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Pokémon Presents annuncia Leggende Pokémon: Z-A e GCC Pokémon Pocket

Nel giorno del Pokémon Day, The Pokémon Company ha annunciato le novità in arrivo per il franchise di Pikachu. Lo ha fatto attraverso Pokémon Presents un video di 12 minuti in cui la novità principale è stata Leggende Pokémon: Z-A, il nuovo titolo in esclusiva per Nintendo Switch.
 
La prima novità di Leggende Pokémon: Z-A riguarda la data d’uscita. Per la prima volta dopo anni – tranne annunci sorprendenti nel corso dell’anno – il franchise salta un anno e mostrerà il suo nuovo videogioco solo nel 2025. La seconda opera di interesse riguarda invece il TCG del brand: Gioco di Carte Collezionabili Pokémon Pocket è una nuova app in cui sarà possibile creare la propria collezione digitale che include speciali “carte immersive”, in arrivo entro la fine del 2024.

Leggende Pokémon: Z-A è il seguito, più o meno diretto, dell’ottimo esperimento del 2022 Leggende Pokémon: Arceus. I videogiocatori saranno catapultati a Luminopoli, nella regione di Kalos, dove è in corso un progetto di rigenerazione urbana volto a trasformare la città di Pokémon X e Y in un luogo che possa appartenere alle persone come ai Pokémon.
 
Nella nuova app Gioco di Carte Collezionabili Pokémon Pocket, i giocatori concentreranno la propria attenzione sullo sbustare le carte del trading card game che si adornano di nuovi speciali effetti visivi fino a divenire “carte immersive”, cioè carte che danno la sensazione di tuffarsi nell’illustrazione. Pokémon Pocket promette l’apertura di due buste di espansione al giorno senza costo, nelle quali sarà possibile trovare e scambiare carte con illustrazioni storiche e carte completamente nuove ed esclusive dell’app.

Infine, sarà introdotta una nuova modalità di combattimento, le lotte rapide, con regole ottimizzate basate sul classico sistema di lotta del GCC Pokémon.

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The Pokémon Company su Palworld: “Non abbiamo concesso alcuna autorizzazione”

Palworld di Pocket Pair è già un fenomeno da oltre otto milioni di copie vendute; di conseguenza, ci aspettevamo una risposta di The Pokémon Company, che non si è fatta attendere. L’azienda che possiede i diritti sul franchise Pokémon ha rilasciato un comunicato stampa che chiarisce la sua, dura, posizione sull’arrivo della versione early access di Palworld su PC (Steam) e Xbox (Store e Xbox Game Pass).

“Abbiamo ricevuto molte domande relative al gioco di un’altra azienda in uscita a gennaio 2024”, afferma la società. “Non abbiamo concesso alcuna autorizzazione per l’uso della proprietà intellettuale o degli asset Pokémon in quel gioco. Intendiamo indagare e adottare misure appropriate per affrontare qualsiasi atto che violi i diritti di proprietà intellettuale relativi a Pokémon”.

Sebbene The Pokémon Company non faccia esplicitamente il nome di Palworld o del suo sviluppatore, Pocket Pair, non ci vuole troppa fantasia per immaginare che l’enorme successo del titolo su Steam abbia attirato le ire della società nipponica, che ha molto materiale su cui far lavorare i proprio legali per presunto plagio.

Il comunicato termina con: “Continueremo ad avere a cuore e a coltivare ogni singolo Pokémon e il suo mondo, e lavoreremo per mantenere unito il mondo attraverso i Pokémon in futuro”.

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Editoriali

Che cos’è Palworld e perché ha scosso il mercato videoludico

Giaceva nella mia wishlist di Steam da almeno un paio d’anni, sicuro che una volta uscito lo avremmo giocato in pochissimi. “Alla fine sono Pokémon con i mitra nel mondo di Ark, sarà divertente ma non prenderà mai piede”, dicevo. Meno male che l’ho tenuto per me, perché le cose non sono andate esattamente in questo modo.

Stiamo parlando di Palworld, il titolo che, in quasi totale assenza di hype pre lancio, è diventato il fenomeno del momento. Uscito il 19 gennaio per Pc e Xbox, il gioco ha già venduto sette milioni di copie, raggiungendo un picco di quasi 1,6 milioni di giocatori attivi contemporaneamente.

Numeri da capogiro per un titolo su cui non c’è stata quella grande attesa tipica di altri grandi giochi che poi, a volte, non riescono neanche a soddisfare le aspettative.

Invece Palworld ha colto nel segno: milioni di videogiocatori sono impazziti, ne parlano ovunque, riempono i social di clip esilaranti, passano ore e ore ad esplorare, catturare mostriciattoli e a costruire basi.

Allo stesso tempo Palworld è visto da altri come scomodo, soprattutto da gran parte della community di Pokémon, per l’eccessiva somiglianza tra i “Pocket Monsters” e i cosiddetti Pal, ossia le creature che vedremo gironzolare per la mappa del titolo di Pocket Pair e che potremmo catturare, sfruttare in combattimento, utilizzare nella nostra base per contribuire al suo sviluppo, o anche solo coccolare (o usare come munizioni per un lanciamissili, fate voi…). Ma affrontiamo una cosa per volta.

Che cos’è Palworld

Palworld è un open world, che permette di vivere un’esperienza sia single player che multiplayer, insieme a pochi amici scelti oppure in server che possono ospitare fino a 32 giocatori attivi contemporaneamente. Le formule che il titolo propone sono principalmente due, entrambe tutt’altro che nuove, ma il cui connubio dà vita ad un gioco che riesce a tenere incollati allo schermo per ore.

La prima componente è quella survival, il cui emblema è sicuramente Ark, ma la cui ricetta è stata riproposta da svariati giochi, più o meno riusciti.

Il nostro personaggio, anche in questo caso si sveglierà su un’isola di cui sappiamo poco e nulla. Senza soldi né equipaggiamento, la nostra avventura inizierà raccogliendo legno e pietra sparsi per terra, utili per costruire il nostro primo banco da lavoro, che ci permetterà di realizzare un’ascia per tagliare la legna e un piccone per estrarre pietra e altri minerali.

Con questi otterremo materiali per la nostra prima casa, oltre che punti esperienza per salire di livello e sviluppare nuove tecnologie, con cui potremo imparare nuove ricette e costruzioni. Così, dall’età della pietra, riusciremo ad arrivare a costruire vere e proprie basi e industrie, il cui ultimo step sarà forgiare armature resistenti, armi da fuoco, proiettili ma anche medicine, strutture per cucinare cibo che coltiveremo in prima persona e così via.

E poi arrivano i Pal

Gestire una base in solitaria è difficile, se non impossibile, ma come già detto non siamo soli, neanche se decidiamo di giocare in single player.

Ad aiutarci ci sono i Pal, creature uniche che possiamo catturare utilizzando la nostra Sfera Pal (chissà perché ricorda la sfera Poké…). Ogni specie di Pal è diversa per elemento, capacità speciali e tipologia di attacchi e difese. Ma i Pal non differiscono tra loro solo per la loro utilità in combattimento: alcuni potrebbero risultare inutili sul campo di battaglia, ma delle vere e proprie star nel contribuire allo sviluppo della nostra base.

Ci sono Pal che possono eseguire lavori manuali e quindi costruire strutture, altri capaci di irrigare i campi, i quali verranno seminati da altri Pal dotati dell’apposità abilità, così come ci sono specie che potranno utilizzare l’elemento fuoco per mantenere in funzione fornaci, mentre alcuni non faranno altro che produrre lana, uova, miele ed altro.

E non finisce qui: oltre al combattimento e alla gestione della base, alcuni Pal possono essere più utili di altri per l’esplorazione. Ci sono Pal che possono essere cavalcati per volare, altri che ci permetteranno di fare luce nelle grotte più buie, altri capaci di nuotare e di trainarci nelle isole più lontane, altrimenti inaccessibili.

La componente survival

Come ogni survival che si rispetti, durante la nostra avventura bisognerà tenere conto di molti aspetti, primi tra tutti la fame e le temperature. Per farlo, bisognerà riuscire a produrre abbastanza cibo da sostentare tanto il personaggio quanto i singoli Pal, trovare risorse utili per progredire e soprattutto resistere agli assedi che, periodicamente, minacceranno la nostra base, tra mostriciattoli arrabbiati, contrabbandieri o addirittura membri dell’ente per la protezione dei Pal.

Capire dove costruire la propria base e avviare una catena di montaggio efficiente sarà perciò più che necessario.

Questo processo sarà accompagnato dalla crescita del nostro personaggio: infatti, salendo di livello, oltre ad aumentare statistiche quali attacco, resistenza, velocità di costruzione e peso trasportato, possiamo investire punti tecnologia per sbloccare ricette di nuove strutture, armi, utensili e così via. Alcuni di questi blueprint saranno visibili sin da subito. Altri, invece, potranno essere sbloccati soltanto a seguito della cattura di un determinato Pal.

Quest’ultimo caso riguarda soprattutto le selle per cavalcare il rispettivo Pal, o altri oggetti che ci permetteranno di utilizzare le abilità nascoste dei nostri mostriciattoli: simpatiche volpine di fuoco possono diventare dei lanciafiamme controllati dal personaggio, teneri pinguini si trasformano in missili da utilizzare con il nostro Rpg e chi più ne ha, più ne metta.

Un gioco controverso

È inutile girarci intorno: dietro la realizzazione di ogni singolo Pal c’è stata sicuramente la volontà, da parte degli sviluppatori, di ironizzare sul mondo dei Pokémon. Dei 110 Pal, almeno la metà è la copia spudorata di qualche Pokémon e gli altri, sebbene qualche piccola differenza, ne ricordano altri. Questo riferimento ironico ai Pocket monsters più famosi del mondo si fa più forte guardando ai nomi che sono stati dati ad alcune specie.

Ci sono il papero “Fuack”, il piccolo “Depresso”, la sempre arrabbiata “Cattiva”, la mucca “Mozzarina”, l’ape regina “Elizabee” o il dinosauro dormiglione “Relaxaurus”. Questi sono soltanto alcuni esempi che portano a chiedersi quanto gli sviluppatori di Pocket Pair abbiano preso sul serio la realizzazione di questo titolo e se si aspettassero un successo di questo calibro.

Come già accennato, oltre alle gioie ci sono anche i dolori: al netto delle ormai note accuse di plagio, in tanti hanno ipotizzato che i vari Pal siano stati realizzati grazie alle IA, soprattutto per l’impossibilità di ottenere in maniera casuale e su più modelli le stesse proporzioni di personaggi e creature di un altro gioco (Pokémon, ovviamente), cosa che avviene in Palworld.

Per ora le accuse restano aleatorie e l’unica azione reale intrapresa da Nintendo riguarda una mod sviluppata da un creator, che permette di trasformare i Pal nei Pokémon a cui sono ispirati e il nostro personaggio in Ash Ketchum, storico protagonista della serie. La mod, ovviamente, ha avuto vita molto breve.

Un Mossanda Lux è stato catturato dai bracconieri. Dobbiamo liberarlo

L’early access è un punto di rottura

A questo punto è il caso di fare una riflessione. Palworld è un titolo uscito da pochissimi giorni, ancora in early access e quindi pronto a ricevere una serie di upgrade che, si spera, potranno solo che migliorare il gioco.

Palworld nasce da un team di sviluppatori piccoli, i “Davide” che sfidano i tanti Golia che per anni hanno rappresentato l’oligopolio del mercato videludico, che da qualche tempo inizia a scricchiolare. E quello che sta accadendo questi giorni è sicuramente un segnale: i videogiocatori vogliono prodotti nuovi e freschi, a volte anche a costo di rinunciare ad una grafica performante.

Al netto della componente della violenza e del base building, che non mi sarei mai aspettato di trovare in un Pokémon, giocando a Palworld mi sono chiesto, come mai, dopo l’esperimento uscito di Arceus, la Game Freak e Nintendo non abbiano proseguito per quella strada, realizzando il titolo che tutti aspettavano, un open world innovativo e dinamico, invece di realizzare quel downgrade che sono stati Pokémon Scarlatto e Violetto, che ci ha riportato addirittura ai combattimenti statici e senza animazioni tipiche dei capitoli che hanno preceduto Spada e Scudo.

È arrivato il momento di metterselo in testa: il brand, da solo, non è più abbastanza. Servono idee, serve la novità. Solo il tempo ci dirà quale sarà il futuro di Palworld, ma già adesso possiamo dire con certezza cosa è stato: un punto di rottura, un segnale forte ai big del comparto videoludico, che devono uscire dal letargo e ritirare fuori la creatività e la voglia di realizzare un gioco nuovo e non la solita minestra riscaldata con qualche decorazione.

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Editoriali Guide

Pokémon Origine Perduta: i migliori mazzi del meta

Esistono due tipi di giocatori di carte collezionabili: chi prova le nuove carte appena uscite e chi sfrutta l’occasione per giocare i mazzi consolidati nel meta attuale. A pochi giochi dall’arrivo su Pokémon GCC della nuova espansione Spada e Scudo – Tempesta Argentata, abbiamo dei mazzi migliori di altri che sfruttano l’ultima espansione pubblicata: Origine Perduta. Ve li spieghiamo in questo articolo sui migliori mazzi di Origine Perduta.

Spada e Scudo – Origine Perduta ha cambiato il meta di Pokémon GCC, grazie a Giratina V e Giratina V ASTRO, ma aspettatevi anche tante note conoscenze (e varianti). Tra tutti: Palkia Originale V ASTRO, Mew Genesect e Blissey V.

1. Giratina di Origine Perduta

Il mazzo di Giratina V ASTRO è il deck da battere: i pro player dovranno trovare in Tempesta Argentata la soluzione a una carta che sta sovrastrando il meta.

Carte chiave

Strategia

Il deck di Giratina Origine Perduta si basa sull’aggiungere il prima possibile carte nell’Area Perduta. Per farlo utilizziamo il blocco denominato Comfey Engine; nello specifico, il Retino di Recupero serve per recuperare Comfey, mentre il Portalemiraggio permette di soddisfare i pre-requisiti degli attacchi di Giratina V ASTRO. Impatto Perduto è devastante: 280 danni con tre energie; Astro Requiem sconfigge qualsiasi cosa in campo.

Esempio Decklist

Regionali di Lille (22 ottobre 2022) – Lucas Henrique de Araujo Pereira

Variante: Lost Zone Box

Regionali Salt Lake City (15 ottobre 2022) – Kian Amini

2. Palkia Originale

Questo mazzo fonda la sua forza su un archetipo che abbiamo visto diverse volte su Pokémon GCC e che possiamo brutamente riassumere con la frase: “Menare davanti, menare dietro, l’importante è menare”. Palkia Originale V ASTRO garantisce ingenti danni se sono presenti tanti Pokémon in panchina – su entrambi i lati. Greninja Lucente e Inteleon invece hanno ottima sinergia con Palkia e colpiscono i Pokémon nella panchina avversaria.

Carte chiave

Strategia

Lo scopo del deck è aggiungere più Pokémon possibili in panchina al fine di potenziare l’attacco di Palkia: Sottospazio Amplificato – 60 danni più 20 per ogni Pokémon nelle due panchine. Le altre fonti di attacco sono: Idrodardo di Inteleon con 120 danni più 20 danni a uno dei Pokémon nella panchina del tuo avversario; Greninja Lucente che mira a fare danni dietro con Lame Lunari – 90 danni a due Pokémon in panchina.

Greninja è molto importante anche come supporto: il suo attacco fa scartare delle energie, che possono essere usate per caricare altri Pokémon in panchina in sinergia con Astro Portale di Palkia.

Decklist

Regionali di Lille (22 ottobre 2022) – Owyn Kamerman

Variante: Kyurem Palkia

Regionali Indonesia (29 ottobre 2022) – Ferco Fido

3. Mew Genesect

Dieci mesi fa parlavamo di Mew Genesect come probabilmente uno dei migliori mazzi di quel meta. Lo è ancora oggi e – dato il suo design – è praticamente uguale alla sua versione originale.

Carte Chiave

Strategia

Per dettagli sulla strategia di Mew Genesect, vi rimandiamo al nostro articolo precedente sul meta di Colpo Fusione.

Decklist

Regionali di Lille (22 ottobre 2022) – Fabio Battistella

4. Blissey V

Terminiamo la nostra carrellata dei migliori mazzi di Origine Perduta con il deck più economico che può dire la sua in questo meta. Blissey V ha due importanti vantaggi: se inizia bene è devastante; praticamente non ci sono mazzi lotta nel meta attuale che possano sfruttare le debolezze di Blissey V e Miltank.

Carte chiave

Strategia

Tutta il mazzo ruota sul mettere Blissey V in condizione di fare danni il prima possibile con Esplosione Gioiosa: “Questo attacco infligge 30 danni in più per ogni Energia assegnata a questo Pokémon. Se hai inflitto dei danni con questo attacco, puoi assegnare a questo Pokémon fino a tre carte Energia dalla tua pila degli scarti”. In altre parole, bisogna lavorare su due fronti per un unico scopo: scartare carte energia e caricarle su Blissey V con il suo attacco.

Tutto il resto del mazzo fornisce supporto per aumentare i punti vita di Blissey e mantenerlo al massimo dei suoi HP con cure come Iperpozione e Asciugamano del Team Yell. Miltank invece garantisce match up relativamente semplici contro Pokémon V grazie all’abilità Corpo Prodigio: “Previeni tutti i danni inflitti a questo Pokémon dagli attacchi dei Pokémon-V del tuo avversario”.

Decklist

Regionali di Lille (22 ottobre 2022) – Jamie Frankland

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Tecnologie

La Storia del Game Boy

Il 21 aprile 1989 esce in Giappone una nuova console portatile: il Nintendo Game Boy. L’hardware non è il più potente in circolazione e lo schermo LCD è in bianco e nero, o meglio in verde e nero. Nell’odierna folle corsa alle prestazioni, molti direbbero che il Game Boy meriterebbe di fallire, esattamente come gli stessi già dicono di Nintendo Switch. Questa parte della community evidentemente non ha imparato la lezione del Game Boy, la console portatile più iconica della storia videoludica.

La console war tascabile

Nella storia dei videogiochi, il 1989 e il 1990 sono ricordati come l’anno delle console portatili. Nintendo, SEGA e Atari si contendono il primato sul mercato, rispettivamente, con Game Boy, Game Gear e Lynx.

SEGA e Atari si concentrano sul fornire un prodotto potente e che possa garantire alte performance. Nintendo, invece prende una direzione diversa: Hiroshi Yamauchi, presidente dell’epoca e nipote di Fusajiro, fondatore di Nintendo, chiede che la nuova console debba essere accessibile a tutti: il suo costo non deve superare i 100 dollari.

Il progetto è affidato al team R&D1 diretto da Gunpei Yokoi, autorevole figura della compagnia grazie ai successi ottenuti con i Game & Watch e oggi ricordato come leggenda del mondo videoludico: ha inventato i controller con croce direzionale. Con Yokoi, Nintendo prende la scelta più naturale: la futura console portatile dovrà essere la naturale evoluzione dei Game & Watch.

Gunpei Yokoi
Gunpei Yokoi

Game & Watch

Nel 1980, Nintendo vende i primi Game & Watch, videogame portatili composti da uno schermo LCD e un microprocessore. Gunpei Yokoi ebbe l’intuizione dei Game & Watch guardando un annoiato business man giocare con la sua calcolatrice elettronica durante un viaggio in treno.

Cosa hanno in comune una calcolatrice elettronica e una console portatile? Uno schermo LCD. I Game & Watch permettono di giocare a un singolo titolo, solitamente molto semplice nel suo game design. In particolare, per abbassare i costi e necessità computazionali, i Game & Watch hanno uno sfondo di gioco statico disegnato sullo schermo LCD. L’idea di portare la tecnologia LCD nel mondo dei videogiochi è un vero successo: i Game & Watch vendono oltre 43 milioni di unità, più di Nintendo 64 e quasi il doppio rispetto alla prima Xbox e GameCube.

Game & Watch

L’evoluzione di un successo

Nel 1990, il Nintendo Research & Development No. 1 Department deve evolvere il concetto di Game & Watch lavorando su due punti: creare un’unica console che possa far giocare a più videogiochi e mantenere un basso prezzo di vendita.

Un progetto complicato, ma possibile grazie alle novità tecnologiche che rendono quell’anno il periodo perfetto per portare sul mercato nuove console portatili: il bassissimo costo dei display LCD, di cui il Giappone diviene il maggior fornitore grazie ad aziende come SHARP, che garantirà gli schermi alla nuova creatura di Nintendo.

Il Game Boy e il suo schermo LCD

Successo immediato

Dopo un travagliato sviluppo, non privo di veleni interni all’azienda, il Game Boy vede la luce con un obiettivo ben preciso: dare la possibilità ai videogiocatori di godersi i titoli del NES in portabilità; di conseguenza, il naturale candidato a primo gioco della storia del Game Boy sembra essere Super Mario. In realtà, i videogiochi disponibili all’uscita, in Giappone, sono quattro: Super Mario Land, Tetris, Alleyway e Yakuman. In Europa, invece i titoli disponibili al day one furono gli stessi a meno di Yakuman, che mai uscì dai confini nipponici.

Sorprendentemente, negli Stati Uniti il Game Boy esce con un titolo pre-installato: Tetris. La scelta è presa direttamente dal presidente di Nintendo America, Minoru Arakawa, che vede nel puzzle game per PC il titolo con maggior appeal per il pubblico statunitense. La sua intuizione è corretta: durante tutta la storia, il Game Boy venderà di più soprattutto in Nord America.

Purtroppo, Nintendo non ha mai fornito dati per ogni singola versione del Game Boy prodotta, ma possiamo comunque confermare che è stato un successo sin dal primo giorno. In tutta la sua storia, il Nintendo Game Boy (e Game Boy Color) ha venduto oltre 118 milioni di unità. Numeri straordinari che risultano ancora più sorprendenti se pensiamo che il Game Boy è la terza console più venduta di sempre (battuta solamente da PlayStation 2 e Nintendo DS), mentre i suoi rivali diretti, SEGA Game Gear e Atari Lynx, hanno venduto rispettivamente 10,5 e 3 milioni di unità.

Vendite del Game Boy per regione di vendita (in milioni)
Vendite del Game Boy per regione di vendita (in milioni)

Analisi di un successo tascabile

Come anticipato all’inizio di questo articolo sulla storia del Game Boy, la console portatile Nintendo era la peggiore in termini di prestazioni e qualità del suo schermo; di conseguenza, come ha fatto Nintendo a vincere la grande guerra del portable?

Il grande vantaggio di Game Gear e Atari Lynx rispetto al Game Boy era lo schermo LCD. I competitor Nintendo vantavano uno schermo LCD a colori, mentre la console Nintendo aveva un display in bianco e nero senza retroilluminazione. Questo malus garanti però al Game Boy tre plus che fecero la differenza: numero e durata delle batterie; dimensioni; prezzo di vendita.

Il Game Boy necessitava di 4 batterie per una durata di gioco di più di 10 ore; Game Gear e Lynx richiedeva 6 batterie e aveva una durata di meno di 5 ore.

Inoltre, il Game Boy entrava in una tasca dei jeans, poiché la dimensione della sua prima versione era 148 x 90 x 32 mm. Non si può dire lo stesso del Game Gear (209 x 111 x 37 mm) e soprattutto di Atari Lynx (273 × 108 × 38 mm). Questa feature ha reso il Game Boy una console tascabile, invece che portatile.

Game Boy, Game Gear e Atari Lynx: dimensioni a confronto
Game Boy, Game Gear e Atari Lynx: dimensioni a confronto

Lunga vita al Re

L’immediato successo della console garantì al Game Boy una vita lunga 14 anni con svariate versioni più o meno migliorate.

La prima è il Game Boy Play It Loud! (1995), che ottiene uno speaker, ma soprattutto aggiunge varie colorazioni alla scocca. La vera rivoluzione è il Game Boy Pocket (1996): le dimensioni sono ridotte, lo schermo migliorato, ma ancora in bianco e nero e soprattutto richiede solamente due batterie mini stilo. Inoltre, un’interessante versione denominata Game Boy Light (1997) viene resa disponibile nel solo Giappone: lo schermo è ora retroilluminato. Infine, la perfezione è raggiunta con il Game Boy Color (1998): lo schermo LCD è a colori e viene presentato in Occidente insieme al Re dei giochi tascabili: Pokémon Rosso/Blu.

Game Boy Color

I giochi più venduti su Game Boy

La grande forza di Nintendo sono sempre stati i titoli proprietari; in particolare, il Game Boy ha potuto attingere alla vasta libreria della storia Nintendo e in particolare di NES. Questo ha permesso alla tascabile di Nintendo di avere una libreria di oltre 1000 videogiochi.

La classifica dei giochi più venduti vede in testa sei nomi; in ordine di successo: Pokémon, Tetris, Super Mario, Donkey Kong, Kirby e The Legend of Zelda.

Videogiochi Game Boy
Videogiochi Game Boy

Pokémon su Game Boy

Tutto ebbe inizio il 27 febbraio 1996 con Pokémon Rosso e Verde. Il 15 ottobre dello stesso anno arriva, in Sol Levante, anche Pokémon Blu. Solo il 5 ottobre 1999 sarà il turno anche di noi europei.

Gli aneddoti sui Pokémon sono tantissimi così come il suo incredibile successo, che ha indubbiamente influenzato anche le vendite del Game Boy Color; del resto, Pokémon Blu, Giallo, Rosso e Verde hanno venduto oltre 46 milioni di copie in tutto il mondo.

Tra i grandi successi di mercato, vale la pena citare anche Pokémon Oro, Argento, Cristallo che hanno collezionato oltre 24 milioni di copie vendute, Pokémon Pinball con più di cinque e il mio spin-off preferito, Pokémon Trading Card Game con più di tre milioni di unità vendute.

Le versioni nipponiche di Pokémon Rosso e Verde

Il franchise, che su Game Boy ha totalizzato il numero record di 84.54 milioni di copie vendute tra tutti i titoli, deve molto del suo successo proprio alla console, piuttosto che il viceversa; infatti, quando uscirono Pokémon Rosso e Verde, il Game Boy era già entrato nella storia come la console più venduta di sempre e si era già affermata da quasi un decennio come un successo planetario. D’altro canto, il termine Pokémon è un’abbreviazione di Pocket Monsters, cioè mostri che sono potuti essere tascabili proprio grazie alla sua console nativa.

Tetris: dove tutto ha avuto inizio

Probabilmente il Game Boy sarebbe stata la miglior console tascabile del suo tempo e una delle migliori di tutti i tempi anche senza l’intuizione di Minoru Arakawa, ma non possiamo negare che Tetris abbia velocizzato il processo. Dopo Pokémon, Tetris è il videogioco con il maggior numero di copie vendute: 35 milioni! Numero mai raggiunto nemmeno dalla seconda generazione di Pokémon né dall’intera saga di Super Mario su Game Boy.

I successivi Tetris 2 e Tetris DX non hanno avuto i numeri assurdi del primo capitolo, ma insieme superano comunque le tre milioni di copie vendute.

Bundle Game Boy con Tetris
Bundle Game Boy con Tetris

Super Mario su Game Boy

Super Mario significa Nintendo e viceversa. Non stupisce dunque che l’idraulico italiano sia presente in questa speciale classifica. Inoltre, considerando che Super Mario non è mai stata soltanto una saga di platform, non deve nemmeno stupire che i giochi con milioni di vendite siano tanti e di diversa natura.

I titoli di Super Mario hanno collezionato nella storia di Game Boy vendite per 34.39 milioni di unità. Il più venduto è Super Mario Land, mentre il secondo è Super Mario Land 2: 6 Golden Coins con, rispettivamente, 18 e 11 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Tutti gli altri titoli che superano il milione di copie si assestano, ognuno, intorno alle 5 milioni di unità vendute: Dr. Mario; Wario Land: Super Mario Land 3 e Super Mario Bros. Deluxe. Fanalino di coda con poco meno di 2 milioni: Mario Tennis.

Super Mario Land

Donkey Kong di Rare

La storia di Donkey Kong è alquanto bizzarra e richiederebbe svariati articoli. La serie dello scimmione nipponico ha dato il via alle grandi IP di Nintendo, ma ha subito anche bruschi stop. Il Game Boy ha avuto il pregio di rilanciare la serie, anche grazie all’incredibile lavoro svolto da Rare tra il 1994 e il 1997.

Donkey Kong ha totalizzato vendite per 12.55 milioni di unità grazie a giochi di qualità eccelsa. Il più venduto con quasi 4 milioni di unità vendute è: Donkey Kong Land; segue il porting della versione arcade, denominato semplicemente Donkey Kong con 3 milioni. Inoltre, hanno superato il milione di copie vendute anche Donkey Kong Land 2 (2 milioni), la remastered del titolo per Super Nintendo: Donkey Kong Country (2 milioni) e Donkey Kong Land 3 (1 milione).

Donkey Kong Land nipponico

Kirby su Game Boy

Noi europei non abbiamo mai veramente capito la serie della palletta rosa. Del resto, gli oscuri nemici di Kirby sono tra le cose più inquietanti che io abbia mai visto. I giapponesi, invece lo adorano e i dati lo dimostrano: Kirby ha venduto complessivamente, su Game Boy, 10.91 milioni di copie superando anche l’iconica saga di The Legend of Zelda.

Kirby’s Dream Land ha ottenuto il record di 5 milioni di copie vendute, mentre il sequel si è fermato a poco più di 2 milioni di unità. Completano l’opera gli spin-off Kirby’s Pinball Land con 2 milioni e Kirby Tilt ‘n’ Tumble (mai arrivato in Europa) con un milione di unità vendute.

Kirby’s Dream Land

The Legend of Zelda su Game Boy

La saga di Link non ha ricevuto molte trasposizioni per Game Boy. Il motivo lo si può trovare nei due capolavori degli anni ’90 per Nintendo 64: Ocarina of Time e Majora’s Mask. Questi due titoli hanno oberato di lavoro i team di sviluppo, diminuendo la potenza di fuoco creativa per la versione tascabile. Nello specifico, The Legend of Zelda: Link’s Awakening è divenuto un videogioco con una propria trama solamente quando Takashi Tezuka prese la direzione del titolo; infatti, l’idea originale era di portare su Game Boy il capolavoro di SNES: A Link to the Past.

The Legend of Zelda: Oracle of Seasons

The Legend of Zelda: Link’s Awakening è ancora oggi un gioco molto apprezzato dagli utenti e dalla critica. Ha venduto 3.8 milioni di copie a cui bisogna aggiungere le ulteriori due milioni di unità vendute dalla sua versione a colori, The Legend of Zelda: Link’s Awakening DX del 1998.

Paradossalmente, i meno brillanti The Legend of Zelda: Oracle of Seasons e Oracle of Ages sono i videogiochi della saga di Link che hanno venduto più di tutti su Game Boy (Color): 3.9 milioni di copie.

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Recensioni

Pokémon Perla Splendente e Diamante Lucente – Recensione

Recensione IN BREVE

Pokémon Perla Splendente e Diamante Lucente sono un discreto remake di uno dei capitoli Pokémon meno apprezzati. ILCA ha fatto un buon lavoro su tutte le modalità secondarie, con un picco di ispirazione sui Grandi Sotterranei. Purtroppo, la trama originale non ha ricevuto nessuna modifica, rimanendo anacronistica e terminando senza sussulti. Il buon lavoro degli sviluppatori meritava maggiore fiducia da parte di Pokémon Company, che hanno dimostrato di avere tutte le carte in regola per fare un buon lavoro. Un’occasione mal sfruttata in generale, ma che porta comunque nuovi interessanti contenuti per i fan amanti del collezionismo.

7.5


Il panorama videoludico ben conosce il rifacimento di giochi su altre piattaforme. Già dai tempi del Game Boy ci è stata data la possibilità di provare in mobilità titoli originariamente disponibili su console casalinghe come il Super Nintendo. In un periodo storico in cui c’è un’evidente necessità di mostrare grandi glorie a nuove generazioni, è ancora difficile trovare una logica comune che permetta di valutare un remake. Pokémon Perla Splendente e Diamante Lucente sono un chiaro esempio di quanto possa essere soggettiva la valutazione di un’opera, soprattutto se lo sviluppatore è il primo a non avere le idee chiare.

Per la prima volta, Game Freak non ha lavorato su un titolo principale della saga; infatti, il team è impegnato con Leggende Pokémon Arceus, probabilmente sotto la stretta supervisione di Nintendo, con cui da qualche periodo condivide gli uffici. Per questo motivo, Pokémon Perla Splendente e Diamante Lucente sono stati sviluppati da ILCA, nota per due ottimi titoli come NieR: Automata e Yakuza 0. Questa importante premessa è essenziale per dare una spiegazione al motivo per cui questi nuovi giochi sono eccessivamente fedeli agli originali, ma allo stesso tempo portano interessanti novità, decisamente poco amalgamate con tutto il resto.

Iniziamo su Pokémon Perla Splendente e Diamante Lucente

Antiche storie

C’era una volta un bambino di circa 12 anni, che viene mandato in giro per il mondo da una mamma poco attenta alla salute del suo pargolo. Questo canovaccio è stata la base dei primissimi titoli Pokémon per anni e lo stesso vale per Perla Splendente e Diamante Lucente, che non cambiano nemmeno una virgola di una trama decisamente anacronistica per 2021, ma in realtà vetusta anche nel 2006. Nel nostro caso, abbiamo vissuto con una certa nostalgia la visuali 2D che racconta un bambino che da zero arriva a diventare campione assoluto, sconfiggendo anche il poco temibile Team Galassia. D’altro canto, chiunque voglia cercare nella storia principale un motivo per acquistare Pokémon Perla Splendente e Diamante Lucente, rimarrà deluso.

Del resto, il franchise Pokémon non è mai stato eccessivamente brillante per le storie proposte. Rivolte maggiormente a un pubblico molto giovane, le trame passano molto spesso in secondo piano a favore di un level design molto spesso profondo. Pokémon Perla e Diamante esprimono proprio questo concetto, perché mostrano come Game Freak avesse anticipato i tempi. Oggi i metroidvania sono all’ordine del giorno e sembra quasi banale muoversi in una mappa che adotta il backtracking per scoprirne tutti i segreti; non era così scontato nel 2006 e nel 2021 la mappa rimane al passo con i tempi.

Sproporzionati per design

La scelta stilistica è una delle decisioni più complicate per un remake, poiché bisogna trovare l’esatto equilibro tra rispetto e coraggio. Riuscire ad accontentare tutti non è semplice, ma il lavoro svolto da ILCA è decisamente apprezzabile. Lo stile prettamente nipponico del chibi, cioè personaggi di bassa statura, in questo caso con una testa decisamente sproporzionata, vuole esagerare quanto già mostrato nei capitoli originali, riuscendo nell’intento di portare la giusta dose di vivacità e spensieratezza.

Sotto questo punto di vista, i complimenti maggiori vanno al comparto audio decisamente ispirato, con una dovizia di particolari sui remix di quanto già sentito in Pokémon Perla e Diamante. Le nuove tracce mutano le vecchie sotto una nuova vesta, senza snaturare, ma anzi esaltando l’ottimo lavoro dei compositori.

Una vita troppo spensierata

Come tutti i remake, anche Pokémon Perla Splendente e Diamante Lucente ricevono dei miglioramenti sulla, così denominata, qualità della vita. Non sappiamo se è stato totalmente voluto, ma le novità apportate dai ragazzi di ILCA hanno aggiunto due novità che hanno profondamente cambiato l’esperienza, e soprattutto la difficoltà, di gioco. Stiamo parlando dell’esperienza condivisa obbligatoria e l’utilizzo delle MN (Macchine Nascoste) sul PokéKron.

L’esperienza condivisa è ormai nota ai fan della serie, ma non esisteva nei primi capitoli, in particolare in Pokémon Perla e Diamante. Si tratta dunque di un’aggiunta scontata, ma che non ci aspettavamo di non poter disattivare; questo ha reso i remake molto più semplici dei capitoli originali, che diventano una lunga passeggiata intervallata da uno svogliato click del tasto A.

A rendere ulteriormente più facile la nostra scalata verso la vittoria è il PokèKron: uno smartwatch che permette l’installazione di svariate app durante l’avventura. I fan di vecchia data ricorderanno la necessità di sacrificare uno slot della propria squadra di Pokémon Perla e Diamante per Bidoof; pokémon catturabile sin dalle primissime battute, utilissimo perché può imparare quasi tutte le Macchine Nascoste. In altre parole, poco efficiente in battaglia, ma fondamentale per il proseguo dell’avventura e del backtracking. In questo nuovo remake, per sua sfortuna, il povero Bidoof è stato sostituito dallo smartwatch, che permette di utilizzare le MN senza il bisogno di assegnare l’abilità a un Pokémon in squadra; di conseguenza, l’allenatore può disporre di sei slot di Pokémon capaci di menar le mani, rendendo di fatto l’esperienza molto, troppo semplice.

Bidoof in Pokémon Perla Splendente e Diamante Lucente

L’importanza del superfluo

La maggior parte delle novità presenti nei due remake sono volti ad espandere l’esperienza di gioco oltre l’immutata trama principale. Questo compromesso probabilmente concordato tra ILCA, Game Freak e Nintendo, ha permesso allo studio di sviluppo di stravolgere alcune modalità. Le due modalità principali da svolgere durante l’avventura sono le Gare Pokémon e i Grandi Sotterranei.

Le Gare Pokémon sono state cambiate e divise in due fasi. La prima consiste nella valutazione della Poké Ball usata, che dovrà essere decorata con un nuovo oggetto collezionabile: i bolli. Questi sticker si possono trovare durante tutto il gioco, soprattutto parlando con i personaggi non giocanti sparsi per la mappa. Per decorare le sfere vi è un’apposita sezione denominata Decora Ball, dove sbizzarrirsi con le proprie creazioni.

La seconda parte della gara, invece è rhythm game, basato sul premere i tasti al momento giusto e, una volta per gara, usare una mossa del proprio Pokémon. Tutte le mosse hanno una valutazione in cuori e se usata al momento giusto, cioè dopo che un altro Pokémon in gara ha usato la propria, si otterrà qualche punto in più. La Gara Pokémon è una modalità che non aggiunge nulla al mondo di gioco, ma permette agli amanti del collezionismo di spendere ancora più ore all’interno dei titoli.

Gare Pokémon in Pokémon Perla Splendente e Diamante Lucente

Gotta Catch ‘Em All!

I Grandi Sotterranei sono l’upgrade più importante di Pokémon Perla Splendente e Diamante Lucente e allo stesso tempo quella che giustifica le perplessità su una mancata omogeneità del remake. Basati sui meno estesi Sotterranei dei titoli principali, la nuova versione della modalità si rivela decisamente appagante per dimensioni e quantità di cose da fare. L’esplorazione può durare diverse ore a cui bisogna aggiungere la possibilità di estrarre tantissimi collezionabili, sia offline che via wi-fi, e di costruire la propria base segreta. A tutto questo, bisogna aggiungere quanto già visto in Pokémon Let’s Go e Pokémon Spada e Scudo, cioè la possibilità di incontrare in specifiche zone dei sotterranei Pokémon ben visibili in-game.

I fan dei JRPG ben conoscono lo stile della mappa dei Grandi Sotterranei (ma anche gli appassionati di Darkest Dungeon o nel mio anziano caso i primi titoli per PlayStation di Digimon), basata su cunicoli che legano tra loro delle aree specifiche, ricche di differente flora e fauna. Solo in questa zona, accessibile praticamente sempre via Esplorokit ricevuto ad Evopoli, è possibile incontrare moltissimi Pokémon, che oltre a essere più forti del normale, permettono anche di completare un Pokédex ampliato di circa 500 mostriciattoli.

Nel 2021, i Grandi Sotterranei sono un’ottima feature per un remake. Consentono di sfruttare la modalità online, ampliano il gioco per moltissime ore e appagano il collezionismo di tutti i fan Pokémon. Purtroppo generano anche una piccola delusione; infatti, questa modalità è così ben realizzata che viene da pensare cosa avrebbe potuto fare ILCA se avesse avuto maggiore libertà anche sulla terra emersa di Sinnoh. Esattamente in linea con la valutazione con le Terre Selvagge di Pokémon Spada e Scudo, sembra che i team di sviluppo del franchise abbiano tante nuove idee che non si stiano sfruttando a dovere per mancanza di coraggio e soprattutto tempo; da ricordare, infatti, come il franchise Pokémon proceda alla stessa velocità di altri titoli annuali come Call of Duty o FIFA, che hanno tutti in comune una noiosa riproposizione di quanto già visto nel titolo precedente.

Endgame

Dopo aver completato Pokémon Blu sul Game Boy Color, il mio endgame consisteva nel livellare al massimo i miei Pokémon sfidando continuamente la Lega Pokémon di Kanto in attesa di incontrare i pochi possessori di Pokémon Rosso che conoscevo per completare il Pokédex. Su Pokémon Spada e Scudo, invece l’endgame è il competitivo, dove le teorie statistiche di 20 anni fa sono diventate scienza, seguita costantemente anche da Game Freak per bilanciare la sua ultima opera. In Pokémon Perla il competitivo è assente e si torna dunque indietro ai primi capitoli della saga, dove l’achievement finale era il completamento del Pokédex.

Da questo ragionamento, è stata introdotto Parco Rosa Rugosa, una nuova area che sostituisce il Parco Amici. Il nuovo parco consente di ampliare il Pokédex, catturando anche i Pokémon Leggendari delle prime tre generazione di Pokémon. Per farlo sarà necessario recuperare dei Frammenti dai Grandi Sotterranei da scambiare con le piastre dei Pokémon che vogliamo incontrare e catturare.

Conclusione

Pokémon Perla Splendente e Diamante Lucente permettono a tutti i fan della saga di conoscere per la prima volta, o riscoprire, Sinnoh in vista di Pokémon Leggende: Arceus. Per molti appassionati, Perla e Diamante sono tra i titoli meno brillanti della serie, ma ci è sembrato che non fosse nell’intenzione di The Pokémon Company migliorare il loro status con questi remake; infatti, il lavoro di ILCA si è concentrato soprattutto sull’ampliare modalità secondarie e svecchiare un titolo di 15 anni fa.

Nonostante i remake siano mediocri così come i titoli principali, al suo interno ci sono dei picchi interessanti per una determinata categoria di videogiocatori. I Grandi Sotterranei e Parco Rosa Rugosa possono fornire diverse ore di divertimento extra agli appassionati del collezionismo, che probabilmente daranno un significato anche alle soporifere Gare Pokémon. Proprio questi giocatori sono il target principale di Pokémon Perla Splendente e Diamante Lucente, il cui scopo secondario è anche creare il giusto clima per il lancio di Pokémon Leggende: Arceus.

In altre parole, se cercate un RPG interessante e profondo, Pokémon Perla Splendente e Diamante Lucente vi deluderà. In egual misura, non ci sono grandi motivi per acquistare questo remake se avete già provato i titoli passati, considerando che probabilmente sarebbe stato più utile partire da Pokémon Platino piuttosto che da Perla e Diamante. D’altro canto, se volete recuperare un tassello della saga che vi siete persi, Pokémon Perla Splendente e Diamante Lucente hanno una grande quantità di contenuti che vi permetterà di conoscere Sinnoh al meglio.

Dettagli e Modus Operandi

  • Genere: RPG
  • Lingua: italiano
  • Multiplayer: si
  • Prezzo59,99€

Mi sono aggiudicato il titolo di Campione della regione di Sinnoh dopo circa 15 ore grazie a un codice di Pokémon Perla Splendente gentilmente fornito da Nintendo.

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Editoriali

Pokémon GCC: Evoluzione Eteree sarà importante anche con Colpo Fusione

La nuova espansione di Pokémon GCC: Colpo Fusione è finalmente disponibile e ha portato con sé l’omonimo stile, che vuole dominare il meta con la sua sinergia. In questo momento, giocatori professionisti e streamer stanno cercando di capire come evolverà il gioco di carte collezionabili con le nuove aggiunte. Noi invece vogliamo analizzare quanto già conosciamo dell’espansione Evoluzione Eteree per comprendere se, e come, Colpo Fusione può destabilizzare il meta di Pokémon GCC.

Evoluzione Eteree, un’espansione sottovalutata

Durante la fine di agosto, Pokémon GCC si è aggiornato con l’espansione Evoluzione Eteree e la rotazione del formato standard, che ora impone di giocare solamente carte da Pokémon Spada e Scudo in poi. Se quest’ultima è stata la solita grande scossa, lo stesso non si è detto inizialmente di Evoluzione Eteree; vista soprattutto come espansione di transizione, Evoluzione Eteree mancava del quid necessario per stravolgere il meta.

In effetti, Evoluzione Eteree non sarà ricordata per le sue carte supporto, il motore principale di Pokémon GCC; infatti, eccezion fatta per Laburno, il core principale di tutti i mazzi competitivi continua a essere formato sempre dalle carte Aiuto ormai note. Mary, Ordini del Capo, Ricerca Accademica, le varie ball e gli strumenti per le evoluzione come Evoaroma e Caramella Rara sono attualmente insostituibili.

Nonostante tutto però, Evoluzione Eteree ha avuto un forte impatto grazie a Pokémon “utili”, che hanno fornito una consistenza funzionale così elevata tale da monopolizzare il nuovo meta.

Laburno di Evoluzione Eteree

Suicune V e Ludicolo

L’attacco di Suicune V è una di quelle abilità che fa immediatamente scattare la curiosità dei giocatori di Pokémon. Uno dei primissimi mazzi usati con l’arrivo di Evoluzione Eteree, è ancora oggi molto valido. Basato sempre sulla consistenza di Inteleon, il mazzo Suicune V e Ludicolo consente un alto numero di danni in pochissimo tempo.

La combo è molto semplice: Suicune V, oltre a farci pescare una carta in più ogni turno in cui è attivo, ha un attacco che fa 20 danni più altri 20 per ogni Pokémon nelle due panchine. A sua volta, Ludicolo è il miglior panchinaro che si possa avere, perché appena entra in campo aumenta di 100 danni l’attacco del nostro Pokémon base attivo, Suicune V per l’appunto. Considerando che l’effetto di Ludicolo è cumulabile, il mazzo basato sui due Pokémon di Evoluzione Eteree, unisce danni rapidi e consistenza in un mix letale.

Jolteon VMAX

Per fare un buon mazzo non serve necessariamente sfruttare il miglior Pokémon del gioco. I mazzi basati su Jolteon VMAX ne sono la dimostrazione. Questo Pokémon attacca per 100 danni sia l’avversario attivo che un Pokémon nemico in panchina, se ha subito dei danni. Una carta mediocre, diventata devastante per una congiunzione astrale che crediamo possa ancora continuare; infatti, Jolten VMAX è forte insieme a Inteleon e, soprattutto, è forte contro Inteleon, Pokémon acqua con debolezza elettro, usato nella maggior parte dei mazzi attuali.

Inteleon non solo garantisce consistenza, ma insieme a Zigzagoon di Galar garantisce anche quei danni sulla panchina avversaria. Il resto del lavoro spetta alla Medaglia degli Elementi, che permette di nostro Jolteon di fare 200 danni con una sola energia elettro.

Sylveon VMAX

I motivi per cui Sylveon VMAX è un mazzo che funziona molto bene e che continuerà a farlo sono diversi e tutti legati al meta attuale. Usato sia da solo che con Urshifu VMAX, Sylveon VMAX infligge 70 danni più 30 per ogni Pokémon di tipo diverso nella propria panchina. In altre parole, un massimo di 220 danni, ma di cui ne bastano 190 che sommati ai 150 velocissimi di Urshifu abbattono qualsiasi VMAX.

A questo, bisogna aggiungere che Sylveon V ha l’interessante abilità di farci pescare una carta Strumento; inoltre, in ottica futura, stiamo parlando di un Pokémon psico. Se Evoluzione Eteree si basava molto sul tipo lotta, Colpo Fusione contiene Mew VMAX, una fortissima carta psico attualmente testata da molti giocatori. Questa combinazione non casuale di eventi consente a Sylveon VMAX di essere il trascinatore del Rapid Strike Box di Evoluzione Eteree.

Sylveon VMAX

Umbreon VMAX

Probabilmente il Pokémon che meglio rappresenta l’espansione Evoluzione Eteree. Umbreon VMAX è una carta estremamente versatile, che probabilmente vedremo in moltissimi mazzi anche in futuro; infatti, l’evoluzione buio di Eevee permette di scambiare il Pokémon avversario con uno in panchina, imitando quanto è già possibile fare con una delle carte Aiuto più forti del gioco: Ordini del Capo.

Attualmente Umbreon VMAX è legato al mazzo di Urshifu VMAX, che probabilmente troverà meno spazio a causa del Mew Genesect di Colpo Fusione; allo stesso tempo, però la debolezza buio di Mew farà scatenare la fantasia di tanti giocatori, che vorranno usarlo come counter di Mew.

Colpo Fusione: Mew VMAX e Genesect V

Mentre stiamo ancora capendo come evolverà il meta di Pokémon GCC, due delle carte più sponsorizzate di Colpo Fusione stanno tentando di imporsi. Parliamo ovviamente del mazzo Mew Genesect, che sfrutta al meglio tutte le possibilità del pacchetto Fusion Strike. Mew VMAX, per solo due energie incolore, può usare l’attacco di un qualsiasi Pokémon Colpo Fusione nella (propria) panchina.

In questo momento, i Pokèmon Colpo Fusione sono pochi; il mazzo infatti contiene solamente Genesect V, Latias e, di tanto in tanto, Oricorio. In altre parole, 210 danni a costo due a cui applicare i danni di Compressa Energetica, 30 danni (cumulabili) agli attacchi del Pokémon.

Come detto, il Box Colpo Fusione è abbastanza limitato, ma le carte sono singolarmente molto forti. Ci aspettiamo dunque, che molte delle carte di Evoluzione Eteree giochino attorno ai mazzi psico di cui Mew VMAX è un importante esponente.

Conclusione

Pokémon GCC possiede una rotazione del formato standard particolare, perché avviene una volta l’anno e le espansioni disponibili, e quindi le carte, sono veramente molte. In questo vasto panorama, come nel caso di Colpo Fusione, ci sono delle espansioni che hanno delle carte capaci di spostare il meta. Nonostante non si possa dire lo stesso di Evoluzione Eteree, la consistenza garantita dalle carte Aiuto e Supporto del formato standard, presenti di fatto in tutti i mazzi, garantisce combo molto forti con carte apparentemente mediocri.

In un meta che sembra spostarsi verso il tipo psico, Umbreon VMAX può essere quella carta che tutti vogliono avere in un mazzo buio. Allo stesso modo, Sylveon VMAX potrebbe trovare molto spazio nel caso Mew VMAX sia usato in modo diverso da come lo vediamo in questo periodo.

Non possiamo sapere quanto Jolteon VMAX sarà importante nel breve futuro, ma la sua presenza svantaggia molto i mazzi SPA (Single Prized Attacker); cioè, quei mazzi formati solitamente da Pokémon base con pochi punti vita, che concedono anche meno premi. Inoltre, nel caso in cui Jolteon venga usato meno, Suicune V e Ludicolo potrebbero trovare ulteriore spazio.

In definitiva, qualunque sia la direzione del nuovo meta di Pokémon GCC con l’espansione Colpo Fusione, le carte di Evoluzione Eteree potranno ancora garantire enormi benefici e vi consigliamo di tenerle sotto’occhio.

Dettagli e Modus Operandi

Ho analizzato le carte di Pokémon GCC: Evoluzione Eteree per decine di ore online grazie al materiale gentilmente fornito dal publisher.

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Editoriali

Pokémon, curiosità e aneddoti da 25 anni di storia

Chiudete gli occhi. È il 2006 e vi hanno appena regalato l’ultima uscita Nintendo: Pokémon Diamante o Perla. Immaginate di iniziare per la prima volta un’avventura Pokémon e assaporatene i dettagli e le dinamiche. Che bella sensazione!

Nessun gioco nuovo potrà mai ridarci quella sensazione, ma Game Freak, come una mamma premurosa, si assicura sempre che i suoi fedeli possano godere i vecchi giochi sulle nuove console, rinnovandoli al meglio. Lo ha già fatto con Oro e Argento e per la coppia Rosso e Verde riscuotendo non poco successo, adesso è il turno di Diamante e Perla.  

Quindi, nell’attesa di Diamante Splendente e Perla Lucente, perché non scoprire insieme da dove questi mostriciattoli hanno iniziato e cosa gli riserva il futuro? 

Pokémon: Pocket Monsters 

Il nome degli esseri pixelati più famosi del panorama videoludico è nato dall’unione delle parole Pocket (tasca) e Monster (mostro). L’idea iniziale era quella di chiamarli Capsule Monsters ma per un problema di copyright non fu possibile utilizzare quel nome così venne cambiato in Pocket Monster che poi, abbreviato, divenne Pokémon. In realtà questo fu il nome con cui il franchising fu commercializzato in occidente mentre in Giappone rimase Pocket Monster.

Vi siete mai chiesti perché la E di Pokémon è accentata? La risposta è semplice, data la tendenza occidentale a storpiare le parole straniere, si temeva che l’inizio del nome del gioco fosse confuso con il verbo poke che si pronuncia pok, quindi fu aggiunto l’accento a scarso di equivoci. 

Origine del gioco 

Prima di arrivare però al battesimo dei mostriciattoli Nintendo scopriamo qualcosa di più sul loro creatore. Satoshi Tajiri da bambino amava girare in cerca di insetti nelle campagne intorno a casa sua. Da questa passione molto probabilmente nacque l’idea alla base di tutti i giochi Pokémon. Ogni protagonista di tali avventure infatti parte alla scoperta del mondo con l’idea di catturare tutti i Pokémon esistenti e completare il Pokédex proprio come Tajiri partiva alla ricerca di insetti.

Dobbiamo però ringraziare l’espansione tecnologica e i cartoni animati se uno dei franchising più conosciuti di sempre è venuto alla luce. Inizialmente, Tajiri si immerge negli anime e nei film dell’epoca, che gli propongono combattimenti tra mostri e tante altre idee, ma la sua vera passione arriva poco più tardi, tra le console arcade di una sala giochi.

Satoshi Tajiri
Satoshi Tajiri

Satoshi Tajiri fa conoscenza dei videogiochi proprio quando iniziano a diffondersi; nei primi anni del liceo arriva perfino a saltare le lezioni per usare il suo tempo in sala giochi. Un tempo che molti direbbero sprecato, ma che nel caso di Tajiri ha portato ad uno dei videogame più conosciuti di sempre. 

La passione del giovane Satoshi è talmente forte da fargli aprire una rivista tutta sua in cui scrive recensioni, guide e trucchi sui suoi giochi preferiti. La chiama Game Freak, un nome che non suona di certo nuovo agli appassionati di Pokémon. Nel 1989 infatti, insieme ad alcuni altri appassionati, trasforma la sua rivista in una vera e propria casa di sviluppo di videogiochi.

Game Freak

L’idea dietro ai Pokémon 

Nel cuore Satoshi covava però un progetto più ambizioso che potesse unire la sua passione per i videogiochi, quella per gli insetti e i combattimenti tra mostri che aveva visto nei cartoni e film dell’epoca.  

Le basi dei giochi Pokémon infatti fondono in un’unica avventura molte caratteristiche che non si erano mai viste prima, tutte insieme, in un unico videogame.

Quali sono le cose che più piacciono ai ragazzini? Collezionare, combattere, giocare con gli amici e conquistare la gloria da allenatore. Questi concetti chiave sono alla base dei giochi della Game Freak e probabilmente anche le parole chiave per spiegarne il successo; infatti, l’idea era di riunire tutte queste cose in un unico videogame che fu presentato direttamente a Nintendo con il nome di Capsule Monster

Inizialmente la casa nipponica non fu entusiasta del progetto, ma successivamente affiancò a Satoshi e il suo team il famoso game designer Shigeru Miyamoto (che tutti noi conosciamo come mente dietro tanti capolavori come The Legend of Zelda e Super Mario). La collaborazione tra i due fu talmente proficua che nella versione originale dei primi giochi al protagonista e al suo rivale venne dato proprio il nome dei due sviluppatori. 

Shigeru Miyamoto
Shigeru Miyamoto

Il mondo di gioco: regione di Kanto 

Anche se il mondo dei Pokémon può sembrare frutto della fantasia di Satoshi, le mappe e i luoghi di interesse non sono del tutto inventati. Infatti la regione di Kanto è ispirata alla prefettura di Tokyo. Alcuni luoghi o città hanno un corrispettivo reale a cui sono ispirati. Una tra tutti è la cittadina di Biancavilla, il villaggio da cui si inizia il viaggio nel mondo Pokémon, che corrisponde proprio alla città di nascita di Satoshi Tajiri. 

Ispirandosi a luoghi e regioni reali, la Game Freak ha potuto così sfruttare la varietà e la credibilità di un mondo già esistente rendendo quello virtuale molto veritiero. La differenza sostanziale tra i due mondi sta nello sviluppo; infatti, Tajiri ha voluto rappresentare nei suoi giochi il mondo che lui ricordava da bambino, quando ancora il boom tecnologico non aveva raggiunto il suo paesino di provincia.

Regione di Kanto
Regione di Kanto Pokemon Rosso e Verde

Le due versioni dei giochi 

Fin dai primi titoli ci sono sempre state due versioni dello stesso gioco, abbiamo avuto Rosso e Verde, Bianco e Nero, Diamante e Perla. Perché? 

Certo è facile credere che sia stato fatto solamente per marketing, ma sembra che la scelta fu ispirata da una concezione diversa di “videogioco”. Al contrario di alcuni titoli e degli ultimi sviluppi su console, Pokémon non fu progettato per intrattenere un solo giocatore, ma per far divertire assieme più persone. L’ìdea di Game Freak era favorire, o quasi costringere, lo scambio di Pokémon con i propri amici per completare la propria collezione. 

Il bug Mew e la popolarità di Pokémon 

Al contrario di quello che si potrebbe pensare i giochi Rosso e Verde non ebbero un improvviso successo in Giappone, anzi la loro popolarità crebbe lentamente grazie al passa parola e a qualche fatto di cronaca.

Uno sviluppatore si accorse che sulla schedina contenete il gioco rimaneva ancora qualche megabyte libero, così decise di sua iniziativa di inserire un altro Pokémon chiamato Mew; questo mostriciattolo dell’ultimo minuto non doveva nemmeno comparire nei giochi, era solo uno scherzetto da sviluppatore. Però, presto si diffusero voci secondo cui oltre ai 150 Pokémon collezionabili ce ne fosse anche un 151esimo e, anche se non era previsto, a causa di un bug alcuni giocatori finirono per imbattersi in Mew: così iniziò il passaparola.  

Mew
Mew, il 151esimo Pokémon

La Pokémon mania 

Quando i giochi sbarcarono in occidente scoppiò la Pokémon mania, il franchising diventò talmente famoso da divenire un fenomeno globale. Fu prodotto un’anime, creati gadget e pubblicati manga che fecero conoscere anche ai non videogiocatori il mondo dei Pokémon. L’anime in particolar modo introdusse nuovi personaggi e il Pokémon che da quel momento in poi divenne la mascotte del marchio, Pikachu. Il mostriciattolo giallo divenne talmente popolare che fu creato un nuovo gioco, Pokémon Giallo, in cui venne inserito per la prima volta insieme ai personaggi dell’anime. 

La Pokémon mania però non fu come molte altre mode passeggere nella storia dei videogame, anzi si è insinuata nel tessuto sociale e pian piano si è fuso con la nostra cultura. Sono già passati 25 anni dalla nascita dei Pokémon e nonostante il gioco e tutto ciò che ne derivi sia ormai più che maggiorenne, il successo dei mostriciattoli della Game Freak non accenna a diminuire. 

L’ultimo gioco: Oro e Argento

Pokémon Oro e Argento avrebbero dovuto concludere la serie di giochi principale; infatti, vennero incluse nei giochi tutte le idee scartate per i due giochi precedenti. In particolare, furono inseriti 100 nuovi Pokémon, creata una nuova regione, venne aggiunto il ciclo notte-giorno e per la prima volta comparvero i Pokémon Shiny, creaturine che possedevano un colore differente da quello della loro specie originale. 

Quello che sarebbe dovuto essere l’ultimo regalo della Game Freak ai suoi appassionati, si rivelò un enorme successo che suggerì a Nintendo che i Pokemon avevano ancora molto altro da dare.

Pokémon Oro e Argento

Perché vale la pena giocare Diamante Splendente e Perla Lucente? 

Su Nintendo Switch sta per arrivare un Pokémon tutto nuovo: Leggende Pokémon Arceus. Il gioco, oltre ad essere il primo pubblicato in singolo, promette di inserire meccaniche innovative, nuovi mostriciattoli e una nuova forma. Mi sono ritrovata a chiedermi per quale motivo quindi dovrei giocare al remake di Diamante e Perla.

Perla è stato il mio primo gioco Pokémon e rigiocarlo mi avrebbe comunque fatto piacere, ma questo non mi bastava. A convincermi è stato il gioco in arrivo con l’anno nuovo. Sia Leggende Pokèmon Arceus, che i due remake in uscita sono ambientati nella regione di Sinnoh, ma a decenni di distanza. Giocare gli uni e poi l’altro mi permetterebbe di apprezzare meglio tutte le sfaccettature e i collegamenti tra i due. 

Quindi se sei un appassionato Pokémon non credo ti serva altro, vai ad allenare i tuoi Pokémon e se non lo sei, che aspetti? Corri ad iniziare la tua prima avventura, non te ne pentirai.

Leggende Pokémon Arceus
Leggende Pokémon Arceus
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Post Malone in concerto per il 25° anniversario di Pokémon

Pokémon ha rivelato che in occasione del 25° anniversario verrà organizzato un concerto virtuale. Il celebre e amatissimo franchise ha dato la notizia insieme alla star e fan di Pokémon Post Malone, in un video disponibile qui

L’evento, che si terrà sabato 27 febbraio, giornata del Pokémon Day, sarà una festa online dedicata ai fan del mondo Pokémon e agli amanti della musica di tutto il mondo. In più, segnerà l’inizio del programma Musica P25 del franchise che ci accompagnerà per tutto l’anno. The Pokémon Company International ha collaborato con Universal Music Group per organizzare questo concerto e offrire altre sorprese musicali nel corso del 2021, come parte del programma Musica P25. Musica P25 nasce in collaborazione con alcuni nomi di spicco del panorama musicale per creare brani, stili ed eventi della cultura pop attraverso la prospettiva del mondo Pokémon. Il mese scorso l’icona pop Katy Perry è stata annunciata come artista principale del programma.

Sono un fan del mondo Pokémon da sempre, quindi fare un concerto durante il Pokémon Day in occasione del 25° anniversario è un’opportunità straordinaria.

Post Malone

Il concerto potrà essere seguito gratuitamente sul canale ufficiale Pokémon di YouTube, sul canale ufficiale Pokémon di Twitch e sul sito web dedicato al 25° anniversario a partire dalle 19:00 EST/16:00 PST del 27 febbraio (01:00 del 28 febbraio in Italia). Pokémon svelerà altri dettagli su Musica P25 alla fine del concerto e i fan potranno quindi scoprire le prossime sorprese e collaborazioni.

In preparazione al grande evento musicale, The Pokémon Company International proporrà varie iniziative dedicate all’anniversario che coinvolgeranno l’intero franchise e si svolgeranno durante la settimana che precede l’evento. Oltre al Tour di Pokémon GO di Kanto già annunciato che si terrà il 20 febbraio, il 25 febbraio The Pokémon Company International distribuirà una password speciale per i videogiocatori del mondo Pokémon che permetterà di aggiungere un Pikachu particolare a Pokémon Spada e Pokémon Scudo. Per rimanere in linea con il tema della musica che ci accompagnerà per tutto l’anno, questo Pikachu conoscerà la mossa Canto che normalmente non può imparare. Il 27 febbraio (28 febbraio in Italia), i fan potranno prepararsi al grande concerto di Post Malone sintonizzandosi su TV Pokémon, dal web o dall’app, dove potranno seguire una carrellata di episodi della serie animata a tema musicale. In quella settimana seguiranno altri annunci riguardanti tutto il franchise.

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Pokémon GCC e Dragon Ball tra i nuovi eventi della settimana 5 del 2021

Sono in arrivo una nuova serie su Twitch dedicata al mondo del gioco di carte di Pokémon e un torneo online su tre giochi del mondo di Dragon Ball: FighterZ, Legends e Super Card Games.

Pokémon Top Deck Academy

The Pokémon Company International presenta Top Deck Academy, una nuova serie che andrà in onda ogni settimana sui canali Pokémon ufficiali  Twitch e YouTube e consentirà a tutti gli allenatori più o meno esperti di scoprire alcuni trucchetti per imparare a giocare al GCC.

A suggerire strategie per battere l’avversario, potenziare al massimo il proprio deck building e tanto altro ancora, saranno veri esperti in ambito carte Pokémon che da anni giocano e commentano i match.Top Deck Academy debutterà il prossimo 4 febbraio alle 2pm PST (23:00 ora italiana), con nuovi episodi che andranno in onda ogni giovedì.

DRAGON BALL Games Battle Hour

BANDAI NAMCO Entertainment Europe, con il supporto di SHUEISHA Inc. e TOEI ANIMATION Co., Ltd., annuncia il DRAGON BALL Games Battle Hour, un evento di DRAGON BALL che sarà trasmesso online il 6 marzo per tutti i fan di DRAGON BALL nel mondo.

La serie di DRAGON BALL è un vero e proprio fenomeno mondiale che abbraccia ogni forma di media e prodotto, tra cui la popolare serie manga che ha venduto più di 260 milioni di copie, una serie animata trasmessa in oltre 80 paesi e regioni al mondo, oltre a videogiochi, statuine e giocattoli di successo. Con il DRAGON BALL Games Battle Hour per la prima volta un singolo evento di DRAGON BALL sarà basato su più giochi e includerà una varietà di programmi in grado di offrire tutto il meglio di DRAGON BALL, garantendo una giornata unica e indimenticabile a tutti i fan.

Il DRAGON BALL Games Battle Hour includerà tre dei giochi più competitivi di DRAGON BALL attualmente disponibili: il videogioco per console DRAGON BALL FighterZ, il gioco di carte collezionabili DRAGON BALL SUPER CARD GAME, rilasciato da BANDAI Co., Ltd., e l’applicazione per dispositivi mobili, DRAGON BALL LEGENDS.

  • DRAGON BALL FighterZ  vedrà sfidarsi i quattro migliori giocatori provenienti da cinque regioni diverse, tra cui Giappone, Francia, costa occidentale degli Stati Uniti, costa orientale degli Stati Uniti e Spagna.
  • DRAGON BALL SUPER CARD GAME darà vita a una sfida tra i campioni di ogni regione (Torneo del Campionato 2019).
  • DRAGON BALL LEGENDS consentirà ai giocatori professionisti del torneo mondiale svoltosi due anni fa di fare un ritorno trionfale.

Il DRAGON BALL Games Battle Hour si terrà online sabato 6 marzo 2021.