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Persona 5: grande traguardo raggiunto

Sembra che la passione per Persona 5 non accenni a diminuire. Nel rapporto integrato del 2025, divulgato di recente, Sega ha infatti annunciato che Persona 5 e i suoi spin-of (che ormai formano una vera e propria serie nella serie) hanno venduto ben 13 milioni di copie in tutto il mondo.

Più precisamente, Persona 5 e la Persona 5 Royal hanno venduto insieme 10,46 milioni, mentre Persona 5: Dancing in Starlight, Persona 5 Strikers e Persona 5 Tactica sono arrivati a 2,54 milioni. Persona 3 Reloaded invece, il più recente episodio della saga, ha raggiunto i 2,07 milioni di copie.

Si tratta di numeri di tutto rispetto, dal momento che si tratta di giochi estremamente lunghi e complessi, non adatti a tutti i palati. Sega nel suo comunicato ha anche ricordato come la saga di Persona esista dall’ormai lontano 1996 e sia ormai entrata di diritto nell’immaginario collettivo, sconfinando anche nel mondo dei manga e degli anime.

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The Outer Worlds 2 è ora disponibile

Obsidian Entertainment ha rilasciato a partire dal 29 ottobre The Outer Wordls 2 per Xbox Series X|S, Xbox su PC, handhelds ROG Xbox Ally, Battle..net, Steam e PlayStation 5. The Outer Worlds 2 è action RPG in prima persona uscito originariamente su Xbox Play Anywhere. Il gioco è disponibile dal primo giorno con Xbox Game Pass Ultimate e PC Game Pass. Il gioco utilizza anche progressione incrociata su Xbox e persino su Steam e Battle.net a patto che il collegamento sia effettuato tramite account Microsoft.

La Premium Edition del gioco mette a disposizione dei giocatori anche il Battle Pack Anti-Monopolistico del Comandante Zane, il Pacchetto Premio Apprezzamento Corporate di Moon Man, un artbook digitale, una colonna sonora e un DLC Pass per due future espansioni della storia, che si attiverà non appena queste espansioni saranno disponibili.

Un set davvero allettante, dunque, che farà sicuramente la gioia di tutti gli amanti del primo capitolo nonché di tutti coloro che hanno scelto di dedicarsi alle folli avventure di questo interessante gioco action.

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Bubble Bobble Sugar Dungeon: uscito l’ultimo trailer

Da poche ore è stato diffuso il trailer finale di Bubble Bobble Sugar Dungeon, gioco che segna il ritorno della saga dei due draghetti colorati che aveva spopolato nelle sale giochi tra anni 80 e 90.

Il gioco, sviluppato da Taito e distribuito da Arc System, debutterà su PS5, PC e Nintendo Switch il 27 novembre, mentre in Giappone bisognerà attendere il 2026. Come si evince dal trailer e dalle dichiarazioni degli sviluppatori, il gioco riproporrà numerosi elementi della serie originale, con una gameplay che si pone a metà strada tra platform e puzzle game.

Al comando del simpatico draghetto Bub, il giocatore deve farsi strada attraverso una serie di stages, per l’occasione decorati ed abbelliti da numerosi dolci, sconfiggendo tutti i nemici all’interno del quadro. Bub potrà nuovamente contare sulle sue mitiche bolle, utili sia ad intrappolare i nemici che a fungere da piattaforma per raggiungere le aree più elevate.

Tuttavia, Sugar Dungeon propone numerose novità. Anzitutto, Bub sembra essere in grado di accumulare alcune particolari abilità per utilizzarle al momento giusto, come l’uso di bolle infuocate o la capacità di inondare lo stage. Inoltre, a differenza del passato, gli stages non avranno una sequenza fissa. Il loro ordine infatti varierà di partita in partita, in maniera analoga a quanto avviene nel genere rogueslike.

Il trailer rivela anche una serie di contenuti bonus, come una raccolta delle colonne sonore originali e persino una modalità coin op, che sembra ospitare una versione remake dei vacchi classici. Insomma, sembra che per i fan della saga di Bub e Bob ci sarà davvero di che divertirsi!

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Batllefield 6: in arrivo la radio

Sembra che per Battlefield 6 Electronics Arts abbia deciso di curare ogni singolo dettaglio in maniera davvero maniacale. Grazie ad un accordo con la piattaforma Spotify, è stata infatti creata una playlist ufficiale che è possibile ascoltare anche durante il gioco.

In particolare, salire sui veicoli consentirà l’accesso ad una stazione radio, che raccoglie un gran numero di successi musicali degli anni 90 e 2000. Tra gli artisti selezionati ricordiamo Snoop Dog, Bob Dylan e i Red Hot Chilly Peppers. Sebbene molte tracce siano riservate agli utenti che usufruiscono dell’abbonamento Battlefield Pro, si tratta certamente di un’aggiunta molto gradita.

Questa funzione è limitata alle modalità online e riguarda sia Battlefield 6 che Battlefield REDSEC, il nuovo battle royal rilasciato proprio negli scorsi giorni. Che dire? Sembra che EA abbia tutte le intenzioni di supportare il suo nuovo successo nel modo più efficacie possibile.

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Marvel Cosmic Invasion: novità in arrivo

Negli scorsi giorni Dotemu e Tribute Games sono tornati a parlare del loro nuovo progetto, ovvero Marvel Cosmic Invasion. Per chi non lo conoscesse, si tratta di un classico picchiaduro a scorrimento in 2d dedicato agli eroi Marvel, sulla falsariga di Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder’s Revenge, l’ultimo grande successo degli sviluppatori.

La trama verte su un devastante attacco del villain Annihilus, che obbliga tutti i principali eroi del cosmo ad unire le forze. Il gioco, oltre a proporre la classica modalità cooperativa da 2 a 4 giocatori, permette anche al giocatore singolo di scegliere tra due differenti eroi e alternarli nel corso della missione, tramite la funzione Cosmic Swap. Tutti gli eroi avranno un sistema di combattimento unico. Per riuscire a superare le varie sfide sarà importante riuscire ad amalgamare correttamente i differenti stili dei personaggi.

Recentemente, gli sviluppatori hanno rivelato la data di uscita del gioco, fissata per il primo dicembre. Inoltre hanno svelato che Marvel Cosmic Invasion, già previsto per PS4, Xbox One, PS5, Xbox Series X|S, PC, Nintendo Switch, sarà disponibile anche per Nintendo Switch 2. Sono inoltre stati presentati per la prima volta i personaggi di Jean Grey (AKA Phoenix) e Iron Man, che si uniscono al già nutrito cast, che comprende finora Captain America, Wolverine, Spider-Man, Storm, Phyla-Vell, Venom, Nova, She-Hulk, Rocket Raccoon, Siver Surfer, Beta Ray Bill, Black Panther e Cosmic Ghost Rider.

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TheC64 MINI: disponibile anche la Black Edition

Il Commodore 64, storico home computer nato nel 1982, ha certamente scritto una pagina importante della storia dei videogiochi ed è rimasto nel cuore di moltissimi appassionati, anche nel nostro paese. Già nel 2018 Retro Games Ltd aveva lanciato il C64 Mini, una semplice console plug and play che ospitava, oltre ad una nutrita selezione di giochi, anche una versione piuttosto fedele del sistema operativo del suddetto home computer.

Ebbene, a partire dal 24 ottobre Retro Games Ltd, in collaborazione con PLAION REPLAI, ha reso disponibile una nuova versione della sua console mini, ovvero THEC64 mini – Black Edition. Si tratta di un’edizione limitata che, oltre ad una nuova colorazione nera, offre una nuova selezione di ben 25 giochi selezionati dai fan, tra cui citiamo Sam’s Journey, A Pig Quest, Knight ’N’ GrailSteel RangerGalencia.

Sono presenti anche la classica porta HDMI, quattro slot di salvataggio per gioco e un joystick USB con microinterruttore, in modo analogo a quanto visto con C64 MINI. La Black Edition sarà disponibile per un periodo di tempo limitato. Vedremo se l’enorme affetto che ha da sempre caratterizzato il C64 premierà anche questa nuova micro console.

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Simon The Sorcerer Origins – Recensione

Ci sono nomi che, per chi è cresciuto a pane e floppy disk (come il sottoscritto), evocano immediatamente un sorriso. Simon the Sorcerer è certamente uno di questi. Non si tratta solo di un gioco, ma del simbolo di un modo di fare avventura: ironico, intelligente e profondamente britannico. Con Simon the Sorcerer: Origins, la saga torna, dopo oltre trent’anni, con un prequel che non si limita a riproporre il passato, ma prova davvero a raccontare ed esplorare l’origine della leggenda.

Sviluppato dal team italiano Smallthing Studios, sotto la supervisione del publisher ININ Games, Origins è un ponte tra epoche videoludiche: rispetta il materiale classico, ma lo trasporta nella sensibilità moderna, offrendo un’esperienza appagante, immediata e piena di fascino.

Una storia di magia, sarcasmo e crescita

La narrazione si apre in un mondo ancora privo di incantesimi, dove Simon è solo un ragazzo sognatore un po’ sfrontato, incapace di adattarsi alla quotidianità. Dopo essersi trasferito in una nuova casa e dopo l’emergere di un’antica profezia che riguarda le sue origini, Simon si ritrova in un universo parallelo popolato da maghi, troll, streghe e creature parlanti, inizia per lui un viaggio di formazione che mescola comicità, fantasia e un pizzico di malinconia. Salto che non è solo un pretesto narrativo: è l’occasione per esplorare la sua crescita da ragazzo inquieto a mago, con battute, errori e scoperta di sé.

Il vero tratto peculiare della storia, però, è il sarcasmo tagliente del protagonista. Simon commenta tutto con disincanto, ironia e un ego smisurato, che diventa parte integrante del racconto. Non si limita a parlare con gli altri personaggi, anzi spesso si rivolge direttamente al giocatore, rompendo la quarta parete con battute caustiche, riflessioni assurde o frecciate al game design stesso. È come se fosse perfettamente consapevole di essere dentro un videogioco, e gioca con questa consapevolezza a proprio vantaggio.

Questa caratteristica, ereditata e potenziata rispetto ai classici anni ’90, dona a Origins una vivacità rara: il protagonista è insieme narratore e commentatore della propria storia, capace di trasformare anche un semplice errore del giocatore in una gag riuscita.

Ho letteralmente adorato quando Simon, appena in possesso della bacchetta magica, agitandola a caso, erroneamente tramuta la sua faccia in quella pixellata del Simon di 30 anni fa, restandone palesemente spaventato. Un colpo di genio degli sviluppatori, un easter egg, volutamente facile da scoprire, che nella sua semplicità fa capire perfettamente il tono del gioco.

Sotto la superficie comica si nasconde una storia di crescita personale: il giovane Simon scopre che la magia non è solo potere, ma responsabilità. Il tono alterna sarcasmo e tenerezza con sorprendente equilibrio, riuscendo a far convivere la risata e la riflessione, come nelle migliori avventure letterarie.

Incantevole direzione artistica

L’impatto visivo di Origins è straordinario. Ogni ambientazione è disegnata a mano, con oltre 15 000 frame di animazione che restituiscono movimento, colore e calore a ogni scena. Il mondo di gioco sembra un film d’animazione interattivo: foreste luminose, taverne caotiche, laboratori arcani e castelli fluttuanti prendono vita con una cura artigianale rara nel panorama moderno.

Il design dei personaggi mantiene lo stile esagerato e caricaturale tipico della serie, ma lo reinterpreta con linee morbide e colori più caldi. Le animazioni sono fluide, le transizioni tra cut-scene e gameplay naturali, e la regia visiva dosa bene i primi piani comici e i fondali panoramici.

Un piccolo appunto: in alcune scene la camera tende ad avvicinarsi troppo, riducendo l’ampiezza dell’inquadratura. È un dettaglio che non compromette l’esperienza, ma che, in un titolo così curato artisticamente, si nota.

Nel complesso, però, Simon the Sorcerer: Origins è una delle avventure graficamente più eleganti e coerenti degli ultimi anni: un tributo moderno al design tradizionale. Uno degli scenari che personalmente ho apprezzato è quello dell’Accademia di Magia, decisamente di “Potteriana” memoria con quadri parlanti ed aule di pozioni. Lo scenario dell’Accademia però, risulta ben caratterizzato dove anche il sarcasmo di Simon si amplifica perché si trovano ambienti che evocano “responsabilità magica”.

Gameplay classico ma snellito

Smallthing Studios ha centrato il difficile obiettivo di rendere il punta e clicca contemporaneo senza snaturarlo. Il sistema di controllo è intuitivo: un solo click per interagire, parlare, usare o combinare oggetti. L’interfaccia è pulita, con un inventario rapido e chiaro.

Una delle novità più gradite è il taccuino personale di Simon, che tiene traccia di indizi e obiettivi con il suo tipico tono sarcastico, una trovata che unisce funzionalità e carattere. Gli hotspot evidenziabili (tramite il tasto Tab su PC) riducono la frustrazione della spasmodica ricerca di elementi da cliccare, mentre la struttura a zone semi-aperte invita a esplorare e a sperimentare con creatività.

Ogni azione, anche la più banale, può diventare oggetto di un commento ironico di Simon, e spesso il gioco “reagisce” a tentativi assurdi con battute personalizzate. È un sistema che premia la curiosità del giocatore e rinforza quel dialogo costante tra protagonista e pubblico.

Puzzle: logica, ironia ed accessibilità

I puzzle rappresentano il cuore dell’esperienza, e Origins riesce a mantenerli interessanti e coerenti. La curva di difficoltà è ben calibrata: l’introduzione è più accessibile, pensata per introdurre gradualmente il giocatore alle logiche classiche, ma già dal secondo atto le sfide si fanno più articolate e gratificanti.

Gli enigmi si basano su ragionamento logico e contestuale, non su soluzioni casuali: è importante osservare l’ambiente, leggere i dialoghi e interpretare i comportamenti dei personaggi. Ci sono puzzle ambientali, enigmi a oggetti multipli e situazioni che richiedono dialoghi con scelte sequenziali corrette. In certi momenti occorre combinare indizi raccolti in luoghi distanti, riportando quella sensazione di “illuminazione” tipica delle avventure storiche.

Il merito maggiore è nella scrittura dei puzzle stessi: raramente risultano forzati o frustranti, e anzi spesso strappano un sorriso, perché Simon li commenta con il suo cinismo irresistibile, prendendo in giro le stesse convenzioni del genere.

Sonoro e doppiaggio di qualità

Il comparto audio è di alto livello. Le musiche orchestrali accompagnano con eleganza ogni momento, alternando temi allegri e melodie più delicate nei passaggi emotivi. Gli effetti sonori sono ricchi e precisi, con ambienti vivi e dinamici.

Il doppiaggio è uno dei punti forti: Chris Barrie torna a dare voce a Simon con una performance impeccabile. Il suo accento ironico e pungente restituisce tutta la personalità del protagonista, e contribuisce in modo decisivo al suo carisma sarcastico.

La localizzazione italiana è curata e ben sincronizzata, con traduzioni che mantengono i giochi di parole e l’ironia narrativa. persino le battute rivolte al giocatore sono rese con notevole creatività. Quello che, credo a tutti, sarebbe piaciuto, sarebbe stata una localizzazione dei dialoghi parlati per godere del sarcasmo e della bontà della narrazione.

Analisi tecnica

Provato su PC di fascia media AMD, Simon the Sorcerer: Origins si dimostra fin da subito un titolo tecnicamente snello e ben ottimizzato, accessibile anche a chi non dispone di una configurazione recente. I requisiti dichiarati sono molto contenuti: il gioco richiede Windows 8, 8 GB di RAM e una semplice Intel HD Graphics 4400, con soli circa 5 GB di spazio su disco.

Questa leggerezza si riflette concretamente nella prova: su una macchina di fascia media, il titolo mantiene una fluidità costante in Full HD, senza singhiozzi o incertezze, nonostante la ricchezza delle animazioni disegnate a mano.

La resa visiva in movimento è particolarmente pulita per quanto un pò “legnose” le animazioni di alcuni personaggi tra cui il protagonista, i fondali rimangono nitidi, i colori non si impastano e le animazioni sono molto buone, qualità che risalta ancora di più su schermi ad alta definizione.

Anche spingendo oltre la risoluzione standard, Origins riesce a mantenere una stabilità sorprendente, segno evidente di un comparto grafico progettato con cura e senza sprechi di risorse hardware.

Un altro aspetto che ho apprezzato è la reattività dei comandi: il mouse risponde con precisione, ma chi preferisce giocare con il controller trova una mappatura immediata e confortevole.

Il gioco supporta perfettamente entrambi gli approcci, senza necessità di smanettare tra le impostazioni. Io, da purista delle avventure grafiche, ho assolutamente utilizzato il classico mouse e, parere personale, è cosi che si gioca ad una avventura grafica.

I caricamenti sono rapidi, spesso quasi invisibili, passando dalle cut scene al gioco in modo naturale e la gestione dei salvataggi permette di sperimentare liberamente con puzzle e interazioni, senza temere di rallentare l’esperienza. L’audio, inoltre, non presenta sbilanciamenti: doppiaggio e musica sono ben miscelati e non ho notato glitch né problemi di sincronizzazione.

Durante tutta la mia partita non ho mai riscontrato crash, bug bloccanti o anomalie tecniche. Non è soltanto un gioco bello da vedere: è anche un prodotto ben costruito sotto il cofano, capace di far convivere artigianalità grafica e affidabilità tecnologica.

In breve: Origins su PC funziona davvero bene. È stabile, leggero, comodo da controllare e restituisce tutta la cura che Smallthing Studios ha investito nel progetto. Un risultato che dà soddisfazione a chi ama le avventure ben rifinite… e tranquillità a chi vuole semplicemente godersi la storia, senza pensare ai dettagli tecnici.

Fedeltà ed innovazione

L’aspetto forse più riuscito di Origins è la sua fedeltà intelligente.
Il gioco non si limita a citare i vecchi episodi, ma li rilegge con rispetto. Gli sviluppatori italiani hanno lavorato in stretto contatto con gli autori originali, ottenendo quella “benedizione spirituale” che si percepisce fin dal primo minuto.

Tornano i luoghi e le atmosfere familiari, ma reinterpretati con nuova sensibilità. Le citazioni ai capitoli classici ci sono, dai poster nascosti alle battute ricorrenti ma non servono solo a strizzare l’occhio, costruiscono realmente una coerenza narrativa.

È un lavoro di bilanciamento magistrale: Simon the Sorcerer: Origins guarda al passato con amore, ma parla al presente con maturità. È un gioco che non imita, ma evolve, e che sfrutta l’autoironia del protagonista come collante tra tradizione e modernità.

Simon the Sorcerer: Origins si distingue nel panorama contemporaneo delle avventure grafiche come uno dei revival più coerenti e consapevoli, capace di restituire dignità al genere senza tradirne le radici.

Piccole ombre nella magia

Nonostante la qualità generale elevata, Origins non è privo di imperfezioni. Il primo atto adotta un ritmo volutamente introduttivo, necessario a caratterizzare Simon e a stabilire le regole del mondo; solo alcune inquadrature, in rari momenti, risultano un po’ strette.

Certamente questa parte della storia serve ad introdurre il mondo e i personaggi, ma può apparire eccessivamente didascalica. Alcuni puzzle basati sui dialoghi tendono a richiedere tentativi multipli, e la gestione della telecamera, come detto, a volte limita l’ampiezza della scena. Sono tuttavia difetti minori in un contesto di grande coerenza e passione.

Conclusione

Simon the Sorcerer: Origins non è soltanto un revival, ma una rinascita consapevole. È un omaggio sincero alle avventure grafiche di un tempo e, allo stesso tempo, una prova di come il genere possa ancora emozionare con storie ben scritte e design raffinato. La cura grafica, l’ironia sempre brillante, i puzzle coerenti e il doppiaggio di alto livello costruiscono un’esperienza che profuma di passato ma si gioca come un titolo moderno. Può darsi che non raggiunga la complessità enigmistica dei mostri sacri LucasArts, ma riesce dove molti revival falliscono: riaccende il senso di meraviglia. Simon, con il suo sarcasmo e la sua capacità di parlare direttamente al giocatore, diventa il cuore pulsante di questa rinascita. È un titolo che non si limita a farci sorridere: ci ricorda perché ci siamo innamorati dei punta e clicca.

8,5

Dettagli e Modus Operandi
  • Piattaforme: PC, Xbox, Playstation, Nintendo Switch
  • Data uscita: 28 ottobre 2025
  • Prezzo: 29,99 euro

Ho giocato e completato il gioco su PC grazie ad un codice fornito dal publisher

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Double Dragon Revive è disponibile in formato fisico e digitale

Dal 23 ottobre Double Dragon Revive, nuovo capitolo della leggendaria saga di Double Dragon, è disponibile sia in edizione fisica che digitale per PlayStation®4, PlayStation®5, Xbox One, Xbox Series X|S, Steam, Epic Games Store e Nintendo Switch.

Il gioco è nato dalla collaborazione tra Arc System Works e Microids ed ha lo scopo di riportare in auge lo storico picchiaduro a scorrimento, in maniera analoga a quanto fatto da Streets of Rage 4. Il gioco offre anche una limited edition, che include 3 carte personaggio ed una serie di outfits speciali e persino una deluxe edition, che oltre ai bonus presenti nella limited aggiunge la Colonna sonora digitale, un Artbook digitale, uno Steelbook, un Artbook stampato e persino un Poster.

Vedremo se il gioco riceverà una buona accoglienza e se sarà in grado di ridare lustro ad una saga rimasta dormiente da ormai davvero moltissimo tempo.

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Dragon Ball: Sparking! Zero sbarca su Switch

Dragon Ball: Sparking! Zero si prepara ad approdare su Nintendo Switch e Nintendo Switch 2. La data di uscita dell’ormai famoso picchiaduro arena di Bandai è infatti prevista per il 14 novembre. Un recente live action trailer ha rivelato una serie di interessanti informazioni sul gioco.

Come si evince dal video, Sparking! Zero supporterà pienamente il motion control, con la possibilità di mimare molte delle pose e delle movenze degli eroi dell’anime nell’esecuzione delle mosse. Una feature sicuramente intrigante, anche se sarà necessario valutare l’impatto che essa avrà sulla funzionalità del gameplay.

Sparking Zero offre anche l’interessante possibilità di effettuare un update. Inserendo la versione Switch del gioco all’interno di Switch 2, infatti, tramite connessione ad internet, il gioco effettuerà un aggiornamento automatico, adeguando la grafica e mantenendo tutti i dati salati della versione originale.

Davvero una bella notizia per tutti i fan di Dragon Ball possessori di Switch, che ora potranno dilettarsi con l’ultimo grande successo della saga anche in formato portatile.

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Halo: Campaign evolved in arrivo per Xbox, PC e PS5

Nelle scorse ore Microsoft ha annunciato l’uscita di Halo: Campaign Evolved. Si tratta di una sorta di remake in chiave moderna della modalità campagna presente in Halo: Combat Evolved. L’uscita è prevista per il 2026 e il gioco uscirà per Xbox Series X/S, PC e persino PS5. Qui di seguito inseriamo il trailer.

Il gioco dovrebbe vantare una grafica in alta definizione ed un sonoro profondamente rinnovato. Sono stati annunciati anche un doppiaggio rinnovato e filmati aggiornati. Anche il gameplay dovrebbe essere perfezionato per meglio adattarlo ai tempi moderni.

Campaign evolved riproporrà la storia originale, con l’aggiunta di tre nuovi missioni ambientate poco prima della trama, con protagonisti Master Chief e il sergente Johnson. Come se non bastasse, sono state annunciate anche nuove armi, nuovi veicoli e persino una serie di modificatori chiamati “skulls”, che permetteranno al giocatore di crearsi delle vere e proprie build.

Oltre ad una modalità cooperativa online per 4 giocatori (supportata da crossplay e cross-progression), è stata annunciata la presenza, sulle versioni console, della tanto rimpianta modalità a due giocatori a schermo diviso.

Il gioco sarà sviluppato in Unreal Engine 5, sebbene gli sviluppatori abbiano dichiarato di aver lavorato a lungo sul codice originale in modo da proporre una versione assolutamente fedele, seppur aggiornata e modernizzata. Vedremo se le aspettative saranno mantenute.

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