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Xbox Developer Direct 2024: tutti gli annunci a carte scoperte

Quello che è appena trascorso è stato un evento di conferme per Xbox, che ha deciso di giocare a carte scoperte rivelando in anticipo i titoli che sarebbero stati presentati all’evento. Soluzione intelligente che evita rischi di leaks e rumors infondati.

Il Developer Direct si presenta come un evento stabile all’interno dell’universo comunicativo Microsoft, grazie alla riconferma dell’evento di quest’anno, che vuole scandire le grandi produzioni in arrivo su Xbox durante quest’anno.

L’evento xbox risulta prolisso, ma appagante anche favorito da una concorrenza non proprio spietata, conseguenza di un momento di transizione per Sony: quest’ultima sta vivendo un radicale cambio al vertice nel bel mezzo di una situazione interna complessa, data allo sviluppo di ben 11 live-service di cui però finora sappiamo ben poco, eccetto il fatto che in principio sarebbero dovuti essere 12, comprendendo il gioco online ambientato nell’universo di “The last of us”.

Il Developer Direct di oggi. ha rivelato le maggiori produzioni in arrivo nel 2024 sulla sua console, rigorosamente tutte presenti al Day One sul Game pass, più una sorpresa: il primo titolo della serie “Mana” in arrivo sul servizio della casa di Redmond.

Xbox si è concentrata a lungo sui 5 titoli mostrati, lasciando spazio agli sviluppatori che raccontano il gioco, nelle sue parti narrative, tecniche e di gameplay.

Avowed

Il primo gioco che abbiamo visto è Avowed, del team Obsidian, che dopo l’acclamato “The Outer Worlds” presentano questo nuovo RPG dal setting più tradizionale, mostrando finalmente del gameplay concreto e con questo, pregi e limiti dell’esperienza.

Un gameplay convincente nella varietà degli approcci, che spaziano da pistole ad armi bianche, da bacchette magiche a veri e propri incantesimi. Si tratta di un gameplay senza dubbio reminiscente delle esperienze di The Elder Scrolls (che è dichiaratamente una delle ispirazioni principali del team di sviluppo), ma che ne sembra espandere la dinamica di dual-wielding.

Come da tradizione, il team rassicura circa gli intrecci rpg e le scelte morali diverse che è possibili intraprendere nel rapporto con gli npc. Quello che non convince è una regia all’apparenza statica e banale nell’interazioni con i personaggi.

La data di uscita è un generico autunno di quest’anno, disponibile dal lancio su Gamepass.

Senua’s Saga: Hellblade 2

Nessuno sarà rimasto sorpreso nel rivedere l’ennesimo trailer di Hellblade, che sembra essere un ospite fisso di questo nuovo format comunicativo Microsoft, con una produzione assolutamente imponente dal punto di visto tecnico e qualitativo, ma con un gameplay che non ancora una volta non viene approfondito, rivelandone la plausibile superficialità dal punto di vista puramente ludico, sacrificato in nome di una immersività con ambizioni senza precedenti.

Il team ha confermato che il focus della produzione è quella di immergere il giocatore in un esperienza alienante e surreale, eppure verosimile: grazie al supporto con esperti in materia o confronto con affetti di psicosi, malattia della quale la stessa Senua soffre.

Senua’s saga: Hellbade 2 sarà disponibile su Gamepass a partire dal 21 Maggio 2024.

Vision of Mana

A sorpresa, Square Enix fa la sua comparsa facendo rivedere il primo gioco in assoluto della serie Mana ad approdare su console Xbox.

Vision of Mana è il primo titolo per console fisse da 15 anni, che promette di essere fedele alle esperienze pregresse con design dei mostri curati da Koichi Ishii, membro del team originale.

Tra le novità sembra esserci una cavalcatura, che accompagna un gameplay action con enfasi sugli “elementals” e le combo aeree.

Il gioco è in arrivo quest’estate su PC e console Microsoft e Sony, ancora non confermata la presenza su Nintendo Switch.

Ara: History Untold

Il prossimo titolo di Oxide è uno strategico che vuole rivaleggiare direttamente con Civilization. Si tratta di in ambizioso titolo con enfasi sul PvP, con un intrigante sistema di vittoria basato non solamente su obiettivi predeterminati, ma su un nuovo sistema di “prestigio”, accumulabili in diversi modi, favorendo una moltitudine di approcci per ciascun palato.

Ara si presenta come un titolo dalle ispirazioni storiche, l’obiettivo di ciascun giocatore sarà quello di diventare il più prestigioso in un mondo che dovrebbe riflettere in tempo reale le scelte del giocatore, modificandosi di conseguenza.

La nuova avventura Oxide è in arrivo quest’autunno.

Indiana Jones e l’antico cerchio

In chiusura si è finalmente mostrato il nuovo titolo della casa di sviluppo genitrice dei recenti Wolfenstain, apprezzati da critica e pubblico, che vede come executive producer niente poco di meno che Todd Howard.

Stiamo parlando del nuovo Indiana Jones. Il gioco si presenta come un’avventura primariamente in prima persona, stupendo non pochi giocatori che si aspettavano un’avventura tradizionale “alla Uncharted”.

Grande enfasi anche qui sembra essere sulla libertà di approccio, seppur la violenza bruta e le armi da fuoco sembrino non essere sempre la scelta più saggia, in favore di un approccio più metodico e dell’uso dell’iconica frusta.

Quest’ultima dovrebbe essere centrale nel gameplay, fornendo da elemento utile per la navigazione ambientale, oltre che per il combattimento.

I puzzle sembrano avere un ruolo secondario, con solo alcuni di questi obbligatori per proseguire nella’avventura, mentre la maggioranza dovrebbero essere opzionali, come sfida per i complezionisti.

Indiana Jones dovrebbe essere in arrivo entro quest’anno.

Complessivamente, questa sera abbiamo assistito a un evento intelligente, ma che non stupisce e che conferma la volontà di Xbox di farne un appuntamento annuale, ma che rischia di risultare poco interessante perché troppo nelle descrizioni e incapace di mostrare a fondo il gioco.

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Alone In the Dark Remake si mostra con 17 minuti di video gameplay

Alone in the Dark (1992) è stato fonte di ispirazione per tutti i survival horror, in particolare di Resident Evil che ha saputo innovarsi nel tempo con formule più action e shooter. L’imminente Alone in the Dark Remake, in arrivo a marzo 2024, ha sicuramente preso spunto dagli ultimi remake della serie Capcom. Non sarà semplice riproporre le sensazioni del 1992, ma scegliere attori di Hollywood sicuramente aiuterà nell’impresa.

Per chi volesse vedere con i propri occhi il lavoro compiuto fino ad oggi dagli sviluppatori, può guardare il video sottostante con ben 17 minuti di gameplay del nuovo remake di Alone in the Dark.

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Resident Evil 4 Remake – Recensione

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I 10 migliori videogiochi del 2023

Siamo giunti alla fine di un anno videoludico superbo per qualità e quantità di titoli. Il 2023 sarà ricordato a lungo per aver imposto nuovi standard nell’industria dei videogiochi. E ora è arrivato il momento più arduo: stilare la classifica dei migliori videogiochi del 2023, cioè di quelle opere che meritano di essere almeno provati, ma di cui siamo certi vi innamorerete.

La particolarità dei titoli di quest’anno risiede soprattutto nella loro varietà: raramente si è visto un anno solare così fitto di opere di così alto livello e così (quasi) equamente disposti tra i vari generi.

Qualcuno rimarrà deluso nel vedere il proprio titolo mancare in questa lista; per questo vi invitiamo a leggere interamente l’articolo e poi commentare con il vostro gioco preferito, soprattutto se quest’ultimo manca nella nostra lista dei 10 migliori videogiochi del 2023.

10. Metroid Prime Remastered

Metroid Prime è uno sparatutto del 2003, uscito in esclusiva per Nintendo Gamecube. Inizialmente pensato come spin-off della celebre saga 2D di Metroid, Prime convinse pubblico e critica così tanto che oggi è consideratro parte integrante della storia del franchise.

Come potete leggere anche nella nostra recensione di Metroid Prime Remastered, Metroid Prime Remastered è molto più di un First-person shooter, poiché unisce diversi generi, tra cui anche quello che ha reso celebre la serie in due dimensioni. Inoltre, è un ponte tra il vecchio e nuovo modo di creare videogiochi con dei picchi di level design probabilmente mai raggiunti in un FPS.

Metroid Prime è un’opera d’arte che merita di essere giocata almeno una volta nella vita e la remastered è il miglior modo per farlo grazie all’eccellente qualità tecnica raggiunta e i 60 fps fissi.

9. Diablo 4

L’ultimo capitolo di Diablo si è immesso nella strada desiderata dai fan: ripercorrere lo stile del tanto amato Diablo 2, dimenticando il terzo capitolo se non in alcune scelte di gameplay utili per adattare la saga al periodo contemporaneo.

Diablo 4 diventa dunque un live service game, un mix tra Diablo 2 e World of Warcraft. Una scelta rischiosa, ma come potete leggere nella nostra recensione, alla fine è risultata vincente, perché il mondo di Lilith è tanto macabro quanto divertente.

8. Super Mario Bros. Wonder

La serie Super Mario Bros. è sinonimo di qualità. Come spiegato nella nostra recensione di Wonder, l’opera mantiene alto il nome dell’idraulico italiano in versione 2D pur senza raggiungere vette inarrivabili.

Super Mario Bros. Wonder aggiunge parecchia follia alle avventure nel Regno dei Funghi (questa volta nel Regno dei Fiori). Gli iconici potenziamenti si ampliano in un alcuni che rimarranno nella storia come il Frutto Elefante.

Nonostante non si possa urlare al miracolo come una certa controparte 3D per Nintendo Switch che porta il nome di Super Mario Odyssey, Wonder è comunque una gemma che merita di essere giocata da qualsiasi videogiocatore.

7. Cocoon

Finalmente anche gli autori videoludici occidentali riescono a generare hype. Jeppe Carlsen è uno di questi in quanto mente dietro a Limbo e Inside.

Cocoon di Geometric Interactive è un videogioco che si gioca attraverso la pressione di un solo tasto. Una scelta minimale, ma straordinaria: il gameplay è la qualità migliore del titolo, che riesce a coinvolgere sin dall’inizio. A questo, come già detto nella nostra recensione di Cocoon, si aggiungono atmosfere uniche che ricordano i migliori titoli del maestro nipponico Fumito Ueda.

6. Street Fighter 6

Sua Maestrà il Re è tornato. Le aspettative erano ovviamente alte e Capcom non ha mancato l’appuntamento con quella che è probabilmente la serie più iconica del suo portfolio, al netto della popolarità del genere negli ultimi anni.

Come abbiamo già ribadito durante la nostra recensione di Street Fighter 6, Capcom ha stabilito nuovi standard ed è senza alcun dubbio il picchiaduro da battere. Il gameplay è eccellente e le modalità sono così tante sia in single che multiplayer, che anche chi abbia voglia di menar le mani virtuali per la prima volta, può iniziare da questo capolavoro.

5. Marvel’s Spider-Man 2

Il quinto posto dei migliori videogiochi del 2023 è riservato all’unica esclusiva PlayStation 5. Marvel’s Spider-Man 2 alza l’asticella rispetto al primo capitolo di Insomniac Games. L’Uomo Ragno si presenta nel 2023 con un comparto tecnico eccellente e un gameplay vario e divertente.

Lo abbiamo già detto nella nostra recensione di Spider-Man 2: chi stava cercando un more of the same può ritenersi soddisfatto. Per tutti gli altri si tratta invece di un’ottima avventura action che non può mancare nella collezione di alcun videogiocatore di PS5.

4. Alan Wake 2

A un passo da podio, e probabilmente non senza polemiche che vi invitiamo ad alimentare nei commenti, finisce Alan Wake 2.

Con il ritorno dello scrittore dell’incubo, Remedy Entertainment ha mostrato tutte le sue capacità creando un survival horror veramente terrificante, capace di tenere incollato qualsiasi gamer grazie a una trama e un intreccio narrativo di prim’ordine.

Per gli amanti dell’estro di Sam Lake, Alan Wake 2 è ovviamente obbligatorio, ma lo stesso possiamo dire anche agli amanti del genere. Tutti gli altri potrebbero non apprezzare alcune perplessità tecniche, ma la storia dietro Alan Wake 2 merita tranquillamente il podio.

3. Resident Evil 4 Remake

migliori videogiochi del 2023: Resident Evil 4 Remake

Il terzo gradino del podio vede un’opera da sempre considerata controversa. Per Shinji Mikami è la sua migliore opera, mentre per gli amanti della saga, Resident Evil 4 è l’inizio dell’errore action di Capcom.

Come spiegato nella nostra recensione di Resident Evil 4 Remake, l’ultima fatica di Capcom mette d’accordo tutti: è un capolavoro che arriva nel momento giusto, perché porta l’esperienza di gioco originale a una nuova generazione di giocatori, con miglioramenti grafici e un sistema di controllo rivisto per adattarsi agli standard moderni.

Resident Evil 4 (Remake) è un videogioco che chiunque dovrebbe provare una volta nella vita ed è la dimostrazione che Mikami ci aveva visto giusto, anche con un pizzico d’anticipo rispetto ai fan (cosa tipica delle personalità geniali).

2. The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom

migliori videogiochi del 2023: The Legend of Zelda Tears of the Kingdom

Nonostante l’ampio ventaglio di titoli di altissimo rango usciti nel 2023, i primi due videogiochi di questa speciale classifica giocano un campionato a parte e distanziano i competitor di diverse lunghezze. Questa lotta tra titani termina con un secondo posto per The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, sequel (stranamente) diretto di Breath of the Wild.

Nel 2017 ci chiedevamo se Breath of the Wild fosse il miglior The Legend of Zelda di tutti i tempi, creando un difficile paragone con Ocarina of Time. Tears of the Kingdom invece è senza dubbio il miglior videogioco della serie.

Il motivo non è banale: Tears of the Kingdom non è semplicemente un more of the same, ma un nuovo modo di concepire i videogame. Un gioco di ruolo dentro a una sandbox in cui non c’è un modo giusto o sbagliato di progredire. Un’eterna sperimentazione che diventa il massimo capolavoro di Eiji Aonuma.

1. Baldur’s Gate 3

migliori videogiochi del 2023: Baldur's Gate 3

Ci sono videogame che sono delle nicchie per definizione. I videogiochi di ruolo hanno sempre goduto di una solida fanbase, ma difficilmente hanno potuto competere con i numeri mostruosi dei generi più casual. Se un GDR è in grado di spezzare questo trend, allora non può che essere il miglior videogioco dell’anno 2023, e probabilmente qualcosa di più.

Baldur’s Gate 3 ha cambiato il modo di concepire il genere, ma anche i videogiochi anche se in termini diversi rispetto a The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom. BG3 è l’esperienza ruolistica definitiva: è stato capace di dare una reale libertà al videogiocatore e allo stesso tempo garantire una vera coerenza con le scelte intraprese. Ha quasi reso banale il concetto di libertà d’azione fino ad ora realizzato da qualsiasi altro videogame open world di questa generazione.

Baldur’s Gate 3 è meritatamente il Game of the Year 2023, ma è anche un punto di rottura rispetto a quanto visto fino ad oggi. Un nuovo standard che in questo momento sembra impossibile superare.

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Monster Hunter Wilds è il nuovo capitolo della serie Capcom

Monster Hunter Wilds è il nome del nuovo capitolo della fortunata saga Capcom. Il trailer è stato presentato durante i The Game Awards 2023 e ha svelato che Wilds uscirà per PlayStation 5, Xbox Series X/S e PC.

Come si può intuire dalla mancanza di Nintendo Switch, Monster Hunter Wilds vuole probabilmente essere il sequel diretto di World.

Ryozo Tsujimoto, producer della serie ha dichiarato che Monster Hunter Wilds uscirà nel 2025 e che il team di Capcom sta lavorando per creare la più grande esperienza di Monster Hunter. Ha concluso infine che ulteriori notizie saranno disponibili nell’estate del prossimo anno.

La serie Monster Hunter celebrerà il proprio 20° anniversario nel 2024. In questi anni la serie di videogiochi di Capcom ha venduto oltre 96 milioni di copie in tutto il mondo, riscuotendo enorme successo sia tra la fanbase di nicchia, in particolare con titoli in esclusiva per le console Nintendo, sia tra i giocatori più casual grazie ad opere più accessibili come Monster Hunter World e la sua espansione Iceborne.

L’ultimo capitolo della serie è Monster Hunter Rise (Recensione), disponibile inizialmente solo per Nintendo Switch, poi approdato anche su tutte le altre piattaforme dove ha riscosso un enorme successo con le sue 13 milioni di copie vendute, più le ulteriori 6 milioni dell’espansione Sunbreak.

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Baldur’s Gate 3 ha vinto il Game of the Year 2023

La lunga notte dei Game Awards 2023 ha decretato diversi vincitori, ma soprattutto il vincitore: Baldur’s Gate 3 ha vinto il titolo di miglior videogioco del 2023, collezionando inoltre 6 statuine sulle 8 nomination ricevute. Il GDR di Larian Studios ha portato a casa – oltre al titolo di Game of the Year – anche il premio come miglior gioco di ruolo, miglior videogioco multiplayer, miglior performance (Neil Newbon come Astarion), ma anche Best Community Support e Player’s Voice.

Baldur’s Gate 3 ha superato la concorrenza di altri cinque titoli di altissimo valore qualitativo. Tra questi il più apprezzato è stato Alan Wake 2 che ha vinto ben tre statutine di primissimo piano: miglior narrativa; miglior game direction e miglior art direction.

Gli altri quattro videogiochi in lizza sono nomi altisonanti, che hanno reso quest’anno videoludico davvero importante per la storia del medium. BG3 ha lottato, e vinto, infatti contro opere che avrebbero probabilmente trionfato negli anni passati, e alcuni di questi lo hanno anche fatto con i capitoli precedenti. Gli altri giochi in nomination per il Game of The Year 2023 infatti erano: The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, Super Marios Bros. Wonder, Resident Evil 4 e l’esclusiva PlayStation Marvel’s Spider-Man 2 (Recensione).

Infine, Larian Studios si è presa ulteriormente la scena per annunciare che Baldur’s Gate 3 è ora disponibile anche su console Microsoft Xbox Series S/X.

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Red Bull Indie Forge 2023: abbiamo provato i videogiochi finalisti

Tra i suoi tanti ospiti, Milan Games Week 2023 ha ospitato anche i cinque videogiochi finalisti della Red Bull Indie Forge, competizione che permette ai giovani sviluppatori italiani di dire la loro nel mondo videoludico e che eleggerà due vincitori, uno scelto da una giuria di esperti ed uno dal pubblico. Noi de ilVideogiocatore.it abbiamo provato tutti e cinque i titoli finalisti di Red Bull Indie Forge e scambiato due chiacchiere con gli sviluppatori.

Glasshouse

Sviluppato dai ragazzi di Flat28, Glasshouse si mostra al pubblico come un classico RPG di ambientazione neofuturista e distopica che si sviluppa all’interno di un condominio popolato da 18 persone. Un titolo molto politico, in cui il giocatore si troverà a fare da paciere tra i condomini, bloccati in una sorta di lockdown post atomico.

La demo che abbiamo provato durante l’evento presenta un videogioco con visuale isometrica e che sin da subito ci proietta nello squallore del mondo ideato dagli sviluppatori, un futuro di stampo vittoriano. Quello che ci ha colpito di più del gioco è stata un equilibrato mix tra gioco di ruolo e avventura grafica. Glasshouse si muove in un mondo tra crafting necessario e sapiente uso di dialoghi in cui il sistema di dialoghi bypassa il combattimento.

Intrigante l’idea che l’orientamento politico che si darà al proprio personaggio influirà sulla storia e sulle scelte da intraprendere.

Red Bull Indie Forge 2023: Glasshouse

While We Wait Here

Il videogioco, sviluppato da Bad Vices Games, già autori di Ravenous Devils, ci mette nei panni di un ristoratore di una piccola tavola calda dispersa nel nulla.

La demo ci ha fatto assaggaire un’opera che si sviluppa in prima persona e che sì, effettivamente dovrete preparare da mangiare per i clienti. Quello che ancora non si sa è ciò che sta accadendo attorno: quale catastrofe sta per arrivare? Cosa stiamo aspettando? Sembra di intuire che nella versione finale ci saranno numerose linee di dialogo che probabilmente porteranno il giocatore ad una visione introspettiva. Ci vorrà ancora tempo per saperlo, ma il senso di disagio dopo la demo ci stuzzica e non vediamo l’ora di mettere le mani sul prodotto finito.

Monster Chef

Forse non è un cliché dire che gli italiani sono appassionati di cucina. Del resto, tra i finali di Red Bull Indie Forge 2023 ci sono ben due titoli dedicati. Il secondo è Monster Chef di Studio Pizza, un hack & slash con elementi roguelite e gestionali.

Visivamente Monster Chef ci ha ricordato molto Cult of the Lamb (Recensione) ma gli sviluppatori dicono di essersi ispirati ad Hades. Il protagonista è Pranzo, un novizio dell’Ordine della Buona Forchetta, una congrega di cuochi guerrieri, che dovrà procacciare le prede e cucinarle sul campo di battaglia per soddisfare i palati degli avventori della sua locanda.

La locanda dovrà essere gestita nella sua interezza: dagli negli interni alle spezie che dovremmo coltivare per rendere i nostri piatti succulenti. Inoltre, non basterà andare a caccia di mostri e colpirli, bisognerà cucinarli sul campo tramite Presina, un guanto da cucina che sputa fuoco.

La parte gestionale poi è perlopiù completa; i clienti infatti saranno saranno esigenti sotto vari aspetti: dalla pulizia della locanda alla corretta consegna dei piatti. Un gioco leggero, graficamente accattivante e, personalmente molto divertente da giocare.

Red Bull Indie Forge 2023: Monster Chef

Umbral Core

A Few Round Games ha proposto un picchiaduro che ci ha davvero colpito. Benchè il personaggio giocabile nella demo sia solamente uno, abbiamo potuto saggiare la bontà del titolo grazie al game designer Simone Demontis che ci ha spiegato l’enorme lavoro dietro ogni frame.

Umbral Core è un picchiaduro pensato per il competitivo che gira fino a 60 FPS, valore volutamente bloccato per non favorire chi ha hardware migliori (ma in realtà il motore grafico Unity ha permesso al team di lavorare con un framerate sbloccato e in effetti la demo girava a più di 200 FPS. Uno spettacolo!).

Il gameplay di Umbral Core spicca grazie alla possibilità di attivare combo leggere, medie e pesanti con la pressione di un solo tasto in base alla distanza tra il giocatore ed il nemico. Questa agevolazione rende il tutto più fluido senza la necessità di ricordare complesse sequenze di tasti. Apprezzato!

TEOM -The Enemy Of Mine

TEOM -The Enemy Of Mine

Sviluppato da Voxel Studios, TEOM è un tower defense di nuova generazione che non tende a stravolgere il genere ma cerca di perfezionarlo.

A livello estetico è molto interessante ed accattivante, ma c’è molto di più; Le unità che l’utente ha a disposizione per difendere il proprio nucleo e le unità da distruggere – adorabili robot che si faranno via via sempre più potenti – rendono il gioco vario e divertente.

TEOM è un tower defense molto intuitivo: dopo una breve spiegazione da parte degli sviluppatori eravamo pronti a partire con la demo. Il videogioco si è rivelato altamente personalizzabile e modulare. Piazzare le torrette è semplice e la possibilità di inserire dei blocchi in più per determinare un particolare path alla scia dei robot rende la vita un po’ più semplice rispetto ad altre opere di questo genere.

La struttura di gioco è divisa in livelli, ciascuno dei quali è sua volta spezzato in round. Ogni livello ha una mappa diversa mentre ogni round vi metterà contro più nemici del precedente. Se nel corso di uno qualunque dei round, il vostro nucleo verrà distrutto dovrete ricominciare l’intero livello e ricostruire daccapo le vostre difese. Particolarità del titolo è che oltre la normale campagna, i ragazzi di Voxel Studios hanno inserito una modalità roguelite, rendendo di fatto, la longevità praticamente infinita.

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Simon the Sorcerer Origins: intervista a Smallthing Studios

Milan Games Week 2023 è stata un’edizione ricca di contenuti e ospiti in cui abbiamo avuto modo di incontrare, tra gli altri, i ragazzi di Smallthing Studios, studio italiano nato dalla visione di Massimiliano Calamai, appassionato e videogiocatore come tanti di noi, passione che ha trasmesso a tutti i suoi collaboratori e che si percepisce sia nei lori pensieri che nelle loro creazioni.

Durante la fiera meneghina, oltre a provare in anteprima una demo del gioco, siamo riusciti a intervistare Fabrizio Rizzo, lead designer di Simon the Sorcerer Origins, prequel di quel Simon the Sorcerer del 1993, avventura grafica che, scommetto, avrà “regalato” tanti notti in bianco a quei fortunati che hanno avuto l’occasione di giocarci.Ma bando ai convenevoli e partiamo con le domande sul titolo.

IlVideogiocatore.it: Ciao Fabrizio, come mai avete scelto proprio il titolo di Adventure Software per proporre un vostro “seguito” o meglio, una visione di esso?

Fabrizio Rizzo: Beh, tutto nasce dalla enorme passione del nostro CEO Massimiliano Calamai e dal suo debole per le avventure grafiche: ricordiamo che in quegli anni, il titolo Adventure Software se la giocò ad armi pari con titoli del calibro di Monkey Island e Broken Sword. Mettiamoci anche che dopo un “ritorno” degli altri titoli di riferimento, era tempo anche per Simon di avere un capitolo in questo secolo. Dopo aver quindi proposto il  nostro concept e la nostra idea agli autori originali, abbiamo avuto tutto il supporto possibile, ci sentiamo sempre e ci scambiamo consigli e idee.

IlVideogiocatore.it: è stato complicato ottenere supporto ma soprattutto l’approvazione dei fratelli Woodroffe?

Fabrizio Rizzo: È stato complicato sì, inizialmente erano scettici. Giustamente consideravano Simon the Sorcerer il loro “bambino”. Ci sono voluti infiniti incontri e riunioni per far accettare loro che l’idea era quella giusta. Alla fine posso dire, che dopo aver ascoltato tutte le nostre idee e le nostre visioni, anche loro si sono arresi alla loro bontà.

Simon the Sorcerer Origins

IlVideogiocatore.it: Dopo anni di buio sembra quindi che le avventure grafiche siano ritornate di moda, qual è il vostro pensiero in merito?

Fabrizio Rizzo: Ti dirò, come afferma il nostro CEO Calamai, il mondo dei videogames oltre che variegato è anche molto “democratico”. Fortunatamente chiunque può giocare oltre che produrre ciò che più lo appassiona. L’importante è che alla fine della giornata, ripensando a ciò che si è fatto, con un foglio bianco avanti, si possa affermare di aver creato qualcosa di narrativamente coinvolgente e di emozionante. Ed è questo ciò che conta. Vedrete che anche in Simon the Sorcerer Origins avrete delle belle sorprese e delle chicche di cui però ancora non posso parlare.

IlVideogiocatore.it: Ad inizio anni 90 Simon the Sorcerer fu, insieme a Monkey Island e Broken Sword una vera e propria pietra miliare. Questo nuovo capitolo, questo vostro lavoro, cosa vuole essere al giorno d’oggi?

Fabrizio Rizzo: Vuole essere innanzitutto una storia, una storia che emoziona, che cattura, che commuove, che fa vivere il giocatore insieme al personaggio, nonostante il personaggio stesso si riveli cinico, cattivello, satirico, sfondando spesse volte anche la quarta parete, senza mai, però, scadere nel volgare. Perché alla fine, bisogna investire sui fruitori finali, il prodotto deve valere il prezzo del biglietto. Perché i giocatori pagano per investire in modo piacevole il loro tempo, e noi abbiamo il dovere morale di lavorare al meglio per ripagarli. E tutte le sorprese che abbiamo in mente, a partire da quelle musicali, passando da quelle di gameplay, sono indirizzate in questo senso.

IlVideogiocatore.it: Simon the Sorcerer Origins è quindi un prequel del primissimo titolo del 1993: avete creato una storia stand alone con protagonista il solo personaggio di Simon o ci sono dei rimandi ai successivi capitoli?

Fabrizio Rizzo: Il lavoro più duro e delicato è stato proprio quello di creare un collegamento perfetto con gli altri capitoli e ritengo che ci siamo riusciti. Mettiamola comunque in questo modo, sia se si è un fan di vecchia data sia un nuovo adepto, il gioco riuscirà a coinvolgere senza troppi problemi. I giocatori che conoscono già il titolo troveranno i giusti rimandi, ma i nuovi non avranno bisogno di altro se non di Origins per godersi l’esperienza.

Simon the Sorcerer Origins: Monkey Island 3

IlVideogiocatore.it: Essendo Origins un’avventura grafica ci si aspetta, come è costume, una spiccata ironia. Simon come sarà in questo senso? È stato difficile mantenere l’humor inglese tipico dei primi episodi considerando il nostro contesto italiano?

Fabrizio Rizzo: Ci è voluto tanto tanto lavoro, abbiamo giocato decine e decine di volte i primi titoli per entrare nella mentalità giusta e vi posso assicurare che siamo arrivati ad una comicità e ironia davvero pazzesca, Simon è acido, ironico, cattivo il giusto ma ha un motivo per esserlo che scoprirete. E anche a livello visivo, il gioco, spesso vi strapperà più di una volta una risata.

IlVideogiocatore.it: Gli enigmi? Saranno “folli” come si dice in gergo o abbastanza lineari? Avete pensato ad un sistema di aiuti tipo Return to Monkey Island o il giocatore sarà lasciato completamente solo?

Fabrizio Rizzo: Allora, partiamo da quest’ultima parte, come lead designer poco mi ispirava ad avere una specie di diario degli aiuti, preferivo un approccio diegetico alla risoluzione degli enigmi, quindi tutto nel gioco, dagli scenari ai personaggi possono concorrere ad aiutare il giocatore a proseguire. Personalmente inoltre, preferisco che si crei una comunità intorno al gioco, dove ci si confronta, si chiacchiera e ci si da consigli su come andare avanti, piuttosto che fornire al giocatore un freddo diario che lo porti alla risoluzione degli enigmi. Cosi come, il confrontarsi, può aiutare a guardare un problema a 360 gradi o comunque da un diverso punto di vista; infine, un’avventura grafica va assaporata, lentamente. Gli enigmi infine, saranno strettamente legati alla narrativa del gioco, saranno in definitiva un mix tra logica e pensiero laterale.

IlVideogiocatore.it: Da appassionato del genere, ti chiedo: co dobbiamo aspettare altre avventure grafiche da Smallthing Studios? Magari qualcosa di inedito?

Da Smallthing Studios possiamo aspettarci davvero davvero tanto. Siamo lo studio, forse, in Italia che sta facendo l’investimento più grande nel mondo videoludico e questo ci permette una certa autonomia. Abbiamo in cantiere già sei titoli. Alcuni della stessa fascia di Simon, altri più piccoli e altri più grandi. In prospettiva stiamo chiudendo accordi per avere importanti licenze per titoli doppia e tripla A. E stiamo lavorando anche a progetti proprietari inediti di cui siamo particolarmente soddisfatti e sicuri e che non vediamo l’ora di raccontare al nostro pubblico.

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Broken Sword: Il segreto dei Templari – Videogiochi che ho amato

Attimi di silenzio, schermo nero, voce narrante del protagonista: “Parigi in autunno, gli ultimi mesi dell’anno e la fine del millennio. In questa città ho molti ricordi: bar, musica, amore… e morte. Così inizia Broken Sword, avventura grafica punta e clicca targata Revolution Software, pubblicata nel 1996, con protagonisti George Stobbart e Nicole Collard. Quegli attimi di silenzio che precedono quel breve ma intenso monologo, sembrano rappresentare gli occhi che si chiudono prima di addormentarsi e di iniziare un sogno, poiché cari lettori, Broken Sword è un’avventura indimenticabile, che continua a scorrere nelle vene anche decenni dopo.

Incipit

George Stobbart è un turista americano in visita a Parigi, e mentre è seduto al tavolino all’esterno di un bistrot intento a flirtare con la cameriera, resta coinvolto in un’esplosione che lo priva dei sensi. Prima che ciò accadesse aveva visto un clown entrare nel locale e poco dopo scappare via, capendo così, successivamente, che il pagliaccio sarebbe diventato l’indiziato numero uno.

Al nostro risveglio, nei panni di George, cominciamo a guardarci intorno, ed entrando nel bistrot scopriamo un cadavere al suo interno. Troviamo poi la cameriera sana e salva, un po’ stordita, e successivamente facciamo la conoscenza della polizia che ci interroga con le solite domande di rito, invitandoci poi ad andare alla stazione di polizia nel caso dovessimo ricordarci qualcosa.

L’inizio del gioco, dopo l’esplosione al bistrot.

Tornando in strada, oltre a vedere il bistrot disastrato, notiamo un’affascinante ragazza con una macchina fotografica e facciamo così la conoscenza di Nicole Collard, una fotoreporter a caccia dello scoop della vita, in grado di farla svoltare a livello professionale.

La chiacchierata con Nico è illuminante, poiché ci informa del fatto che avrebbe dovuto incontrare, in quei minuti lì al bistrot, un uomo chiamato Plantard (che distrattamente avevamo visto entrare nel bistrot, prima dell’esplosione), che le aveva accennato di avere informazioni su una serie di omicidi avvenuti in quel periodo, commessi molto probabilmente da una persona con diversi costumi.

Restiamo così coinvolti in una storia più grande di noi, ma ciò non farà desistere il nostro George Stobbart, con la collaborazione di Nicole Collard, ad indagare per voler scoprire di più sugli omicidi e sul misterioso assassino.

Trama di Broken Sword 1

La trama di Broken Sword è fin dal primo istante molto coinvolgente. Il modo in cui essa ci viene introdotta, narrata, fa sì che ci troviamo subito al centro di un qualcosa di avvincente. Partendo dalla serie di omicidi, indagando assieme a Nicole e parallelamente alla polizia, prenderemo una strada che ci porterà ai Cavalieri Templari, l’ordine monastico cavalleresco creato nel 1118 dall’aristocratico Hugo di Payns.

Questo rappresenta uno dei motivi che maggiormente coinvolge il videogiocatore, difatti in una fase di gioco – nell’appartamento di Nico – abbiamo modo di conoscere per bene la storia dei Templari, con tanto di scene di intermezzo che ci spiegano storicamente le vicende dei Cavalieri. Mi ricordo bene quanto rimasi affascinato da tutto ciò, anche perché personalmente non li conoscevo.

Location, personaggi ed enigmi

Ciò che balzava agli occhi, soprattutto in quegli anni, erano le location meravigliosamente disegnate, dettagliate, con colori nitidi e una definizione più alta rispetto ad altri giochi simili. La splendida localizzazione in italiano, la caratterizzazione di ogni personaggio, anche secondario, con enigmi sempre ben bilanciati ed un’ottima curva di apprendimento, contribuirono a rendere il gioco una perla nel panorama videoludico.

Da Parigi all’Irlanda, per poi passare in Spagna, ogni posto è realizzato in maniera credibile e con dovizia di particolari. Girare per l’Europa, fermarsi un attimo ad ammirarne i dettagli, è come guardare delle cartoline, o dei piccoli affreschi che popoleranno la nostra memoria per poi riposare lì in eterno.

I dialoghi con gli altri personaggi sono ricchi di ironia, sarcasmo, ma sanno essere anche piuttosto riflessivi e profondi (molte volte potremo scegliere anche noi come e cosa rispondere). Ciò che funziona molto è il carattere carismatico di George e l’intesa che si crea da subito con la fotoreporter Nicole Collard, nostra compagna di avventure, dotata di un bel caratterino, che spicca per iniziativa e doti investigative.

Un pub in Irlanda.

Broken Sword, lato enigmi, propone per la maggior parte quelli classici che coinvolgono l’inventario oppure la combinazione di più oggetti tra loro con altri sullo schermo e con gli stessi personaggi. Oltre a questa tipologia di puzzle ce ne sono anche altri che richiedono l’interazione dell’utente su certe parti dello schermo in uno specifico momento, come ad esempio infilarsi in una stanza proprio nel momento in cui un altro personaggio, che ci fa da guardia, viene attirato da un diversivo attuato da noi in precedenza.

Conclusione

Se siete amanti delle classiche avventure grafiche punta e clicca, se vi piacciono giochi che hanno nella narrativa la loro colonna portante e vi stuzzica il risolvere enigmi di ogni genere, Broken Sword (che ha anche una sua director’s cut con nuove sezioni di gioco) non può mancare nella vostra collezione. Anche i successivi capitoli – tra alti e bassi – sono assolutamente meritevoli di essere giocati. E personalmente non mancherò l’appuntamento con il stesso e nuovo capitolo della saga e la rimasterizzazione già annunciata del primo capitolo, in arrivo nel 2024: Broken Sword – Shadow of the Templars: Reforged.

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I giochi in uscita questa settimana: arriva Super Mario RPG

La terza settimana di novembre 2023 amplia la vasta libreria dei videogiochi in uscita quest’anno con il ritorno di vecchie glorie e interessanti spin-off. Tra tutti arriva anche Super Mario RPG.

Super Mario RPG è il remake dell’iconico videogioco per Super Nintendo del 1996, noto anche con il suo titolo statunitense di Super Mario RPG: Legend of the Seven Stars. Super Mario RPG è in uscita oggi 17 novembre 2023 in esclusiva per Nintendo Switch.

Un altro titolo che fa leva sulla nostra nostalgia, ma sicuramente con minori volontà di eccellere, è UFO Robot Goldrake Il Banchetto dei Lupi. Un videogioco d’azione che Microids ha pensato soprattutto per i fan. Il titolo è già disponibile per PC, PS4, PS5, Xbox One e Xbox Series S/X.

Per gli amanti degli spin-off invece esce questa settimana Persona 5 Tactica, un gioco di ruolo strategico prodotto da Atlus e ambientato nel mondo di Persona 5 già disponibile su PC, PS4, PS5, Xbox One e Xbox Series S/X, ma anche su Xbox Game Pass (console e PC). Per rimanere in tema di spin-off, oggi è anche il giorno di Assassin’s Creed Nexus che porta le avventure Ubisoft su Realtà Virtuale in esclusiva per i dispositivi famiglia Meta Quest.

Infine, citiamo l’uscita questa settimana di Hogwarts Legacy anche su Nintendo Switch e di un hardware: Atari 2600+ sbarca sul mercato videoludico portando con sé i videogiochi per Atari 2600 e Atari 7800 al costo di 120,99 euro.

E voi, cosa giocherete nel weekend?

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Recensioni

Cocoon – Recensione

Cocoon è un esordio decisamente atipico per Geometric Interactive. Contrariamente a quanto accade per le opere prime, che devono essere preparatorie per mostrare ciò che i creativi sono in grado e desiderano fare, Cocoon si trova nell’ambigua posizione per cui deve essere una conferma per gli appassionati del genere.

Questa strana dicotomia è dovuta alla mente sopra il progetto: Jeppe Carlsen, ex direttore del gameplay per le avventure Playdead, casa di sviluppo che ha dato alla luce due tra gli indie più iconici dello scorso decennio: Limbo e Inside.

Un esordio che, contrariamente a quanto succede il più delle volte, risalta la profonda conoscenza che il team e il director possiedono sul genere e che fa scuola nelle meccaniche e nella varietà di idee: come leggerete in questa recensione di Cocoon, da adesso in poi gli indie puzzle-adventures dovranno confrontarsi con questa produzione, sia per quanto riguarda il gameplay, sia dal punto di vista stilistico e atmosferico.

Recensione Cocoon: sfera

Design sottrattivo stratificato

Impossibile, parlandone, non far evincere le somiglianze di Cocoon con le ultime due produzioni del lead designer: Jeppe Carlsen, ma anche con le opere interattive del maestro giapponese Fumito Ueda, traslatore, in un certo senso del design sottrattivo nei videogames. Sia le produzioni Playdead che l’esordio di Geometric interactive, infatti, sono dei puzzles con una trama appena accennata, che ama lasciarsi interpretare, immersi in un atmosfera cupa e a tratti horror (anche se la produzione Geometric Interactive si lascia influenzare da delle suggestioni talvolta più colorate).

È nelle differenze, però, che emerge il vero sprito di Cocoon: la più evidente è senza dubbio il passaggio dalla scelta del 2D dei lavori precedenti, al 3D low-poly del gioco in questione. La stratificazione che ne consegue è iterata anche nel videogioco, grazie alla meccanica delle sfere, centrale nel gameplay e nella risoluzione dei puzzle.

Il gameplay è assolutamente ridotto all’osso: per giocare a Cocoon è sufficiente premere un solo tasto. Anche i puzzle risulteranno raramente una sfida vera e propria, risolvendosi gradualmente mentre procediamo nel mondo di gioco, quasi guidati dall’invisibile mano dei designer che conoscono i nostri movimenti ancora prima che noi possiamo compierli.

Il videogiocatore è indotto a uno stato quasi meditativo mentre compie azioni inconsciamente, quasi sapesse come muoversi all’interno di un mondo che riesce a comunicarci senza uso di parole o dialoghi. Nessun HUD sarà mai presente. Persino al primo avvio del software non ci sarà concesso nemmeno di curiosare nelle impostazioni, ma verremo catapultati direttamente all’interno del gioco.

Eccellente a questo proposito il lato acustico, con un sound design complesso e ben curato che accentua i momenti di “Eureka” del giocatore in modo acuto, o il senso di meraviglia che si prova quando si penetra in una nuova sfera (o ne si esce).

Recensione Cocoon: gameplay

Non solo sottrazioni

Cocoon è il brillante risultato di un design sottrattivo. Tuttavia, non bisogna illudersi che a furia di sottrazioni il titolo rischi di essere eccessivamente semplice o ridondante nelle soluzioni proposte al giocatore. È vero, gli enigmi non sono mai (o quasi) veramente impegnativi, ma ciò è dovuto più ad una ponderata scelta autoriale piuttosto che a una mancanza del team

Come già accennato, il gioco riesce a indurre il giocatore in uno stato di trance – motivo per cui è comune sentire di esperienze di giocatori che l’hanno terminato tutto d’un fiato, me compreso – per cui nello stesso modo in cui il nostro alter-ego, un insetto antropomorfo dotato di ali, ma incapace di volare, sembra esser perfettamente a conoscenza dio ciò che gli accade attorno e della strada necessaria per raggiungere il suo obiettivo, così anche il videogiocatore se ne illude muovendosi inconsciamente nella direzione giusta per giungere al finale (e anche a questo proposito potrebbe esserci qualche sorpresa).

Le boss fight sono sporadiche ma tutte valide, aggiungendo varietà al gameplay e spezzando bene il ritmo, segnando la fine di una sezione e l’inizio della successiva. Morire è impossibile, e nessuna di questa risulterà mai essere un vero ostacolo, ma è altrettanto impossibile non apprezzarne la qualità e varietà.

Persino la modellazione poligonale, per quanto limitata ed estremamente lowPoly, all’insegna del design minimale dell’intera esperienza, riesce a conferire un’atmosfera unica e immediatamente riconoscibile, che potrebbe ricordare a qualcuno le atmosfere biomeccaniche di Giger, ma con una vena più fumettosa e decisamente meno puramente horror.

Conclusione

Cocoon è un esperimento decisamente riuscito, con delle atmosfere uniche ed evocanti, ma che trova il suo apice in un gameplay assolutamente travolgente, per quanto minimale, che induce il giocatore in una sorta di trance videoludica in cui l’unica possibile scelta e continuare a giocare nella speranza di poter comprendere almeno in parte il senso delle suggestioni apparse a schermo.

Jeppe Carlsen si rinconferma un maestro del genere, e tutte le future produzioni del genere dovranno scontrarsi con l’inevitabile confronto di quello che è un’opera imperdibile per gli amanti del genere.

Dettagli e Modus Operandi
  • Piattaforme: PS5, Xbox Series S/X, Switch, PC, PS4, Xbox One
  • Data uscita: 29/09/2023
  • Prezzo: 22,99 €

Ho provato il gioco a partire dal day one su PC