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Olija, annunciata la data d’uscita

Skeleton Crew Studio e Devolver Digital hanno annunciato che il titolo action-fantasy Olija arriverà il 28 gennaio su PlayStation 4, Xbox One, PC e Nintendo Switch.

Olija è un gioco sulla ricerca di Faraday, un uomo naufragato e poi intrappolato nel misterioso paese di Terraphage. Armato di un leggendario arpione, lui e altri naufraghi cercano di lasciare questo paese ostile per tornare nelle loro terre d’origine.

Attraverso avventurose esplorazioni, narrazioni e combattimenti, il giocatore scoprirà uno strano mondo e i suoi abitanti, tra cui Olija, una donna enigmatica a cui Faraday si trova legato nel tempo. Ispirato da racconti spericolati e giochi d’avventura cinematografici, Olija è una storia sull’affrontare l’ignoto nelle avversità.

I videogiocatori PC possono avere un assaggio del titolo su Steam grazie a una demo gratuita già disponibile.

Avete già provato la demo?

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Editoriali

Le evoluzioni digitali dei giochi da tavolo

In questo articolo esamineremo la superficie di un fenomeno che da qualche anno sta prendendo sempre più piede e che l’emergenza pandemia sta accelerando, per certi aspetti in maniera inattesa…

GDT… non GDR!

Attenzione all’ultima lettera: T e non R.

Oggi non parleremo di GDR (gioco di ruolo). Questo concetto, seppur in ambito videoludico possieda dei connotati abbastanza precisi tanto da costituirne un genere, nel mondo classico del carta-e-matita vive da anni uno scontro epocale fra giocatori, esperti, designer e utenti in generale… giusto per riuscire a darne la sola definizione!

Per fortuna, per i GDT le cose sono più semplici: la sigla indica i Giochi Da Tavolo, quelli che prevedono per l’appunto un tavolo e l’immancabile tabellone da poggiarci sopra.
Dai più classici (Risiko, Monopoli, Cluedo, …) ai più recenti (Terraforming Mars, Root, Scythe…), tutti hanno una plancia comune, ma possono presentare anche altri componenti fisici, realizzati in materiali differenti come cartone, legno e plastica.

Come ultima nota introduttiva, e come ulteriore distinguo, i giochi che prevedono molte miniature, interi eserciti e che impiegano righelli, sagome di effetto, elementi scenici e simili, sono meglio noti come wargames.

Gioco da Tavolo
Carte, dadi, segnalini, miniature… e sopratutto: il tabellone!

Il fenomeno dei Giochi da Tavolo

Da circa quindici anni a questa parte, dapprima timidamente, ma poi con un impulso sempre maggiore, il mondo dei GDT (fisici) si è evoluto e si è espanso a dismisura. Le fiere del gioco quali Lucca C&G e Modena Play sono cresciute e hanno dedicato molto più spazio a questi passatempo; nello stesso momento sono nati blog, forum, pagine internet con recensioni, video di unboxing, demo, spiegazioni delle regole e migliaia di progetti crowdfounding sulle più note piattaforme online.

La forbice dell’età degli appassionati si è allargata ed esistono a oggi numerose categorie che coprono prodotti molto diversi: titoli dedicati alla famiglia, ai giocatori occasionali, agli hardcore gamers e così via… ce n’è per tutti i gusti. Inoltre, di recente, molti giochi moderni prevedono in modo nativo la modalità “solo” ovvero possono essere giocati anche se non ci sono amici o parenti disponibili a intavolare una partita.

Provate a dare un occhio a BGG: Board Game Geek, giusto per farvi un’idea…

Il connubio GDT e digitale

Il salto dai giochi da tavolo in modalità solitaria alla loro implementazione digitale è breve, un passo quasi naturale, ma il fenomeno “digitale” è molto più variegato e complesso di quello che si potrebbe immaginare…

Uno degli approcci al GDT digitale è quello “simulativo”, ovvero ricreare in un ambiente virtuale tutti i suoi componenti fisici: plancia, segnalini, miniature, schede, carte e a volte anche il tavolo (Tabletop Simulator, Vassal, Tabletopia). Una sorta di piattaforma che funge da framework per intavolare i giochi di questo tipo.

Un altro modo è quello di prendere un gioco da tavolo e farne il porting, ovvero implementarlo in un programma per PC, tablet o dispositivi simili. Ecco, questo è ciò che si avvicina di più a un tipico videogioco per come lo conosciamo (che nasce però da un GDT).

Poi ci sono i giochi da tavolo (fisici) più moderni che includono elementi digitali, da “semplici” link raggiungibili via qrcode o simili, che rivelano contenuti segreti o altre informazioni, a vere e proprie app. Alcune di queste si limitano a semplificare dei passaggi e a randomizzare e preparare il setup, altre consentono di aggiungere effetti sonori, dialoghi ed elementi capaci di coinvolgere maggiormente i giocatori, altre ancora implementano una precisa meccanica e dunque sono esse stesse parte integrante del gioco.

E non finisce qui. In epoca di pandemia, alcuni GDT hanno tentato la via di ristrutturare un po’ le proprie regole per poter essere giocati anche da remoto, sfruttando qualsiasi programma di videochiamata o di videoconferenza…

Tabletop Simulator
Tabletop Simulator: pedine, carte, dadi, fiches, segnalini, miniature, pezzi degli scacchi… e ovviamente anche un tavolo. Tutto virtuale.

Giochi da Tavolo online: hanno senso?

Ecco, questa è la classica domanda da un milione di dollari. E come sempre, esistono le varie fazioni di pensiero contrapposte.

C’è chi sostiene che un GDT ha poco senso se non lo si gioca con i propri amici al tavolo, mentre si ungono le carte con le patatine, mentre si inveisce contro tutti i presenti o, viceversa, ci si scervella insieme per risolvere le sfide in modo cooperativo.

Poi ci sono altri che vedono in questo nuovo approccio un modo di superare le distanze (imposte dalla pandemia, per esempio) o di poter giocare spendendo un po’ meno e non invadendo casa con chili di materiale e scatole…

Paragonare il mondo fisico a quello digitale o a una loro ibridazione non è semplice, e probabilmente neanche troppo significativo, dato che è evidente che le esperienze di gioco offerte sono profondamente diverse, pure se si sta giocando allo stesso titolo. Il fatto di poter vedere, manipolare i componenti e toccarli con mano e vivere la partita in presenza o, viceversa, gestire il tutto a schermo, tipicamente da remoto, sono cose completamente diverse.

Terraforming Mars: gioco fisico
Terraforming Mars: dal gioco da tavolo fisico…

Fisico vs digitale

Limitandomi a considerare i soli GDT digitali intesi come quelli portati sul PC (e piattaforme simili), ecco di seguito alcune osservazioni, spunti di riflessioni o indicazioni scaturite dal giocare alcuni titoli in versione digitale… dopo aver provato per diverso tempo le loro controparti fisiche.

Prezzo. Solitamente un gioco digitale costa meno della metà di uno fisico e spesso ci sono offerte o “bundle” interessanti a livello economico; tuttavia, se un gruppo di amici vuole giocarci insieme, ciascuno dovrà comprare la sua copia.

Spazio. Ovviamente un gioco digitale non occupa alcuno spazio fisico in casa, ma anche considerando l’occupazione su HD o altre periferiche di memorizzazione, lo spazio necessario è irrisorio (tipicamente una manciata di centinaia di megabyte), nulla in confronto ai “videogiochi classici”.

Regolamento. Ovviamente il regolamento del gioco fisico è identico a quello digitale, ma in quest’ultimo caso è più semplice organizzarlo in sezioni collegate e strutturate, eseguire ricerche per argomento o meccaniche di gioco, e trovarvi note supplementari o esempi utili a costo zero, non dovendo stampare su carta.

Demo. Questo è un plus delle edizioni digitali ed è eredità dei videogiochi. È possibile avere demo per spiegare efficacemente le regole e le meccaniche del gioco e imparare a giocare con pochi sforzi. Questa prassi è comune anche nel gioco fisico, dove solitamente è il possessore del titolo a svolgere il ruolo di facilitatore, spiegando regole, casi specifici ed eccezioni… fattibile ma oneroso in tempo.

Terraforming Mars: gioco digitale

… alla versione digitale.

Interfacce. Sono curate e rese identiche a quelle del gioco fisico, ma potenziate con animazioni, effetti sonori e altri elementi che possono aiutare a seguire meglio il turno di gioco e il suo flusso. Viceversa, alcuni elementi di minor conto o anche informazioni molto utili ma relative agli altri giocatori potrebbero essere più difficili da scovare, penalizzando un po’ la tattica e la strategia. Infine, la riorganizzazione di certi elementi può provocare un iniziale disorientamento per chi migra dalla versione fisica a quella digitale, ma di solito ci si abitua in breve tempo.

Grafica. Come sopra riportato, i giochi da tavolo digitali di per sé non necessitano di grandi risorse per essere installati e giocati. La grafica riprodotta a video è quella delle arti, dei disegni, dei font e dello stile del gioco fisico. Vari elementi possono essere ricostruiti in 3D e texturizzati, come pure è quasi sempre previsto un motore di gioco capace di zoomare o cambiare la visuale del tavolo e degli elementi: per un GDT, nulla in più di questo è necessario.

Suono. L’impianto sonoro è altalenante: mi sono imbattuto in giochi che hanno una vera e propria colonna sonora, un plus rispetto all’edizione fisica, e altri che seppur utilizzano temi gradevoli e di ambientazione, si sono ben presto rivelati noiosi e ripetitivi. Ciononostante, è da notare che per questa tipologia di giochi, la musica e gli effetti devono rimanere di contorno, aiutare a pensare piuttosto che rendersi protagonisti e distrarre il giocatore mentre pianifica le proprie mosse.

Bug e problemi. In alcuni casi sono usciti dei giochi in versione digitale ancora troppo acerbi e con numerosi problemi e bug, anche gravi. A meno di non incorrere in casi più unici che rari, questo non avviene per i prodotti fisici. È impensabile ristampare e rispedire un gioco errato a tutti coloro che l’hanno acquistato. Certo, possono esserci alcuni errori o la necessità di disporre di alcune faq, ma distribuire un prodotto fisico incompleto, non testato o non giocabile è abbastanza raro. Per contro, per un prodotto digitale è più semplice intervenire a posteriori, correggere gli sbagli e migliorare le cose, dato che oggi è naturale per chiunque scaricare patch o nuove versioni aggiornate.

Terraforming Mars: IA
Meglio mettere un po’ di IA difficili, così da allenarsi meglio e divertirsi un po’.

Intelligenza artificiale e dintorni. Sostituire uno o più giocatori umani non è questione da poco. Nei giochi con alea, ovvero con tiro di dado, pesca di carte, setup random, etc, si spera che la difficoltà variabile delle IA non riguardi il poter barare o meno. Non possiamo verificare infatti che una IA forte faccia tiri migliori o peschi carte ad hoc in base alla situazione. Comunque sia, personalmente ho deciso di fidarmi delle IA e non ho riscontrato particolari vizi di gioco o forzature in tal senso.

Sempre dall’esperienza maturata sul campo, ho notato che spesso la differenza nel loro grado di “bravura” è data dal gestire in maniera più o meno oculata le strategie e le tattiche intese come tipo di mossa, tempistiche e ordine delle stesse. Un giocatore umano può invece sempre sorprendere con una mossa inaspettata e inizialmente controproducente. Di fatto le IA sono mediamente curate e offrono sfide adeguate, ma tipicamente non sono capaci di rimpiazzare un giocatore in carne e ossa.

Modalità di gioco. Le partite in locale di solito sono quelle che danno meno problemi tecnici ma anche meno soddisfazioni. Il giocatore umano è tipicamente uno e può sfidare quindi il gioco in modalità “solo” (quando prevista), oppure impostare una partita con più giocatori gestiti dalle IA.

Le partite in multiplayer sono sicuramente più soddisfacenti, anche se i giocatori umani sono sparsi per il globo e non sono seduti allo stesso tavolo. Un vantaggio è quello che pure se i nostri amici storici non hanno il gioco o non possono giocare in quel momento, molti altri sono sempre presenti online, e una partita si può organizzare facilmente. Per contro, giocare online prevede quasi sempre appoggiarsi a dei server dedicati e in più di un’occasione mi è capitato di venire disconnesso o di non riuscire a giocare per la troppa gente presente o per alcuni problemi tecnici. Anche altre seccature e bug non riscontrati durante le partite in locale paiono invece spuntar fuori sul più bello mentre si sta per chiudere la partita con successo e soddisfazione… nonostante ciò, spesso è possibile ricollegarsi al gioco senza dover subire l’eliminazione a tavolino.

Scythe: gioco digitale
Ecco Scythe, un altro bel “cinghiale” da giocare intorno a un tavolo o dietro lo schermo di un PC. In ogni caso rischierete di perdere degli amici, reali o virtuali che siano.

Conclusioni

Il mercato del GDT digitale è in crescita e pescando dall’oceano della sua controparte fisica, sta recuperando e proponendo numerosi giochi. In tal senso, negli ultimi anni vengono pubblicati in forma digitale moltissimi titoli validi, puntando su un target di giocatori molto ampio (per età, generi e modalità di gioco). Seppur il gioco da tavolo tradizionale è uscito fuori dalla nicchia con le sue forze, disporre delle versioni digitali permetterà di essere conosciuto a un’utenza ben maggiore, favorendone anche la fruibilità grazie a un medium molto più accessibile e diretto, il videogioco.

In ultimo, tre cose:

  • I titoli digitali sono un buon modo per valutare l’acquisto della controparte fisica: costano significativamente meno e, giocandoci, possiamo farci un’ottima idea a riguardo.
  • I GDT digitali possono essere impiegati anche per allenarsi e per provare strategie diverse… da sfoderare quando si è al tavolo con gli amici.
  • La maggior parte delle piattaforme di gioco possono essere sfruttate per lavoro da autori, progettisti ed editori per simulare il GDT che stanno sviluppando prima ancora di realizzarne un prototipo fisico. Quest’ultimo è un passo imprescindibile dell’intero processo creativo, ma si può avviare questa fase in tempi minori, con problemi già risolti in fase “virtuale” e contenendo i costi di produzione.

Se avete letto fin qui e l’argomento vi interessa, scrivetelo nei commenti, così magari recensiremo per voi qualche GDT digitale…

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Immortals Fenyx Rising, annuciato un pacchetto personaggio su Adventure Time

Ubisoft ha dichiarato l’arrivo di un pacchetto personaggio crossover ispirato ad Adventure Time di Cartoon Network per Immortals Fenyx Rising.

Questo pacchetto personaggio può essere acquistato sullo store di gioco di Immortals Fenyx Rising e include:

  • La skin armatura di Adventure Time: L’armatura sacra del tizio che chiamano Finn. Chiunque la indossi potrà sconfiggere tutto ciò che è malvagio.
  • La skin elmo di Adventure Time: Più che un elmo, è un cappello, ma è comunque fantastico! E non ha mai deluso le aspettative di chi lo ha inossato. Questa sì che è un’armatura!
  • La skin ali di Adventure Time: Il divertimento non finirà mai se indossi queste ali! Terre remote diventeranno molto meno remote man mano che procedi nella tua avventura.
  • La skin cavallo di Adventure Time: Quando vedrai questo cavallo, sicuramente esclamerai “Ooo”. Lascia che questa bellezza ti ricordi che, anche se la vita può essere spaventosa e oscura, insieme potete cavalcare verso la luce come migliori amici!
  • La skin compagno di Adventure Time: C’è qualcosa di vagamente canino nella lealtà e nella tranquillità di Fosforo. È anche MOLTO affamato, quindi assicurati di avere i pancake al bacon con te!

Vi interessano questi contenuti aggiuntivi dell’IP Ubisoft?

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L’editore del Corriere dello Sport ha acquisito il 51% di PG Esports

Il Gruppo Amodei, leader nell’editoria sportiva con  i quotidiani Corriere dello Sport-Stadio e Tuttosport entra ufficialmente anche nel mondo del gaming acquisendo, da Fandango Club, il 51% di PG Esports, società italiana del Gruppo Fandango Club, leader nel settore.

Si tratta di un’operazione senza precedenti nel mercato italiano nel quale gli esport, che nel mondo contano milioni di appassionati, sono un trend ancora nuovo e molto giovane che, tuttavia, conta già 1.4 milioni di appassionati (fonte: ricerca realizzata da IIDEA) e fa registrare un tasso di crescita del 22% su base annua.

Siamo editori da sempre, ma siamo soprattutto appassionati di sport in tutte le sue forme. Da quasi 100 anni i nostri brand raccontano le emozioni dello sport agli italiani, di padre in figlio. Gli esport rappresentano una realtà in crescita che merita rispetto e attenzione. Le nuove generazioni seguono nuovi trend. Noi saremo li, pronti ad ascoltare, raccontare e dare spazio nei nostri siti, sui social, negli eventi e all’ interno dei nostri quotidiani a questa nuove realtà. Assolutamente convinti che questo possa far comprendere e crescere il movimento esport in Italia e possa offrire al mercato della comunicazione, con la concessionaria Sport Network, il più strutturato e completo strumento per arrivare ai Millennials e alla Generazione Z

Roberto Amodei.

L’intesa tra il Gruppo Amodei e PG Esports ha l’obiettivo di far crescere l’ecosistema italiano degli esport in tutti i suoi aspetti, dall’ampliamento della base fan e del numero di campionati attivi all’estensione qualitativa e quantitativa di tutta la filiera del comparto attraverso lo sviluppo di programmi di gaming in grado di coinvolgere giocatori di ogni livello competitivo e offrendo al pubblico un palinsesto di eventi dal vivo, tornei online e attivazioni in loco in grado di far vivere un’atmosfera immersiva unica.

Pier Luigi Parnofiello, Fondatore e Amministratore Delegato di PG Esports

Grazie all’unione con un partner solido e affidabile come il Gruppo Amodei, PG Esports – affermatasi negli anni come official broadcaster dei prodotti esport internazionali di League of Legends, producer della E Serie A e tournament organizer ufficiale per Riot Games (League of Legends, Valorant), Ubisoft (Rainbow Six: Siege), Wizards of the Coast (Magic the Gathering: Arena), Epic Games (Fortnite), Electronic Arts (FIFA20), e Konami (eFootball PES 2020); con un canale Twitch da 130.000 follower, 15 milioni di visualizzazioni ottenute nel 2020 e un record di 25.000 spettatori collegati in contemporanea in una trasmissione Twitch – ha l’opportunità di accrescere la propria leadership nel mercato italiano e di rafforzare la posizione dell’Italia nel più esteso mercato europeo e internazionale.

Il Gruppo Amodei grazie a questa operazione si trova ad avere nel proprio portfolio uno strumento in grado di attrarre sempre di più l’attenzione sia di grandi realtà aziendali che del più esteso mondo dei media. 

Pier Luigi Parnofiello, fondatore e AD di PG Esports, resterà alla guida della società che manterrà la propria sede all’interno del campus di Fandango Club dove si trovano gli studi di produzione e casting. Una scelta strategica dovuta anche al fatto che Fandango Club, possiede, insieme a Fiera Milano, Milan Games Week, la più importante manifestazione italiana dedicata al mondo del gaming, della quale cura anche la produzione e l’organizzazione. 

L’operazione permetterà a Fandango Club di sviluppare sinergie commerciali con tutti i clienti di PG Esports e la concessionaria Sport Network che segue le testate del Gruppo Amodei. Nasce un polo di eccellenza capace di creare e amplificare ogni attivazione anche a livello media.

Marco Moretti, Executive Chairman di Fandango Club.

Gli advisor dell’operazione sono stati per il Gruppo Amodei lo studio CMS Adonnino Ascoli & Cavasola Scamoni, mentre per Fandango Club e Personal Gamer lo studio BOCG Associati e lo Studio Lexint.

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Editoriali

Il disastro di Cyberpunk 2077 farà bene ai videogiochi

La decisione di Sony di rimuovere Cyberpunk 2077 dal PlayStation Store è un terremoto che scuote il settore dei videogiochi ancor prima che CD Projekt. La società polacca non sarà particolarmente contenta di questo disastro, perché non sarà possibile acquistare il gioco in versione digitale nemmeno per chi avrebbe voluto giocarlo a Natale su PlayStation 5.

Tuttavia, ricordiamo che è stata CD Projekt per prima a chiedere che il gioco fosse rimborsato da chiunque ne facesse richiesta, anche perché forti delle otto milioni di copie vendute grazie ai preordini.

Questa volta è l’intero settore videoludico che ha subito le conseguenze di questa scelta, perché ha preso coscienza che l’industria non è ancora abbastanza matura. Paradossalmente, la rimozione di Cyberpunk 2077 dal PlayStation Store è una vittoria dei videogiocatori che hanno fatto sentire la propria voce e hanno dato inizio a una rivoluzione che dovrà necessariamente portare a una migliore gestione dei progetti videoludici.

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Cyberpunk 2077 è un disastro totale su PlayStation 4 e Xbox One.

I precedenti

Gli utenti PlayStation non hanno mai conosciuto questa sensazione, mentre i giocatori PC, che oggi sorridono per le ottime prestazioni che Cyberpunk 2077 sa fornire sui computer più potenti, hanno già provato questa delusione.

Batman: Arkham Knight è oggi ricordato come un capolavoro grazie alle versioni per PlayStation 4 e Xbox One, ma ci furono non pochi problemi su PC. Siamo nell’estate del 2015 e finalmente il nuovo capitolo di Batman arriva su console sotto gli scroscianti applausi di videogiocatori e critica. Purtroppo, arriva anche su personal computer, ma non con gli stessi risultati. Anche con le migliori configurazioni, il titolo cala fino a dieci frame per secondo e i driver pubblicati da Nvidia e AMD non risolvono i problemi di ottimizzazione. Di conseguenza, Steam apre ai rimborsi e rimuove il gioco dalla store digitale, così come fa subito dopo la catena inglese GAME per le versioni fisiche.

Il valore che oggi è attribuito a Batman: Arkham Knight anche su PC, fa ben sperare il team di sviluppo di Cyberpunk 2077 e ci auguriamo che gli sviluppatori di CD Projekt non provino mai il disastro dell’Atari nella crisi del 1983. In quel caso, il leader del mercato, Atari, aveva deciso di puntare forte sulle licenze cinematografiche senza tener conto della qualità dei giochi con sviluppi in tempi troppo stretti per poter tirar fuori qualcosa di buono. I risultati furono una quantità spaventosa di richieste di rimborso che portò al fallimento dell’azienda, che già aveva il fiato sul collo degli home computer e di una nuova realtà nipponica chiamata Nintendo.

Batman: Arkham Knight oggi è un capolavoro su tutte le piattaforme.

Da recensore, basta patch day one!

Ormai è prassi comune dei team di sviluppo pubblicare una patch al lancio di un nuovo gioco. Questa scelta ha due enormi problemi che mi auguro i danni che CD Projekt pagherà per il disastro di Cyberpunk 2077 possano finalmente risolvere.

Se guardo al mio essere recensore di videogiochi, le patch al day one non mi permettono di valutare il gioco per quello che effettivamente vedo. La maggior parte delle volte, bisogna decidere se dare fiducia agli sviluppatori, che ancor prima dell’arrivo sul mercato del titolo, hanno già promesso che fixeranno i problemi con una patch disponibile il giorno dell’uscita.

Visti i gravi danni arrecati da questa fiducia che Sony, Microsoft e tutto il settore videoludico hanno dato a CD Projekt, non posso permettere che voi possiate leggere qualcosa di falso tra queste righe. Se è capitato a Cyberpunk 2077, può succedere letteralmente a chiunque. Per questo, valuterò i giochi sempre per quello che sto vedendo, così come sempre fatto da me e da tutti gli altri ragazzi della redazione.

Da videogiocatore, basta patch day one!

Prendendo le parti dell’appassionato di videogame, invece mi dispiace per coloro che hanno preordinato il gioco su PlayStation 4 e Xbox One. Mi ritengo fortunato nell’aver deciso di preordinare il gioco su Google Stadia, ma comprendo come una cosa del genere possa capitare a tutti ed è totalmente ingiustificabile. Gli sviluppatori polacchi hanno espressamente detto che credevano di poter risolvere i problemi delle versioni old-gen prima del lancio ufficiale del gioco grazie alla correzioni al day one. Questa volta non è successo e tutti gli scheletri nell’armadio sono finalmente venuti fuori.

Così come i corporativi di Cyberpunk 2077, troppo spesso i publisher videoludici vivono di una supponenza che li rende non curanti dei danni arrecati agli utenti. Come già abbiamo visto con l’irrispettoso sconto a Immortal Fenyx Rising dopo pochi giorni dall’uscita, la gratitudine che le aziende danno a chi preordina i giochi è praticamente nulla. Di fatto, non sembrano esserci più reali motivi per non aspettare. Nell’era del digitale, basta cliccare su un pulsante per acquistare un gioco e poterlo addirittura giocare istantaneamente su una piattaforma in cloud.

Fallout 76 ha avuto un patch day one che pesava più dell’intero gioco.

Conclusione

Queste due motivazioni sono più che sufficienti per giustificare una presa di posizione da parte degli utenti. In quanto videogiocatori paganti, abbiamo il diritto di chiedere che i titoli che arrivano sul mercato siano adeguatamente testati su tutte le versioni in uscita. Non pretendiamo che i videogame siano perfetti, ma non è concepibile dover assistere ad aberrazioni come Fallout 76, con una patch all’uscita più grande del gioco stesso, o vedere un Keanu Reeves sotto acidi nella versione PlayStation 4 di Cyberpunk 2077.

Non sono il primo a dirlo, ma mi auguro di essere l’ultimo. I preordini e gli acquisti al lancio non hanno alcun senso e le prove stanno nella delusione che provo ogni volta che decido di dare fiducia a un team di sviluppo. Però, non dobbiamo continuare ad autoflagellarci come se dovessimo espiare il peccato di voler giocare subito a un titolo. Facciamo pace con noi stessi e ammettiamo che il problema non siamo noi, ma un mercato drogato da promesse e strafottenza, che deve essere rimesso in riga. Con il disastro di Cyberpunk 2077, abbiamo capito che la nostra voce può rivoluzionare il settore e abbiamo urlato che non vogliamo vivere in un mondo distopico.

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Cyberpunk 2077 ritirato dal PlayStation Store, Sony offrirà rimborsi

Sony ha ritirato Cyberpunk 2077 dal PlayStation Store, il che significa che non è possibile acquistare l’ormai controverso gioco né per PlayStation 4 né per PlayStation 5.

Il twitter ufficiale di PlayStation

Inoltre, sembra che la battaglia per il rimborso di Cyberpunk 2077 su PlayStation 4 sia arrivata alla fine, poiché Sony è intervenuta chiarendo che accetterà le richieste di rimborso di chiunque lo abbia acquistato tramite PlayStation Network.

Se CD Projekt Red può essere soddisfatta, perché è stata la stessa azienda polacca ad aver aperto ai rimborsi, siamo abbastanza sicuri che la faccenda sembra lontana dal concludersi, soprattutto alla luce dell’impossibilità di acquistare la versione digitale anche su PlayStation 5.

E voi, avete chiesto il rimborso di Cyberpunk 2077 per PlayStation 4?

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Stadia, tre capitoli di Assassin’s Creed sono ora disponibili

Ubisoft ha reso noto che il catalogo di Google Stadia si amplia con tre capitoli della nota serie Assassin’s Creed. Assassin’s Creed Origins, Assassin’s Creed Syndicate e Assassin’s Creed Unity sono ora disponibili per la piattaforma in cloud di Google.

Se non avete avuto modo di giocare i precedenti capitoli dell’IP Ubisoft, trovate qui sotto dei breve riassunti dei giochi:

  • Assassin’s Creed Origins: una fantastica avventura ambientata nell’Antico Egitto, uno dei periodi storici più misteriosi, ma anche un’epoca cruciale che ha plasmato il mondo. Scopri i segreti che si celano dietro le grandi piramidi, fai luce su miti dimenticati e gli ultimi faraoni, ma soprattutto svela le origini della Confraternita degli Assassini grazie ad alcuni geroglifici perduti da tempo.
  • Assassin’s Creed Syndicate: il gioco è ambientato nella Londra del 1868 durante la Rivoluzione Industriale, un periodo che ha dato inizio a un’incredibile era di invenzioni, trasformando le vite di milioni di persone con tecnologie un tempo ritenute impossibili. Queste nuove opportunità hanno spinto molti a raggiungere Londra per cercare nuove possibilità in questo mondo. Un mondo non più controllato da re, imperatori, politici o religioni, ma con un nuovo denominatore comune: il denaro. Giocando nei panni dell’Assassino Jacob Frye e di sua sorella gemella Evie, i giocatori cambieranno il destino di milioni di persone, radunando e guidando la malavita locale contro la corruzione che controlla la città di Londra in un’intensa avventura ricca d’azione tra intrighi e combattimenti brutali. 
  • Assassin’s Creed Unity: Assassin’s Creed Unity è ambientato nel 1789, durante la rivoluzione francese, un periodo che ha trasformato Parigi da una magnifica città a un luogo di terrore e caos. Le sue strade sono intrise del sangue degli innocenti che hanno avuto il coraggio di ribellarsi a un’aristocrazia oppressiva. Tuttavia, mentre la nazione viene liberata, un giovane di nome Arno intraprenderà una missione straordinaria per svelare i veri poteri oscuri che si celano dietro la rivoluzione. La sua ricerca lo porterà nel cuore di una lotta spietata per il destino di una nazione, trasformandolo in un vero maestro Assassino.

Google Stadia sta ricevendo forti attenzioni da parte della community, dopo essersi rivelata una piattaforma in grado di far girare dignitosamente Cyberpunk 2077.

Il cloud gaming sta incuriosendo anche voi?

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Loop Hero, annunciato il nuovo GDR gestionale di Devolver Digital

Devolver Digital e gli sviluppatori di Four Quarters hanno annunciato il loro prossimo titolo in arrivo su PC, Loop Hero. Il gameplay del gioco è ancora una vera incognita, ma dal trailer e dalla descrizione del gioco, che trovate sotto, può essere definito come un gestionale rogue-like con un’importante componente di gioco di carte e un’ambientazione da gioco di ruolo fantasy.

Il mondo è stato gettato in un ciclo senza tempo, facendo precipitare i suoi abitanti in un caos senza fine. Brandendo un mazzo di carte mistiche in espansione, posiziona nemici, edifici e terreni lungo il percorso di ogni spedizione per ricostruire i ricordi del tuo coraggioso eroe e ripristinare l’equilibrio nel mondo.

Recupera ed equipaggia potenti bottini per i tuoi eroi per le loro battaglie, ed espandi il campo dei sopravvissuti per rafforzare ogni avventura attraverso il ciclo. Sblocca nuove classi, nuove carte e subdoli guardiani nella tua missione per spezzare il ciclo infinito della disperazione.

La spedizione di nessun eroe è mai uguale a quelle precedenti. Solo i più audaci e pieni di risorse possono sconfiggere gli empi boss guardiani in una grande saga per salvare il mondo e spezzare il ciclo temporale del Lich!

Siete curiosi di saperne di più su Loop Hero?

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Immortals Fenyx Rising in offerta: perché è ingiusto

Immortals Fenyx Rising è in offerta: 40 euro, a più o meno una settimana dal lancio. Ottimo per chi vuole comprarlo, devastante per chi lo ha già acquistato. Non si tratta di rivenditori inaffidabili che operano in una zona “grigia” della legge, ma di buona parte delle catene di elettronica/videogiochi, segno che non è una trovata aggressiva da parte di un singolo dettagliante per prevalere sui competitor. Al di là di ogni logica di marketing, questo taglio così netto oggi non ha senso di esistere. Non parlo a livello di convenienza, perché Ubisoft e tutti i rivenditori avranno dati a supporto di ciò, anche se ne dubito, ma proprio di correttezza.

Chi si è fidato e ha voluto dare credito al gioco pagandolo in anticipo probabilmente non lo ha ancora nemmeno finito, eppure è già disponibile a metà prezzo. E fosse un episodio isolato un utente se ne può anche fare una ragione: è stato sfortunato. Ma quando succede due volte nel giro di poche settimane, come già visto con Watch Dogs Legion, possiamo parlare di caso? Comprereste il prossimo Watch Dogs al day one sapendo che nel giro di poche settimane (o giorni) lo potreste trovare a metà prezzo? Probabilmente no.

La fine dell’anno è il periodo delle grandi offerte

Con il black friday e il Natale è inevitabile andare incontro a grandi offerte, ma nella maggior parte dei casi ci sono poche copie disponibili e, soprattutto, per un periodo limitatissimo. E succede lo stesso con i titoli nuovi, che però difficilmente scendono di prezzo così tanto, anche se si possono risparmiare mediamente quei 10-20 euro, in base alla versione. Quando si deve decidere la finestra d’uscita si valuta anche questo, e si tiene conto che qualche competitor uscito settimane prima può permettersi sconti tra fine novembre e inizio dicembre, visto che ha venduto presumibilmente già un buon numero di copie.

Anthem
Anthem: uno dei giochi più venduti del 2019, e probabilmente anche il prodotto più criticato dell’anno.

Facciamo finta che abbiate speso 70 euro per Watch Dogs Legion e 70 per Immortals Fenyx Rising: 140 euro in tutto. Ora potete prenderli insieme a circa 80 euro. Un bel risparmio, perché aggiungendo pochi euro avreste potuto averli entrambi. Ma c’è gente che ha assistito a tutto questo anche con Anthem, che secondo Forbes è il 15° gioco più venduto del 2019: avete sentito parlare di questo prodotto in maniera positiva? Avete mai letto qualche notizia che non parlasse di risultati al di sotto delle aspettative e di gamer delusi? No, eppure è nella top 20, davanti a Pokémon Spada, Resident Evil 2, Luigi’s Mansion, Days Gone e New Super Mario Bros. U Deluxe, segno che tanti lo hanno preordinato. Anche in questo caso EA è corsa ai ripari abbassando drasticamente il prezzo, indispettendo ancora di più chi si è fidato fin dai primi trailer.

L’abbassamento del prezzo è un procedimento lento e graduale

Quando viene messo sul mercato un videogioco bisogna tenere a mente che l’azienda ha la necessità di rientrare dei costi, milionari, per la sua produzione. Devono guadagnarci quindi gli sviluppatori che quotidianamente lavorano sul prodotto, il publisher, gli store e i distributori, a grandi linee. Più si vende, più si può ottimizzare il processo, e vale un po’ in tutte le industrie. Questo ciclo fa sì che un gioco che costa 70 euro al day one, nel corso del tempo possa scendere gradualmente di prezzo, fino ad attestarsi anche sui 10-20 euro: arrivati qui, tutti i costi sono presumibilmente rientrati e ci si può permettere un taglio del genere.

Questo procedimento però dura mesi o anni, non giorni. Il mio professore di marketing diceva che una volta che un prezzo scende (non per offerte flash) poi è difficile farlo risalire, perché la gente a quel punto istintivamente percepisce quel prodotto meritevole di una cifra più bassa. Se sappiamo che Ubisoft stessa è disposta a darcelo a 40 euro, perché dovremmo convincerci che debba essere pagato 70 euro?

Sapendo che in pochi giorni è sceso a 40 euro, Immortals Fenyx Rising è ancora un prodotto da 70 euro?

Conclusione

Un taglio del prezzo così drastico rompe inevitabilmente quel patto non scritto che c’è fra chi vende e chi compra. Io pago mesi prima un gioco che mi sembra ottimo, ma che ha ancora tutto da dimostrare, e merito rispetto per questo. Se la compagnia abbassa subito il prezzo non solo non vengo valorizzato, ma anche un po’ preso in giro perché chi arriva una settimana dopo ha anche la possibilità di trovarsi Immortals Fenyx Rising in offerta e averlo nella mia stessa finestra temporale. Di conseguenza perderò la fiducia in quel publisher, perché so che con un po’ di pazienza ho buone chance di trovarlo in offerta.

Se nel breve periodo questa strategia può essere efficace, perché più persone comprano il prodotto, nel medio termine la compagnia perde la credibilità: per chi ogni anno rilascia tanti videogiochi e può contare su franchise milionari, questo diventa un problema. Quello che sembrerebbe un torto all’utente è in realtà un torto che l’azienda fa a se stessa, perché potrebbe trovarsi i preordini diminuiti in maniera sensibile o peggio ancora, scoprire che tutti quei potenziali acquirenti sono in attesa di uno sconto che, a questo punto, credono inevitabile e doveroso.

Alla luce di quanto detto in questo articolo, a gennaio esce il remake di Prince of Persia, che già in estate non sembrava troppo entusiasmante a livello di grafica: vi sentireste tranquilli a comprarlo al day one? O questa volta aspetterete l’offerta come successo con Immortals Fenyx Rising?

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Pokémon GCC, presentata la nuova espansione “Stili di Lotta”

The Pokémon Company ha annunciato che la nuova espansione del gioco di carte collezionabili di Pokémon si chiamerà Spada e Scudo – Stili di Lotta, e sarà disponibile dal 19 marzo 2021. L’espansione porterà due nuove meccaniche di gioco tratte dagli stili di lotta già visti in Pokémon Spada e Scudo, “Colpo Singolo” e “Colpo Rapido”.

Trovate qui sotto il trailer e i dettagli dell’espansione:

Qualsiasi Pokémon del GCC può avere uno stile di lotta: potrai riconoscerli dal tocco di colore rosso o blu che caratterizza, rispettivamente, le carte Colpo Singolo o Colpo Rapido. In più, le carte Colpo Singolo e Colpo Rapido sono disponibili anche sotto forma di carte Allenatore ed Energia, perfette per aiutare i Pokémon con quel particolare stile di lotta e per costruire un mazzo Colpo Singolo o Colpo Rapido.

Grazie alla nuova espansione Spada e Scudo – Stili di Lotta pubblicata da The Pokémon Company International, gli Allenatori potranno collezionare, scambiare e giocare carte dei due stili di lotta come Urshifu Singolcolpo-V, Urshifu Pluricolpo-V, Tyranitar-V Colpo Singolo ed Empoleon-V Colpo Rapido. Inoltre, gli Allenatori troveranno anche Urshifu Singolcolpo-VMAX e Urshifu Pluricolpo-VMAX nelle loro forme Gigamax, proprio come nel Pass di espansione L’isola solitaria dell’Armatura dei videogiochi Pokémon Spada e Pokémon Scudo.

L’espansione Spada e Scudo – Stili di Lotta verrà pubblicata in tutto il mondo il 19 marzo 2021 e sarà completa di buste di espansione, set Allenatore Fuoriclasse e collezioni speciali. Ecco un assaggio di cosa conterrà:

  • 60 carte Stile di Lotta
  • 12 Pokémon-V e 16 Pokémon-V a figura intera
  • Sei Pokémon-VMAX
  • 19 carte Allenatore e sei carte Aiuto a figura intera
  • Due nuove carte Energia speciale

Che ne pensate di questa nuova meccanica di gioco?