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Dragon Ball Sparking Zero, svelati 11 nuovi personaggi

L’hype generato da qualsiasi cosa che riguardi Dragon Ball è sempre esagerato così come ogni episodio di manga, anime o videogioco inerente all’opera di Akira Toriyama, ma lo è ancora di più con la serie Budokai Tenkaichi. Attesa che Bandai Namco sta cavalcando egregiamente presentando un nuovo trailer di gameplay che mostra ben undici nuovi personaggi che saranno disponibile nel roster di Dragon Ball Sparking Zero.

Il trailer, che si è focalizzato sulla tematica “Velocità contro Forza”, ha mostrato ben 11 componenti giocabili del roster provenienti sia da Dragon Ball Z che Dragon Ball Super e che vi elenchiamo con il loro nome nel manga:

  • Super Trunks
  • Master Roshi
  • Max Power Nappa
  • Burter
  • Jeice
  • Super Saiyan Broly (Full Power)
  • Hit
  • Super Saiyan Kale (Berserk)
  • Toppo
  • Dyspo
  • Kakunsa

Dragon Ball Sparking Zero è il quarto capitolo della serie Budokai Tenkaichi, che per la prima volta arriverà in Europa con il titolo nipponico originale: Dragon Ball Sparking, per l’appunto. Bandai Namco non ha ancora rivelato la data di uscita del picchiaduro ma Sparking Zero ha già una classificazione ESRB per la pubblicazione negli Stati Uniti, che ci fa pensare che l’opera è pronta per essere lanciata sul mercato.

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Enotria: The Last Song ha una nuova data di uscita

Il team di Enotria: The Last Song ha annunciato la sua nuova data di uscita durante il Future Games Show: il soulslike italiano sarà lanciato sul mercato il 21 agosto 2024. Sarà disponibile su PC tramite Steam ed Epic Games Store e su PlayStation 5, mentre arriverà successivamente su Xbox Series X/S. Oltre a mostrare il trailer di gameplay che ha accompagnato l’annuncio, il team di sviluppo di Jyamma Games ha anche promesso che rilascerà presto una demo giocabile.

Il fondatore di Jyamma Games si è mostrato estremamente orgoglioso del lavoro svolto dal team, soprattutto considerando che sono una software house indipendente composta da soli 60 membri. Questo si discosta nettamente dalla tendenza attuale dei giochi soulslike che spesso coinvolgono centinaia di persone, compresi gli studi di outsourcing. Il passaggio a Unreal Engine 5 ha permesso di espandere il gioco in termini di contenuti e qualità, superando le aspettative dei classici giochi di fascia media. Attualmente, Enotria offre 3 Macro Regioni con oltre 40 ore di gioco, oltre a più di 100 nemici diversi e un sistema RPG profondo.

Il focus principale si è concentrato sul diversificare le build e le armi, con un sistema di Skill Tree e Mask-switch che promette di rivoluzionare il genere. Inoltre, una demo sarà presto disponibile su PS5, Steam ed Epic Games Store, permettendo ai potenziali acquirenti di provare in anteprima il gioco e di fornire feedback utili al team.

Per quanto riguarda la data di uscita su Xbox, il team di Enotria ha specificato di volersi concentrare inizialmente su PC e PS5 per garantire un’esperienza di gioco ottimale, ma con un’ulteriore nota ufficiale Jyamma Games ha confermato che il titolo arriverà, anche se in ritardo, anche su Xbox Series X/S.

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Simon the Sorcerer Origins, il Mago si mostra in un trailer

Simon the Sorcerer Origins, il prequel dell’iconica avventura grafica punta e clicca degli anni ’90, ha presentato nuovi contenuti durante il Future Games Show del 21 marzo. Nel video condiviso, sono state mostrate scene esclusive del gioco e abbiamo ascoltato per la prima volta il doppiaggio di Chris Barrie, l’attore e voce originale del protagonista. Con la partecipazione di 80 professionisti e collaborazioni con figure di spicco nel mondo della musica e dello spettacolo, Simon the Sorcerer Origins è un titolo molto atteso nel 2024.

Il trailer di Simon the Sorcerer Origins, con un taglio cinematografico e un lavoro di animazione caratterizzato da 15.000 frame disegnati a mano, anticipa un’avventura degna della sua leggendaria predecessora. L’impegno e la passione degli 80 professionisti coinvolti nel progetto sono evidenti fin dalle prime immagini, con Smallthing Studios che rende omaggio alla storia videoludica adattandola alle tecnologie moderne.

La partecipazione di Rick Astley con il suo celebre brano “Together Forever” è solo una delle testimonianze dell’attesa per Simon the Sorcerer Origins, uno dei titoli più attesi del 2024.

Il trailer ha entusiasmato sia i vecchi fan che i nuovi, anticipando l’uscita prevista nel 2024 su tutte le piattaforme e promettendo un’esperienza indimenticabile per i giocatori di tutte le età. Smallthing Studios presenterà ulteriori dettagli e anteprime al Game Developer Conference (GDC) di San Francisco, suggerendo un ritorno in grande stile per questa nuova avventura del giovane mago.

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Sand Land, pubblicata una demo e un trailer con un nuovo mondo

Bandai Namco ha mostrato una nuova zona di Sand Land, Forest Land, un mondo verde e rigoglioso immaginato appositamente per il videogioco e la serie animata dal compiato autore Akira Toriyama. In questo nuovo scenario, Belzebubù e i suoi amici si trovano ad affrontare un esercito spietato guidato da Muriel, dando vita a una serie di battaglie esplosive contro i generali di Forest Land. Per anticipare l’azione, un nuovo trailer ha svelato le incredibili sfide e i nuovi personaggi che i giocatori incontreranno in questo mondo affascinante.

Ma non finisce qui: per prepararsi a questa nuova sfida, i giocatori possono già immergersi nell’azione grazie a una demo di Sand Land, disponibile per PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox Series X/S e Steam. Nella demo, i giocatori possono esplorare una parte della mappa insieme a Belzebubù, lo sceriffo Rao e il Ladro, sperimentando le loro abilità uniche mentre attraversano le dune e affrontano i nemici. Inoltre, potranno provare la personalizzazione delle armi e gli upgrade per il proprio veicolo, aumentandone l’efficienza durante le battaglie e conducendo la propria squadra verso la vittoria.

Sia che si tratti di affrontare gli eserciti nemici o di personalizzare i propri veicoli, l’avventura promette di essere intensa e avvincente per tutti i fan del gioco e di Akira Toriyama.

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Dragon’s Dogma II non convince: che cosa non ha funzionato

Dragon’s Dogma II: amore o odio? Era da un po’ che non si vedeva un titolo capace di dividere così nettamente i videogiocatori, che negli ultimi anni (nella maggior parte dei casi e in merito ai titoli più attesi) hanno sempre fatto fronte comune. Starfield? Bocciato. Baldur’s Gate III? Un successo. Palword? Un lancio che fa “giurisprudenza”. Giudizi quasi sempre unanimi, che hanno tracciato una linea netta e che rappresentano il termometro di ciò che l’utente si aspetta da un videogioco: titoli pagati il giusto e che una volta acquistati siano in grado di offrire il 100% delle loro potenzialità, senza dover contare su DLC o ricorrere a microtransazioni. Poi arriva Dragon’s Dogma II e qualcosa si rompe. Il gioco d’azione uscito lo scorso 22 marzo per Playstation 5, Xbox sere X/S e PC ha indubbiamente portato qualcosa di bello (dire “nuovo” sarebbe troppo), ma incorniciato in una serie di errori, sia tecnici che strategici, che fanno storcere la bocca. Scopriamo quali.

Partiamo dal fatto che Dragon’s Dogma II funziona per molte cose: i combat sono divertenti, il mondo è vasto e le aree da scoprire senza che nessuno ci indichi la via sono interessanti. Per questo, in tanti difendono il titolo da chi lo accusa di essere il solito lancio sbagliato e soprattutto irrispettoso nei confronti degli utenti, per qualità grafiche e per l’ormai noto caso relativo alle microtransazioni comparse a due giorni dal lancio. Così, la pioggia di recensioni negative arrivate in massa ancora prima che si potesse premere play, sono state compensate da altrettante recensioni positive e successive, tanto che il titolo è passato da essere valutato su Steam da “Perlopiù negativo” a “Nella media” nel giro di una notte. Un chiaro segnale che il pubblico si è diviso tra chi lo ha apprezzato e chi, forse anche per pregiudizio, lo ha bocciato. Ma cosa c’è che non va in Dragon’s Dogma II?

Il mostro delle microtransazioni

Togliamoci subito il dente: veder comparire alla vigilia del lancio una nutrita serie di DLC da 0,99 centesimi fino ad un massimo 5 euro è stato un colpo basso. Niente di così inaspettato, verrebbe da dire, visto che Capcom non è affatto nuova ai contenuti aggiuntivi a pagamento: lo ha fatto con i vari Monster Hunter, dove offriva una lunghissima serie di cosmetic a pochi centesimi l’uno, per esempio. Il problema, però, è che in questo caso non stiamo parlando di skin per armature o armi: i DLC offrono features che i giocatori si aspetterebbero di trovare solo e soltanto in game.

Invece, oggetti come i set da campeggio per riposare all’aperto, o i Cuori di Drago per riportare in vita i caduti, così come i Cristalli della Faglia utili per ingaggiare npc che ci accompagneranno nella nostra avventura, possono essere acquisiti in due modi: aprendo il portafogli in real life oppure investendo diverso tempo nel farming, visto che la loro rarità o il loro costo in monete d’oro è veramente, ma veramente alto. Mettere a pagamento con soldi reali una serie di oggetti che con fatica possono essere ottenuti o acquistati in game, non fa molto bene all’immagine del titolo, soprattutto se si tratta di uno degli rpg più attesi dell’anno. Ma bisogna essere onesti: questo non è il più grande problema di Dragon’s Dogma II, anche perché il titolo è ovviamente giocabile anche senza spendere nulla in Dlc. Ci vorrà più tempo per farmare, ma alla fine stiamo parlando di un single player: con chi dovremmo competere se non con la nostra voglia di divertirci?

E ora che faccio?

From Software e Larian insegnano: una delle cose più belle degli RPG è lasciare al giocatore la possibilità di scoprire non solo luoghi incantati o terribili dungeon, ma anche come gestire il proprio personaggio e la propria squadra. Tutto vero, ma quando si inseriscono meccaniche complesse e innovative, come quella delle Pedine offerta da Dragon’s Dogma II, forse avere un tutorial più dettagliato sarebbe stato più funzionale.

Nonostante le diverse ore di gioco alle spalle, in molti ancora si chiedono se, congedando una pedina ingaggiata (e pagata fior di Cristalli della Faglia), questa porterà con sé l’equipaggiamento che gli è stato dato mentre era in nostra compagnia. Domanda sicuramente da poco, visto che basta svestire i vari npc degli oggetti di valore prima di congedarli, ma diciamo che una guida più approfondita sulle funzionalità del gioco sarebbe stata cosa gradita. Lo stesso vale per i punti di interesse sulla minimappa, che spesso si sovrastano e le cui icone non vengono ben spiegate. Un po’ caotico, cara Capcom…

Cambiare classe, così svanisce la magia

Premessa: questa critica è puramente personale, ma pensare che il personaggio si dimentichi di come si usa un arco per imparare a brandire uno spadone, soltanto dopo aver parlato con un tizio a cui ho chiesto di cambiare classe, uccide l’immersività. Siamo più specifici. Entrare e viaggiare nel mondo di Dragon’s Dogma II sembra catapultare il giocatore in un nuovo Skyrim, con una pressoché infinita possibilità di esplorazione e una, seppur più limitata, possibilità di interazione con npc e oggetti. Ma è solo apparenza.

Purtroppo, non facciamo in tempo ad immergerci in questo fantastico mondo che Capcom irrompe con forza per ricordarci che il gioco è suo. Il nostro personaggio non può (almeno inizialmente) apprendere qualcosa da ogni classe per poi miscelare quanto imparato in un ibrido; bensì, in base a come vorremo affrontare una determinata parte dell’avventura, dovremmo rivolgerci ad uno specifico npc che ci permetterà di cambiare classe tra quelle conosciute. Facendolo, cambieranno i parametri del personaggio: se per esempio un guerriero decide di cambiare in arciere, di conseguenza diminuisce il peso massimo trasportabile, così come non potrà più indossare le armature e non sarà più in grado di utilizzare altre armi se non l’arco. Insomma, le classi “lockate”, in pieno stile Jrpg (ne avevamo già parlato qui: Cosa sono i JRPG e cosa li contraddistingue dagli RPG occidentali). Certo, chi già ha giocato il primo capitolo sa già cosa aspettarsi, ma per i neofiti la cosa potrebbe disorientare. Per fortuna che a bilanciare il tutto c’è un combat system appagante, che finora sembra essere l’unico aspetto degno di nota.

Quality of life: non pervenuta

Si può pagare 2.000 monete d’oro per una singola notte in locanda, contando che di media ogni goblin “droppa” 200 monete? Una domanda che si lega al tema trattato in precedenza, ossia della mancata immersività nel gioco. Un veterano dei Western RPG si attenderebbe che il locandiere ci chieda pochi spicci per una notte e che fare soldi sia un processo complesso almeno nelle prime fasi di gioco. In Dragon’s Dogma II, invece, tutto sembra estremamente sbilanciato. Il sistema economico del gioco (quello della locanda era un esempio) è tarato sullo stile del farming intensivo, in pieno stile Japan rpg, anziché sull’immersività e del choice matters dei western rpg.

Il risultato è che il giocatore non si sente coinvolto nella storia in prima persona, bensì abbia i controlli dei movimenti di un personaggio, restando però spettatore e non protagonista della storia. Lo stesso accade quando apriamo i vari forzieri in gioco: è mai possibile che un mercante non urli “al ladro”, dopo che abbiamo aperto lo scrigno che custodiva nel retrobottega, proprio sotto ai suoi occhi? E perché non possiamo altresì sgraffignare quelle belle armi che sono esposte? Domande che lasciano il tempo che trovano, che però sono alla base della grande distanza che esiste tra il mondo di gioco e il giocatore.

E la grafica…

Questa è la parte meno divertente da scrivere, per uno che ha sempre messo la storia e la giocabilità al di sopra della grafica. Ma anche l’occhio vuole la sua parte e persino chi è meno pretenzioso (come me), soffre nel vedere il calo di frame all’ingresso di grandi città, per dirne una. Il comparto grafico di Dragon’s Dogma II, tutt’altro che ottimizzato, è un altro neo che ha lasciato l’amaro in bocca a tantissimi giocatori. Nulla a che vedere con i problemi avuti da Cyberpunk 2077 al day one, ma sembra che errori di quel tipo non abbiano insegnato nulla. Anzi, si continua a far uscire titoli zoppicanti, incuranti del fatto che, ormai è chiaro, i videogiocatori hanno delle aspettative e delle pretese molto alte e che, al giusto prezzo, devono essere soddisfatte, soprattutto se si creano delle aspettative intorno al titolo in uscita.

Conclusione

Quindi, cosa dire di Dragon’s Dogma II? In fin dei conti è un titolo godibile che, al netto del calo di prestazioni in game, regala anche un’esperienza videoludica appagante, ma che non è né un GDR, né un JRPG. Insomma, nulla che ci porteremo nel cuore negli anni a venire. A questo bisogna aggiungere anche le discutibili strategie di Capcom, che con la mossa delle microtransazioni a sorpresa ha veramente acceso gli animi degli utenti: il risultato è stata la valanga di commenti negativi che hanno fatto cattiva pubblicità al prodotto finale.

Giudizio finale: poteva essere una piccola rivoluzione capace di unire il western e il japan rpg, ma alla fine è un “fritto misto”, buono per chi ha poche pretese, da bocciare per chi si aspetta giochi capaci di regalare sfide ed emozioni indimenticabili.

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Xbox Partner Preview, tutti i giochi annunciati

Si è svolto oggi, in digitale, alle 18 UTC (19 ore italiane), l’Xbox Partner Preview, l’evento Microsoft che offre lo sguardo sui nuovi ed attesissimi titoli third party. Studi come EA, Nexon e Capcom sono stati mattatori dell’evento. I titoli presentati oggi, ad evento concluso, sono stati una dozzina. Alcuni molto interessanti.

Inizio interessante

Partiamo col botto con Unknown 9 : Awakening, un misto tra Assassin’s Creed e Forspoken, un action molto promettente di Bandai Namco. Chicca della produzione l’attrice, Anya Chalotra nei panni della protagonista.

Proseguiamo con Sleight of Hand, un miscuglio di azione, stealth e deck building che si profila interessante, tra l’altro sarà disponibile anche su Game Pass all’uscita.

Sul Game pass uscirà anche The Alters, a mio avviso forse il titolo più interessante del pacchetto. Nel gioco, il protagonista, un astronauta, dovrà far fronte ad un pericolo imminente facendosi aiutare da…sé stesso. Sul pianeta in cui è approdato infatti, unico sopravvissuto, è presente una sostanza, il Rapidium che permette di clonare. Ne derivano conseguenze etiche e psicologiche.

Creatures of Ava invece ci mette nei panni di una ricercatrice che dovrà salvare le popolazioni proprio del pianeta Ava.

Piccola carrellata

Sorvolando velocemente su Roblox Griefville x Chucky e The Sinking City 2 (quest’ultimo più votato al survival rispetto al passato) passiamo velocemente a Final Fantasy XIV che finalmente ha una data di uscita su Xbox Series X/S ovvero il prossimo 21 marzo.

Passando per S.T.A.L.K.E.R. la trilogia, proposta quasi a sorpresa su Xbox, arriviamo diretti a Monster Jam Showdown titolo sportivo di gare su Monster di Milestone e sull’expansion pack di Persona 3.

Epilogo

Nelle battute finali vengono presentati The First Berseker : Khazan, un soulslike in cell shading, Tales of Kenzera: ZAU, un platform in 2.5 D (richiama molto Prince of Persia the lost crown) e viene rivelata la data di uscita di Frostpunk 2, prevista per il prossimo 25 luglio.

L’evento si conclude con il trailer di Kunitsu-Gami: Path of The Goddess l’atteso action di Capcom.

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Dragon Ball FighterZ si aggiorna per next-gen e implementa il rollback netcode

Bandai Namco ha pubblicato un nuovo aggiornamento per il fighting game sviluppato da Arc System Works. L’update di Dragon Ball FighterZ rende disponibile l’opera per PlayStation 5 e Xbox Series X/S con una serie di miglioramenti grafici e soprattutto il rollback netcode, il sistema di ultima generazione che prova ad azzerare la latenza durante i match online.

L’aggiornamento di Dragon Ball FighterZ è disponibile anche per chi possiede la versione PlayStation 4 o Xbox One del gioco.

La lunga assenza della serie Budokai, che sta per terminare con il nuovo capitolo Sparking Zero, in questi anni è stata ottimamente mitigata da Dragon Ball FighterZ. Il picchiaduro di Arc System è un vero gioiello, capace di ammaliare tanto la critica quanto i fan con ben 10 milioni di copie vendute.

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Age of Empires, recap dell’evento “New Year, New Age”

Come annunciato lo scorso mese, il Team di Age of Empires ha mostrato le ultime novità riguardanti i videogiochi sul franchise in un unico evento in live stream, di cui vi forniamo un recap completo: “New Year, New Age”.

L’annuncio più importante riguarda Age of Mythology: Retold. La versione rimasterizzata dello spin-off sull’Antica Grecia arriverà su Xbox e PC nel corso di quest’anno. L’altro nuovo titolo in arrivo, Age of Empires Mobile, invece ha mostrato la gestione strategica e l’addestramento delle truppe utilizzando i device mobile.

Inoltre, l’evento New Year, New Age ha annunciato la data del nuovo DLC di Age of Empires II. “Victors and Vanquished” arriverà questo mese, il 14 marzo. Anche Age of Empires III riceverà un DLC, che sarà disponibile alla fine del 2024.

Per tutti gli amanti invece dell’ultima, ottima, versione del gioco invece è stata diramata la notizia che la Stagione 7 di Age of Empires IV arriverà all’inizio della primavera.

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The Thaumaturge – Recensione

Dopo i successi da sviluppatori con This War of Mine e Frostpunk, 11 Bit Studios veste i panni del publisher e definisce il ruolo del taumaturgo, ovvero colui che opera miracoli, secondo il vocabolario Treccani. Un personaggio insolito per un videogioco. Ma i ragazzi di Fool’s Theory e 11 Bit Studios hanno ben pensato che fosse tempo di farci vestire i panni di questo misterioso, atipico e mistico personaggio.

Come è andata potete scroprirlo leggendo per intero la nostra recensione di The Thaumaturge.

Folklore polacco

The Thaumaturge è un RPG a turni ambientato nella Polonia del 1905, una terra ancora legata a leggende e miti del passato in cui il protagonista, Wiktor, deve usare il suo potere di taumaturgo per affrontare i salutori, esseri soprannaturali che possono possedere e tormentare gli esseri umani. Il gioco spazia su più elementi come esplorazione, investigazione, combattimento e narrazione, offrendo al giocatore una storia oscura, ispirata al folklore polacco e russo.

Il gioco segue le vicende di Wiktor Szulski (“Wictor con la W non la V” cit.), un taumaturgo ereditario che può percepire, interagire e comandare i salutori, creature mistiche e potenti. Wiktor torna nella sua città natale di Varsavia causa morte del padre in condizioni misteriose, dove si ritrova coinvolto in una serie di eventi che lo porteranno a scoprire e ad eliminare i salutori nascosti o che possiedono gli esseri umani.

Lungo il suo cammino, Wiktor dovrà affrontare le sue paure, i suoi demoni e le sue scelte morali, oltre a stringere rapporti con i suoi vecchi amici e con i salutori stessi che ha sottomesso e che lo accompagneranno infatti, una volta sconfitti, nei successivi combattimenti.

La trama è originale e ben congegnata, intrigante e ricca di colpi di scena che porterà il protagonista a scavare nell’oscuro passato di un padre morto prematuramente che ha portato con sé nell’Aldilà numerosi punti interrogativi e offre al giocatore diverse possibilità di influenzare il corso degli eventi con le sue decisioni.

The Thaumaturge si ispira a fatti e luoghi storici della Polonia del 1905, epoca in cui domina l’imperialismo Russo e modernità e credenze popolari coesistono sia nei centri rurali ma anche nelle città più avanzate, e li mescola con elementi fantastici e folcloristici, creando un’ambientazione assolutamente particolare.

Wiktor Szulski

La percezione del Taumaturgo

Il gameplay è vario, anche se la natura a turni del titolo rende la progressione nel gioco naturalmente lenta. The Thaumaturge alterna fasi di esplorazione, investigazione, combattimento e dialogo, il tutto in visuale isometrica (alla Diablo per intenderci). Nelle fasi di esplorazione, il giocatore può muoversi liberamente per le strade e gli edifici di Varsavia, interagendo con gli oggetti e i personaggi che incontra e scovando indizi che lo porteranno a deduzioni necessarie per il prosieguo della storia.

Nelle fasi di investigazione, il videogiocatore deve usare il suo intuito e il suo potere di taumaturgo per risolvere enigmi e scoprire i salutori nascosti. Questo intuito si realizza nel potere della “percezione”, un potere a disposizione del protagonista sin dal principio che consente di verificare la via per il prossimo obiettivo sia gli indizi in giro per la mappa. In realtà non che questo potere sia così complicato da utilizzare, basta premere il tasto destro del mouse e su schermo apparirà un cerchio rosso che si allarga partendo dal protagonista verso l’esterno racchiudendo indizi, nel caso ce ne fossero, e comunque indicando la via da percorrere. A lungo andare diventerà un’azione ripetitiva ma è anche vero che spesso non potrete farne a meno per proseguire nella storia.

A volte, inoltre, la scoperta di indizi e relative deduzioni consentiranno a Wiktor di “influenzare” determinati personaggi a fare qualcosa che prima non volevano fare. Non un qualcosa di eclatante ma mi è piaciuta come scelta a disposizione del giocatore per variare il gameplay.

Recensione The Thaumaturge: Combattimento
In fase di combattimento

In battaglia con i salutori

Nelle fasi di combattimento, il giocatore deve affrontare i nemici usando Wiktor e il salutore che ha scelto come compagno o anche un salutore alla volta nello stesso combattimento a seconda dell’avversario che si trova davanti. Il combattimento è, come detto, a turni, e, per quanto personalmente preferisca combattimenti in tempo reale, la necessità di usare strategia, abilità e oggetti per sconfiggere gli avversari mi ha coinvolto positivamente.

Per sconfiggere i propri avversari Szulski avrà a disposizione vari poteri, poteri che possono essere sviluppati spendendo punti taumaturgici che si acquisiscono lungo il gioco accumulando esperienza in una sorta di progressione abbastanza lineare.

C’è da dire che negli scontri più avanzati, la strategia da adottare vi darà del filo da torcere poiché districarsi tra i vari poteri e relative cause ed effetti non sarà semplicissimo. Il motivo è semplice, mano mano che proseguirete nella trama, catturerete sempre più solutori che hanno caratteristiche uniche e scegliere quelli più idonei ai vari scontri che vi si pareranno davanti sarà sempre più difficile. Da evidenziare che comunque la curva di apprendimento dei combattimenti appare ben bilanciata, consentendovi di risolvere facilmente gli scontri iniziali e di avere i giusti mezzi quando si tratterà di scontri più difficili.

Nelle fasi di dialogo, infine, il giocatore deve conversare con i personaggi che incontra, scegliendo tra diverse opzioni di risposta. Il dialogo influisce sulla trama, sui rapporti con gli altri personaggi e sulla personalità di Wiktor stesso.

Da notare la minimappa che aiuta il giocatore ad orientarsi

Bella Varsavia

Il gioco presenta una grafica gradevole, con modelli dei personaggi dettagliati, ambienti realistici (spettacolare la città di Varsavia) e animazioni fluide anche se siamo lontani dalla next gen. Purtroppo per godere al massimo di tanta bontà serve un PC alquanto “pompato” altrimenti bisognerà accontentarsi di una grafica mediocre per raggiungere una fluidità decente.

The Thaumaturge usa, sapientemente direi, una palette di colori scuri e cupi, che contribuisce a creare un’atmosfera di tensione e mistero. Il gioco presenta anche delle scene cinematiche ben realizzate, che arricchiscono la narrazione e la rendono più coinvolgente.

Recensione The Thaumaturge: Stazione di Varsavia
Stazione di Varsavia

Il sonoro e in particolare le colonne sonore si adattano alle diverse situazioni e che creano un’ottima immersione. Ho apprezzato moltissimo il violino di sottofondo particolarmente malinconico che accompagna il giocatore lungo tutta l’avventura, con la musica che cambia diventando più “sostenuta” nei momenti concitati dei combattimenti.

Il doppiaggio è convincente e recitato abbastanza bene, anche se un filo poco espressivo ma il tutto rende comunque i personaggi più credibili e carismatici anche se, almeno la versione provata è totalmente in inglese, scritto e parlato e questo, per coloro che poco masticano la lingua, potrebbe risultare un gap difficile da colmare poiché si perderebbe, di fatto, tutto il fascino della narrativa.

Conclusione

The Thaumaturge è un RPG a turni che offre al giocatore un’esperienza di gioco ricca, oscura e divertente allo stesso tempo. Il gioco combina una trama intrigante con un gameplay vario, una grafica curata e un sonoro di qualità, creando un prodotto, alla fine, di alto livello. Quasi inaspettato, il gioco si distingue per la sua ambientazione cupa, poche volte vista in giochi del genere ispirata alla Polonia del 1905 e al folklore polacco e russo, e per le sue scelte morali e narrative, che rendono il gioco più profondo e personale. Consiglio The Thaumaturge a tutti gli amanti dei RPG a turni, e a tutti coloro che cercano una storia avvincente e originale.

Dettagli e Modus Operandi
  • Piattaforme: PS5, Xbox Series S/X, PC
  • Data uscita: 04/03/2024
  • Prezzo: non disponibile al momento della recensione

Ho provato il gioco in anticipo rispetto al day one su PC grazie a un codice fornito dal publisher.

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Editoriali

Giochi Survival: il meglio e più attesi del 2024

Il 2024 è l’anno dei giochi Survival. Tra titoli già pubblicati e altri pronti per essere lanciati, i fan del genere già pregustano una stagione ricca di scelta, anche se resta sempre qualche dubbio: cosa ci attende veramente? E varrà la pena giocarci?

Una domanda tutt’altro che scontata, per un genere i cui titoli sono spesso figli di piccole case, a volte indipendenti, pronte a regalare elementi di novità molto interessanti, ma che spesso non riescono a proporre altro che un singolo aspetto innovativo, a discapito di contenuti strutturati, longevità e il continuo sviluppo del titolo.

D’altronde, quando si parla di Survival Game si parte sempre un po’ prevenuti, non tanto per pregiudizi, quanto per esperienza: in quanti, negli ultimi anni, hanno atteso con ansia titoli che alla fine si sono rivelati veri e propri flop?

Quest’anno le cose potrebbero cambiare, almeno per un motivo: il grande numero di videogiochi Survival in pubblicazione (o già pubblicati), che sono il termometro di una maggiore attenzione del comparto videoludico nei confronti del genere e degli utenti. La speranza, ora, è che alla quantità si affianchi anche la qualità.

Il meglio del 2024

Guardando ai titoli usciti soltanto nei primi due mesi di quest’anno, bisogna ammettere che i sentimenti sono alquanto contrastanti. Iniziamo da Palworld, che più che un gioco ha rappresentato un vero e proprio fenomeno, capace di vendere 15 milioni di copie in pochissimi giorni, circa un milione ogni 24 ore. Ecco, in questo caso, però, il numero di copie vendute non è strettamente legato al numero di giocatori attivi: a metà febbraio il titolo ha perso circa il 66% dei giocatori attivi.

Questo trend può essere letto in diversi modi, ma ce n’è uno che sicuramente è più accreditato di tutti: Palworld, al netto di tutte le polemiche relative ai presunti “plagi”, è riuscito a dare a tutti quei giocatori, soprattutto ai più affezionati dei titoli Pokémon, quello che da troppo tempo gli stessi richiedevano alla Game Freak! senza però essere ascoltati.

Eppure, una volta sperimentato l’open world, la cattura dei Pal in tempo reale, la libertà di movimento in grandi aree e il base building, il gioco non sembra avere più molto da offrire. Ricordiamo però che il titolo è ancora in early access. Vedremo come andrà in futuro.

Giochi Survival 2024: Enshrouded

Un altro titolo che è riuscito a fare breccia nel cuore degli amanti del Survival, seppur con numeri inferiori rispetto a Palworld, è Enshrouded.

Due milioni di copie vendute per l’RPG Fantasy, che oltre al crafting e al base building tipico del genere ci permette di sviluppare il nostro personaggio con uno skill tree interessante, così da poterlo sviluppare come guerriero, barbaro, mago, guaritore, arciere, assassino e altro ancora (o volendo un po’ di tutto).

È questo il vero cuore del titolo di Keen Games che, ammettiamolo, ha fatto davvero un bel lavoro anche nel realizzare biomi tra loro molto diversi, sfide interessanti a livello di combat (che ricordano lontanamente un soulslike) e la possibilità di sviluppare le abilità del nostro personaggio. Un gioco estremamente soddisfacente per essere un early access, ma che necessita di essere arricchito (e molto) se l’obiettivo è quello di durare nel tempo.

Uno degli ultimi titoli già pubblicati in questo 2024 ricco di giochi Survival è Nightingale, un titolo di sopravvivenza in stile vittoriano che strizza l’occhio alle ambientazioni steampunk.

Il gioco si distingue in quanto ci fornisce la possibilità di viaggiare tra diversi reami tramite dei portali, che ci catapulteranno in terre diverse tra loro, per biomi, creature ed Npc. Anche questo è un gioco in early access, disponibile dallo scorso 20 febbraio: è troppo presto per dare un giudizio, ma ci torneremo.

Lo stesso discorso vale per Pacific Drive, uscito lo scorso 22 febbraio (ma non in early access).

Il titolo già gode di recensioni molto positive su Steam, soprattutto per aver rivisitato il classico paradigma del survival: in questo caso non dovremmo costruire una base, bensì avremo bisogno di procacciare risorse da caricare sulla nostra station wagon (modificabile), utili per sopravvivere nel nostro viaggio verso la salvezza.

L’auto sarà l’unico mezzo che avremo per fuggire alle avversità di un mondo ormai al collasso.

Cosa ci attende?

Insomma, dopo un 2023 deludente, in cui il genere Survival è stato caratterizzato da pochi titoli, alcuni dei quali si sono rivelati clamorosi flop (The Day Before sicuramente vi ricorderà qualcosa), questo 2024 ci dà una certezza: ci saranno molti titoli da provare. Ma cosa ci attende?

The Alters

Partiamo da The Alters, gioco che ci promette di farci immergere in un mondo sci-fi, che mette insieme avventura, sopravvivenza e base-building.

Vestiremo i panni di Jan Dolski, un lavoratore capace di creare versioni alternative di se stesso, con cui collaborerà nel disperato tentativo di fuggire da un pianeta dove persino i raggi del sole sono mortali. Ovviamente, i suoi alter ego non saranno meri cloni: ognuno di loro possiederà differenti tratti e background.

Tutti questi Jan Dolski convivranno nella stessa base, una ruota gigante in continuo viaggio lungo il pianeta per evitare i raggi del sole. Data di pubblicazione: TBA, 2024.

Once Human

Giochi Survival 2024: Once Human

Passiamo poi ad un multiplayer, open-world survival: si tratta di Once Human, atteso per il Q3 del 2024. Il gioco vuole catapultarci in uno strano futuro post apocalittico, dove potremmo unirci ai nostri amici per combattere nemici mostruosi, scoprire complotti segreti, competere per ottenere risorse vitali e soprattutto costruire la nostra base. Siete pronti a ricostruire il mondo?

Light No Fire

Si arriva poi a Light No Fire, gioco di avventura, costruzione, sopravvivenza, costruzione e multiplayer… insomma, una ricetta classica che indossa vesti fantasy, ma che ci fa una promessa: il pianeta in cui i personaggi metteranno piede sarà grande quanto la Terra, quella vera.

Un gioco ambizioso, che già ci fa presagire un’incredibile vastità di ambienti, biomi, creature e segreti, ma che al contempo ci lascia con una domanda: la Hello Games sarà in grado di rendere questo spazio immenso ricco di contenuti? Lo scopriremo al lancio del gioco, la cui data è ancora da annunciare.

ARK 2

Giochi Survival 2024: ARK 2

C’è ancora un titolo di cui è obbligatorio parlare, prima di chiudere questa lista dei giochi che, secondo noi, rappresentano al momento i titoli più rappresentativi del genere attesi per il 2024. Si tratta di ARK 2, il sequel del survival game per eccellenza.

Il primo capitolo, che piaccia o meno, ancora oggi tiene incollati allo schermo migliaia di amanti del genere, in controtendenza con il trend tipico dei survival, che solitamente si spengono velocemente.

Atteso per la fine del 2024 (e se la storia insegna, questo significa che probabilmente bisognerà attendere il 2025), Ark 2 si configura come una versione migliore del suo predecessore, sia per contenuti che per grafica, ma come si dice: provare per credere, quindi ci toccherà aspettare. Ah, c’è anche Vin Diesel.