personaggio.

In caso di sconfitta, esattamente come nella modalità multigiocatore, il personaggio si trasforma per qualche istante in un fantasma. Entrando a contatto con gli altri giocatori, è possibile rientrare in gioco. Il gioco fornisce addirittura la possibilità di piantare alcune sagome di cartone, collezionabili nel corso dell’avventura. Toccare queste sagome in forma di fantasma permette di evitare la perdita di una vita.

Personalmente non ho troppo apprezzato questa modalità. L’interazione tra i giocatori è davvero minima e le tante possibilità di salvataggio una volta divenuto fantasma diminuiscono davvero troppo la difficoltà del gioco.

Un’avventura intensa ma breve

Per quanto concerne l’aspetto tecnico, Super Mario Bros. Wonder è una vera gioia per gli occhi. L’ottima definizione, l’uso sapiente dei colori e degli effetti luminosi e l’enorme quantità di particolari che caratterizza ogni scenario rendono Wonder uno dei platform più belli da vedere tra quelli usciti per Switch. Il tutto senza stravolgere minimamente la direzione artistica che ha sempre caratterizzato la serie Super Mario Bros.

Anche il sonoro si attesta su livelli molto buoni, con un ottimo numero di tracce ispirate, leggere e divertenti, che intrattengono ottimamente il giocatore e accompagnano adeguatamente le varie fasi dei livelli, enfatizzando in modo oculato le fasi più ostiche e difficili.

L’unico vero difetto del gioco è certamente la longevità. Completare l’avventura infatti ci porterà via solamente una manciata di ore. Anche puntando a finire il gioco al 100%, raccogliere tutti i collezionabili e completare i livelli segreti difficilmente ci porterà via più di una decina di ore di gioco.

Anche la difficoltà di gioco è in generale livellata verso il basso. Sono pochi i livelli davvero difficili e anche questi ultimi presentano solo pochi passaggi davvero ardui, soprattutto per chi è già pratico della serie. Questa mancanza non va comunque assolutamente ad intaccare la bontà generale dell’esperienza, perché Super Mario Bros. Wonder resta un platform assolutamente eccellente, nonché, a nostro giudizio, uno dei migliori episodi dell’intera serie.

Conclusione

Super Mario Bros. Wonder è un vero gioiello. Un plattform divertente e profondo che incuriosisce con la sua particolarità, attira con la sua bellezza e conquista con la precisione dei suoi controlli e le tonnellate di divertimento che sa regalare. Sicuramente si tratta di un titolo breve e non particolarmente difficile, ma le emozioni e il divertimento che sa regalare compensano ampiamente questo difetto. Acquisto consigliatissimo sia per i fan sfegatati della serie sia per chi non ha mai giocato ad un solo titolo della serie Super Mario Bros.

Dettagli e Modus Operandi
  • Piattaforme: Switch
  • Data uscita: 20/10/2023
  • Prezzo: 59,99 €

Ho provato il gioco a partire dal day one.

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Editoriali

Perché Super Mario RPG ha meritato un remake

Super Mario RPG è certamente uno dei giochi più importanti tra quelli usciti a novembre. Questa avventura infatti propone un incredibile mix tra i personaggi e le atmosfere della serie Super Mario Bros. (di cui abbioamo raccolto tutti i platform 2D) e la profondità e complessità delle meccaniche tipiche dei giochi di ruolo giapponesi.

Nel 1996, un’incredibile collaborazione tra Nintendo e Squaresoft (oggi Square Enix) diede vita all’ultimo gioco dedicato a Super Mario ad apparire sul glorioso Super Nintendo, ovvero Super Mario RPG: Legend of The Seven Stars. Mentre già stiamo provando la nuova fiammante avventura di Mario, lanciamoci alla riscoperta del gioco originale, per riportare alla luce una vera e propria gemma della storia dei videogiochi.

Un gioco per pochi

Super Mario RPG

Per chi, come me, ha vissuto in pieno i mitici anni 90, Super Mario RPG ha rappresentato un vero e proprio miraggio. Gli sviluppatori, infatti, vista la bassa popolarità del genere degli RPG in Europa, presero la (discutibile) decisione di non pubblicare il gioco in nessun mercato PAL.

Tuttavia, tutte le principali testate giornalistiche parlarono abbondantemente del gioco, attraverso anteprime e recensioni ricche di particolari e di immagini. Quelle semplici, piccole fotografie bastarono a portare me e tutti gli altri infelici possessori di uno SNES PAL a mangiarsi letteralmente le mani. I voti roboanti e i pareri entusiastici dei recensori non migliorarono la situazione.

Anche con l’ausilio di un adattatore, infatti, non era assolutamente possibile godere di questa fantasmagorica avventura, a causa della tecnologia obsoleta di questi dispositivi. Di conseguenza, come tanti altri, dovetti rassegnarmi a perdermi questo gioiellino. Diversi anni dopo, grazie all’emulazione, ebbi finalmente la possibilità di recuperare Super Mario RPG. Dopo averlo giocato e finito, dovetti riconoscere che la fama di quest’avventura era pienamente meritata.

Degno della sua fama

Il primo aspetto di Mario RPG a lasciare di stucco era indubbiamente il suo comparto grafico. Grazie ad un uso sapiente dell’ Advanced Computer Modeling, Squaresoft riuscì a dotare il gioco di una grafica assolutamente avveniristica, che nulla aveva da invidiare a giochi come Killer Istinct o alla serie Donkey Kong Country.

La grafica del gioco presentava infatti un simil 3D che, unito alla visuale isometrica, riusciva a creare una falsa idea di profondità. Grazie poi all’utilizzo di una macchina SGI (Silicon Graphics Incorporated), sia i modelli dei personaggi che i paesaggi risultavano per l’epoca davvero solidi e dettagliatissimi.

Anche il gameplay si rivelò assolutamente all’altezza della situazione. Il gioco di ruolo di Super Mario infatti proponeva il classico sistema dei combattimenti a turni, mutuato da serie come Final Fantasy o Chrono Trigger, di cui Square era un’assoluta maestra. Le fasi di esplorazione invece presentavano vari elementi mutuati dalla serie di Super Mario. Era ad esempio possibile saltare su varie piattaforme per raggiungere zone sopraelevate o interagire con alcuni particolari elementi dello scenario.

Per eliminare il problema degli scontri casuali, Square decise di rendere visibile ogni nemico presente nell’area. In questo modo era il giocatore stesso a decidere se impegnarsi in uno scontro o evitare semplicemente l’avversario. Per aumentare l’interattività nel corso delle battaglie, Super Mario RPG permetteva di compiere una serie di azioni, come premere ripetutamente il pulsante o schiacciare col giusto tempismo, per aumentare il danno inflitto da attacchi e incantesimi.

Tutti questi elementi contribuirono a fare di Mario RPG un gioco di ruolo solidissimo, bello da vedere, divertente da giocare ma anche molto ben strutturato. Ad aumentare ulteriormente la varietà contribuivano i numerosi mini giochi presenti, tra cui spicca la corsa in spalla al mitico Yoshi.

Alla ricerca delle sette stelle

Super Mario RPG

Anche la trama, pur senza essere eccessivamente originale, era assolutamente all’altezza. Nel prologo Mario penetra nel castello di Bowser per salvare la Principessa, vittima dell’ennesimo rapimento. Subito dopo la battaglia col tartarugone, però, fa la sua comparsa il malvagio Smithy, il quale getta nel caos il regno dei funghi.

Mario scopre ben presto che per sigillare il malvagio monarca nella sua dimensione è necessario recuperare i sette frammenti della Star Road. Per realizzare l’impresa Mario deve esplorare l’intero regno dei funghi. Nel corso del viaggi il baffuto idraulico visiterà un gran numero di location, tutte perfettamente caratterizzate. Il villaggio delle talpe, il mondo delle nuvole (raggiungibile tramite un’enorme pianta), il relitto affondato… ogni ambientazione risulta sempre originale, accattivante e interessante.

Un party sopra le righe

Anche il cast dei personaggi di Mario RPG era davvero vario e pittoresco. Oltre a Mario e alla Principessa, il giocatore avrebbe infatti potuto controllare per la prima volta Bowser. Inoltre, per l’occasione, Nintendo aggiunse due personaggi originali. Si tratta di Mallow, sorta di nuvoletta vivente armata di cembali e di Geno. Quest’ultimo altri non è che lo spirito della Star Road, che per l’occasione si è incarnato in una piccola bambola di legno.

Anche gli antagonisti risultano molto originali e ben diversificati tra loro. Oltre ai classici Koopa e Goomba, infatti, Mario dovrà vedersela con orde di strani mostri, orologi e spade giganti e persino una parodia dei Power Rangers. Tutti questi elementi fecero di Super Mario RPG un grandissimo successo e lo resero a tutti gli effetti il canto del cigno del mitico Super Nintendo.

Voi che ne dite? Avete già acquistato il nuovo Mario RPG? Vi sta piacendo? Commentate pure qui sotto per raccontare la vostra esperienza o, se preferite, i vostri ricordi della bellissima avventura originale.

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