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Blue Prince – Recensione

In un panorama videoludico come quello moderno, è sempre più raro poter scoprire un videogioco nel vero senso della parola. Ormai tutto viene servito con tutorial su tutorial, spiegazioni dettagliate e sistemi pensati per assicurarsi di far capire ogni meccanica ancor prima di toccare il pad. Blue Prince, invece, va nella direzione opposta. Ci propone un modo di videogiocare che ricorda il passato: catapultati nel suo mondo con pochissime informazioni, abbiamo il compito di esplorare e capire il resto da soli.

Il nostro protagonista, Simon P. Jones, è il giovane erede di Mount Holly, una magione avvolta nel mistero. La sua vita prende una svolta inaspettata quando riceve un testamento dal defunto zio, Herbert S. Sinclair, che lo spinge a intraprendere un viaggio nella villa, alla ricerca della stanza n°46. Senza indicazioni chiare e senza nessuna guida, siamo costretti a fare affidamento esclusivamente sulla nostra intuizione e pazienza. Nessun combattimento, nessun obiettivo evidente: solo la determinazione di svelare i segreti che si celano dietro quel luogo.

Sviluppo e Gameplay di Blue Prince

Il titolo è stato interamente sviluppato da Tonda Ros, fondatore dello studio indipendente Dogubomb, con una lavorazione di quasi otto anni. Il lavoro è stato portato avanti con un gruppo estremamente ristretto, con il supporto di pochi collaboratori tra cui Davide Pellino, artista e designer italiano. Il progetto è stato fortemente ispirato all’opera Maze: Solve the World’s Most Challenging Puzzle, un libro illustrato che sfida il lettore a trovare il percorso più breve attraverso un labirinto di 45 stanze. Oltre a questo, sono state incorporate features prese da vari giochi da tavolo e di carte, come Magic: The Gathering a cui si deve il drafting delle stanze.

Blue Prince è, essenzialmente, un puzzle mystery con elementi roguelite. La villa che siamo chiamati ad esplorare è viva e mutevole e ogni sua stanza racconta qualcosa di ciò che è esistito prima di noi. Ogni giorno, il giocatore deve scegliere tra diverse stanze, alcune accessibili, altre chiuse o senza uscita (dead ends). Spesso queste decisioni determinano l’andamento della run, a volte costringendo a ricominciare da capo dopo pochi minuti. Il sistema di drafting non solo offre libertà di esplorazione, ma introduce un livello strategico importante, in cui ogni scelta ha peso. Al termine di ogni giornata, la villa ritorna allo stato iniziale, azzerando i progressi se non per alcuni cambiamenti permanenti. Questo meccanismo di reset spinge il giocatore a fare affidamento sulla propria memoria. Prendere appunti e annotarsi gli indizi è, infatti, parte integrante dell’esperienza.

Un esempio di drafting: scegli una delle tre stanze disponibili per proseguire l’esplorazione.

Narrazione ed estetica

Per quanto concerne l’aspetto narrativo, l’evoluzione della trama non è mai esplicita: si costruisce da sola, attraverso fogli, appunti, libri, disegni, schemi e frammenti sparsi di un passato da ricomporre. Sono presenti pochissime cutscene e la comprensione è affidata esclusivamente alla nostra deduzione, scelta che si integra perfettamente con il senso di scoperta che permea l’intero gioco. Il worldbuilding è ben approfondito, e si riesce a delineare una rete complessa di legami tra i personaggi, anche senza raccontarla in modo diretto. Pur vestendo i panni dell’unico personaggio vivo e tangibile, ci troviamo immersi in una storia ricca di intrighi di corte, guerre nazionali, relazioni e scambi epistolari. Il tutto supportato dalla colonna sonora di Trigg & Gusset, che rafforza l’atmosfera enigmatica e si fonde coerentemente al resto.

Dal punto di vista puramente grafico, Blue Prince adotta uno stile visivo che è, in un certo senso, la trasposizione videoludica del nostro taccuino per appunti. Le linee irregolari, i tratti frettolosi, e la sensazione di disordine visivo rappresentano l’atto stesso di prendere nota mentre si è immersi nella ricerca, con idee, mappe e pensieri che si incastrano senza mai darti tutte le risposte, bensì alimentando nuove domande.

L’estetica del titolo non ha quindi solo valore stilistico. In questo modo, Blue Prince diventa metafora visiva di come teniamo traccia dei nostri progressi, cercando di mettere ordine al caos.

Punti di forza e progressione

Per quanto atipico possa apparire in un contesto videoludico, uno degli aspetti più accattivanti risulta essere l’apparente assenza di una progressione, elemento che offre piena libertà all’utente. È possibile infatti esplorare la villa secondo i propri ritmi, decidendo autonomamente quali enigmi prioritizzare in base alle proprie preferenze.

L’obiettivo primario del gioco si completa in circa 15/20 ore da principiante, ma il raggiungimento dei titoli di coda è solo la punta dell’iceberg di un ghiacciaio infinito di cui è difficile stabilire i confini se non dopo averne raggiunto gli abissi.

Il team di sviluppo si è divertito a lasciarci la possibilità di scoprire tutte le sue sfaccettature, implementando sfide stimolanti e varie chicche da scopirire. Blue Prince strizza l’occhio anche ai completisti offrendo un sistema di trofei e modalità alternative che metteranno alla prova anche i videogiocatori più incalliti. Sebbene il gameplay loop possa risultare ripetitivo, l’elemento chiave risiede proprio nella voglia di fermarsi, guardarsi attorno e scoprire nuovi dettagli.

I difetti di Blue Prince

Nonostante ciò, il gioco non è privo di difetti. La frustrazione che può nascere in un punto morto è da non sottovalutare, specialmente per chi non è abituato al genere. Inoltre, l’assenza di tutorial e la difficoltà iniziale nel capire come proseguire potrebbero spingere alcuni giocatori all’abbandono. L’elemento fortuna, determinante nel drafting delle stanze, può influire negativamente sulla buona riuscita di una run e generare sconforto. Questa combinazione di casualità e illusione di una progressione chiara si presenta sia come punto di forza che come criticità: se da un lato stimola il videogiocatore a perdersi nell’esperienza ludica, dall’altro può risultare tedioso per chi ricerca un approccio più guidato. In ogni caso, la sensazione è che Blue Prince riesca sempre a tenerci coinvolti, grazie alla costante voglia di svelare nuove piste.

In definitiva, Blue Prince presenta una grandezza di contenuto impressionante, con la possibilità di scoprire sempre qualcosa di nuovo anche oltre le 50 ore di gioco, riuscendo a rimanere costantemente imprevedibile. Nonostante un gameplay loop a tratti ripetitivo e la presenza di diversi difetti, seppur facilmente arginabili, gli aspetti positivi sono decisamente superiori, rendendolo un titolo da tenere d’occhio per i GOTY, specialmente nella categoria indipendente.

Dettagli e Modus Operandi
  • Piattaforme: PlayStation 5, Xbox Series X/S, Microsoft Windows
  • Data uscita: 10/04/2025
  • Prezzo: 29,99€

Ho giocato e completato il gioco su PC.

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Remedy ha rivelato la data di FBC: Firebreak

Remedy Entertainment ha annunciato ufficialmente l’uscita mondiale di FBC: Firebreak, il nuovo sparatutto in prima persona cooperativo ambientato nell’universo di Control. Il gioco sarà disponibile a partire dal 17 giugno 2025 su tutte le principali piattaforme. La notizia è arrivata durante un livestream speciale trasmesso il 24 aprile.

Il titolo propone sessioni PvE a squadre di tre giocatori in scenari sempre diversi. Ogni missione – chiamata “Job” – presenta obiettivi unici, ostacoli dinamici e mappe che spingono alla collaborazione. Non si tratta solo di sparare: comunicazione e adattamento saranno essenziali per sopravvivere e progredire.

Durante l’evento che ha annunciato la data di uscita di FBC, il team ha anche mostrato per la prima volta una partita dal vivo con l’Hot Fix Job, una delle missioni disponibili al lancio. Il gameplay ha messo in evidenza l’approccio tattico, i poteri paranormali e una forte attenzione alla rigiocabilità. Niente open world, niente grind infinito: si entra, si gioca, si coopera.

Un modello accessibile e zero pressioni

Remedy ha sottolineato che tutti i contenuti giocabili post-lancio saranno gratuiti. Nuovi Jobs verranno aggiunti regolarmente senza costi extra. Saranno disponibili solo elementi cosmetici acquistabili, senza alcun impatto sul gameplay.

Un altro punto a favore: nessuna rotazione a tempo limitato, niente login giornalieri forzati. Firebreak punta su un’esperienza pensata per chi non vuole sentirsi obbligato a entrare ogni giorno. Remedy sembra voler spingere forte su un mix di accessibilità, cooperazione strutturata e atmosfera sci-fi. Dopo il successo narrativo di Control, Firebreak potrebbe rappresentare il lato più action e immediato di quell’universo.

Cosa ne pensate di questa nuova direzione multiplayer per Remedy? Vi convince l’idea di una cooperativa PvE ambientata nel mondo di Control?

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DOOM The Dark Ages si prepara al lancio: dimensioni, novità e partnership esclusive

DOOM: The Dark Ages sta arrivando. Il nuovo capitolo sarà disponibile dal 15 maggio su PC, PS5 e Xbox Series X|S. Il preload inizierà il 13 maggio per la Standard Edition e l’11 maggio per la Premium Edition, che include un artbook digitale da 17,58 GB. Il gioco richiederà 84,32 GB di spazio su PS5, per un totale di oltre 100 GB nella versione completa.

In queste ultime settimane, Bethesda ha pubblicato anche un nuovo trailer in cui presenta il Cosmic Realm, una dimensione ispirata all’estetica lovecraftiana, con architetture ciclopiche e creature ibride. Tra i nemici, il Cosmic Baron utilizza attacchi psionici che richiedono parate e contrattacchi tattici, mentre il Kaca demon è una massa fluttuante di terrore telepatico con tentacoli.

Il gameplay mostrato introduce nuove armi, come il Reaver Chainshot, un’arma che lancia una sfera metallica su una catena, e lo Shield Saw, uno scudo-sega per parate e contrattacchi. Il gioco offre 22 livelli con combattimenti intensi e una narrazione più ricca rispetto ai precedenti capitoli.

ASUS x DOOM con una GPU in edizione limitata

ASUS ROG, in collaborazione con Bethesda e id Software, ha presentato la ROG Astral RTX 5080 DOOM Edition, una scheda grafica in edizione speciale per celebrare il 30° anniversario delle GPU ASUS e il lancio del gioco.

La scheda presenta una combinazione di colori verde e oro, con l’artwork ufficiale del gioco sul backplate e ventole verdi. Offerta esclusivamente tramite il Bethesda Gear Store, è disponibile in un bundle che include una T-shirt, un tappetino per il mouse, una riproduzione della keycard gialla, una skin di gioco esclusiva e la possibilità di includere la Premium Edition del titolo.

Inoltre, fino al 21 maggio, è possibile ottenere la Premium Edition di DOOM: The Dark Ages con l’acquisto di una scheda grafica o PC desktop con GeForce RTX 5090, 5080, 5070 Ti o 5070, oppure di un laptop con GPU GeForce RTX 5090, 5080, 5070 Ti o 5070.

E voi, siete pronti a esplorare il Cosmic Realm e affrontare i nuovi nemici di DOOM: The Dark Ages?

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GTA 6 è staro rinviato al 26 maggio 2026

Rockstar Games ha annunciato ufficialmente che Grand Theft Auto VI uscirà il 26 maggio 2026, posticipando di circa un anno rispetto alla precedente finestra di lancio prevista per l’autunno 2025. La notizia è stata diffusa tramite un comunicato sul sito ufficiale dello studio, in cui si legge: “Siamo molto dispiaciuti che questa data sia più lontana di quanto vi aspettavate”.

Il motivo del rinvio è legato alla volontà di garantire il livello di qualità che i fan si aspettano e meritano. Rockstar ha dichiarato di aver bisogno di più tempo per completare lo sviluppo del gioco, sottolineando l’importanza di offrire un’esperienza all’altezza degli standard della serie.

Una tradizione di ritardi

Non è la prima volta che Rockstar posticipa l’uscita di un titolo. In passato, anche GTA IV, GTA V e Red Dead Redemption 2 hanno subito ritardi significativi prima di arrivare sul mercato. Questa strategia, sebbene possa generare frustrazione tra i fan, ha spesso portato a prodotti di alta qualità che hanno riscosso grande successo commerciale e di critica.

L’annuncio del rinvio ha avuto ripercussioni anche sul mercato finanziario: le azioni di Take-Two Interactive, società madre di Rockstar, hanno registrato un calo di quasi il 7% . Tuttavia, l’azienda ha ribadito la fiducia nel progetto, prevedendo un aumento delle prenotazioni nette nei prossimi anni fiscali.

Cosa aspettarsi da GTA 6

Nonostante il rinvio, l’attesa per GTA 6 rimane alta. Il gioco promette di introdurre diverse novità, tra cui la presenza di una protagonista femminile, Lucia, e un’ambientazione che richiama Vice City. Questi elementi sono stati rivelati in un trailer trapelato nel 2023, ma resta da vedere se saranno confermati nella versione finale del gioco.

Nel frattempo, altri sviluppatori potrebbero approfittare del vuoto lasciato da Rockstar nel calendario delle uscite, pianificando i propri lanci per l’autunno 2025.

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Star Wars Zero Company: un nuovo tattico a turni firmato da veterani di XCOM e Civilization

Electronic Arts ha ufficialmente annunciato Star Wars Zero Company, un nuovo gioco tattico a turni per giocatore singolo. Il titolo è stato svelato durante la Star Wars Celebration in Giappone e nasce dalla collaborazione tra Bit Reactor, Respawn Entertainment e Lucasfilm Games. L’uscita è prevista nel 2026 su PC, PlayStation 5 e Xbox Series X|S.

Il protagonista è Hawks, un ex ufficiale della Repubblica che guida una squadra d’élite nota come Zero Company. La storia è ambientata alla fine delle Guerre dei Cloni, in una galassia sull’orlo del caos. I membri della squadra provengono da ogni angolo dell’universo e dovranno imparare a collaborare per affrontare missioni complesse, scelte morali e una nuova minaccia galattica.

Un gameplay tattico tra personalizzazione e narrazione

Il team di sviluppo promette un’esperienza intensa, costruita su una combinazione di combattimenti a turni e narrazione cinematografica. Il CEO di Bit Reactor, Greg Foertsch, ha dichiarato che l’obiettivo è quello di offrire un gameplay profondo che premi la strategia e le scelte del giocatore.

La componente di personalizzazione sarà centrale. I giocatori potranno modificare aspetto, classe, equipaggiamento e abilità dei propri compagni. I personaggi reclutabili includono cloni, droidi, Jedi e altre specie originali dell’universo Star Wars. Sul campo di battaglia, la sinergia tra i membri del team sarà fondamentale: i legami tra i personaggi sbloccheranno abilità combinate capaci di cambiare le sorti degli scontri.

Le missioni non si limiteranno al combattimento. Il gioco includerà fasi di investigazione, sviluppo della base e gestione di una rete di informatori per anticipare i nemici. Ogni decisione potrà influenzare gli eventi futuri, spingendo i giocatori a pianificare con attenzione.

Douglas Reilly di Lucasfilm Games ha sottolineato l’importanza delle scelte strategiche, affermando che solo una squadra capace come Bit Reactor poteva realizzare un titolo del genere.

Star Wars Zero Company si preannuncia quindi come un progetto ambizioso, pensato per gli appassionati di strategia e per i fan della saga in cerca di una nuova prospettiva sulle Guerre dei Cloni.

Che ne pensi di questa nuova direzione tattica per un gioco di Star Wars? Sei curioso di provare un’esperienza più strategica nell’universo galattico?

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The Alters: il survival psicologico di 11 bit studios arriva il 13 giugno

11 bit studios ha annunciato che The Alters uscirà il 13 giugno 2025 su PC, PlayStation 5, Xbox Series X|S e sarà disponibile dal day one su Xbox Game Pass e PC Game Pass. Il titolo è stato presentato nell’ambito dell’iniziativa Triple-I 2025, puntando i riflettori su un concetto originale e carico di tensione: sopravvivere confrontandosi con versioni alternative di sé stessi.

Il protagonista è Jan Dolski, un uomo bloccato su un pianeta ostile, costretto a creare cloni alternativi – detti “alters” – generati da scelte di vita mai intraprese. Ogni alter rappresenta un “e se…” esistenziale: il Jan che ha messo su famiglia, quello che ha inseguito una relazione finita male, o quello che ha rinunciato ai suoi sogni.

Sopravvivere a sé stessi (e al pianeta)

La chiave del gameplay ruota intorno alla gestione della propria base mobile, al coordinamento con gli alters e alla sopravvivenza in un ambiente sempre più pericoloso. Ogni alter porta con sé abilità uniche, ma anche conflitti, ricordi e fragilità emotive. Non si tratta solo di coordinare risorse e tempistiche: bisogna fare i conti con il lato umano della squadra, anche quando quel lato sei tu.

Le esplorazioni del pianeta diventano rapidamente dei puzzle ad alto rischio. Tra anomalie gravitazionali, distorsioni della realtà e radioattività letale, ogni uscita può diventare l’ultima. La notte, in particolare, è quasi sempre letale. Senza protezioni adeguate, si rischia morte istantanea, lesioni permanenti o l’annientamento del tempo stesso.

Il trailer svela anche una varietà di biomi ostili, ciascuno con regole e minacce differenti. L’approccio richiesto non è solo tecnico ma anche psicologico: è necessario valutare chi mandare in missione, come agire e a quale prezzo.

Con elementi di survival, costruzione, gestione del tempo e narrazione profonda, The Alters promette un’esperienza intima, dove ogni scelta passata e presente ha un peso.

E voi, sareste pronti ad affrontare le versioni di voi stessi che avete lasciato indietro? Quale alter vorreste incontrare?

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Rematch, il calcistico arcade online di Sloclap, esce il 19 giugno: aperte le registrazioni alla beta

Il team di Sloclap, già noto per Sifu, lancia la sua sfida al mondo dei giochi sportivi con Rematch, un multiplayer online dedicato al calcio, in uscita il 19 giugno su PC, PlayStation 5 e Xbox Series X|S. Il prezzo parte da 24,99 euro per l’edizione standard, mentre sono già aperti i preordini e le registrazioni alla beta pubblica, prevista per il 18 e 19 aprile su PC/Steam.

Rematch non vuole replicare il calcio reale, ma offrirne una versione intensa, dinamica e senza interruzioni. In campo si gioca 5v5 o 4v4, senza falli, fuorigioco o VAR. L’unica cosa che conta è la tecnica individuale, la strategia collettiva e la capacità di adattarsi ai ritmi della partita.

Arcade, competitivo, spettacolare

Il gameplay punta su rapidità, azioni spettacolari e decisioni istantanee. Ogni giocatore controlla un solo calciatore, il che rende la cooperazione fondamentale. Non esistono ruoli fissi: tutto dipende da come si muove la squadra. Gli ambienti di gioco variano da gabbie urbane a stadi futuristici, sempre con un tocco stilizzato che richiama l’estetica di Sloclap.

Chi preordina può scegliere tra tre versioni:

  • Standard Edition (24,99 €) – Include il gioco base e un cappellino digitale esclusivo per gli early adopter.
  • Pro Edition (34,99 €) – Aggiunge accesso anticipato di 72 ore, Battle Pass potenziato, oggetti estetici esclusivi come tank top e sfondi giocatore personalizzati.
  • Elite Edition (44,99 €) – Tutto il contenuto della Pro Edition più ulteriori upgrade estetici, come le Glitcher trainers e la Blazon AR Cage, per un’esperienza ancora più immersiva.

Le iscrizioni alla Open Beta sono attive su playrematch.com, con possibilità di provare l’intero sistema di gioco competitivo in anteprima.

Sloclap scommette su un pubblico giovane, veloce e competitivo. Rematch ha l’ambizione di diventare un titolo di riferimento per chi cerca un’alternativa ai tradizionali giochi sportivi.

Cosa ne pensate di un calcio senza falli, ruoli fissi o rigide simulazioni? Rematch può davvero ritagliarsi uno spazio tra FIFA ed eFootball?

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Indiana Jones e l’Antico Cerchio arriva su PS5: tutte le novità

Dopo il successo su Xbox Series X|S e PC, Indiana Jones e l’Antico Cerchio si prepara a sbarcare su PlayStation 5 il 17 aprile. La versione per la console Sony introduce ottimizzazioni tecniche, funzionalità esclusive per il DualSense e supporto avanzato per PS5 Pro.

Il controller DualSense offrirà un’esperienza immersiva: la luce LED cambia colore in base alle azioni di gioco—giallo durante i combattimenti, rosso quando la salute è bassa e verde durante la guarigione. Inoltre, il feedback aptico e i trigger adattivi reagiscono dinamicamente alle interazioni, aumentando il coinvolgimento del giocatore.​

Su PS5 Pro, il titolo sfrutta la potenza extra per garantire una risoluzione 4K nativa con ray tracing, un frame rate più stabile e caricamenti rapidi grazie all’ottimizzazione dell’SSD. L’installazione selettiva consente di scaricare solo le lingue desiderate, risparmiando spazio su disco.

Infine, sembra che la versione fisica per PS5 contenga solo circa 20 GB di dati sul disco; il resto del gioco, che pesa complessivamente circa 135 GB, dovrà essere scaricato.

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Diablo IV: svelata la roadmap 2025

Blizzard ha pubblicato la tabella di marcia 2025 per Diablo IV, delineando i contenuti previsti per l’Era dell’Odio. Tra nuove stagioni, eventi e il ritorno di boss storici, l’anno promette di essere uno dei più oscuri e intensi per l’hack’n’slash di punta di Activision Blizzard.

Si comincia con la Stagione della Stregoneria, già attiva, che introduce i Poteri di Stregoneria: abilità devastanti legate all’arcanismo e a build focalizzate sul controllo magico del campo di battaglia. Una risposta diretta ai feedback della community, che chiedeva più varietà nei poteri endgame.

Belial ritorna. E non sarà solo.

Durante l’anno, Blizzard introdurrà anche “Il Ritorno di Belial”, evento narrativo e contenutistico in cui i giocatori affronteranno direttamente il Signore della Menzogna, già visto in Diablo III. Sarà parte di una mini-campagna che approfondirà il lore e l’influenza crescente dell’Inferno su Sanctuarium.

Più avanti arriverà anche “Peccati degli Horadrim”, aggiornamento che promette nuove zone da esplorare, dungeon narrativi e misteri legati alla leggendaria confraternita. Secondo Blizzard, questa fase sarà fondamentale per la costruzione narrativa della seconda espansione, attesa per il 2026.

L’ultima parte del 2025 sarà dominata dal contenuto chiamato “Caos Infernale”, che, stando a quanto dichiarato, segnerà un cambio di tono definitivo: il mondo di gioco verrà letteralmente trasformato. Non si esclude un evento live simile a quanto visto in altri titoli service-based.

Blizzard sembra puntare forte su una narrazione oscura, progressiva e ramificata. L’obiettivo è dare ai giocatori motivi solidi per restare connessi, e spingerli verso la prossima grande espansione. Continuerete a giocare a Diablo IV per tutto l’anno?

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Enotria: The Last Song arriva in formato fisico su console

Enotria: The Last Song è ora disponibile anche in formato fisico. Il titolo action RPG sviluppato dallo studio italiano Jyamma Games esce su PlayStation 5 e Xbox Series X, arricchito da una serie di miglioramenti che lo rendono più rifinito rispetto alla versione digitale lanciata in precedenza.

Le edizioni disponibili sono tre: Standard per PS5, Deluxe per PS5 (con artbook, colonna sonora digitale, oggetti bonus e skin esclusive) e Standard per Xbox Series X. Tutte le versioni includono le patch uscite fino a oggi.

Maschere, preset e moveset: tutto il nuovo contenuto incluso

L’update più recente ha aggiunto preset di equipaggiamento – tre configurazioni rapide selezionabili con un solo tasto – e moveset speciali ispirati ai boss del gioco. I giocatori possono ora utilizzare le mosse di avversari come Pulcinella o Arlecchino, amplificando la varietà e la profondità del gameplay.

L’intero arsenale del gioco è stato ribilanciato. Le armi comuni sono più accessibili, mentre quelle rare, epiche e leggendarie introducono nuovi attacchi, incantesimi o animazioni esclusive. Il sistema di rarità è stato ridefinito per rispecchiare queste novità.

Non mancano aggiornamenti lato audio. Le ambientazioni di Falesia Magna e Litumnia sono state arricchite da nuovi effetti sonori. Alcune boss fight, tra cui quelle contro Veltha e Pulcinella, vantano ora tracce musicali originali.

Enotria: The Last Song si distingue per la sua ambientazione ispirata all’Italia, per l’estetica teatrale e per una narrazione che richiama i drammi pirandelliani. Il protagonista, chiamato Senza Maschera, può acquisire poteri indossando le maschere degli avversari sconfitti. Un sistema che invita alla sperimentazione e all’adattamento continuo.

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