Nel mondo dei videogiochi, le recensioni della critica possono fare la differenza tra il successo e il fallimento di un titolo. Per il director di Star Wars Outlaws, le recenti recensioni della critica specializzata non sono state all’altezza delle aspettative aziendali, nonostante il titolo sia stato largamente e discretamente apprezzato dalla stampa specializzata.
Giulian Gerighty, il director del gioco, ha espresso la sua delusione, probabilmente perchè i numeri attesi erano ben altri, in una recente intervista.
Abbiamo lavorato duramente per creare un’esperienza immersiva e coinvolgente per i fan di Star Wars, è frustrante vedere che il nostro impegno non è stato apprezzato come speravamo.
Giulian Gerighty
Nonostante le critiche, il team di sviluppo rimane fiducioso nel potenziale del gioco.
Siamo convinti che i giocatori apprezzeranno ciò che abbiamo creato, continueremo a migliorare e ad ascoltare i feedback della community.
Giulian Gerighty
Star Wars Outlaws è disponibile su tutte le principali piattaforme e promette di portare i giocatori in un’avventura epica nell’universo di Star Wars. Solo il tempo dirà se il gioco riuscirà a conquistare il cuore dei fan, con la speranza inoltre di nuovi contenuti innovativi grazie a successivi aggiornamenti che potrebbero far risalire l’apprezzamento del gioco da parte del pubblico.
Anche il 2024 non sarà l’anno della rivalsa per Ubisoft, che nonostante l’ambizioso Star WarsOutlaws, si trova a dover fare i conti con vendite insoddisfacenti e investitori in partenza per altri lidi.
Star Wars Outlaws non ha avuto la risonanza che ci si aspettava e l’affossamento delle azioni Ubisoft è la naturale conseguenza di un prodotto che ha deluso, per lo meno per quanto riguarda le vendite.
Le azioni della casa, infatti, sono crollate, registrando una perdita del 10% in sole 48 ore (al 3 settembre 2024). Numeri importanti, quelli rivelati dall’analista e fondatore di Kantan Games, Serkan Toto su X: la società è scivolata sotto i 2 miliardi di euro di capitalizzazione di mercato a Parigi, raggiungendo il minimo storico degli ultimi 10 anni. Una vea e propria fuga degli investitori dopo l’arrivo sul mercato di Star Wars Outlaws.
Queste cifre, che già da sole disegnano un quadro complesso, se non addirittura drammatico, diventano ancora più pesanti se paragonate alle attese di Ubisoft, che prevedeva introiti pari a 650 milioni di dollari entro la fine del 2024 proprio grazie a Star Wars Outlaws. Le aspettative sono poi scese a quota 500 milioni. Ora Ubisoft deve giocarsi il tutto per tutto con Assassin’s Creed Shadows, la cui uscita è attesa per il 24 novembre 2024, a cui spetterà l’arduo compito di andare a recuperare le perdite generate da Outlaws.
Dopo aver analizzato le versioni per PlayStation 5 e Xbox Series X/S, Digital Foundry – celebre canale YouTube specializzato in analisi grafiche estremamente tecniche – è tornato a parlare Star Wars Outlaws, questa volta concentrandosi sulla versione PC. Secondo Digital Foundry, l’ultimo lavoro di Ubisoft Massive ha portato la grafica PC a nuovi livelli grazie a una serie di tecnologie avanzate che sfruttano al massimo le potenzialità del Ray Tracing e altre tecniche di rendering all’avanguardia. Scopriamo perché.
Ray Tracing e RTX Direct Illumination
Il motore Snowdrop, alla base di Star Wars Outlaws, continua a supportare tecnologie chiave come la Global Illumination in Ray Tracing (RTGI) e riflessi in Ray Tracing. Queste tecnologie permettono una rappresentazione della luce e delle ombre estremamente realistica, particolarmente visibile nelle aree industriali e negli ambienti chiusi del gioco, che offrono superfici artificiali riflettenti e complessi giochi di luce. In queste aree, il Ray Tracing ha un impatto particolarmente notevole, superando le limitazioni delle tecniche di rasterizzazione tradizionali.
Un aspetto innovativo di Star Wars Outlaws è l’uso di RTX Direct Illumination (RTXDI), una forma di path tracing che sostituisce quasi interamente l’illuminazione diretta del gioco con luci e ombre tracciate in Ray Tracing. Questo consente una qualità visiva superiore, rendendo le scene più naturali e realistiche. Il gioco elimina così le ombre tradizionali basate su mappe d’ombra, che sono spesso meno precise, a favore di un sistema di illuminazione completamente basato sul Ray Tracing.
Prestazioni su PC
Star Wars Outlaws offre ai giocatori la possibilità di spingere il proprio hardware al massimo, con una serie di opzioni grafiche avanzate che possono essere regolate in base alla potenza del PC. Tuttavia, queste tecnologie comportano anche delle sfide significative in termini di prestazioni. L’RTXDI, ad esempio, può causare un aumento del carico sulla GPU fino a 2,5 volte in alcune aree del gioco, rendendo il framerate meno stabile e causando stuttering in determinati momenti.
Un altro elemento critico è DLSS Ray Reconstruction, una tecnologia esclusiva delle GPU Nvidia RTX che mira a migliorare la qualità visiva combinando upscaling e denoising in un unico passaggio, utilizzando il machine learning. Sebbene questa tecnologia migliori sensibilmente la qualità dell’illuminazione e dei riflessi, presenta anche alcune problematiche. Alcuni dettagli vengono persi o “smussati” e si notano effetti collaterali come lo “smearing” sui capelli del personaggio principale, Kay, e artefatti nei riflessi delle superfici.
Problemi di Qualità dell’Immagine
Nonostante la qualità visiva generalmente elevata, Star Wars Outlaws non è esente da difetti. Uno dei principali problemi riguarda l’aliasing e il ghosting, in particolare per elementi complessi come i capelli e l’erba, che non risultano mai stabili, anche con impostazioni grafiche elevate. Questo può essere dovuto alla qualità dei vettori di movimento utilizzati per questi elementi, che causa un effetto “sfocato” indesiderato.
Un altro aspetto da migliorare è la post-elaborazione. Il gioco utilizza costantemente effetti di sfocatura e distorsione della lente, che contribuiscono a rendere l’immagine più morbida rispetto ad altri giochi come Avatar. Sebbene sia possibile disattivare alcuni di questi effetti, come la grana della pellicola e l’aberrazione cromatica, altri rimangono attivi e influiscono negativamente sulla qualità complessiva dell’immagine. Sarebbe auspicabile che Ubisoft Massive rendesse tutti gli effetti della lente e della post-elaborazione disattivabili individualmente, permettendo agli utenti di personalizzare ulteriormente l’esperienza visiva.
Conclusione
In sintesi, Star Wars Outlaws rappresenta un passo avanti significativo per i giochi su PC, grazie all’uso avanzato delle tecnologie di Ray Tracing e altre innovazioni grafiche. Tuttavia, ci sono ancora margini di miglioramento, soprattutto per quanto riguarda la stabilità delle prestazioni e la qualità dell’immagine in alcune situazioni specifiche.
Il gioco offre un’esperienza visiva impressionante, ma richiede hardware potente per essere apprezzato appieno. La presenza di un preset grafico “Outlaw” nascosto, destinato all’hardware del futuro, dimostra l’intenzione degli sviluppatori di spingere i confini tecnologici, anche se a un costo elevato in termini di risorse.
Resta da vedere come Ubisoft Massive affronterà questi problemi nei futuri aggiornamenti, ma con le giuste ottimizzazioni, Star Wars Outlaws potrebbe consolidarsi – in termini di qualità grafica – come uno dei migliori giochi per PC dell’anno, se non il migliore. Gli appassionati possono aspettarsi ulteriori miglioramenti e ottimizzazioni che potrebbero risolvere le attuali criticità, rendendo l’esperienza di gioco ancora più raffinata e godibile.
Dopo i voti della stampa internazionale, anche l’autorevole canale YouTube The Digital Foundry ha pubblicato la propria recensione (tecnica) sul nuovo open world di Ubisoft, Star Wars Outlaws. Gli esperti hanno promosso il lavoro svolto da Massive Entertainment e dallo Snowdrop Engine su PlayStation 5 e Xbox Series X/S, nonostante qualche problemino, in particolare su Xbox Series S.
PS5 e Xbox Series X offrono tre impostazioni grafiche: la modalità qualità a 30fps, la modalità bilanciata a 40fps (per schermi a 120Hz) e modalità prestazioni a 60fps. Il lavoro svolto da Massive Entertainment è molto simile a quanto già visto su Avatar: Frontiers of Pandora. Tuttavia, la versione per Series S presenta un’unica modalità bloccata a 30 fps. Di conseguenza, in termini di qualità grafica è abbastanza semplice capire quale sia la scelta migliore. La modalità prestazioni a 60 fps utilizza risoluzioni interne da 720p a 1080p; la modalità bilanciata a 40 fps è compresa tra 936p e 1252p; la modalità qualità a 30 fps raggiunge le risoluzioni di base più elevate tra 1134p e 1620p. Infine, Series S si accontenta di una risoluzione compresa tra 720p e 1080p, in linea con i risultati già ottenuti con Avatar.
Nel complesso, l’engine Snowdrop si è dimostrato all’altezza nel riprodurre l’universo di Star Wars. Outlaws è un gioco ben ottimizzato, nonostante Outlaws non sia un gioco pulito a livello tecnico, con alcuni punti deboli in mezzo a una tendenza generale di brillantezza. In particolare, la modalità prestazione su PS5 e Serie X sacrifica molto la qualità dell’immagine. Per Digital Foundry, la scelta migliore è giocare Star Wars Outlaws in modalità bilanciata, perchè offre un equilibrio tra impostazioni visive, qualità dell’immagine e stabilità del frame-rate. La modalità a 30 fps è una buona alternativa per chi non ha uno schermo a 120 Hz.
Star Wars Outlaws arriverà sulle nostre console solamente venerdì 29 agosto, ma Ubisoft ha già rotto l’embargo e le testate più autorevoli della stampa specializzata nazionale e internazionale hanno già dato la propria opinione. In attesa della nostra recensione, andiamo a guardare i voti dei maggiori magazine online nazioni e internazionali sul nuovo open world su Star Wars.
In questo momento il voto medio di Star Wars Outlaws su Metacritic è un onesto quanto mediocre 77 su 100. Il punteggio riflette una combinazione di recensioni positive ma comunque non entusiaste, con la maggiorparte dei voti che si collocano tra il 75 e l’85 %.
Stampa straniera
La stampa estera ha dato voti estremamente positivi, ma anche molto negativi a Star Wars Outlaws. IGN Portogallo valutato il videogioco di Ubisoft con un bel nove. Il recensore ammette che ha preso una lunga pausa dai giochi di Star Wars ma che questo Outlaws, ha riacceso in lui la passione, vuoi per le atmosfere credibili, vuoi per la profondità dei personaggi e per il combattimento dinamico e piacevole. Un titolo che sicuramente continuerà a giocare anche dopo l’analisi obbligata per la recensione.
Voti più tipiedi arrivano invece da The Gamer, che affibbia un bel 3.5/5 ad Outlaws. Il collega si è sentito coinvolto nei combattimenti, nell’esplorazione e abbia apprezzato i momenti in cui bisognava essere furtivi oltre che ad un open world fondamentalmente denso, non ha potuto evitare di notare una narrazione sottotono, una piattezza della protagonista nonchè lo scarso interesse di alcune aree. IGN invece batte finalmente su un lato diverso della trama, apprezza decisamente la presenza del sindacato in tutti gli affari presenti nel gioco, divertendosi, il recensore, infatti a creare e far cadere alleanze con altri affaristi in base alla convenienza del momento. Certo il gioco presenta dei problemi, almeno riscontrati da IGN al lancio del gioco, presenta alcune lacune, ma lo definisce in definitiva un divertente gioco di combattimento, anche spaziale, con un ottimo lato esplorativo. Voto? 7/10
Infine, Eurogamer, l’unico che ha dato un giudizio totalmente negativo. Secondo il noto sito videoludico Massive Interactive cerca di smussare la complessità tipica degli open world Ubisoft ma, di fatto, rendendo chiaro che era la formula stessa a produrre divertimento. Inoltre critica l’eccessiva ripetitività dei combattimenti e scelte del giocatore fondamentalmente limitate. Infine il platforming e il sistema di combattimento vengono definiti imprecisi e a tratti troppo semplici. Outlaws, per Eurogamer racimola solo due stelle su cinque.
Stampa Italiana
I voti italiani, in attesa della nostra recensione, si assestano nella media internazionale.
Il sito di Spazio Games ha assegnato al titolo un voto di 7.5/10. La recensione sottolinea alcuni difetti legati all’open world del gioco. Secondo l’autore infatti l’esperienza di gioco è stata minata da una certa ripetitività nelle missioni secondarie e da un mondo di gioco che, sebbene vasto, mancherebbe di vivacità in alcune aree.
Everyeye ha dato al gioco un voto finale di 8/10. La recensione evidenzia come il gioco riesca a catturare l’essenza del background di Star Wars. Il recensore ha apprezzato la possibilità di esplorare diversi pianeti e la varietà delle missioni della storia principale. Nonostante ciò ha rilevato che il sistema di combattimento potrebbe rivelarsi un pelo ripetitivo a lungo andare. Detto questo però viene ribadito che Outlaws è un titolo che vale la pena di essere giocato, soprattutto dagli appassionati della saga.
Multiplayer ha valutato il gioco con un importante 8.5/10. La recensione loda l’avventura coinvolgente e la fedeltà all’universo della saga. Tra i punti di forza del gioco vi sono la trama profonda ed una attenta caratterizzazione dei personaggi. Considera inoltre il sistema di combattimento dinamico e divertente. Anche Multiplayer conclude che il titolo è uno dei migliori videogiochi della serie ed un must-have per tutti i fan.
Conclusione
Emerge dunque un quadro generalmente positivo per quanto riguarda i siti specializzati italiani e internazionali. Per la stampa italiana, i problemi principali sembrano essere dovuti alla ripetitività di alcune missioni secondarie e di un pò di staticità in alcune aree. In generale, Star Wars Outlaws è definito come coinvolgente grazie ad una qualità grafica di alto livello, di una colonna sonora epica ed a una profondità della trama lodevole, un titolo insomma che merita di essere giocato. La stampa internazionale, al netto di alcuni isolati casi, è in linea col giudizio italiano, considerando Outlaws non un capolavoro, ma un buon gioco degno di essere giocato ed un must to have per tutti i fan.
A pochissimi giorni dalla data di uscita di Star Wars Outlaws, dopo averne parlato qualche tempo fa in un articolo dedicato, vediamo cosa aspettarci dal nuovo titolo Ubisoft. Purtroppo non è stato possibile mettere mano su una demo, ma abbiamo già cominciato a farci qualche idea a partire dalle recensioni della stampa nazionale e internazionale.
La storia ormai è nota: Kay Vess, autentica canaglia che vive alla giornata, racimolando crediti come può, sta aspettando l’occasione della vita, quella giusta per sfondare. Kay è accompagnata dal suo fido animaletto Nix, che diciamoci la verità, rende la storia più tenera ma che ha anche un ruolo determinante nel gameplay del gioco, infatti Nix aiuterà la nostra eroina in decine di situazioni (ad esempio distraendo i nemici o addirittura mettendoli fuori gioco direttamente).
Ci troveremo spesso a fare scelte discutibili, critiche, deontologicamente sbagliate ma queste, a volte, ci salveranno la vita. Un mondo aperto nudo e crudo in tutto e per tutto. Ubisoft ci ha promesso un mondo aperto infatti, anzi, mondi aperti e non solo quelli, anche lo spazio sconfinato. Le promesse saranno mantenute? Lo capiremo quando recensiremo il videogioco. Per adesso possiamo affermare che le ambientazioni sono davvero spettacolari, città vive, con i suoi sobborghi, i suoi bar, i suoi locali, con personaggi pericolosi e amici. Per tutti i fan di Star Wars sarà davvero un calarsi nelle atmosfere dei film. Spettacolari le segrete del palazzo di Jabba, perfettamente riprodotte ad esempio.
Kay potrà muoversi in questi ambienti furtivamente, correndo, saltando, scivolando e arrampicandosi. Niente che non abbiamo già visto negli ultimi Assassin’s Creed…d’altronde parliamo di Ubisoft. Il motore grafico Snowdrop di Ubisoft funziona e funziona pure bene, almeno stando a quanto visto dalle prime immagini. Avremo a disposizione un inventario tramite il quale potremo sia raggiungere gli oggetti raccolti durante l’esplorazione sia probabilmente combinarli tra loro.
Quello che ci auguriamo è che l’intelligenza artificiale dei nemici sia un pelo superiore a quella riscontrata in Assassin’s Creed Mirage che in effetti, lasciava un pò a desiderare e che la storia si dipani secondo una narrativa principale, ma come possiamo immaginare le missioni secondarie saranno innumerevoli.
Le premesse per un buon prodotto ci sono tutte e, personalmente, ne sono felice perchè, secondo il mio modesto parere, Ubisoft non merita le difficoltà che sta incontrando e spero che validi prodotti possano riportare in auge l’azienda francese che tanto ha dato e tanto potrà ancora dare al mondo videoludico.
Era il 2021 quando Ubisoft svelò al mondo di aver stretto un accordo con la Disney per concentrare i suoi sforzi sull’universo di Star Wars, subentrando, di fatto, ad Electronic Arts. Il risultato di questi anni di sviluppo, e attesa per i fan, è Star Wars Outlaws:un’avventura nel selvaggio mondo criminale della galassia.
In questo articolo vi raccontiamo tutto quello che già sappiamo e che bisogna conoscere sul prossimo videogioco di Guerre Stellari, Star Wars Outlaws.
Data D’Uscita, Versioni e Prezzi
L’universo di Star Wars sarà esplorabile da tutti gli appassionati a partire dal 30 agosto del 2024 su PC, PS5 e Xbox Series X/S al prezzo di 69,99 euro per la versione standard, 109,99 euro per la Gold Edition ed infine 129,99 euro per la Ultimate Edition.
La Gold Edition di Star Wars Outlaws contiene, oltre al gioco base, anche il Season Pass composto da due DLC post-lancio già annunciati più una missione e un personaggio extra. L’Ultimate Edition aggiunge al pacchetto altri due contenuti estetici e un Art Book Digitale formato da una selezione di illustrazioni, concept art e uno storyboard cinematografico.
Ubisoft ha anche confermato che Star Wars Outlaws sarà presente su Ubisoft+ Premium, il proprio abbonamento per gli utenti PC al costo di 17,99 euro al mese.
Trama
Ambientato tra gli eventi de “L’Impero colpisce ancora” e “Il ritorno dello Jedi”, Outlaws ci presenta una nuova protagonista: Kay Vess, una giovane fuorilegge che cerca la libertà e i mezzi per iniziare una nuova vita. Accompagnata dal suo compagno Nix, Kay si imbarca in una serie di missioni per sopravvivere e prosperare nei pianeti senza legge del Margine Esterno. Il suo obiettivo? Compiere un colpo leggendario, quello che ti cambia la vita.
Approfittando della World Premiere del trailer del gioco (del 9 aprile scorso), cerchiamo di sviscerare questo attesissimo gioco e le sue differenze con altri titoli dello stesso universo svelando ciò che, ad oggi, sappiamo.
Per il creative director di Massive Entertainment, Julian Gerighty, cimentarsi con una proprietà intellettuale come quella di star Wars è la realizzazione di un sogno.
Alla fine dei lavori su The Division 2 ci è stata data l’opportunità di collaborare con Lucasfilm Games per un gioco di Star Wars e ovviamente ci siamo parecchio entusiasmati. Ci siamo messi subito a pensare alle nostre esperienze e al nostro rapporto con Star Wars per capire cosa ci sarebbe piaciuto fare con quel mondo, individuando molto rapidamente che ciò che ci interessava di più era creare un Outlaw fantasy con tutti gli archetipi di Star Wars: è stato questo il nostro punto di partenza. Con un tempismo perfetto, perché abbiamo potuto parlarne con Lucasfilm Games poco prima del lockdown e sfruttare quindi quel periodo per la fase concettuale
Julian Gerighty, creative director di Massive Entertainment
Caratteristiche e gameplay
Star Wars Outlaws è mosso dal motore grafico Snowdrop, una soluzione tecnologica che ha consentito a Massive Entertainment di poter introdurre nel gioco praticamente qualsiasi cosa gli venisse in mente: dai viaggi spaziali alle corse frenetiche a bordo degli speeder, passando naturalmente per le fasi esplorative a piedi e gli spettacolari combattimenti che animano l’avventura.
Tra le caratteristiche conosciute al momento possiamo annoverare sicuramente le ampie dimensioni dei pianeti, molto più grandi, ad esempio, di quelli visti su Star Wars Jedi: Survivor ed eplorabili liberamente dalla protagonista a bordo del suo speeder (utilizzabile nel gioco nè più nè meno che una moto da cross).
Il gioco si presenta come un titolo in terza persona con spiccati elementi di furtività. Si potrà quindi scegliere se agire in modo silenzioso, o affrontare i nemici a viso aperto (ricorda molto ovviamente Assassin’s Creed). Inoltre ci saranno anche numerose sparatorie che dovranno essere affrontate a bordo dello speeder o altri mezzi che vedranno un sistema di mira al rallentatore, soluzione conosciuta ed apprezzata già in altri titoli.
Il gameplay prevede infine anche meccaniche di gioco di ruolo, ormai tanto care, che consentiranno di migliorare le proprie attrezzature e le proprie abilità.
Scelte morali e grandezza del mondo
Ciò che intriga è la possibilità di scelta, anche morale, che rappresenta una peculiarità del gameplay. Si ha la possibilità di accettare incarichi per o contro le varie fazioni della galassia, aumentando (o diminuendo) la propria reputazione. Quindi scegliere saggiamente le proprie alleanze ed azioni sarà di importanza strategica.
Sulle armi sappiamo sicuramente che Kay sarà dotata di blaster, di cui una modalità ad esempio è quella di focus, più precisa ma più lenta. Inoltre, Ubisoft ha promesso che in Outlaws l’esplorazione spaziale sarà reale; infatti, si piloterà realmente la propria astronave, la quale sembra abbia la funzione di Hub, con la quale esplorare la galassia e partecipare a combattimenti spaziali.
Infine durante il gioco le scelte di dialogo effettuate influenzeranno la trama. Una scelta sbagliata può attivare una taglia da parte dell’Impero, quindi fate attenzione!
Per quanto riguarda i mondi disponibili, infine, parliamo di mondi predefiniti, per un’ampiezza di 2/3 zone della mappa di Assassin’s Creed Odyssey, quindi in netta contrapposizione con chi predilige la generazione procedurale dei mondi. In ogni caso Massive ha confermato che non ha voluto creare un mondo esageratamente grande per evitare che i giocatori non ne godano a pieno o che non venga completato per le innumerevoli missioni e sottomissioni.
Come ogni fan della saga di Star Wars che si rispetti saprà perfettamente, il 4 maggio ricorre lo Star Wars Day. Come ogni anno, i fan del celebre franchise cinematografico si riuniranno insieme in tutto il mondo per festeggiare questo meraviglioso universo immaginario attraverso numerosi eventi tematici.
Non potevamo certo restare indifferenti all’evento e per l’occasione abbiamo pensato di rispolverare per voi una delle trasposizioni più particolari della storia di Luke, Darth Vader e soci, ovvero la saga di Super Star Wars, uscita tra il 1992 e il 1995 sul leggendario Super Nintendo. Pur non essendo tra i giochi di Star Wars più conosciuti o di successo, i tre giochi di cui andremo a parlare sono estremamente divertenti ed interessanti. Speriamo che per tanti di voi rappresentino una bella scoperta e che il nostro articolo vi invogli a provarli!
Star Wars a 16 bit
La serie dedicata a Star Wars apparsa su SNES ad opera di LucasArts si ispira, naturalmente, alla trilogia cinematografica originale. I tre giochi, Super Star Wars, Super Star Wars: The Empire Strikes Back e Super Star Wars: Return of the Jedi ripropongono fedelmente le omonime pellicole. Pur presentando vari miglioramenti grafici e nei controlli, i tre titoli ripropongono esattamente la stessa formula, al punto da poter essere considerati un solo gioco diviso in tre parti.
Tutti e tre i videogiochi si presentano principalmente come degli sparatutto a scorrimento orizzontale. Facendo l’occhiolino a titoli come Ghouls and Ghost o Contra, la saga di Super Star Wars unisce elementi platform e shooter, ponendo il giocatore al centro di un’azione estremamente veloce e dinamica. Per giungere alla fine di ogni livello, sarà necessario sia evitare i numerosi ostacoli (pozze di lava, burroni e sabbie mobili) sia abbattere vere e proprie orde di nemici.
Ognuno dei personaggi che utilizziamo presenta caratteristiche uniche. Ad esempio Han Solo e Chewbacca dispongono di un’enorme potenza di fuoco a distanza, mentre Luke può ricorrere alla sua fida spada laser per sfoderare potenti attacchi ravvicinati. Nel corso dell’avventura utilizzeremo anche altri personaggi, ma preferiamo non rovinare la sorpresa a coloro che vorranno riscoprire questi giochi.
Azione cinematografica
Oltre alla frenesia e al divertimento offerto dal gameplay, il punto di forza di Super Star Wars è indubbiamente la grande fedeltà ai film da cui è tratta la trasposizione videoludica. I tre giochi infatti ripercorrono in maniera molto fedele praticamente tutte le scene principali dei tre film. Ogni ambientazione, dal pianeta ghiacciato di Hot fino alla lune di Endor, è riproposta con enorme cura e attenzione ai dettagli, anche dal punto di vista della musica e degli effetti sonori.
In base alla situazione proposta, i giochi proporranno anche delle variazioni significative al gameplay. Per esempio verso la fine di Super Star Wars il giocatore deve affrontare il famoso attacco alla Morte Nera. Questa sequenza si svolge nell’arco di due interi livelli. Nel primo controlleremo il nostro fido X-wing con una visuale posta alle spalle dell’astronave, utilizzando meccaniche tipiche di uno space shooter. Nel livello finale invece saremo trasportati direttamente all’interno dell’abitacolo con una visuale in prima persona.
I livelli presentano davvero una grande varietà di situazioni, mescolando meccaniche e tipologie di gioco. Questa grande varietà riesce a mantenere il giocatore sempre coinvolto, senza mai annoiarlo. Anche il sistema di controllo si adatta bene ai diversi livelli, proponendo una giocabilità sempre all’altezza della situazione. Unica pecca il livello di difficoltà, che a volte raggiunge vette piuttosto alte, soprattutto a causa di alcuni elementi frustranti, come piattaforme nascoste, ostacoli trappole che si palesano senza preavviso e nemici spesso fin troppo coriacei.
Atmosfere Spaziali
Come già accennato, a rendere davvero speciale questa trilogia non è tanto il divertimento e la sfida che sa offrire, quanto la maniera magistrale con cui questi giochi riproducono le esatte atmosfere dei film. Oltre all’ottima resa grafica, che sa fondere in maniera encomiabile i film di Lucas con la realtà delle sale giochi anni 90, merita certamente un grande plauso il sonoro.
Non solo le musiche riproducono fedelmente tutte le tracce principali dei film in salsa 16 bit, ma tutti gli effetti sonori, dal rumore dei laser all’iconico suono delle spade laser, sono stati riprodotti con cura davvero maniacale. Un lavoro ancora più incredibile se si pensa agli anni in chi questi giochi sono stati prodotti. Per fare un esempio, durante i vari scontri con Darth Vader saremo sempre accompagnati, oltre che dalla musica, dall’inquietante suono del suo respiro. Nella battaglia finale contro l’imperatore, invece, saremo costantemente provocati dalle sue odiose risate.
Meritano una menzione anche i meravigliosi boss di fine livello, anch’essi ispirati a tutti i vari antagonisti affrontati nei film, seppur con qualche licenza. Questi temibili avversari presentano spesso delle dimensioni volutamente esagerate, scelta che evidenzia ulteriormente la lor pericolosità. Una menzione particolare merita il Wampa gigante che andremo ad affrontare in Super Empire Strikes Back, che ha fatto saltare dalla sedia più di un giocatore alla sua comparsa.
Una piccola gemma nell’universo di Star Wars
La trilogia di Super Star Wars ricevette un’ottima accoglienza. Il primo capitolo fu premiato come miglior “Action/Adventure Game” e “Best Movie-to-Game” del 1992 da Electronic Gaming Monthly. Super Return of the Jedi invece ricevette il premio come “Best Movie-to-Game” del 1994 da Electronic Gaming Monthly, mentre EGM lo premiò come “Best Game Gear Game” del 1995.
Nonostante i premi, Super Stars Wars non ha certamente avuto l’impatto di giochi come Knights of The Old Republic o Battlefront. Tuttavia, offrì una serie di spunti e idee che, con molta probabilità, ebbero una piccola influenza anche sulla saga cinematografica. Ad esempio il modo in cui Luke salta facendo roteare intorno a se la spada laser verrà riprodotto in maniera quasi identica in molti dei film successivi all’interno dei vari duelli a base di spade laser. Se proprio non si tratta di capolavori assoluti, questi tre giochi sono comunque eccellenti avventure action in grado di regalare ancora oggi ore e ore di divertimento. Se non li avete mai provati, questo Star Wars Day può essere un’ottima occasione per rimediare.
Giocatori di tutto il mondo unitevi! Sicuramente si uniranno gli appassionati di giochi da tavolo e quelli della saga di Star Wars.
Si perché Fantasy Flight Games, noto produttore di giochi da tavolo, ha finalizzato una innovativa, e speriamo proficua, collaborazione con Lucasfilm Ltd. per i diritti di Star Wars.
Il risultato? Star Wars: Unlimited. Un gioco di carte a tema “rapido, strategico e divertente” stando alle parole della casa produttrice. Il primo set disponibile si intitola “Scintilla di Ribellione” e consta di 250 carte.
Fantasy Flight Games, inoltre, promette ben tre nuovi set ogni anno. Bella prospettiva direi!
“Il nostro team di Fantasy Flight Games ha lavorato duramente per infondere l’essenza della saga di Star Wars in questo gioco. È ricco d’azione e tematico, ma allo stesso tempo incredibilmente accessibile ai nuovi giocatori. L’uscita di Star Wars: Unlimited non rappresenta solo il culmine del nostro duro lavoro, ma anche l’inizio di un lungo viaggio nel mondo del gioco.”
Queste le parole di Jim Cartwright, vicepresidente del settore strategico di Fantasy Flight Games, che fanno intendere quanta attesa riponga la società nei confronti del gioco.
Julien Sharp, General Manager di Asmodee USA, proprietaria di Fantasy Flight Games invece aggiunge:
L’uscita di Star Wars: Unlimited invita i giocatori a entrare in una nuova galassia di gioco: è un momento di trasformazione per il nostro settore. Questo gioco fornisce un modo completamente nuovo per i fan di interagire con il franchise di Star Wars.
Quello che sembra di capire, inoltre, è che il gioco organizzato sarà molto supportato; dagli eventi locali a quelli globali. L’obiettivo è quello di far riunire fan di Star Wars e far provare loro con mano il gioco in un contesto competitivo e comunitario.
Star Wars: Unlimited è già disponibile in tutti i negozi specializzati ed online, per ulteriori informazioni sul gioco, visitate starwarsunlimited.com
Star Wars Jedi: Survivor può considerarsi una versione aggiornata e migliorata del suo predecessore. Le meccaniche souls-like non stancano, come non stancano i meravigliosi scorci e ambientazioni creati dagli abili artisti di Respawn Entertainment. Salvo difetti di ottimizzazione, questo titolo risulta godibile e intrattenente. Consigliato a tutti gli appassionati dell’universo di Star Wars, persino a coloro che non hanno giocato il primo capitolo.
8.5
Star Wars Jedi: Survivor si presenta come successore di Star Wars Jedi: Fallen Order, calcando la mano sulle caratteristiche che hanno reso il capitolo precedente un ottimo gioco. Ma si sa, talvolta mettere un “2” alla fine del titolo non basta ad accertarne la qualità. Essendo quindi in una posizione così rischiosa, Star Wars Jedi: Survivor sarà riuscito ad alzare l’asticella della qualità? Andiamo a scoprirlo.
La forza non è nella trama
In questo secondo capitolo vestiamo nuovamente i panni di Cal Kestis – uno dei pochi jedi a essere sopravvissuto all’Epurazione – il quale continua strenuamente la sua lotta contro l’Impero, con la speranza di rifondare il perduto Ordine Jedi.
Sono passati 5 anni dagli eventi di Star Wars Jedi: Fallen Order e le strade dei nostri protagonisti si sono divise. Cal Kestis, durante tutto questo tempo, è diventato un vero e proprio Cavaliere Jedi. Di lavoro in lavoro, aiutato dal suo fido droide BD-1, Cal cerca nuovi modi per sfidare e abbattere il famigerato Impero Galattico; nel fare ciò, Cal risveglia un antico jedi del tempo delle guerre dei cloni, il quale potrebbe non essere troppo grato della nostra gentilezza.
Nel corso della nostra avventura, oltre a incontrare personaggi creati appositamente per il gioco – come per esempio Bode Akuna, mercenario che formerà un legame speciale con il nostro protagonista – ritroviamo anche volti noti della serie. Scopriremo cosa è successo a Greeze Dritus, ex-pilota della Mantis, vedremo come si evolverà il rapporto tra Cal e Merrin, la quale potrà essere utilizzata come compagna in combattimento, e incontreremo Cere Junda, nostra mentore durante il primo gioco.
In generale la trama è solida, ma alquanto lineare e tremendamente simile a quella del primo capitolo. Probabilmente gli appassionati ameranno perdersi nella galassia, incontrando facce nuove e vecchie, unendo i puntini temporali delle vicende dell’universo di Star Wars. Ma per chi è estraneo a tutto ciò, potrebbe risultare faticoso legarsi a una narrazione così poco avvincente, preferendo concentrarsi unicamente sul gameplay.
More of the same
Chi ha giocato il primo capitolo si troverà subito a casa. La maggior parte delle abilità acquisite in precedenza sono infatti disponibili sin da subito e il combattimento non sarà affatto dissimile dal precedente titolo. Sono ancora presenti gli elementi Souls-like e Metroidvania che hanno caratterizzato la saga (anche se forse sarebbe meglio dire Sekiro-like, visto che condivide molte più similarità con quest’ultimo che con un Souls).
Ma allora cosa cambia? Questa domanda potrebbero farla in molti, stizziti del fatto che non sia cambiato nulla a livello di gameplay. Ed effettivamente la formula principale rimane la stessa: esplorazione, combattimento e caccia ai collezionabili; tutto sembra prendere a piene mani da un modus operandi già visto e rivisto. Star Wars Jedi: Survivor è quindi un more of the same?
Pur non cambiando il nucleo principale della serie, Star Wars Jedi: Survivor implementa moltissimi cambiamenti e miglioramenti all’intera struttura di gioco. Molte meccaniche fastidiose sono state velocizzate o reinventate. Sono state aggiunte diverse nuove modalità di movimento, come per esempio il rampino o lo scatto aereo. Per non parlare delle miriadi di nuove personalizzazioni disponibili. Un’evoluzione insomma, di ciò che già funzionava. In definitiva, sì, Star Wars Jedi: Survivor è un more of the same.
Esplorazione: meravigliosa e faticosa
Le mappe di Star Wars Jedi: Survivorsono davvero gigantesche e talvolta questo non è un bene. In questo caso invece, la grandezza delle mappe non sarà affatto un problema. Ogni luogo pullula di flora e fauna, insenature nascoste, luoghi inaccessibili e collezionabili segreti. Per non parlare dei meravigliosi paesaggi che non ci stancheremo mai di guardare a bocca aperta.
I mondi esplorabili sono cinque e ognuno di loro ha un suo differente ecosistema: un mondo desertico; una stazione spaziale segreta; una luna infranta. Questi sono solo alcune delle meravigliose ambientazioni che potremmo esplorare. Tutto ciò anche grazie all’implementazione di un richiestissimo viaggio rapido, che renderà il viaggio decisamente più piacevole.
Purtroppo, anche se ogni location ha caratteristiche diverse, la sensazione è che in fondo sono estremamente simili tra loro. Sia chiaro: le ambientazioni sono molte, basti solo pensare alla palude di Koboh, al deserto rosso di Jedha o alle luci al neon di Coruscant, ma sembrano tutte mischiarsi in una grigia macchia di colore desaturato. Probabilmente questa scelta è stata fatta per incentivare il realismo, ma tale decisione rende sicuramente più difficile far imprimere questi stupendi scenari nella memoria a lungo termine dei videogiocatori.
Come se non bastasse, la nostra voglia di esplorare sarà presto recisa dalla componente Metroidvania, la quale limiterà molto i luoghi esplorabili, almeno a inizio gioco. E anche quando otterremo le abilità richieste, sarà comunque difficile ricordarsi i luoghi lasciati indietro, perché le mappe sono talmente intricate da risultare quasi dispersive. La mini-mappa 3D proverà a venirci incontro, ma non sempre è facile orientarsi.
L’affascinante Lato Oscuro
I nemici sono il cuore pulsante di Star Wars Jedi: Survivor e fortunatamente il loro numero è aumentato rispetto a Fallen Order: sono infatti tre le fazioni principali con cui andiamo a scontrarci. Partiamo con delle facce già viste: l’Impero. I nemici con la testa a secchio sono leggermente aumentati in numero: tra le loro fila troviamo i classici Storm Trooper, ma anche i temibili Purge Trooper e i micidiali droidi da combattimento. Il loro pattern di combattimento è molto semplice e sono tra gli avversari più prevedibili per chi ha già giocato il primo capitolo.
La novità risiede nei Predoni del Caos. La loro peculiarità è l’utilizzo di droidi della vecchia repubblica per combattere; di conseguenza, fanno la loro comparsa Droideka, Droidi da Battaglia B-1e B-2, Droni Sentinella, e persino Droidi Separatisti da Battaglia. Un piacevole tuffo nel passato per tutti gli appassionati, anche se il loro sistema di combattimento non è troppo dissimile da quello imperiale, rendendoli quasi mere skin alternative.
Ovviamente, abbiamo anche la fauna galattica. Creature da ogni pianeta che non esiteranno ad attaccarci a prima vista. Ognuna di loro ci obbliga a differenziare il nostro approccio rispetto ai nemici umanoidi. Anche qui però non troveremo troppa varietà nel gameplay, potendo riassumere il tutto in un para e attacca. Fortunatamente non tutti gli animali ci vorranno fare la pelle, anzi alcuni potremo anche cavalcarli grazie al nuovo sistema di cavalcatura, che ci permette di viaggiare in groppa ad alcune creature così da muoverci più velocemente negli estesi spazi aperti.
Infine, fanno il loro ritorno i mercenari. Nemici speciali che potremo rintracciare nei vari mondi di gioco e sconfiggere per intascare la loro taglia. Completare una taglia ci ricompensa con crediti speciali che possiamo scambiare per nuovi pezzi di arma e abilità uniche per il blaster. Il combat system dei mercenari è sicuramente il più caratteristico della norma: mercenari focalizzati sull’uso dei blaster o magari rintanati dietro a un fastidiosissimo scudo ci hanno messo alla prova.
Souls-like o quasi
Parlando del combattimento non si può fare a meno di trovare somiglianze con i titoli From Software: sono infatti molte le meccaniche prese in prestito da quest’ultimi. Star Wars Jedi: Survivor riesce però ad essere unico nel suo stile e non può essere accusato di plagio o pigrizia, poiché ci regala un sistema di combattimento semplice e soddisfacente, anche se non privo di difetti. Purtroppo, bisogna far notare che gli input non risultano molto reattivi. Non è raro venir colpiti in combattimento per colpa di un tasto premuto, ma non registrato.
In questo secondo capitolo il sistema di combattimento è stato aggiornato con nuove abilità e stili disponibili; nello specifico sono tre i nuovi stili di combattimento implementati: doppia spada, blaster, e guardia incrociata. Gli stili non sono altro che le modalità d’uso della nostra spada laser: cambiarli nel bel mezzo del combattimento sarà fondamentale per adattarsi a ogni tipo di situazione.
Lo stile doppia spada non è in realtà così nuovo: era già presente nel capitolo precedente, ma ora gode di uno stile e di un albero delle abilità tutto suo. Stile poco difensivo, incentrato sull’aggressività, utile per i duelli in solitaria, dotato persino di un sistema di parry. Lo stile blaster, invece, è uno dei migliori, poiché ci permette di utilizzare in coppia sia la spada laser che appunto un blaster che si ricaricherà a ogni fendente della nostra lama. Stile elegante ed equilibrato, incentrato sul combattimento a distanza. Infine, lo stile guardia incrociata, il quale avvera il sogno di molti fan della saga. Permette infatti di aggiungere una guardia laser all’impugnatura, proprio come quella di Kylo Ren nella nuova trilogia. Tale modifica aumenta il danno dei colpi, a discapito della loro velocità. Adatta ai duelli, ma difficile da maneggiare. Praticamente la modalità berserkdi Cal.
Saper scegliere lo stile giusto al momento giusto è la chiave per vincere ogni scontro. Per esempio, potremmo decidere di equipaggiare uno stile aggressivo, avendo la meglio su bersagli singoli, ma potremmo trovare difficoltà con gruppi di nemici o avversari volanti. Il tutto si riassume in un sistema equilibrato, che si adatta allo stile favorito dal giocatore. Peccato non si possano equipaggiare più di due stili di combattimento alla volta, tale decisione avrebbe giovato la libertà di gameplay e sarebbe stato più divertente sperimentare.
Alti Livelli di Personalizzazione
Se non saremo impegnati ad eliminare nemici, staremo probabilmente andando a caccia di collezionabili. È inutile farlo? No, infatti racimolare oggetti opzionali ci ricompensa con maggiori informazioni sulle creature e sul luogo intorno a noi, ma non solo. Il comparto di personalizzazione si è veramente allargato, dando massiccia libertà di azione a tutti gli appassionati.
Menzione d’onore va anche alla personalizzazione delle armi in nostro possesso, avanti anni luce rispetto al suo predecessore. In questo modo l’esplorazione è incentivata, poiché le modifiche alla spada laser (e non solo) sono sparse dappertutto. È però un gran peccato che nessuna di queste modifiche influenzi il combattimento, rimanendo stanziata al mero lato estetico.
Tecnicamente accettabile
Sono tristemente note le gravi problematiche di ottimizzazione per PC e Xbox, problematiche che potrebbero impattare negativamente molti giocatori. Star Wars Jedi: Survivor permette a inizio gioco di scegliere tra due modalità: “prestazioni” e “qualità“. Quindi, in un certo senso, avevano già previsto che il titolo non sarebbe stato alla portata di tutti. Ma un lancio del genere è a dir poco imbarazzante.
Su Playstation 5 – la versione da noi provata – invece la situazione cambia: il numero di cali di frame è di gran lunga minore. Sono presenti dei momenti di indecisione ma nulla che rovini l’esperienza di gioco in modo significativo. Al momento della recensione sono già state messe in atto patch risolutive che ammorbidiscono il problema, speriamo in una totale equità delle console in un futuro prossimo.
Conclusione
Star Wars Jedi: Survivor prende tutto quello che era presente nel capitolo precedente e lo migliora nettamente, talvolta a discapito della fluidità e dell’ottimizzazione. Il titolo non presenta ammirabili innovazioni, ma potrebbe comunque essere una buonissima esperienza per qualsiasi appassionato del genere.
Gli sforzi degli artisti si sentono parecchio: soltanto il loro lavoro vale il costo del biglietto. Se si fossero concentrati anche sul lato tecnico e di game design probabilmente il titolo avrebbe raggiunto vette altissime. Riponiamo grande speranza nel prossimo capitolo (perché ci sarà un terzo capitolo… vero?).
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