Con l’uscita di STALKER 2 ormai vicina, GSC Game World ha condiviso dettagli su alcune funzionalità che arriveranno post-lancio. Tra le più attese ci sono le mod cross-platform, che permetteranno ai giocatori su PC e console di creare e condividere contenuti. Il supporto ufficiale alle mod non sarà immediato, ma il team mira a implementarlo quanto prima dopo il lancio dello sparatutto.
Un’altra novità importante sarà l’introduzione del multiplayer, anche questo previsto in un aggiornamento successivo. Il team si sta concentrando sull’ottimizzazione della modalità single player, ma ha confermato che il multiplayer arriverà. Inoltre, le dichiarazioni si sono concentrate sul sofware di Ray Tracing. Sarà basato sulla tecnologia Lumen di Unreal Engine 5. Non sarà pronto subito ma verrà integrato post-lancio con un futuro aggiornamento di STALKER 2. Questa tecnologia migliorerà ulteriormente l’illuminazione e i riflessi, sfruttando appieno le potenzialità del Ray Tracing su hardware compatibili.
Slava Lukyanenka ha infine detto che l’obiettivo di GSC Game World è garantire una qualità visiva e di gameplay all’altezza delle aspettative, mantenendo il supporto alla comunità di modder che ha reso celebre il franchise negli ultimi 15 anni.
S.T.A.L.K.E.R. 2: Heart of Chornobyl, sparatutto sequel diretto di Shadow of Chernobyl, uscirà il 20 novembre 2024 su PC e in esclusiva console su Xbox Series X/S.
Solo poche settimane ci separano dall’uscita di The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom. Come gli appassionati già sapranno, non si tratterà di un’avventura in 3d, sulla falsariga di Breath of The Wild o Tears of the Kingdom, bensì di un episodio a due dimensioni, che sembra fare più di un occhiolino a molti storici capitoli della saga. Quale occasione migliore per rispolverare alcuni dei migliori capitoli in 2d di questa ormai leggendaria epopea? In questo articolo andremo insieme alla riscoperta di quelli che, per chi scrive, sono stati i migliori giochi 2d della saga di Legend of Zelda.
Non si tratta dunque di una classifica, ma solo di un bellissimo viaggio nel viale dei ricordi, per prepararci al meglio a gustare la nuovissima avventura della nostra (e speriamo anche vostra) principessa preferita. Armiamoci dunque di spada e berretto verde ed incamminiamoci in questo fantastico viaggio!
The Legend of Zelda: The Minish Cap
E partiamo proprio da quella che, secondo la cronologia ufficiale della saga, è una delle primissime avventura in assoluto della coppia Link e Zelda. In questo episodio il nostro Link, con l’aiuto della nuova razza dei Picori, ha il compito di sconfiggere il malvagio stregone Vaati.
Con un comparto tecnico di tutto rispetto, Minish Cap spinge al massimo le capacità del GBA. Questa avventura offre una grafica coloratissima e particolareggiata, che ricorda molto un cartone animato.
A livello di gameplay, la novità più interessante del titolo è costituita dalla presenza di Egeyo, un minish che accompagna Link in forma di cappello. Grazie a lui, il nostro eroe ottiene la capacità di rimpicciolire. Questo offre moltissime interessanti possibilità di gioco, con la costante alternanza tra le ambientazioni “regolari” e quelle miniaturizzate.
Il design della mappa e dei dungeon è, come sempre, eccellente e regala moltissime ore di esplorazione, battaglie enigmi e soprattutto tanto, tanto divertimento. Un’avventura davvero bella e coinvolgente, in grado di appassionare e divertire ogni amante del genere.
The Legend of Zelda: A Link Between Worlds
Seguito diretto di A Link to the Past, Link Between Worlds costringe il nostro Link a spostarsi costantemente tra i mondi di Hyrule e Lorule, sua versione speculare, nel tentativo di fermare le trame dello stregone Yuga e di scoprire la verità su Hilda, misteriosa principessa di Lorule che ricorda da vicino Zelda.
Grazie alle potenzialità del 3DS, Link Between worlds propone una grafica in simil 3d, pur restando fedele alla struttura 2d del predecessore. Nel gioco sono anche presenti vari effetti in 3d stroboscopico, soprattutto nelle occasioni in cui Link o i nemici saltano verso lo schermo.
La novità più significativa è certamente la capacità di Link di trasformarsi in un dipinto, potere che il nostro amato hylliano dovrà sfruttare sia per l’esplorazione che per la risoluzione degli enigmi. Il gioco offre anche una struttura piuttosto libera, dal momento che è possibile noleggiare i vari oggetti dal negozio, scegliendo di fatto l’ordine con cui affrontare i dungeon. Un’avventura davvero pregevole, artisticamente molto valida e con una trama accattivante ed innovativa. Forse non raggiunge l’epicità di A Link to the Past, ma LBW riesce tranquillamente a brillare di luce propria, ponendosi a buon diritto non solo come uno dei migliori giochi di Zelda in 2d, ma anche come uno dei più grandi videogiochi per Nintendo 3DS.
The Legend of Zelda
In un articolo dei migliori Zelda 2d non potevamo non citare il gioco che ha dato origine alla leggenda. Uscito nell’ormai lontano 1986, il primo Legend of Zelda conteneva già tutti gli elementi vincenti della saga. Una mappa vastissima e liberamente esplorabile, dungeon vasti ed intricati, un numero enorme di nemici e moltissimi oggetti e gadget da raccogliere ed utilizzare per venire a capo della nostra avventura.
Certo, la trama risulta appena abbozzata e grafica e sonoro, per quanto iconici, sono ormai decisamente datati. Eppure il primo Zelda conserva ancora un fascino incredibile, sia per la sua importanza storica che per l’ingegno mostrato dagli sviluppatori. Nintendo infatti seppe sfruttare i limitatissimi strumenti a disposizione per creare una vera avventura fantasy, in cui il giocatore poteva perdersi per ore non solo per tentare di finire il gioco, ma anche per il puro gusto dell’avventura e dell’esplorazione. Una vera pietra miliare nella storia dei videogiochi, che tutti dovrebbero provare almeno una volta.
The Legend of Zelda: A Link to the Past
E come non citare quello che, per molti giocatori, è lo Zelda più bello in assoluto? Fin dalla sua uscita, nel 1991 sul mitico SNES, il terzo episodio della serie ha saputo raccogliere una serie incredibile di consensi. A Link to the Past ripropone la medesima struttura del primo Legend of Zelda, ma la migliora sotto ogni aspetto.
Il gioco sfrutta appieno le possibilità dello SNES per offrire una veste grafica assolutamente sbalorditiva alla sua uscita, ma che non sfigura nemmeno ai giorni nostri. Il mondo di ALTTP è enorme, colorato, ricco di particolari e con molte aree diversissime tra loro. Anche la colonna sonora è semplicemente epica, con numerosi brani diventati ormai iconici e che risultano sempre molto d’atmosfera.
Come se tutto ciò non bastasse, A Link to the Past riesce ad andare oltre, proponendo addirittura due world map separate, una per il mondo della luce e una per quello delle tenebre. Per completare l’avventura, il giocatore è chiamato ad interagire con entrambe le mappe, a volte passando da una all’altra all’interno dello stesso Dungeon. Anche la trama è davvero interessante e ricca di elementi che getteranno le basi per giochi come Ocarina of Time. Un classico intramontabile che nessun giocatore degno di questo nome può permettersi di lasciarsi sfuggire.
The Legend of Zelda: Link’s Awakening
Sia il gioco originale, uscito nel 1993 per Gameboy, sia il suo remake del 2019 sono certamente degni di essere menzionate nel nostro viaggio. Dopo aver subito un naufragio, il nostro Link si ritrova intrappolato nel misterioso mondo di Koholint.
L’unica speranza di fuga sembra essere il misterioso Pesce Vento. Per raggiungere il gigantesco essere, Link ha bisogno di radunare alcuni strumenti magici. Questo il prestesto che guiderà il nostro eroe all’esplorazione di Koholint e dei suoi numerosi dungeon.
Link’s Awakening non mostra particolari innovazioni rispetto ad altri giochi della saga. L’unica reale novità è la presenza di alcune sezioni di gioco a scorrimento laterale 2d. Tuttavia, l’enorme qualità della struttura della mappa e dei dungeon e l’enorme numero di oggetti ed equipaggiamenti presenti rendono l’esperienza davvero divertente, appagante e sempre estremamente varia.
Link’s Awakening non è l’episodio più epico o innovativo della saga, ma è forse uno dei più divertenti in assoluto. E, come accennavamo, il remake uscito qualche anno fa per Switch rende assolutamente giustizia all’opera originale.
Zelda II: The Adventure of Link
Molti di voi saranno certamente sorpresi di trovare Zelda II in un articolo del migliori giochi 2d della saga. La seconda avventura di Link è da molti considerata la pecora nera della saga. Molti fan lo ritengono addirittura un brutto gioco. Nulla di più falso.
Le perplessità relative a Zelda II nascono quasi sempre dall’enorme differenza tra il suo gameplay e quello della maggioranza dei capitoli della serie. Se il primo Zelda proponeva un enorme mappa da esplorare con visuale dall’alto, Zelda II riserva questa struttura alla sola mappa del mondo. Le città, i dungeon e le aree di incontro coi nemici propongono invece una struttura action a scorrimento orizzontale. Zelda II, dunque, propone un approccio molto più improntato all’azione e ai combattimenti piuttosto che all’esplorazione e agli enigmi (che comunque non mancano).
Molti fan, soprattutto tra coloro che hanno recuperato il gioco a posteriori, sono rimasti spiazzati da questo stile di gioco e hanno finito col non apprezzare quest’avventura. Tuttavia, una volta superato lo spaesamento e l’elevata difficoltà del gioco, Zelda II regala un’esperienza lunga, profonda e davvero interessante. La mappa di gioco è enorme e i dungeon sono vasti, complessi e strapieni di nemici, che mettono davvero a dura prova le abilità del giocatore.
Consigliamo a tutti di non farsi influenzare dalla cattiva fama del gioco e di concedergli una possibilità. E poi, diciamolo, come si può ignorare l’episodio che contiene la prima apparizione in assoluto di Link Oscuro?
Conclusione
Ed eccoci alla fine della nostra rassegna. Sappiamo bene di aver omesso di parlare di molti capitoli davvero importanti della saga, come Four Sword o Phantom Hourglass, ma per in questo articolo sui migliori Zelda 2d ci siamo fatti guidare più dai ricordi e dai sentimenti che da criteri oggettivi. Ora non resta che attendere Echoes of Wisdom. saprà essere all’altezza dei suoi onorati ed illustri predecessori?
L’attesa è finita: il 6 settembre arriva su PlayStation 5 Astro Bot, il platform che promette di farci tornare bambini con un’avventura tutta nuova. Il robottino più amato dai fan di Sony si prepara a conquistare ancora una volta il cuore dei giocatori con una combinazione perfetta di nostalgia e innovazione. Dopo il successo travolgente di Astro’s Playroom (il gioco proferito di mio figlio, ndr per voi inutile ma volevo condividerlo a tutti i costi), Team Asobi ha deciso di alzare ulteriormente l’asticella, creando un mondo di gioco ben quattro volte più grande rispetto a quello del titolo precedente. Se già avete amato la piccola avventura pre-installata sulla PS5, preparatevi perché quello che ci attende è un vero e proprio salto quantico!
Trailer mozzafiato e un gameplay da urlo
Il trailer rilasciato da Sony qualche giorno fa ha già mandato in visibilio i fan, rivelando ambientazioni che sembrano uscite direttamente da un sogno a occhi aperti. Giardini fluttuanti, pianeti misteriosi e cieli infiniti: ogni mondo promette di essere unico, vario e perfettamente costruito per sfruttare al massimo le capacità del DualSense. Con il feedback aptico e i trigger adattivi, ogni salto, colpo o interazione con l’ambiente promette di essere sentita fino in fondo. Sarà come tenere nelle mani il mondo di Astro, sentendo ogni vibrazione come se fossimo lì con lui a fluttuare nello spazio. O quantomeno è quello che noi tutti speriamo.
Il gameplay, che si preannuncia variegato e ricco di sorprese, ci porterà a esplorare una serie di pianeti vibranti e popolati da creature dal design cartoonesco e accattivante. E non mancheranno i riferimenti a vecchie glorie del mondo PlayStation: da Kratos a Ratchet & Clank, passando per tanti altri eroi iconici, Astro Bot si divertirà a omaggiare il passato di Sony con eleganza e una buona dose di ironia. L’obiettivo del gioco? A quanto pare sarà salvare ben 300 bot, di cui 150 legati a personaggi celebri del mondo videoludico.
Personalizzazioni e divertimento senza limiti
Se la varietà di mondi e nemici non fosse già sufficiente per tenervi incollati al gioco, Astro avrà a disposizione una serie di potenziamenti speciali che lo renderanno ancora più versatile e divertente da comandare. Dall’acquisizione di abilità legate ai personaggi iconici di PlayStation, fino all’uso di gadget futuristici, Astro sarà sempre pronto a sorprendere. E per chi ama personalizzare la propria esperienza di gioco, sarà possibile sbloccare outfit esclusivi e skin per il DualSense, rendendo ogni partita unica e irripetibile.
Una chicca? Niente microtransazioni! Team Asobi ha confermato che ogni contenuto sarà accessibile solo attraverso il gameplay, garantendo un’esperienza di gioco pulita e senza distrazioni. Raccogliere monete esplorando i mondi sarà il modo migliore per scoprire tutti i segreti che il gioco ha da offrire, e spendere nel Gatcha Lab sarà divertente e gratificante. Un ritorno alle radici del gaming, dove ogni ricompensa era conquistata con fatica e abilità.
Un platform che promette di segnare il 2024
Non c’è dubbio che Astro Bot sia uno dei titoli più attesi dell’anno, e le aspettative sono altissime. Se Astro’s Playroom è riuscito a fare breccia nei cuori dei giocatori come “demo” delle potenzialità della PS5, questa nuova avventura sembra avere tutte le carte in regola per diventare un classico del genere platform. I commenti entusiasti sui forum e sui social media ne sono la prova: c’è chi già lo definisce un potenziale “gioco dell’anno”, e chi non vede l’ora di buttarsi a capofitto nell’esplorazione di questo magico universo. In barba a chi ritiene che sia soltanto una vetrina patinata di un universo ludico circoscritto a Sony
Le prime recensioni e i feedback dalle demo giocabili ai principali eventi di settore parlano di un titolo fluido, divertente e perfettamente ottimizzato per sfruttare tutte le tecnologie di nuova generazione della PS5. E per chi scrive questa è uno degli aspetti più importanti. Avete mai giocato ad un platform mal programmato in cui il vostro personaggio non risponde pienamente ai vostri comandi? Credo sia una delle esperienze videoludiche più frustranti in assoluto.
Noi de Il Videogiocatore non vediamo l’ora! Lo ammetto: qui in redazione non stiamo nella pelle. Dopo aver visionato frame per frame il trailer e analizzato le informazioni rilasciate finora ci aspettiamo un’avventura che non solo conquisterà i fan del genere, ma che saprà anche avvicinare nuovi giocatori grazie alla sua accessibilità e al suo stile accattivante. Le premesse ci sono tutte, guai ad essere smentiti!
Nel mondo dei videogiochi, le recensioni della critica possono fare la differenza tra il successo e il fallimento di un titolo. Per il director di Star Wars Outlaws, le recenti recensioni della critica specializzata non sono state all’altezza delle aspettative aziendali, nonostante il titolo sia stato largamente e discretamente apprezzato dalla stampa specializzata.
Giulian Gerighty, il director del gioco, ha espresso la sua delusione, probabilmente perchè i numeri attesi erano ben altri, in una recente intervista.
Abbiamo lavorato duramente per creare un’esperienza immersiva e coinvolgente per i fan di Star Wars, è frustrante vedere che il nostro impegno non è stato apprezzato come speravamo.
Giulian Gerighty
Nonostante le critiche, il team di sviluppo rimane fiducioso nel potenziale del gioco.
Siamo convinti che i giocatori apprezzeranno ciò che abbiamo creato, continueremo a migliorare e ad ascoltare i feedback della community.
Giulian Gerighty
Star Wars Outlaws è disponibile su tutte le principali piattaforme e promette di portare i giocatori in un’avventura epica nell’universo di Star Wars. Solo il tempo dirà se il gioco riuscirà a conquistare il cuore dei fan, con la speranza inoltre di nuovi contenuti innovativi grazie a successivi aggiornamenti che potrebbero far risalire l’apprezzamento del gioco da parte del pubblico.
Sony ha pubblicato sul blog PlayStation una decisione netta su Concord, lo sparatutto live service di Firewalk Studios, team membro dei PlayStation Studios. Concord, disponibile su PlayStation 5 e PC, sarà ritirato dal mercato domani 6 settembre 2024. Dopo i pessimi risultati su tutti fronti, dal numero di giocatori ai bassissimi (per la media videoludica) voti della critica, Sony ha quindi deciso di rimuovere il gioco quanto prima.
Le vendite di Concord sono state sospese e verranno emessi rimborsi completi per tutti gli acquirenti su PS5, Steam, ed Epic Games Store. I giocatori che hanno acquistato il gioco fisico dovranno rivolgersi al loro rivenditore. Una volta ricevuto il rimborso, l’accesso al gioco sarà revocato.
Anche il 2024 non sarà l’anno della rivalsa per Ubisoft, che nonostante l’ambizioso Star WarsOutlaws, si trova a dover fare i conti con vendite insoddisfacenti e investitori in partenza per altri lidi.
Star Wars Outlaws non ha avuto la risonanza che ci si aspettava e l’affossamento delle azioni Ubisoft è la naturale conseguenza di un prodotto che ha deluso, per lo meno per quanto riguarda le vendite.
Le azioni della casa, infatti, sono crollate, registrando una perdita del 10% in sole 48 ore (al 3 settembre 2024). Numeri importanti, quelli rivelati dall’analista e fondatore di Kantan Games, Serkan Toto su X: la società è scivolata sotto i 2 miliardi di euro di capitalizzazione di mercato a Parigi, raggiungendo il minimo storico degli ultimi 10 anni. Una vea e propria fuga degli investitori dopo l’arrivo sul mercato di Star Wars Outlaws.
Queste cifre, che già da sole disegnano un quadro complesso, se non addirittura drammatico, diventano ancora più pesanti se paragonate alle attese di Ubisoft, che prevedeva introiti pari a 650 milioni di dollari entro la fine del 2024 proprio grazie a Star Wars Outlaws. Le aspettative sono poi scese a quota 500 milioni. Ora Ubisoft deve giocarsi il tutto per tutto con Assassin’s Creed Shadows, la cui uscita è attesa per il 24 novembre 2024, a cui spetterà l’arduo compito di andare a recuperare le perdite generate da Outlaws.
Ogni nuova trilogia cinematografica di Star Wars scatena una voglia irrefrenabile di viaggi nello spazio. La wanderlust cosmica risveglia gli appassionati, ma sopratutto i publisher che si fiondano a pubblicare quanti più contenuti possibili in tutti i medium disponibili. Vale anche per i videogiochi con decadi in cui la qualità è elevata come i primi anni 2000 (Star Wars: Knights of the Old Republic ma non solo) e periodi che è meglio non ricordare. Gli anni della trilogia di Walt Disney è per noi videogiocatori un momento d’oro, per fortuna. Tanti giochi, molti belli. E adesso ci prova anche Ubisoft con il suo marchio di fabbrica: gli open-world con componente stealth. Sarà vera gloria? Scopriamolo in questa recensione di Star Wars Outlaws.
Reputazione da difendere
Star Wars Outlaws si svolge tra gli eventi di L’Impero Colpisce Ancorae Il Ritorno dello Jedi, e segue le avventure di Kay Vess, una ladra che cerca di cambiare la sua vita. Accompagnata dal suo fedele compagno Nix, un simpaticissimo animaletto tuttofare, Kay si trova a dover affrontare signori del crimine, pirati, mercenari e imperiali. I mercenari sono divisi in tre sindacati, i Pyke, gli Alba Cremisi e gli Hutt. Tutti e tre bramosi di denaro e di fama, tutti e tre pronti a tradirsi l’un l’altro.
La nostra Kay vive di espedienti e piccoli furti, ma dopo un colpo grosso andato male ai danni del potente Siiro a capo del sindacato criminale dei Zerek Besh e dopo essere stata marchiata col simbolo della morte, riesce a fuggire con Nix dopo aver rubato la nave Trailblazer. Essendo però braccata si schianta sulla luna selvaggia di Toshara e da lì Kay decide di ricominciare, decide di diventare una fuorilegge leggendaria e cambiare la propria vita.
Ed è proprio in questa spirale di tradimento e fedeltà che verrà gettata Kay, dovendo scegliere, più e più volte durante la storia, chi tradire e a chi restare fedele. Decisioni che aumenteranno o diminuiranno la reputazione di Kay agli occhi dei singoli sindacati. Una maggiore o minore reputazione consentirà a Kay di accedere o meno a determinati luoghi, di avere favori da un sindacato piuttosto che da un altro, ottenere lavori meglio o peggio retribuiti, acquistare a prezzi di favore o meno componenti dai venditori affiliati a questo o a quel sindacato.
Il sistema di reputazione ha effetti su più punti: la popolarità di Kay verso i singoli sindacati; scelte e conseguenze, ogni scelta di Kay avrà una conseguenza più o meno significativa; narrazione e percorsi alternativi, ogni scelta, anche morale di Kay porterà verso finali diversi rendendo ogni partita unica; interazioni con gli NPC, la reputazione di Kay influenzerà direttamente come gli NPC reagiranno a lei, bassa reputazione molto sospettosi se non aggressivi, alta reputazione ovviamente più accomodanti; ed infine libertà di azione, la possibilità di effettuare scelte porterà Kay a diramazioni nella storia dandole numerose possibilità di scelta.
La trama regala diversi momenti emozionanti per tutti gli amanti della saga e il sistema di reputazione contribuisce a rendere il tutto meno lineare, anche se il punto di forza, come quasi tutti i giochi di Guerre Stellari è l’ambientazione.
Gli sviluppatori hanno creato un mondo di giocovasto e dettagliato, che permette ai giocatori di esplorare pianeti, città e luoghi iconici dell’universo di Star Wars. Molti ambienti sono ricchi di dettagli e offrono una grande varietà di missioni e attività da svolgere. La cura per i dettagli e la fedeltà all’universo di Star Wars rendono l’esperienza di gioco ancora più immersiva. Alcune critiche vanno mosse a determinati ambienti che non hanno la stessa “verve”, ad esempio alcune città che sembrano più spoglie e meno vive di altre, ma il mondo è molto vasto, qualche calo di attenzione ci poteva anche stare.
Prendiamo il mercato di Mirogana, mercato è sinonimo di interazioni, di compravendite, di vita ma purtroppo non in Star Wars Outlaws dove il mercato sembra un qualcosa di isolato, messo li per bellezza con una funzionalità meramente estetica. Gli NPC poi, in attesa di un input da parte del giocatore, non incidono mai sulla storia. (dimentichiamoci la bellezza inarrivabile di Red Dead Redemption 2 dove gli NPC vivono una vita propria e reagiscono autonomamente alle azioni del giocatore). Infine, se una nota di demerito può essere considerata, citiamo la bellezza ed il carattere quasi stereotipato di Kay, quasi spaccona, sprezzante e sarcastica, forse un qualcosa di già visto.
Ladra professionista
Il gameplay di Star Wars Outlaws combina esplorazione, combattimenti e missioni. Il mondo di gioco, vasto e dettagliato, offre molte opportunità per Kay di dimostrare le sue abilità e per raggiungere il colpo gobbo, il colpo del secolo che le permetterà di dare una svolta alla sua vita.
Sfruttare Nix permette di distrarre i nemici e recuperare e/o rubare oggetti oltre che attivare pulsanti altrimenti irragiungibili per Kay, aggiungendo così un elemento strategico al gioco. Tuttavia, Star Wars Outlaws rischia di diventare, e così è stato per me, ripetitivo nel lungo periodo a causa della meccanica delle missioni: agisci senza farti scoprire, impiega Nix per distrarre i nemici, usa i condotti d’aria per raggiungere le posizioni…alla bisogna, spara! La formula delle missioni più o meno è sempre questa. Al principio può sembrare anche divertente perché risulta vario come gameplay, ma alla fine potrebbe stancare, soprattutto in alcune missioni che sembrano un tantino lunghe.
Fortunatamente il sistema di combattimento è dinamico e offre una varietà di opzioni per affrontare i nemici. Kay può utilizzare diverse armi e abilità, e il giocatore può scegliere tra diversi ma alla fine limitati approcci.
Le missioni principali sono ben strutturate e offrono una buona varietà di situazioni che rendono la trama avvincente mentre le missioni secondarie e le attività opzionali permettono di approfondire ulteriormente l’esperienza di gioco da un lato, dall’altro rendono solo “il brodo più lungo” essendo queste missioni spesse volte avulse dal gioco.
Graditissima variante nel titolo, il gioco di carte del Sabacc, un gioco nel gioco, che in determinate missioni avrà anche la sua valenza ai fini della trama, ma che, in generale, potrete utilizzare per passare del tempo riposandovi tra una missione e l’altra.
Per quanto concerne l’esplorazione della galassia, vale la pena citare la modalità volo. A metà strada tra un arcade ed un simulatore, le sezioni di volo con la Trailblazer sono un vero piacere. La nave, completamente esplorabile, viene messa a disposizione di Kay appena dopo il prologo. La navicella è facile da pilotare, completamente customizzabile tramite potenziamenti che Kay potrà sbloccare nel corso del gioco, che riguardano l’armamento, la propulsione e gli scudi. Il combattimento in volo è divertente, con alcune navi più forti di altre e per spuntarla, a volta, si suderà non poco.
Ciò che invece non mi è piaciuto per nulla è il sistema di scalata, che influisce anche sulla modalità di fuga della protagonista. Mi spiego meglio. Io, sentendo mondo aperto e Ubisoft, già avevo pregustato una libertà massima nelle azioni di Kay (della serie vado dove voglio e mi arrampico dove voglio). Il pensiero, naturalmente, andava verso Assassin’s Creed. Ma così non è. Kay non può arrampicarsi ovunque, può farlo solo su determinate pareti e in determinati punti decisi dagli sviluppatori. Questa nota negativa stona davvero in un open world per grandi tratti davvero ben realizzato.
Qualità cinematografica
Dal punto di vista grafico, Star Wars Outlaws offre un’esperienza visiva impressionante. Le ambientazioni sono dettagliate e ricche di vita, con una particolare attenzione ai dettagli che rendono l’universo di Star Wars ancora più immersivo. Diciamoci la verità, scorazzare in lungo ed in largo per la galassia insieme a Kay Vess è un’esperienza, personalmente, piacevolissima. Ho molto apprezzato la scelta di non inserire caricamenti, come se il giocatore fosse all’interno di un lungo film di animazione che alterna fasi giocate a filmati. Graficamente, fidatevi, la differenza non si nota! Le versioni per Xbox Series X e PS5 offrono prestazioni solide, con differenze minime tra le due piattaforme.
Le animazioni dei personaggi sono fluide e realistiche, e gli effetti visivi, come le esplosioni e i giochi di luce, sono di alta qualità. Ho adorato il vento, o meglio, le piante sferzate dal vento in lontananza, una sensazione di realismo indescrivibile. La colonna sonora, composta da brani originali e temi classici di Star Wars, contribuisce a creare un’atmosfera coinvolgente e emozionante (per i suoni ambientali il classico suono della voce dei robot tipo R2D2 che si ascoltano in giro è davvero magnifico).
Anni Luce… ripetitivi
Uno degli aspetti più importanti di un gioco open-world è la sua longevità e rigiocabilità. Star Wars Outlaws offre una discreta quantità di contenuti, con una campagna principale che può durare diverse ore e numerose missioni secondarie e attività opzionali. Tuttavia, possiamo dire che il gioco può diventare ripetitivo nel lungo periodo, soprattutto per quanto riguarda le missioni secondarie.
La rigiocabilità è garantita dalla possibilità di affrontare le missioni in modi diversi e di esplorare il mondo di gioco in cerca di segreti e collezionabili. Inoltre, gli sviluppatori hanno promesso di rilasciare aggiornamenti e contenuti aggiuntivi nel tempo, che potrebbero aumentare ulteriormente la longevità del gioco.
Conclusione
Star Wars Outlaws offre un’esperienza open-world coinvolgente e ricca di avventura. Nonostante alcuni difetti nella scrittura dei personaggi e nella ripetitività del gameplay, il gioco riesce a catturare l’essenza dell’universo di Star Wars e a offrire ore di divertimento ai fan della saga. La cura per i dettagli, la qualità grafica e la varietà delle missioni rendono Star Wars Outlaws un titolo da non perdere per gli amanti dei giochi open-world e per i fan di Star Wars. Uno dei migliori giochi di questo 2024.
Manca ormai meno di una settimana al lancio di Astro Bot, ma Team Asobi sembra avere già le idee molto chiare circa il futuro della sua creazione e in particolare dei suoi DLC.
Il director Nicolas Doucet ha infatti rivelato che esiste già un piano relativo ai contenuti aggiuntivi che verranno rilasciati nei mesi successivi al lancio. In un intervista per la famosa rivista Famitsu lo sviluppatore ha annunciato che i DLC di Astro Bot riguarderebbero una serie di missioni aggiuntive e alcune sfide a tempo simili a quelle di Astro Playroom. Questi contenuti dovrebbero già essere disponibili entro la fine dell’anno.
Vista la longevità non eccelsa di Playroom, siamo certi che questa notizia renderà felici i fan della saga. Questo annuncio sembra anche confermare quanto Sony creda nella saga di Astro, che ad oggi, resta una delle poche esclusive in uscita per PS5 entro la fine dell’anno.
Vedremo se Astro Bot si rivelerà davvero un successo. In questo caso, sarà anche interessante vedere se il Team Asobi manterrà il suo impegno riguardo i contenuti extra.
È il 2024, sto naviagando con il mio Dualsense su Astro Bot: sono felice. È così che immagino il futuro, con uno dei più classici meme sui Pokémon riadattato per Astro Bot, la prossima esclusiva di PlayStation 5 di cui il Team Asobo ha pubblicato il proprio trailer di lancio.
Il tempo ci dirà se Astro Bot sarà un gioco da ricordare, ma il trailer appena pubblicato è inequivocabile. Tra Dualsense usate come navicelle, PlayStation 5 volanti e il robot protagonista capace di impersonare Kratos di God of War, è chiaro che Sony voglia confermare Astro Bot come la mascotte del proprio brand. Troppo presto per dire se Astro Bot troverà un posto vicno a Super Mario e Sonic nell’olimpo delle mascotte delle console, ma nel frattempo qualcuno può sognarlo a partire da un trailer di lancio decisamente convincente fatto di trasformazioni, velocità, monete con il logo di PlayStation e tantissimi bot.
Astro Bot è il terzo videogioco dell’omonima serie, sequel diretto di Astro’s Playroom. Uscirà il 6 settembre 2024 in esclusiva su PlayStation 5.
Nintendo ha pubblicato un nuovo trailer per The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom. Il video ci porta dentro il Mondo del Nulla, una dimensione misteriosa che ha inghiottito oggetti e persone, tra cui l’eroico spadaccino e il Re di Hyrule.
Tra scontri con svariati nemici e avventure all’interno dei dungeon, il trailer ci porta fino agli scontri con i boss che possono essere affrontati, o evitati, sfruttando le repliche a nostra disposizione. Tra le maggiori novità del video di Echoes of Wisdom c’è la modalità spadaccina di Zelda, attivabile dopo aver raccolto una spada misteriosa. Questo potere consente a Zelda di trasformarsi in una versione femminile di Link e combattere nemici, a patto di avere l’energia sufficiente per farlo (indicato da una barra).
Prima di concludere il nostro breve viaggio nel Mondo del Nulla, il trailer introduce Danpei, un abitante di Hyrule capace di costruire automi utili per i combattimenti, ma fragili se eccessivamente danneggiati.
Echoes of Wisdom è il prossimo capitolo della serie The Legend of Zelda, il primo in assoluto con protagonista la principessa Zelda. Il videogioco, in esclusiva per Nintendo Switch, arriverà sui nostri dispositivi il 26 settembre2024, accompagnato dalla stessa veste grafica di Link’s Awakening.