Nato con Nintendo, cresciuto con PlayStation e formato con il PC, ho sempre trovato nella scrittura il legame per apprezzare tutte le esperienze videoludiche (e non) vissute.
DOOM: The Dark Ages sta arrivando. Il nuovo capitolo sarà disponibile dal 15 maggio su PC, PS5 e Xbox Series X|S. Il preload inizierà il 13 maggio per la Standard Edition e l’11 maggio per la Premium Edition, che include un artbook digitale da 17,58 GB. Il gioco richiederà 84,32 GB di spazio su PS5, per un totale di oltre 100 GB nella versione completa.
In queste ultime settimane, Bethesda ha pubblicato anche un nuovo trailer in cui presenta il Cosmic Realm, una dimensione ispirata all’estetica lovecraftiana, con architetture ciclopiche e creature ibride. Tra i nemici, il Cosmic Baron utilizza attacchi psionici che richiedono parate e contrattacchi tattici, mentre il Kaca demon è una massa fluttuante di terrore telepatico con tentacoli.
Il gameplay mostrato introduce nuove armi, come il Reaver Chainshot, un’arma che lancia una sfera metallica su una catena, e lo Shield Saw, uno scudo-sega per parate e contrattacchi. Il gioco offre 22 livelli con combattimenti intensi e una narrazione più ricca rispetto ai precedenti capitoli.
ASUS x DOOM con una GPU in edizione limitata
ASUS ROG, in collaborazione con Bethesda e id Software, ha presentato la ROG Astral RTX 5080 DOOM Edition, una scheda grafica in edizione speciale per celebrare il 30° anniversario delle GPU ASUS e il lancio del gioco.
La scheda presenta una combinazione di colori verde e oro, con l’artwork ufficiale del gioco sul backplate e ventole verdi. Offerta esclusivamente tramite il Bethesda Gear Store, è disponibile in un bundle che include una T-shirt, un tappetino per il mouse, una riproduzione della keycard gialla, una skin di gioco esclusiva e la possibilità di includere la Premium Edition del titolo.
Inoltre, fino al 21 maggio, è possibile ottenere la Premium Edition di DOOM: The Dark Ages con l’acquisto di una scheda grafica o PC desktop con GeForce RTX 5090, 5080, 5070 Ti o 5070, oppure di un laptop con GPU GeForce RTX 5090, 5080, 5070 Ti o 5070.
E voi, siete pronti a esplorare il Cosmic Realm e affrontare i nuovi nemici di DOOM: The Dark Ages?
Rockstar Games ha annunciato ufficialmente che Grand Theft Auto VI uscirà il 26 maggio 2026, posticipando di circa un anno rispetto alla precedente finestra di lancio prevista per l’autunno 2025. La notizia è stata diffusa tramite un comunicato sul sito ufficiale dello studio, in cui si legge: “Siamo molto dispiaciuti che questa data sia più lontana di quanto vi aspettavate”.
Il motivo del rinvio è legato alla volontà di garantire il livello di qualità che i fan si aspettano e meritano. Rockstar ha dichiarato di aver bisogno di più tempo per completare lo sviluppo del gioco, sottolineando l’importanza di offrire un’esperienza all’altezza degli standard della serie.
Una tradizione di ritardi
Non è la prima volta che Rockstar posticipa l’uscita di un titolo. In passato, anche GTA IV, GTA V e Red Dead Redemption 2 hanno subito ritardi significativi prima di arrivare sul mercato. Questa strategia, sebbene possa generare frustrazione tra i fan, ha spesso portato a prodotti di alta qualità che hanno riscosso grande successo commerciale e di critica.
L’annuncio del rinvio ha avuto ripercussioni anche sul mercato finanziario: le azioni di Take-Two Interactive, società madre di Rockstar, hanno registrato un calo di quasi il 7% . Tuttavia, l’azienda ha ribadito la fiducia nel progetto, prevedendo un aumento delle prenotazioni nette nei prossimi anni fiscali.
Cosa aspettarsi da GTA 6
Nonostante il rinvio, l’attesa per GTA 6 rimane alta. Il gioco promette di introdurre diverse novità, tra cui la presenza di una protagonista femminile, Lucia, e un’ambientazione che richiama Vice City. Questi elementi sono stati rivelati in un trailer trapelato nel 2023, ma resta da vedere se saranno confermati nella versione finale del gioco.
Nel frattempo, altri sviluppatori potrebbero approfittare del vuoto lasciato da Rockstar nel calendario delle uscite, pianificando i propri lanci per l’autunno 2025.
Durante la Nintendo Switch 2 Experience, ho messo le mani – in anteprima – su uno dei giochi più chiacchierati e attesi di Switch 2. Dopo 30 minuti di prova, posso condividervi il mio affascinante viaggio in Donkey Kong Bananza. E vi spiegherò perché lo ritengo uno dei migliori antistress videoludici degli ultimi anni.
La demo di Donkey Kong Bananza inizia con un mini-livello, un vero e proprio tutorial. Nonostante questa prima area abbia lo scopo di insegnarmi i comandi fondamentali, si può già dire tanto sia sul gioco che sulla console. Questo primo stage è ambientato all’interno di una miniera, dove DK trova la Banana d’Oro, una sorta di gustosissimo artefatto. Questo significa che siamo all’interno di un luogo ricco di metalli, materiali luccicanti e, anche se meno scontato, un corso d’acqua. Questi sono i tre particolari che ho notato e che mi hanno fatto capire quanto potente sia Nintendo Switch 2 rispetto al suo predecessore e quanto valido sia il lavoro svolto su Donkey Kong Bananza.
Non scherzo quando vi dico che i riflessi dell’acqua ricordano videogiochi che hanno rivoluzionato questo tipo di asset, come Assassin’s Creed IV: Black Flag. Inoltre, la Banana d’Oro sembra in realtà di cristallo, perché brilla come un caleidoscopio coloratissimo. Il primo impatto è quindi grandioso. Sensazioni che vengono confermate anche nel gameplay.
Gameplay distruttivo
I comandi di DK si basano tutti sulla forza bruta. Donkey Kong può colpire in tutte le direzioni, compreso in alto e soprattutto in basso. Nello specifico, il pulsante per scuotere il terreno (B) è diverso rispetto a quello che permette di colpire davanti a noi o in alto (bisogna abbinare il salto). Questa scelta rende l’idea di quanto sia importante esplorare il sottosuolo. Nelle nuove vesti, infatti, Donkey Kong è un vero e proprio minatore. Seppur senza piccone, può spaccare veramente ogni cosa muovendosi quasi liberamente sia in superficie che sottoterra.
Dopo aver superato il tutorial, ho potuto godermi ed esplorare la prima mappa di Bananza. Le vibes del gioco sono positive e piene di déjà-vu. Sin dalla prima mappa si capisce perché Donkey Kong Bananza sia paragonato a Super Mario Odyssey. La libertà totale e il design che si espande in altezza ricordano tanto i livelli della mascotte Nintendo. Non solo Odyssey, ma anche Super Mario 64. La grande differenza di Bananza rispetto alle opere di Mario è ovviamente nel sottosuolo. Va da sé che una scelta così audace espone il gioco a delle criticità, che ho ovviamente cercato di testare il più possibile.
Ho distrutto tutto quello che era possibile spaccare, attraversando il terreno in tutte le direzioni. E posso rispondere alla vostra prima domanda: sì, il sottosuolo non è infinito. In particolare, il primo livello è sospeso, quindi a furia di spaccare tutto sarà possibile finire fuori dalla mappa. Nel farlo, però, ho notato l’enorme somiglianza con i titoli 3D di Super Mario: Donkey Kong Bananza è pieno di tesori nascosti e mappe che nascondono a loro volta altri tesori. Trovarli tutti sembra una vera e propria impresa e, anche se non sono un collezionista accanito, ho perso parecchio tempo alla ricerca del prossimo segreto.
Antistress digitale
Ovviamente è troppo presto per poter giudicare l’opera, ma la sensazione è che Donkey Kong Bananza sia un vero antistress digitale. Lo scopo è spaccare tutto. Il design dei livelli nasce con l’obiettivo di far spaccare tutto. E distruggere è estremamente appagante. Le animazioni sono ricche di dettagli ed è addirittura possibile sferrare pugni davanti a noi muovendo i Joy-Con come se fosse un gioco di boxe.
Oltre alla distruzione dell’ambiente, nella demo ho affrontato anche delle fasi di combattimento. Tra gli avversari ce n’era uno volante. Il suo attacco prevede il lancio di sassi, che DK può fermare e lanciare a sua volta contro di lui. Dopo pochi incontri, il meccanismo è risultato molto intuitivo, cosa che mi fa ben sperare per i pattern di tutti quegli avversari che incontreremo in futuro.
Un nuovo Donkey Kong
Lato gameplay sono rimasto estremamente affascinato dalla proposta Nintendo. Il gameplay di Donkey Kong ha subito un vero e proprio restyling. Non abbiamo davanti un gioco che sembra estremamente complesso e difficile da portare avanti. Anzi, Bananza abbraccia l’esplorazione e fa di tutto per invogliare il videogiocatore a muoversi nel mondo di gioco, ricordando il già citato Super Mario 64 e Odyssey, ma strizzando l’occhio anche a The Legend of Zelda: Breath of the Wild.
Inoltre, parlando di ristrutturazione, la più evidente è quella sul personaggio stesso. In Bananza, Donkey Kong ha ora una pelliccia morbida, i suoi tratti sono più cartoon rispetto al passato e il mondo è più soffice e confortevole. Se dovessi uscire dall’universo Nintendo, potrei trovare una similitudine con l’ingenua follia di Crash Bandicoot. La volontà di Nintendo sembra quindi essere quella di rendere DK meno rude, più amichevole. E lo stesso sembra voler fare con i suoi videogiochi, a partire da Bananza. Le sensazioni sono state positive, ma per avere una risposta certa dovremo aspettare il 17 luglio 2025, quando Donkey Kong Bananza approderà sui nostri schermi, su Nintendo Switch 2.
La collaborazione tra Blizzard Entertainment e il manga cult Berserk è realtà. Già dal 1 maggio su Diablo Immortal e dal 6 maggio su Diablo 4 prende il via un evento crossover unico nel suo genere, che celebra l’universo creato da Kentaro Miura. L’operazione non è solo estetica: introduce nuovi nemici, ricompense, missioni, skin leggendarie e un boss esclusivo ispirato a Nosferatu Zodd.
Il cuore dell’evento è il sistema di Behelit, gli iconici oggetti maledetti del manga. In Diablo 4, uccidere nemici élite consente di raccoglierli per scambiarli con cosmetici a tema nel Reliquiario di Berserk. Le nuove armature – come quella del Berserker per il Barbaro o il Cavaliere del Teschio per il Negromante – ricreano fedelmente lo stile visivo del manga, con un’attenzione al dettaglio che farà felici i fan.
L’anima di Berserk arriva a Sanctuarium
In Diablo Immortal, i giocatori possono sfidare Zodd in uno scontro brutale, potenziato dalla Gemma Behelit Cremisi. L’evento “Sventura del Sopravvissuto” ricostruisce simbolicamente il sacrificio della Banda del Falco, uno dei momenti più crudi della saga. Nuovi loot, famigli Golem, skin e armi completano l’offerta, insieme a ricompense per l’accesso giornaliero.
Ma non finisce qui. Il 28 aprile è uscito “Enter The Behelit”, brano inedito firmato dai Beast In Black. La band heavy metal finlandese, da sempre ispirata a Berserk, ha collaborato con Blizzard per produrre un singolo pensato appositamente per l’evento. Il pezzo è disponibile in streaming e su vinile in edizione limitata (200 copie), con artwork esclusivi di Diablo IV e Diablo Immortal. Il disco contiene anche due tracce rimasterizzate: “Die By The Blade” e “The Fifth Angel”, tratte dagli album From Hell With Love e Berserker.
E voi? Siete pronti a impugnare la spada di Gatsu e calarvi nel lato più oscuro di Sanctuarium?
Belial è tornato. Dopo più di cinquant’anni di silenzio narrativo, il Signore della Menzogna si riprende la scena nella nuova stagione di Diablo, intitolata “Il Ritorno di Belial”, in arrivo il 29 aprile. Astuto, manipolatore e ossessionato dal controllo, Belial è pronto a riportare il caos su Sanctuarium.
Tra i Grandi Mali degli Inferi Fiammeggianti, Belial è sempre stato quello più subdolo. Non ha bisogno di forza bruta: la sua arma è l’inganno. Nei giochi precedenti, lo abbiamo visto travestirsi da imperatore per infiltrarsi nell’Impero di Kehjistan. Ora, con Lilith sconfitta e Mephisto sotto mentite spoglie, trova di nuovo terreno fertile per i suoi piani.
Una stagione carica di complotti e manipolazioni
“Il Ritorno di Belial” promette una campagna oscura e carica di tensione. Il Reame delle Menzogne si insinua nella realtà, distorcendo l’ambiente, i personaggi e perfino le missioni secondarie. Le scelte del giocatore saranno centrali: ogni decisione potrà avere conseguenze imprevedibili.
La nuova stagione introduce anche meccaniche inedite legate alla falsificazione della realtà. Nemici illusori, alleanze ingannevoli, zone in continuo mutamento: nulla sarà come sembra. Blizzard punta su un approccio narrativo più dinamico, spingendo i giocatori a mettere in dubbio ogni alleato e ogni missione.
Secondo le anticipazioni ufficiali, torneranno anche alcune vecchie conoscenze, ma non è chiaro se saranno reali o solo creazioni di Belial. L’intera ambientazione di Sanctuarium verrà contaminata dalla logica distorta del Reame delle Menzogne, con dungeon che cambiano struttura e contenuti in base al comportamento del giocatore.
Il ritorno di Belial si inserisce perfettamente nella narrativa più ampia di Diablo, proiettando la serie verso una fase più ambiziosa e psicologicamente complessa. Con Mephisto nell’ombra e la Pietra Nera delle Anime distrutta, la lotta tra Inferno, Paradiso e umanità è tutt’altro che conclusa.
Siete pronti a mettere in discussione tutto ciò che vedete? Vi intriga un nemico che colpisce con l’inganno più che con la forza?
Electronic Arts ha ufficialmente annunciatoStar Wars Zero Company, un nuovo gioco tattico a turni per giocatore singolo. Il titolo è stato svelato durante la Star Wars Celebration in Giappone e nasce dalla collaborazione tra Bit Reactor, Respawn Entertainment e Lucasfilm Games. L’uscita è prevista nel 2026 su PC, PlayStation 5 e Xbox Series X|S.
Il protagonista è Hawks, un ex ufficiale della Repubblica che guida una squadra d’élite nota come Zero Company. La storia è ambientata alla fine delle Guerre dei Cloni, in una galassia sull’orlo del caos. I membri della squadra provengono da ogni angolo dell’universo e dovranno imparare a collaborare per affrontare missioni complesse, scelte morali e una nuova minaccia galattica.
Un gameplay tattico tra personalizzazione e narrazione
Il team di sviluppo promette un’esperienza intensa, costruita su una combinazione di combattimenti a turni e narrazione cinematografica. Il CEO di Bit Reactor, Greg Foertsch, ha dichiarato che l’obiettivo è quello di offrire un gameplay profondo che premi la strategia e le scelte del giocatore.
La componente di personalizzazione sarà centrale. I giocatori potranno modificare aspetto, classe, equipaggiamento e abilità dei propri compagni. I personaggi reclutabili includono cloni, droidi, Jedi e altre specie originali dell’universo Star Wars. Sul campo di battaglia, la sinergia tra i membri del team sarà fondamentale: i legami tra i personaggi sbloccheranno abilità combinate capaci di cambiare le sorti degli scontri.
Le missioni non si limiteranno al combattimento. Il gioco includerà fasi di investigazione, sviluppo della base e gestione di una rete di informatori per anticipare i nemici. Ogni decisione potrà influenzare gli eventi futuri, spingendo i giocatori a pianificare con attenzione.
Douglas Reilly di Lucasfilm Games ha sottolineato l’importanza delle scelte strategiche, affermando che solo una squadra capace come Bit Reactor poteva realizzare un titolo del genere.
Star Wars Zero Company si preannuncia quindi come un progetto ambizioso, pensato per gli appassionati di strategia e per i fan della saga in cerca di una nuova prospettiva sulle Guerre dei Cloni.
Che ne pensi di questa nuova direzione tattica per un gioco di Star Wars? Sei curioso di provare un’esperienza più strategica nell’universo galattico?
Nella giornata di ieri, ho avuto l’onore di provare in anteprima la nuova console della casa di Kyoto. Ho messo le mani per quattro ore sulla Nintendo Switch 2, provando la maggior parte dei videogiochi che sono stati annunciati durante l’ultimo Direct. Se siete dei fan della prima console e state cercando una console più potente, dove poter godere dei titoli Nintendo e anche dei third-party più esosi, Switch 2 è quello che state cercando. La mia prova però è andata più in profondità, cercando di capire anche quanto le novità introdotte dalla console, come il nuovo mouse, siano innovative ed efficaci.
Switch 2: più potente, più ambiziosa
Le prove fatte in questo periodo da esperti del settore come Digital Foundry, e i diversi leak recuperati dalla rete, mi avevano già fatto intuire quanto Nintendo si sia concentrata sul rendere la nuova console in grado di far girare i videogiochi third-party che arriveranno nel prossimo futuro. Del resto, siamo in un momento storico diverso rispetto alla prima Nintendo Switch. Oggi Nintendo Switch 2 deve confrontarsi con dei competitor seri: Valve con Steam Deck e Asus con Rog Ally mostrano i muscoli e forse nemmeno Nintendo sa se può permettersi di perdere questa fetta di mercato.
Nel dubbio, Nintendo Switch 2 è stata costruita con l’idea di primeggiare anche nel settore portable e i risultati sono evidenti anche nei giochi in cui ci si aspetta di meno. Nella prova di ieri, il system-on-a-chip di Nvidia si è espresso egregiamente sia sulle IP proprietarie di Nintendo che sulle terze parti. Mario Kart World gira a 120 fps ed è bellissimo da vedere. Certo, già Mario Kart 8 Deluxe ci ha abituato bene, ma sulla TV, MK World ha una nitidezza e una vivacità nei colori che mi ha fatto esclamare un vero e proprio: “Wow!”.
La qualità aumenta ulteriormente quando passiamo su Donkey Kong Bananza. Per la prima volta su una console Nintendo, sono rimasto sbalordito per la qualità dell’acqua e dei suoi effetti. In DK Bananza, l’acqua è spaventosamente realistica così come lo è la pelliccia dello scimmione. Oltre all’ottimo restyling d’immagine che ha ricevuto Donkey Kong di cui parleremo in articoli dedicati, DK ha una pelliccia estremamente credibile che è frutto di texture e dettagli impensabili nella prima Nintendo Switch. Basta notare la lingua di Donkey Kong, piena di quei dettagli (spaccature, bolle, chiamatele come preferite) che fanno gridare al miracolo.
La sorpresa maggiore però l’ho avuta con Metroid Prime 4. Nella demo di 15 minuti, ho affrontato diverse sessioni da vero e proprio first person shooter senza alcun rallentamento, 120 fps e una grafica da next-gen. In particolare, su Nintendo Switch 2 possiamo apprezzare delle texture di altissima qualità. Per farvi un esempio, quando Samus entra in un cunicolo con la morfosfera, la sua armatura brilla e riflette la luce come mai visto in un capitolo di Metroid.
Portabilità con qualche grammo in più
La Nintendo Switch 2 Experience di Milano mi ha permesso di giocare in portabilità solamente Mario Kart World. E le sensazioni positive che vi ho dato fino ad ora, sono assolutamente confermate anche in portable. Mario Kart World rimane fluido e bello anche con la console tra le mani. In particolare, mi ha stupito lo schermo. Come sostenutio da svariate persone con cui ho parlato durante la kermesse: “Se non mi avessero detto che fosse LCD, avrei assolutamente pensato che lo schermo è un OLED”. In effetti, la brillantezza dei colori e la sua luminosità lo rendono uno schermo di altissima fattura e diverse spanne sopra rispetto a Nintendo Switch. Non è stato ovviamente possibile testarlo alla luce del sole, ma le sensazioni sono estramemente positive.
Dall’altro canto, il SoC di Nintendo Switch 2 ha causato una maggior pesantezza nella console. Dati alla mano, parliamo di 136 grammi rispetto al suo predecessore, che si sentono tutti. In mano, la console risulta effettivamente pesante, nonostante il peso sia ben distribuito. Infatti, il senso di pesantezza è equamente diviso nell’esatto punto in cui si agganciano i due joy-con. Un peso sicuamente maggiore, ma che è comunque inferiore rispetto a Steam Deck ed Asus Rog Ally. Quindi, sfida ampiamente vinta, almeno fino a Steam Deck 2.
Il mouse di Switch 2: preciso ma da perfezionare
Il più grande motivo per cui volevo provare con mano Nintendo Switch 2 è per il suo mouse. L’idea mi affascina perché da amante dei gestionali, l’idea di poter giocare con un mouse, su console, a qualsiasi gioco (a differenza di Xbox Series X), è un sogno. In particolare, ho avuto modo di provare il mouse su diversi titoli: Nintendo Switch 2 Welcome Tour, Drag x Drive, Metroid Prime 4 e sopratutto Civilization 7.
Il risultato è stato sorprendente. La precisione del mouse è sopra qualsiasi mia aspettativa. Nintendo Switch 2 Welcome Tour offre un mini-gioco in cui devi semplicemente evitare degli ostacoli in una sorta di sparatutto a scorrimento verticale (difficile quanto Ikaruga tra l’altro). Ho provato il mouse sia su un tappetino predisposto che sui miei jeans. Il risultato finale è uguale e ugualmente impressionante: Nintendo Switch 2 può veramente essere la console su cui giocare i miei amati gestionali. E non solo. Infatti, lo switch tra modalità “normale” e “mouse” è immediata. Questo significa che negli FPS, come provato su Metroid Prime 4, si può passare dall’auto-lock alla modalità precisione con mouse senza avvertire alcun delay. Innovativo? Assolutamente sì!
Tutto perfetto allora? Purtroppo ci sono anche dei lati negativi. Il primo l’ho riscontrato solamente su Civilization 7. Quando impugniamo il joy-con in modalità mouse, i dorsali sono il nostro tasto sinistro e destro. Su Civilization 7 ho notato che non sempre accettava la risposta. Un problema di per sé importante, ma a mio avviso facilmente risolvibile. Si tratta pur sempre di una demo di un videogioco third-party uscito da relativamente poco sulle altre console. Sono fiducioso che andrà tutto bene, anche perché non ho notato questo problema su Drag x Drive dove i dorsali servono a passare la palla e han funzionato egregiamente.
Il secondo e più importante problema della console invece è la scomodità del mouse. Chiunque sia appassionato di PC Gaming sa benissimo quanto le aziende specializzate dedichino tempo al design del proprio mouse. Lo sa ancora meglio chi con il computer ci lavoro otto ore al giorno ed è stato costretto dalla tendinite a passare a un mouse verticale. Io sono tra quelli che una lieve forma di tendinite (e si spera rimanga tale), che continua a usare il mouse orizzontale, ma che ha cominciato ad avvertire fastidi dopo due ore di mouse di Nintendo Switch 2. Nello specifico, il joy-con è semplicemente troppo sottile. Questo costringe il videogiocatore ad avere un’impugnatura stretta e scomoda, che può essere mantenuta solo per brevi sessioni. Un accessorio per i giochi più statici (Civilization, Football Manager per dare due esempi) è obbligatorio, ma che soluzione troverà Nintendo per i titoli dove è gradito passare dalla modalità joy-con a quella mouse continuamente?
Conclusione
Nintendo Switch 2 ha superato ampiamente il suo beta test prima del lancio. La console è esteticamente più bella e seria della precedente e probabilmente continuerà a essere estremamente gradita dai fan Nintendo, poiché una versione next-gen del suo predecessore. Se siete fan Nintendo, non vedo alcun dubbio: è un must buy. Allo stesso tempo, lo scontro con Steam Deck, e non solo, è una sfida che Nintendo ha accettato e può seriamente vincere. Nintendo Switch 2 è meno pesante di Steam Deck e Rog Ally, ha uno schermo fantastico e una qualità invidiabile tanto nell’hardware quanto nel porting dei videogiochi (almeno quelli provati). La modalità mouse è un plus non da poco nella nicchia e la decisione si potrebbe limitare al risparmio della libreria Steam contro l’esclusività delle IP Nintendo. E sappiamo tutti quanto i giochi Nintendo facciano gola a tanti videogiocatori.
11 bit studios ha annunciato che The Alters uscirà il 13 giugno 2025 su PC, PlayStation 5, Xbox Series X|S e sarà disponibile dal day one su Xbox Game Pass e PC Game Pass. Il titolo è stato presentato nell’ambito dell’iniziativa Triple-I 2025, puntando i riflettori su un concetto originale e carico di tensione: sopravvivere confrontandosi con versioni alternative di sé stessi.
Il protagonista è Jan Dolski, un uomo bloccato su un pianeta ostile, costretto a creare cloni alternativi – detti “alters” – generati da scelte di vita mai intraprese. Ogni alter rappresenta un “e se…” esistenziale: il Jan che ha messo su famiglia, quello che ha inseguito una relazione finita male, o quello che ha rinunciato ai suoi sogni.
La chiave del gameplay ruota intorno alla gestione della propria base mobile, al coordinamento con gli alters e alla sopravvivenza in un ambiente sempre più pericoloso. Ogni alter porta con sé abilità uniche, ma anche conflitti, ricordi e fragilità emotive. Non si tratta solo di coordinare risorse e tempistiche: bisogna fare i conti con il lato umano della squadra, anche quando quel lato sei tu.
Le esplorazioni del pianeta diventano rapidamente dei puzzle ad alto rischio. Tra anomalie gravitazionali, distorsioni della realtà e radioattività letale, ogni uscita può diventare l’ultima. La notte, in particolare, è quasi sempre letale. Senza protezioni adeguate, si rischia morte istantanea, lesioni permanenti o l’annientamento del tempo stesso.
Il trailer svela anche una varietà di biomi ostili, ciascuno con regole e minacce differenti. L’approccio richiesto non è solo tecnico ma anche psicologico: è necessario valutare chi mandare in missione, come agire e a quale prezzo.
Con elementi di survival, costruzione, gestione del tempo e narrazione profonda, The Alters promette un’esperienza intima, dove ogni scelta passata e presente ha un peso.
E voi, sareste pronti ad affrontare le versioni di voi stessi che avete lasciato indietro? Quale alter vorreste incontrare?
Il team di Sloclap, già noto per Sifu, lancia la sua sfida al mondo dei giochi sportivi con Rematch, un multiplayer online dedicato al calcio, in uscita il 19 giugno su PC, PlayStation 5 e Xbox Series X|S. Il prezzo parte da 24,99 euro per l’edizione standard, mentre sono già aperti i preordini e le registrazioni alla beta pubblica, prevista per il 18 e 19 aprile su PC/Steam.
Rematch non vuole replicare il calcio reale, ma offrirne una versione intensa, dinamica e senza interruzioni. In campo si gioca 5v5 o 4v4, senza falli, fuorigioco o VAR. L’unica cosa che conta è la tecnica individuale, la strategia collettiva e la capacità di adattarsi ai ritmi della partita.
Arcade, competitivo, spettacolare
Il gameplay punta su rapidità, azioni spettacolari e decisioni istantanee. Ogni giocatore controlla un solo calciatore, il che rende la cooperazione fondamentale. Non esistono ruoli fissi: tutto dipende da come si muove la squadra. Gli ambienti di gioco variano da gabbie urbane a stadi futuristici, sempre con un tocco stilizzato che richiama l’estetica di Sloclap.
Chi preordina può scegliere tra tre versioni:
Standard Edition (24,99 €) – Include il gioco base e un cappellino digitale esclusivo per gli early adopter.
Pro Edition (34,99 €) – Aggiunge accesso anticipato di 72 ore, Battle Pass potenziato, oggetti estetici esclusivi come tank top e sfondi giocatore personalizzati.
Elite Edition (44,99 €) – Tutto il contenuto della Pro Edition più ulteriori upgrade estetici, come le Glitcher trainers e la Blazon AR Cage, per un’esperienza ancora più immersiva.
Le iscrizioni alla Open Beta sono attive su playrematch.com, con possibilità di provare l’intero sistema di gioco competitivo in anteprima.
Sloclap scommette su un pubblico giovane, veloce e competitivo. Rematch ha l’ambizione di diventare un titolo di riferimento per chi cerca un’alternativa ai tradizionali giochi sportivi.
Cosa ne pensate di un calcio senza falli, ruoli fissi o rigide simulazioni? Rematch può davvero ritagliarsi uno spazio tra FIFA ed eFootball?
FromSoftware ha rilasciato un nuovo trailer dedicato a Duchess, uno degli otto personaggi giocabili in Elden Ring: Nightreign, lo spin-off cooperativo ambientato in un universo parallelo rispetto a quello di Elden Ring. Il video mette in evidenza le abilità di questa guerriera elegante e letale, capace di danzare con la sua spada e infliggere danni devastanti ai nemici.
Magnifico portamento, che gli permette di attaccare e schivare.
Ripristino, che danneggia i nemici vicini.
Finale, nasconde se stessa e gli alleati circostanti dai nemici.
Nightreign si distingue per un gameplay che enfatizza la cooperazione tra giocatori. Fino a tre utenti possono unirsi per affrontare sfide in un mondo oscuro e labirintico, dominato da architetture contorte e creature nate dagli incubi. Il gioco introduce nuove meccaniche, come un sistema di combattimento più rapido e dinamico, e la possibilità di influenzare l’ambiente circostante attraverso le proprie azioni.
Elden Ring: Nightreign sarà disponibile dal 30 maggio 2025 su PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X/S. Il gioco promette di offrire un’esperienza coinvolgente per i fan della serie e per i nuovi giocatori alla ricerca di sfide cooperative in un mondo oscuro e affascinante.
E voi, siete pronti a esplorare le tenebre di Nightreign insieme a Duchess? Quali aspetti del gioco vi incuriosiscono di più?